Tintarella di luna/Mai

singolo di Mina del 1959
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Tintarella di luna/Mai è il 14° singolo di Mina, pubblicato su vinile a 45 giri nel settembre 1959 dalla casa discografica Italdisc.[1][2][3]

Tintarella di luna/Mai
singolo discografico
copertina 3a versione
ArtistaMina
Pubblicazionesettembre 1959
GenereMusica leggera
Pop
EtichettaItaldisc MH 31
Registrazionemono
Formati7"
Mina - cronologia
Singolo successivo
(1959)

Il disco

Con Mina suonano "I Solitari" in entrambi i brani.

È stato pubblicato con tre copertine diverse. Quella ufficiale, quella alternativa e quella visibile nell'infobox a fianco.[2]

Come tutte le canzoni pubblicate da Mina su singolo in quel periodo, anche queste sono contenute nell'antologia specifica Ritratto: I Singoli Vol. 1 del 2010.[4]

I due brani, con Splish Splash, fanno anche parte della colonna sonora di uno dei primissimi musicarelli cui Mina partecipa insieme ad altri cantanti: Juke box - Urli d'amore del 1959. Tintarella di luna entrerà anche altri film italiani di rock'n'roll del periodo, ad esempio Urlatori alla sbarra del 1960.[5]

Successso e classifiche

Il 16 gennaio 1960 Mina è per la prima volta in carriera in testa alla classifica settimanale delle vendite dei singoli in Italia.

Classifica   1959[6] Posizione Settimane
19 dicembre 9 (dalla 15) 1
26 dicembre 8 1
Classifica   1960[7] Posizione Settimane
2 gennaio 2 1
9 gennaio 3 1
16 gennaio 1 1
23 - 30 gennaio 2 2
6 febbraio 5 1
13 febbraio 7 1
20 febbraio 10 1
27 febbraio 9 1

11 settimane consecutive di permanenza in classifica tra le prime dieci, di cui 6 tra le prime cinque; per un mese intero sul podio delle prime tre. Alla fine risulta il 13° singolo per vendite annuali durante il 1960.[8] Numeri ancor più considerevoli se paragonati alla versione de I Campioni che, negli stessi due anni, raggiunge al massimo il 15° posto settimanale e il 72° annuale.[9]

Tintarella di luna

Storia

Brano scritto da Franco Migliacci, composto da Bruno De Filippi e arrangiato da Tony De Vita. Nel 1959 viene inciso, all'incirca nello stesso periodo di settembre, da I Campioni per la Jolly, da I Due Corsari per la Dischi Ricordi e da Mina per la Italdisc.

Mina ascolta per la prima volta la canzone nell'estate a Ischia: si deve esibire in un locale dell'isola insieme al suo gruppo, "I Solitari", e aspettando di cantare, segue l'esibizione dei Campioni, rimanendo colpita dal brano. La sera stessa chiede a Roby Matano e agli altri componenti del gruppo l'autorizzazione a incidere il pezzo.

La canzone, che sembra scritta appositamente per lei, darà all'esordiente interprete una riconoscibilità immediata e le rimarrà attaccata come un'etichetta,[5] distinguendola tra la miriade di artisti che affolleranno il mondo della musica alla vigilia del boom economico.[3]

Mina lo trasforma in un grande successo, nel 1959 lo inserisce nell'EP ufficiale Buon dì/Piangere un po'/Tintarella di luna/La verità, l'anno dopo come canzone di punta nel suo album di debutto con lo stesso titolo.[10]

Musica e testo

De Filippi, che all'epoca è il chitarrista de I Campioni, compone una trascinante melodia a tempo di rock'n'roll e chiede a Migliacci (reduce dalla vittoria al Festival di Sanremo 1958 come coautore con Domenico Modugno del testo di Nel blu dipinto di blu) di scrivergli le parole. Migliacci si inventa la storia di una ragazza che invece di abbronzarsi con il sole, fa la tintarella di notte con i raggi di luna.[3]

Il brano, che si apre con una breve introduzione quasi recitata sullo sfondo di solo piano, si trasforma in uno scatenato rock'n'roll, tenendo alta la tensione durante tutta la strofa e l'assolo di sax tenore.[5] Il ritmo cambia nell'inciso, introducendo il famosissimo "tin tin tin", geniale invenzione onomatopeica del giovane Migliacci, che doveva dare un'idea dei "raggi di luna" che colpiscono la pelle.[3]

Cover

  • Nel 1960 Mina ha inciso su 45 giri[11] e su Extended Play la versione francese (testo di Jacques LaRue) Un petit clair de lune, che si trova anche nella raccolta Notre etoile del 1999. Questi dischi fanno parte della discografia fuori dall'Italia dell'artista, mentre in quella nazionale il brano è reperibile nella raccolta Internazionale del 1998.[4]
  • Sempre del 1960 è la versione brasiliana Banho de Lua cantata da Celly Campello.[12]
  • Anche il gruppo psichedelico brasiliano degli Os Mutantes, facente parte del movimento tropicalista, inserisce la canzone nel suo secondo album Mutantes del 1969.

Mai

Brano non presente in nessun album della discografia ufficiale, ma reperibile nella raccolta Mina ...Di baci del 1993, oltre che nell'antologia Ritratto: I Singoli Vol. 1 del 2010.[4]

Tracce

Lato A
  1. Tintarella di luna – 3:00 (testo: Franco Migliacci – musica: Bruno De Filippi; edizioni musicali Accordo)
Lato B
  1. Mai – 1:57 (testo: Arturo Casadei, Aldo Locatelli, Silvana Simoni – musica: Arturo Casadei, Aldo Valleroni)

Note

  1. ^ Discografia singoli, su minamazzini.it, Mina Mazzini, sito ufficiale. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  2. ^ a b Tintarella di luna/Mai, in Discografia Nazionale della Canzone Italiana, ICBSA. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  3. ^ a b c d Orlando R., Tintarella di luna, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  4. ^ a b c Dal 2012 tutte le raccolte NON fanno più parte della discografia ufficiale.
  5. ^ a b c Dizionario CurcioLe Canzoni, op. citata, Tintarella di luna, p.449-450
  6. ^ Classifica settimanale vendite singoli 1959, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  7. ^ Classifica settimanale vendite singoli 1960, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  8. ^ Classifica annuale vendite singoli 1960, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  9. ^ Classifica annuale vendite singoli 1959, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  10. ^ Discografia album, su minamazzini.it, Mina Mazzini, sito ufficiale. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  11. ^ (EN) Un petit claire de lune, su Discogs, Zink Media. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  12. ^ (EN) Banho de Lua, su Discogs, Zink Media. URL consultato il 13 ottobre 2016.

Bibliografia

Collegamenti esterni