Amatrice
Amatrice (L'Amatrici in dialetto sabino[4]) è un comune italiano di 2 650 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio. È appartenuta storicamente all'Abruzzo sotto i regni di Sicilia, di Napoli, delle Due Sicilie e d'Italia, restando inclusa di volta in volta nel Giustizierato d'Abruzzo (1265-1273), nell'Abruzzo Ulteriore (1273-1806), nell'Abruzzo Ulteriore II (1806-1860) e nella provincia dell'Aquila (1860-1927). Dal 1806 al 1926 fu parte del distretto e poi del circondario di Cittaducale[5]. Dal 1927 per imposizione del regime fascista, Amatrice, pur restia alla variazione provinciale e regionale[senza fonte], fu aggregata alla nascente provincia di Rieti insieme a tutto il circondario di Cittaducale.
Amatrice comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Sergio Pirozzi (lista civica) dall'8-6-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 42°37′45.77″N 13°17′18.14″E |
Altitudine | 955 m s.l.m. |
Superficie | 174,4 km² |
Abitanti | 2 650[1] (31-3-2016) |
Densità | 15,19 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Accumoli, Campotosto (AQ), Cittareale, Cortino (TE), Crognaleto (TE), Montereale (AQ), Rocca Santa Maria (TE), Valle Castellana (TE) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 02012 |
Prefisso | 0746 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 057002 |
Cod. catastale | A258 |
Targa | RI |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 048 GG[3] |
Nome abitanti | amatriciani |
Patrono | santa Maria di Filetta |
Giorno festivo | domenica dopo l'Ascensione |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |

Fa parte della Comunità montana del Velino ed è sede del polo agroalimentare del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nel 2015 è entrata nel club dei Borghi più belli d'Italia.
Geografia fisica
Territorio
Amatrice è situata al centro di una conca verdeggiante, incastonata a sua volta in un'area al confine di ben 4 regioni: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, in una zona strategica di passaggio tra versante adriatico e quello tirrenico, nell'alto bacino idrografico del fiume Tronto.
II suo territorio si articola in un altopiano centrale con un'altitudine compresa tra i 900 e i 1000 metri, ospitante il lago di Scandarello, un bacino artificiale ottenuto mediante lo sbarramento del rio Scandarello nel 1924, e circondato da rilievi che sul lato orientale superano i 2400 metri, in corrispondenza della dorsale principale dei Monti della Laga. Nel comune di Amatrice è inclusa la cima del Monte Gorzano (2458 m), la vetta più alta del Lazio, mentre sulla stessa linea spartiacque si ergono anche le cime di Pizzo di Moscio, Cima Lepri e Pizzo di Sevo tutte sopra i 2400 m di quota.
A differenza degli altri gruppi appenninici, la catena della Laga non è costituita di calcari, bensì di rocce poco permeabili, quali arenarie e marne, che rendono molto limitata l'infiltrazione delle acque piovane nel sottosuolo. Ciò permette l'esistenza di un gran numero di sorgenti perenni, distribuite sin quasi sulle vette, che alimentano la circolazione superficiale. Questo territorio, quindi, a differenza delle altre montagne dell'Appennino centrale, si presenta verdeggiante e ricco d'acqua durante tutto l'anno.
Salendo dalla conca verso le cime, si abbandonano i coltivi e i boschi prevalentemente formati di cerro, castagno e pioppo, per entrare poi nelle caratteristiche faggete di montagna. Il bosco si spinge così sino a circa 1800 metri di quota, per lasciare quindi lo spazio alla prateria d'altitudine che, all'inizio dell'estate, subisce l'effetto del fenomeno della fioritura. In questo contesto assumono particolare rilievo i numerosi fossi che scendono verso valle con un continuo susseguirsi di salti di roccia. Questi, nella fascia d'altitudine compresa tra 1300 metri e 1600 metri di altitudine, formano cascate con dislivelli anche di 70-80 metri che, spettacolari in primavera per la portata d'acqua dovuta al disgelo, assumono toni suggestivi in inverno per l'abbondante ghiaccio che le riveste.
Dal 1991 il territorio amatriciano è incluso nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga cui la cittadina dedica un piccolo parco turistico-fotografico con annessa l'intera planimetria-altimetria 3D.
