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Aldo Bizzarri (Roma, 1907 – Roma, 1953) è stato un giornalista, scrittore e docente italiano.
Biografia
Dopo aver conseguito la laurea in Lettere all'Università di Roma, nel medesimo ateneo insegnerà poi Storia delle dottrine politiche.[1] Giovane collaboratore della rivista letteraria "900", Cahiers d'Italie et d'Europe, fondata nel 1926 e diretta da Bontempelli,[1] periodico vicino al movimento letterario Stracittà, Bizzarri nel 1929, a ventidue anni, esordì con il romanzo La traccia nel sole, improntato a motivi novecenteschi.
Diresse diversi istituti italiani di cultura all'estero, soggiornando a Santiago del Cile, Rennes, Lisbona, Budapest e, proprio mentre si trovava nella capitale ungherese, nel 1944, accusato di attività ostili al regime nazista, fu arrestato dalla Gestapo e internato nel lager di Mauthausen.[1] La tragica esperienza vissuta segnerà profondamente la sua successiva produzione letteraria. Nel 1946, infatti, pubblicò Mauthausen città ermetica, seguito l'anno successivo da Proibito vivere nel quale riprende i temi e le vicende della prigionia.
Oltre alla già citata rivista "900" di Bontempelli, collaborò con altri periodici e quotidiani quali Il Mondo di Pannunzio, Risorgimento Liberale e La città libera.[1]
Opere
- La traccia nel sole, Milano, G. Agnelli, 1929.
- Origine e caratteri dello "Stato nuovo" portoghese, Milano, Istituto per gli studi di politica internazionale, 1941.
- Mauthausen città ermetica, Roma, OET-Edizioni Polilibraria, 1946.
- Proibito vivere, Milano, A. Mondadori, 1947.
Note
Bibliografia
Enzo Ronconi (a cura di), Dizionario della letteratura italiana contemporanea, 2 voll., Firenze, Vallecchi, 1973.
Voci correlate
Collegamenti esterni
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