Carpasio
Carpàsio (Carpaxe in ligure[4][5]) è un comune italiano di 162 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.
| Carpasio comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Claudio Seravalli (Lista civica "Valle Carpasina 2014") dal 26-5-2014 |
| Data di istituzione | 1797 |
| Territorio | |
| Coordinate | 43°57′35.74″N 7°52′00.39″E |
| Altitudine | 720 m s.l.m. |
| Superficie | 16,29 km² |
| Abitanti | 168[1] (31-12-2015) |
| Densità | 10,31 ab./km² |
| Frazioni | Arzene, Costa, Fontanili |
| Comuni confinanti | Borgomaro, Molini di Triora, Montalto Ligure, Prelà, Rezzo |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 18028 (già 18010) |
| Prefisso | 0184 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 008013 |
| Cod. catastale | B814 |
| Targa | IM |
| Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[2] |
| Cl. climatica | zona E, 2 958 GG[3] |
| Nome abitanti | carpasini |
| Patrono | sant'Antonino martire |
| Giorno festivo | 2 settembre |
| Cartografia | |
Geografia fisica
Il territorio di Carpasio comprende l'alta valle Carpasina a ridosso delle valli del Maro, di Prelà e di Rezzo. In questa zona del territorio ponentino nasce il torrente Carpasina, presso la vetta del monte Grande, corso d'acqua che poi s'immette nel torrente Argentina nella valle omonima.
Il territorio comunale è costituito dalle tre principali frazioni di Arzene, Costa e Fontanili e dalle località di Colle d'Oggia, Costarossa, Costorello, Faravello, Prati Piani e Rairan per un totale di 16,29 km2[6]. Confina a nord con il comune di Rezzo, a sud con Montalto Ligure, ad ovest con Molini di Triora, e ad est con Borgomaro e Prelà.
Storia
Secondo alcune fonti locali l'origine primitiva del villaggio montano risalirebbe molto probabilmente all'Età del ferro[7], come punto di rifugio dei primi insediamenti umani. Tracce di una postazione difensiva d'epoca preromana - un "castellaro" localmente denominato Rocca Castè[7] - sarebbe stata identificata presso un'altura sovrastante il santuario di Nostra Signora della Ciazzima.
Frequentata dai Longobardi dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, fu il re Ariperto II a cedere[7] questa parte del territorio della valle di Oneglia, e quindi anche Carpasio, al pontefice Giovanni VII nel 706[7]; un altro papa, Urbano II, assoggettò poi il territorio sotto la giurisdizione della diocesi di Albenga dal 2 febbraio 1100[7].
Il borgo venne compreso alla fine dell'XI secolo nella Marca Aleramica[7] (nel Contado di Albenga[7]) assieme ad altre comunità del ponente ligure, fino alla dominazione dei conti di Ventimiglia[7] nei secoli successivi che assoggettarono tutta la valle del Maro, dell'Impero e di Prelà. La prima citazione ufficiale del borgo di Carpasio, tuttavia, è risalente ad uno scritto del 1153[7] con il quale il vescovo ingauno Odoardo concesse al signore del feudo di Lingueglietta il diritto di riscuotere le decime[7].
Secondo un documento risalente al 4 ottobre del 1234[7] un terzo del territorio di Carpasio fu venduto dal conte Oberto (conte di Ventimiglia e signore di Badalucco) a tre cittadini del luogo. Il 24 novembre 1259[7] fu il marchese di Ceva Pagano, genero di Oberto, a cedere il feudo al Comune di Genova rinunciando ai propri diritti feudali; il 28 settembre 1399[7] il territorio carpasino fu ulteriormente diviso tra diversi signori locali, ma legati ai conti intemeli.
Il 21 luglio del 1433[7] furono stilati gli "Statuti di Carpasio". In tali statuti si stabilì l'indipendenza politica e fiscale di Carpasio, amministrando pertanto proprie finanze ed interessi, ed eleggendo un podestà locale tra i signori feudali del paese.
Con atto stilato il 9 maggio 1455[7] il conte Garspardo di Ventimiglia vendette per la somma di 8.600 lire genovesi[7] ad Onorato Lascaris di Ventimiglia, conte e signore di Tenda, i diritti feudali del paese causando contrasti e incomprensioni tra gli altri pretendenti del feudo. Le continue controversie sulla effettivo dominio di Carpasio consentirono infine la conquista di Emanuele Filiberto I di Savoia, che divenne l'unico signore del Maro e della contea di Tenda a partire dal 12 luglio 1575[7].