Clima
- Classificazione climatica: zona F, 3048 GR/G
Storia
Reperti archeologici dimostrano che la conca d'Amatrice fu abitata dall'uomo sin dall'età preistorica. La vicinanza al tracciato dell'antica via Salaria favorì lo sviluppo di insediamenti nel territorio amatriciano già in epoca preromana. All'epoca romana risalgono i resti di edifici e tombe rinvenute in diverse zone del territorio, noto per gli scrittori romani come Summa Villarum, termine con il quale si identificava per esteso tutta l'area attualmente occupata dal comune di Amatrice. Nel 568 i Longobardi invasero l'Italia e costituirono il Ducato di Spoleto suddividendolo in Comitati e Gastaldati e il territorio dell'odierna Amatrice passò sotto il Comitato di Ascoli.
Nel Regesto di Farfa sono ricordati, per il periodo che va dalla metà dell'VIII secolo agli inizi del XII, i nomi di molte località e villaggi dell'attuale comune e, tra essi, nel 1012, anche quello di Matrice, ricordato ancora nel 1037 nel diploma con cui l'imperatore Corrado II conferma al vescovo di Ascoli i suoi possedimenti. In realtà il nome di Matrice compare in età ancora anteriore, durante la metà del X secolo nel 940, in un documento della chiesa teramana come confine in una concessione di beni[6], confermando già in quel periodo come la località fosse già punto di riferimento e di preminenza rispetto alle altre ville del territorio summatino.
Solo intorno al 1265, al tempo del re Manfredi di Sicilia, Amatrice entra a far parte del Regno di Sicilia e, in seguito, del Regno di Napoli. La città non volle sottostare al dominio angioino e anzi, più volte, si ribellò apertamente, aspirando all'indipendenza e parteggiando per la parte ascolana. Nel 1271 e nel 1274 Carlo I d'Angiò inviò degli eserciti per debellare la resistenza degli amatriciani e ridurre la città all'obbedienza. Contemporaneamente si assiste alla scomparsa dei baroni e alla formazione, con a capo Amatrice, dell'Universitas, cioè del comune in territorio liberamente organizzato, relativamente autonomo dal potere centrale, che si governa tramite un parlamento. In questo periodo Amatrice assomma sotto la sua giurisdizione tutti i castelli appartenenti al comitato di Rieti, sulla sinistra del Tronto, e quelli del territorio sommatino: L'influenza della città si estende su un territorio che va da Campotosto sino ai confini di Cittareale, ma anche su molti castelli e villaggi sul versante teramano. Amatrice partecipò alle crociate e da questo trarrebbe origine la croce che brilla sullo stemma comunale.
Nei secoli XIV e XV Amatrice è in continua lotta con le città e i castelli circostanti, per questioni di confine e di prestigio. Sono rimasti famosi i conflitti con Norcia, Arquata e L'Aquila. Tradizionale alleata di Amatrice fu la città di Ascoli. Gli amatriciani presero parte, a fianco delle milizie comandate da Andrea Fortebraccio, conte di Montone, al lungo assedio dell'Aquila e alla battaglia finale del giugno 1424, che segnò la sconfitta di Braccio morto sul campo. Amatrice, durante i conflitti tra angioini e aragonesi per il possesso del Regno di Napoli, sostenne tenacemente i secondi, anche durante la guerra. Il sovrano aragonese Ferdinando, sedata la rivolta dei Baroni nel 1485, nell'anno seguente ricompensò Amatrice, concedendole il privilegio di battere moneta con il motto Fidelis Amatrix. Tuttavia nel febbraio 1529, dopo un'eroica resistenza, venne riconquistata e messa a ferro e fuoco da Filiberto di Chalons, generale di Carlo V. Per punire la ribellione, Carlo V nel 1538 diede lo Stato di Amatrice in feudo ad un suo capitano, Alessandro Vitelli.
