Sentiero Primaro

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Il sentiero si propone di ripercorrere più fedelmente possibile l’antico corso del Po di Primaro., sfruttandole arginature originali rimaste e scostandosi dal fiume Reno a volte di qualche chilometro, pur rimanendo sempre a contatto con le emergenze naturalistiche locali.

Il sentiero è stato intitolato a Daniele Zagani, ex presidente della sezione CAI di Argenta. Costeggia molte zone naturalistiche come le Valli di Comacchio.

Daniele Zagani ha progettato e fortemente voluto il sentiero, adoperandosi per la sua segnatura, mappatura e riconoscimento, fino a vederlo praticamente realizzato alla sua scomparsa.

Nel 2009 è stato interamente segnato dalla sezione Club Alpino Italiano CAI di Argenta e dedicato al proprio ex presidente Daniele Zagani.

Dal 2015 è diventato tappa integrante della Via Romea Germanica.

Descrizione

Il tratto di sentiero 106 di competenza della Sezione CAI di Argenta “B.Soldati”, che ripercorre dapprima l’argine sinistro del paleoalveo dell’antico Po di Primaro poi l’argine sinistro del fiume Reno, ha inizio sulla vecchia Strada Statale per Ferrara, in via Froldo all’incrocio con le strade che conducono a Monestirolo e Marrara.

Percorsi ca. 800 m. dall’imbocco della via un segnale indica sulla destra il sentiero che percorre l’argine fossile del Primaro per poi tornare, dopo 2800 m., sulla vecchia Statale in cui ci si immette all’altezza di un impianto idrovoro.

Dopo altri 600 m. si raggiunge l’area di sosta attrezzata all’inizio di S.Nicolò frazione di Argenta, dove la vecchia Statale incontra la via Primaro, che fiancheggia un canale e si percorre per 1km. su asfalto fino all’immissione sulla via Zenzalino la quale conduce a Ospital Monacale.

Questa strada, asfaltata, conduce dopo 4 km al ponte della Fascinata, di fronte al quale sorge l’antico edificio chiamato Conventone e dopo altri 600 m. la si abbandona per imboccare sulla destra l’argine del Primaro che oggi fiancheggia un canale e che, in 3 km di sterrato tra vigne e rovi sbuca nell’area di sosta attrezzata di Ospital Monacale.

Proseguendo per altri 500 m si raggiunge la strada Provinciale di Consandolo che si percorre per altri 600 m. superando, sulla destra, la storica Villa Muratori con la torre colombaia e imboccando nuovamente l’argine sterrato per circa 3km fino ad incontrare la strada Zenzalino.

Si procede sull’asfalto per circa 1,5 km, superando il Ponte Valletta, fino a raggiungere il centro abitato di Traghetto.

Altri 300 m. e, nei pressi della soppressa stazione ferroviaria, un cartello invita ad imboccare sulla destra la Strada del Morgone che si percorre su asfalto per circa 9 km, lasciandola solo per un breve tratto di sterrato finché, dopo una curva a gomito si raggiunge la località Trombone, che prende il nome da un’antica villa dalle suggestive rovine ivi situata.Imboccata una sterrata sulla destra in 1,5 km si raggiunge l’abitato di Consandolo nei pressi di un laghetto di pesca sportiva. Da qui il sentiero procede sull’argine con un percorso parallelo a quello della vecchia SS Adriatica, incrociando strade non asfaltate che supera con ripide discese e salite (frequentemente percorse da mezzi agricoli) per raggiungere dopo 4 km la località Ghiacciaia nella frazione di Boccaleone e, dopo un ulteriore chilometro, la località Bosco Vecchio in cui sorge un rinomato campo da golf.

Da qui in poi il sentiero, che finora è stato in gran parte ombreggiato da alberi e alti arbusti, corre in pieno sole fino al suo termine. Dopo 1km il sentiero si innesta sull’argine del fiume Reno che in altri 1,5 km conduce in località Ponte Reno all’incrocio con la Strada Cardinala in direzione Campotto.

