Ipnosi stradale
L’ipnosi stradale è uno stato mentale nel quale una persona riesce a guidare un automezzo per grandi distanze, rispondendo nella maniera in maniera corretta e sicura agli eventi esterni pur non riconoscendo di averlo fatto in maniera volontaria.[1] In questo stato, la parte cosciente del guidatore è apparentemente focalizzata altrove, seppur, almeno in apparenza, processando la mole di informazione richieste per guidare in maniera sicura. L’ipnosi stradale è una manifestazione del comune processo di automatizzazione, nel quale la parte cosciente e incosciente sono in grado di concentrarsi su cose diverse.

Il concetto di “ipnosi stradale” è stato descritto per primo in un articolo del 1921 che descriveva il fenomeno come la guida come in stato di trance fissando un punto fermo. Anche uno studio del 1929, Sleeping with the eyes open, se ne è occupato, insinuando che fosse possibile per i guidatori addormentarsi con gli occhi aperti.[2] L’idea che alcuni incidenti altrimenti inspiegabili fossero causati da tale fenomeno divenne popolare negli anni ’50. Sulla scia delle teorie di Ernest Hilgard (1986, 1992), ovvero che l’ipnosi altro non è che uno stato alterato di coscienza, alcuni teorici ritengono che la coscienza può sviluppare una dissociazione ipnotica. Nell’esempio dell’ipnosi stradale, un flusso di coscienza sta guidando la macchina mentre un altro flusso si sta confrontando con altro. Può svilupparsi perfino amnesia per la coscienza dissociata che ha guidato l’automezzo.
Note
- ^ Psychology Themes and Variations, 6th, Belmont, California, Wadsworth/Thomas Learning, p. 200, ISBN 0-534-59769-6.
- ^ Geoffrey D. M. Underwood, Traffic and transport psychology: theory and application: proceedings of the ICTTP 2004, Elsevier, 2005, pp. 455–456, ISBN 978-0-08-044379-9.