Successivamente Amatrice, tra il 1582 e il 1692, per matrimonio di Beatrice Vitelli nipote di Alessandro, visse sotto il dominio degli Orsini di Mentana del ramo di Bracciano, nel 1693 dopo la morte di Alessandro, primo e ultimo principe Orsini di Amatrice, riconosciuto reo dell'uxoricidio, avvenuto nel 1648 in Amatrice, della moglie Anna Maria figlia di Gaspare Caffarelli duca di Assergi, scontandone una trentennale prigionia in Castel Sant'Angelo a Roma, fu acquisita per 28.000 ducati da Vittoria Montefeltro della Rovere, nipote di Livia Della Rovere e pronipote di Isabella Vitelli sorella di Beatrice e vedova del granduca Ferdinando II de' Medici di Firenze, che la conservarono fino al 1737.[7]
Nel 1735 Carlo di Borbone nuovo re di Napoli, come erede di Elisabetta Farnese, rinunciò alla sovranità sul ducato di Parma e Piacenza e sul Granducato di Toscana, trattenendo tutti gli altri beni che appartenevano alle case Farnese e Medici che andarono a costituire gli Stati mediceo farnesiani di Abruzzo come patrimonio personale del sovrano, tra i quali era compresa anche Amatrice, che nel 1759 passarono in eredità a suo figlio Ferdinando.[8]
Nel 1639 Amatrice e le ville summatine furono gravemente danneggiate dal terribile terremoto dei giorni 7, 14 e 17 ottobre (terremoto di Amatrice del 1639). Cadde buona parte del palazzo degli Orsini, come pure la maggior parte delle case e delle chiese. Si stima che morirono più di ottomila persone. Altri terremoti avvennero nel 1672, nel 1703 e nel 1730.
Sul finire del XVIII secolo e per tutto il secolo successivo, il territorio amatriciano, come buona parte dello Stato Pontificio e del Regno di Napoli, fu interessato dal fenomeno del brigantaggio. Il brigantaggio divenne a sfondo politico e sociale e fortemente si ampliò nell'intero aquilano dal 1861 quando avvenne l'annessione del Regno delle Due Sicilie da parte del Regno di Sardegna con a capo Vittorio Emanuele II.
In epoca Napoleonica, con la proclamazione della Repubblica Napoletana (23 gennaio 1799), il generale Championnet con un decreto del 9 febbraio 1799, divise il territorio in 11 Dipartimenti. Amatrice costituiva uno dei 16 Cantoni del Dipartimento della Pescara, con capoluogo L'Aquila.
Nell'ottobre 1826 ci fu una violenta alluvione del fiume Tronto in cui perirono numerosi abitanti di San Lorenzo. Negli ultimi decenni che precedettero l'unità d'Italia, molti amatriciani presero parte attiva ai vari moti rivoluzionari (1814, 1820, 1831, 1848, 1860); tra tutti spicca la figura dell'insigne patriota Pier Silvestro Leopardi. Con l'unità d'Italia Amatrice fu inserita nell'Abruzzo aquilano, e solo nel 1927, con la creazione della provincia di Rieti, la città entrò a far parte del Lazio.
Terremoto del 2016
Il 24 agosto 2016 Amatrice è stata gravemente danneggiata da un terremoto di magnitudo momento 6,0, prodottosi alle 3:36 nell'area reatina con epicentro nella vicina Accumoli; proprio Amatrice ha pagato il maggior tributo di vite umane all'evento: sulle 297 vittime totali [9][10], ben 234 sono morte nel suo territorio, che ha visto distrutta la gran parte degli edifici pubblici e privati.
Monumenti e luoghi d'interesse
Centro storico
Nel tessuto urbano spiccano la snella Torre civica risalente al XIII secolo e le severe torri campanarie della chiesa di Sant'Agostino, caratterizzata da un bellissimo portale tardo gotico e dalla presenza di pregevoli affreschi quali l'Annunciazione e la Madonna con Bambino e Angeli, e della chiesa Sant'Emidio, risalenti al quattrocento. Degne di nota sono pure la chiesa di San Francesco della seconda metà del Trecento caratterizzata da un portale gotico di marmo e contenente nell'abside affreschi del XV secolo, e quella di Santa Maria di Porta Ferrata.
Architetture religiose nelle frazioni
- La gotica chiesa di San Martino, che si trova nella frazione di San Martino, conserva una Via Crucis dell'illustratore francese Dubercelle.
- Il santuario dell'Icona Passatora o chiesa di Santa Maria delle Grazie (ovvero, immagine posta sulla strada di passaggio) si trova in località Ferrazza; deve il suo nome all'immagine votiva della Madonna delle Grazie. Contiene numerosi affreschi del tardo Quattrocento e del primissimo Cinquecento realizzati in massima parte dallo stesso artista che ha affrescato la chiesa di Sant'Agostino e dal pittore amatriciano Dionisio Cappelli.