Questa località è strategica per il percorso.

Ai piedi della pista ciclabile che conduce all’abitato di Argenta si trova un’area di sosta con panchine e una fontana di acqua potabile. Imboccando la strada che conduce a Campotto, oltrepassando ponti e passerelle sospese su fiumi e canali, si possono raggiungere importanti località di rilievo turistico: il rifugio Capanna Bassarone, della sezione CAI di Argenta, la pieve romanica di S.Giorgio, i Musei delle Valli e della Bonifica e l’oasi di Valle Santa.

Proseguendo invece lungo l’argine per 800 m., sulla ciclabile inaugurata nell’anno 2006, si raggiunge la località del Cristo, accesso al paese; altri 1500 m. e si arriva all’altezza della località Celletta, da cui si può ammirare l’omonimo santuario mariano realizzato su progetto del famoso architetto Giovan Battista Aleotti. Ancora 1 km e, dalla località Confina, si può raggiungere la Statale n. 16 Adriatica; dopo 2,5 km c’è l’accesso all’abitato di S.Biagio.

Da qui, dopo circa 2000 m, si raggiunge il cosiddetto “Ponte Bastia” che attraversa la Statale Adriatica: il sentiero prosegue ancora sull’argine per 800 m., quindi scende per passare sotto la ferrovia e svolta bruscamente a sinistra proseguendo poi sull’argine per ulteriori 4 km, per scendere infine, a sinistra, sulla strada asfaltata che viene da Filo e che si segue per 5 km, tenendo sempre la destra, attraversando la località Chiavica di Legno in cui sorgono una chiesetta, una struttura colonica fatiscente e una ex scuola elementare. Di qui si procede su ghiaia fino alla loc. Tre Pertiche (4 km), attraversando un territorio piuttosto isolata e senza possibilità di rifornirsi di acqua.

Dopo altri 800m. si risale sull’argine che conduce in ca. 1 km alla località Ponte Madonna Boschi (procedendo a sinistra lungo la strada che conduce ad Alfonsine si raggiunge l’omonimo santuario) e ad un’area attrezzata.

Si attraversa quindi la strada che conduce a Longastrino e, procedendo per 3 km di asfalto per la via Casso Madonna, si raggiunge un incrocio: qui si procede in linea retta, salendo sull’argine, fino alla località Prato Pozzo in cui sorge un agriturismo con ristorante, laghetti di pesca sportiva e noleggio.

Oltre i laghetti si imbocca nuovamente la strada asfaltata, lungo la quale si procede per 2 km fino ad incontrare – sulla destra – la rampa che conduce al traghetto che attraversa il fiume Reno a Sant’Alberto: sulla sponda opposta del fiume si trova una grande area di sosta attrezzata per picnic.

Procedendo invece sull’argine sinistro oltre la sbarra si raggiunge l’oasi naturalistica di Boscoforte che da poco tempo è divenuta visitabile su prenotazione.

Boscoforte è un vero e proprio "paradiso naturalistico", localizzato su un cordone dunoso di epoca etrusca, che divide la valle di Porto dalla valle Lido di Magnavacca, uno degli angoli più suggestivi del Parco del Delta del Po.

L’area è caratterizzata da una notevole varietà di ambienti, legati alla contemporanea presenza di zone di acqua dolce e di acqua salmastra: canneti, salicoroneti, dossi sabbiosi e canali. L'avifauna è ricchissima: è il luogo privilegiato per la nidificazione e la sosta di volpoche, avocette, spatole e fenicotteri.

Procedendo per 4,5 km si incontra la località Oasi e Diga Voltascirocco, in corrispondenza di una profonda ansa del fiume il cui letto è stato abbandonato, quindi, dopo analoga distanza su argine, si raggiunge la località Osteria del Primaro, dove sorge appunto una osteria-trattoria che dista 800 m.A poca distanza vi à la strada Romea.


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