- Il santuario della Madonna di Filetta, di impianto romanico, che si trova nella Frazione di Filetta. La venerata Immagine di Maria Santissima di Filetta, compatrona di Amatrice, è invece custodita nella chiesa di San Francesco.
- Il Santuario della Madonna delle Grazie, del XV secolo, nella Frazione Varoni. Eretto Santuario Diocesano, vi si venera l'immagine della Madonna delle Grazie.
- La chiesa di Sant'Antonio, che si trova nella Frazione di Cornillo Nuovo.
- Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, cappella che si trova all'interno del convento delle suore benedettine di carità in frazione Scai.
Aree naturali
- Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
- Ad Amatrice è presente il Parco in miniatura, un giardino della conoscenza, dove sono riprodotti in scala i monumenti, gli animali e l'intero territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[11]

Tradizioni e folclore
Ad Amatrice a marzo si tengono il Palio dei Somari e la Corsa degli Asini; ogni asino prende il nome di un sindaco, secondo una tradizione che rimanda alla cultura popolare;[12] all'ultimo asino che arriva viene assegnato il Campanaccio del Palio. Si assiste anche alla sfilata di 500 figuranti in costume e all'elezione della "Dama delle Dame".
Istituzioni, enti e associazioni
Ad Amatrice si trova l'ospedale Francesco Grifoni, struttura sanitaria di riferimento per tutta l'area nord-orientale della provincia di Rieti, oltre che per la porzione dell'alta valle del Tronto più vicina al Lazio.
Cultura
Istruzione
Scuole
Amatrice è sede di un istituto professionale alberghiero fondato nel 1980[13], che attira studenti da tutta la regione. La struttura è stata resa inagibile dal terremoto dell'Aquila fino al 2015[14] e poi di nuovo dal terremoto del 2016.
Musei
- Museo Civico di arte sacra Nicola Filotesio ospitato nella chiesa di Sant'Emidio.
- Museo permanente arte contemporanea ospitato presso la "Ex Scuola Elementare" di Preta.
Cucina
- Amatriciana
Amatrice è famosa per il sugo all'amatriciana, che ha reso impropriamente celebre la cucina romana nel mondo, con il quale si condiscono spaghetti, vermicelli o bucatini. Originariamente il sugo veniva preparato dai pastori con gli ingredienti a loro disposizione sulle montagne quando seguivano al pascolo le loro greggi. Gli ingredienti erano: guanciale a cubetti o fettine sottilissime, pecorino e spaghetti, piatto che veniva tradizionalmente chiamato "unto e cacio". Successivamente nel XVIII secolo la ricetta fu ingentilita con l'aggiunta di pomodoro e pochissimo olio d'oliva. La diffusione su scala nazionale si ebbe nell'Ottocento quando molti amatriciani emigrarono a Roma a causa della crisi della pastorizia e trovarono occupazione nel campo della ristorazione facendo conoscere il piatto tipico dei loro avi: l'amatriciana.
Il primo storico ristorante amatriciano fu inaugurato a Roma nel 1860 da Luigi Sagnotti con il nome de Il Passetto, così chiamato poiché attraverso il ristorante si poteva passare dal vicolo del passetto a piazza Navona.
Alla conoscenza su scala nazionale della ricetta dell'"amatriciana" contribuì anche l'attore Aldo Fabrizi che ne parlò spesso durante le sue trasmissioni radiofoniche e televisive. Ancora oggi nei menù dei ristoranti si trovano le due ricette: la tradizionale detta comunemente anche gricia e quella con la salsa di pomodoro. In molti ristoranti si trova una ricetta errata che fa uso di pancetta (al posto del guanciale), cipolla e olio d'oliva.
Amatrice tuttavia deve la sua gloria gastronomica ad una tradizione antica; tanto profonda era questa tradizione, che Amatrice divenne la città dei cuochi dei Papi. Elemento fondante della sua scuola erano e sono le qualità degli ingredienti primari: la carne di primissimo livello, grazie ai pascoli abbondanti dei Monti della Laga, i formaggi conseguenti e l'acqua, di cui è ricco il territorio amatriciano.
Lo storico Hotel Roma di Amatrice, considerato il "tempio" dell'amatriciana autentica[15][16][17] , era uno dei simboli della città[18], ma è stato distrutto dal terremoto del 2016.
- Gnocchi ricci
Gli Gnocchi ricci sono un'altra specialità tipica di Amatrice, ma molto meno nota rispetto l'amatriciana. Sono gnocchi realizzati con acqua, farina e uova, a cui viene dato il caratteristico riccio schiacciandoli con le dita. Tipici della cittadina e poco conosciuti nelle frazioni, sono stati tramandati di generazione in generazione e vengono considerati il piatto più antico della gastronomia amatriciana.
Persone legate ad Amatrice
- Dionisio Cappelli, pittore italiano, nato ad Amatrice verso la fine del XV secolo;
- Nicola Filotesio detto Cola dell'Amatrice, pittore e architetto, nato ad Amatrice nel 1480;
- San Giuseppe da Leonessa, religioso e santo Leonessa, morto ad Amatrice nel 1612;
- Antonio Nibby, archeologo nato a Roma nel 1792, la cui famiglia era originaria di Amatrice;
- Pier Silvestro Leopardi, patriota e politico, nato ad Amatrice nel 1797;
- Giovanni Minozzi, fondatore dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, nato ad Amatrice nel 1884;
- Domenico D'Angelo, maggiore dell'esercito ed eroe della seconda guerra mondiale, nato ad Amatrice nel 1899;
- Alfredo Muzi, partigiano ed eroe della seconda guerra mondiale, nato ad Amatrice nel 1902;
- Elio Augusto Di Carlo, medico, storico, naturalista e ornitologo, nato ad Amatrice nel 1918;
- Claudio Lotito, presidente della Lazio e imprenditore nato a Roma nel 1957, la cui famiglia era originaria di Amatrice.
Eventi
Ogni anno, nell'ultimo fine settimana di agosto, si tiene la sagra degli spaghetti all'amatriciana, una festa gastronomica che si tiene dal 1966 e costituisce una delle principali attrazioni turistiche pur non avendo origini tradizionali.
Geografia antropica
Frazioni
Aleggia, Bagnolo, Capricchia, Casale, Casale Bucci, Casale Nadalucci, Casalene, Casale Nibbi, Casali della Meta, Cascello, Castel Trione, Collalto, Collecreta, Collegentilesco, Collemagrone, Collemoresco, Collepagliuca, Colletroio, Colli, Conche, Configno, Cornelle di Sopra, Cornelle di Sotto, Cornillo Nuovo, Cornillo Vecchio, Cossara, Cossito, Crognale, Domo, Faizzone, Ferrazza, Filetta, Fiumatello, Francucciano, Forcelle, Moletano, Musicchio, Nommisci, Osteria della Meta, Pasciano, Patàrico, Petrana, Pinaco Arafranca, Poggio Castellano, Poggio Vitellino, Prato, Preta, Rio, Retrosi, Roccapassa, Rocchetta, Saletta, San Benedetto, San Capone, San Giorgio, San Lorenzo a Pinaco, San Martino, Santa Giusta, Sant'Angelo, San Tomasso, Saletta, Scai, Sommati, Torrita, Torritella, Varoni, Villa San Cipriano, Villa San Lorenzo a Flaviano, Voceto.
Infrastrutture e trasporti
Strade
È raggiungibile tramite la strada statale 4 Via Salaria da Roma, proseguendo per Rieti ed Antrodoco; oppure dalle Marche provenendo da Ascoli Piceno.
Dall'Abruzzo è raggiungibile attraverso il confinante comune di Campotosto o da quello di Montereale, a sua volta collegato all'Aquila ed all'autostrada A24 tramite la SS260 Picente che per un tratto è a scorrimento veloce; dall'Umbria la cittadina è raggiungibile transitando attraverso il comune laziale di Accumoli.
Amministrazione
Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, Amatrice passò dalla provincia dell'Aquila a quella di Rieti.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1980 | 1985 | Luigi Bucci | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
13 maggio 1985 | 6 maggio 1990 | Luigi Bucci | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
7 maggio 1990 | 23 aprile 1995 | Antonio Serva | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Antonio Fontanella | Lista civica | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 13 giugno 2004 | Antonio Fontanella | Lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Carlo Fedeli | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Sergio Pirozzi | Lista civica | Sindaco | |
26 maggio 2014 | in carica | Sergio Pirozzi | Viva Amatrice viva | Sindaco |
Fonte: Ministero dell'Interno [19]
Gemellaggi
Altre informazioni amministrative
Amatrice fa parte della Comunità montana del Velino.
Sport
La squadra di calcio locale, l'ASD Amatrice gioca il campionato di Terza Categoria, non in Lazio, ma nelle Marche, vista la vicinanza tra il paese e la Provincia di Ascoli Piceno. L'ASD Amatrice è anche una squadra di calcio a 5 amatriciana che gioca sempre nella provincia ascolana nel campionato di Serie D.
Note
- ^ Dato Istat – Popolazione residente al 31 marzo 2016., su demo.istat.it.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani 1996, Garzanti, Milano, p. 26.
- ^ Enrico Nardecchia, Comuni reatini pronti a lasciare il Lazio, su ilcentro.gelocal.it, il Centro, 14 agosto 2012. URL consultato il 27 agosto 2016.
- ^ Ferdinando Ughelli, Italia Sacra, Vol. I, Diocesi Aprutina, p.350; Nel Cartulario della chiesa teramana redatto da Francesco Savini che riporta due edizioni dello stesso documento l'anno è il 948
- ^ La lunga causa tenutasi in Napoli tra il 1716 e il 1723 derivatane per il possesso della baronia contesa tra i Medici e i precedenti creditori Orsini di Gravina che vantavano un credito sulla baronia ceduta in garanzia dal defunto Alessandro Orsini, valutato tra i 500.000 e i 600.000 ducati, rappresentati questi dall'avvocato Alfonso Maria de' Liguori che perse il confronto con i legali dei Medici, fu causa per quest'ultimo dell'abbandono della professione legale per abbracciare la vita ecclesiastica. v. Théodule Rey-Mermet, Il santo del secolo dei lumi: Alfonso de' Liguori (1696-1787), Parigi 1982, pp.147-160.
- ^ Giuseppe Maria Galanti, Della Descrizione geografica e politica delle Sicilie, Napoli 1789, Tomo III, p.15.
- ^ Terremoto di magnitudo 6.0 devasta il centro Italia: morti. Il sindaco di Amatrice: "Il paese non c'è più", in La Repubblica, 24 agosto 2016. URL consultato il 24 agosto 2016.
- ^ M 6.2 - CENTRAL ITALY - 2016-08-24 01:36:32 UTC, in The Official EMSC earthquakes app, 24 agosto 2016. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Riti simili ricordano da vicino il carnevalesco delle feste popolari descritto e analizzato dal grande studioso Michail Bachtin in L'opera di Rabelais e la cultura popolare.
- ^ SCUOLA – ALBERGO DI AMATRICE, LA MADRINA È ELISA ISOARDI, in RietiLife, 8 giugno 2015. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ Inaugurati da Zingaretti i nuovi locali della Scuola Albergo, in Corriere di Rieti e della Sabina, 8 giugno 2015. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ Terremoto Centro Italia, ad Amatrice crollato anche lo storico hotel Roma: “40 camere ospitavano 70 turisti”, in Il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2016. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ AMATRICE CROLLATO L'HOTEL ROMA, IL 'SANTUARIO' DELL'AMATRICIANA, in Rainews, 25 agosto 2016. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ Antonio Signorini, Distrutto il celebre Hotel Roma. La culla della pasta all'amatriciana è diventata un cimitero di detriti, in Il Giornale, 25 agosto 2016. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ Il crollo dell’Hotel Roma, simbolo di Amatrice, in Sky TG24, 25 agosto 2016. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ Fabio Albiani, Ministero dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su amministratori.interno.it. URL consultato il 27 agosto 2016.
Bibliografia
- Vincenzo Lazari: Zecche e monete degli Abruzzi: Amatrice, Venezia, 1858.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Amatrice»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amatrice
Collegamenti esterni
- Assessorato al turismo di Amatrice, su amatriceturismo.it.
- Promozione turistica del versante laziale del Parco Nazionale "Gran Sasso", su amatriceterraecielo.eu.
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