Gio Girolamo Doria lo elesse a sede di marchesato nel 1590[7], mentre nel 1620[7] entrò a far parte del principato omonimo dipendente dai Savoia.
Facente parte del successivo Regno di Sardegna, i territori della valle e quindi anche la municipalità di Carpasio confluirono tra il 1801 e il 1803 nella Repubblica Ligure andando a costituire l'XI cantone dell'Argentina nella Giurisdizione degli Ulivi[8]. Annesso al Primo Impero francese[8], dal 13 giugno 1805 al 1814 il territorio venne inserito nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio[8].
Nuovamente inglobato nel Regno di Sardegna dal 1815[8], così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, confluì nel Regno d'Italia dal 1861[8]. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Borgomaro del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia[8].
Durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale alcuni partigiani di Carpasio, facenti parte del battaglione della divisione garibaldina "Felice Cascione"[7], intentarono una vittoriosa battaglia contro l'esercito tedesco presso la vetta del monte Grande tra il 4 e il 5 settembre 1944[7]. E sempre a Carpasio fu fissata la sede della IV Brigata "Elsio Guarrini"[7].
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Argentina Armea.
Simboli
Lo stemma ufficiale è stato approvato con l'apposito Decreto del Consiglio dei ministri datato al 10 giugno del 1956[9].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa parrocchiale di Sant'Antonino nel centro storico di Carpasio. Eretta nel 1404 in stile barocco, è corredata dall'antico campanile in pietra fortemente inclinato. Fu sottoposta ad un accurato restaurato nel XVII secolo.
- Chiesa di San Giovanni Battista del XIV secolo, primitiva parrocchiale del borgo, sita nella parte bassa del paese. Conserva l'abside originaria databile tra i secoli XII e XIII.
- Oratorio della Santissima Annunziata nel centro storico di Carpasio. La costruzione è risalente all'epoca barocca e quindi al XVII secolo. In facciata (restaurata) è presente un affresco raffigurante l'Annunciazione e analoga scena ritrae un dipinto conservato all'interno dell'edificio.
- Cappella di San Bernardo, a nord dell'abitato carpasino.
- Cappella dei Santi Carlo e Rocco, ad ovest dell'abitato, databile tra il 1579 e il 1583.
- Cappella di Sant'Antonio, a sud del centro storico di Carpasio.
- Cappella di San Sebastiano, ad oriente del centro storico, risalente nel primo impianto al medioevo, ma rifatto poi internamente in stile barocco.
- Santuario della Natività di Maria Vergine o detto anche della Madonna di Ciazzima, eretto nel 1609, distante a circa due chilometri dal centro abitato. Lungo il sentiero che porta al santuario mariano sono collocate le edicole raffiguranti le tappe della Via Crucis.
- Cappella della Madonna del Rosario nella frazione di Arzene.
- Cappella del Sacro Cuore di Gesù nella frazione di Costa.
Aree naturali
Monte Carpasina è un Sito di Interesse Comunitario (SIC) istituito con il Decreto Ministeriale del 25 marzo 2005, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat).
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2014, i cittadini stranieri residenti a Carpasio sono 23[11], pari al 13,53% della popolazione totale.
Cultura
Istruzione
Musei
- Museo storico della Resistenza. Sito in un casone nella frazione di Costa e aperto nel 1982[7] raccoglie reperti e documenti sulle battaglie dei partigiani locali nella lotta per la liberazione del paese e della valle. Tra i reperti conservati ed esposti divise, fotografie, armi, cimeli e testimonianze storiche di quel periodo bellico.
- Museo della lavanda. Inaugurato nel 2012[12] presso il centro storico di Carpasio, curato dalla locale associazione culturale Officina delle Erbe, contiene reperti e documenti sulla coltivazione della lavanda, attività tradizionalmente svolta nel paese.
Eventi
- Festa patronale di sant'Antonino, il 2 settembre.
- Festa della Natività di Maria Vergine, l'8 settembre.
- Passeggiata dell'amicizia, il 1º maggio.
- "Scunfoegu" di san Giovanni Battista, il 24 giugno.
- Festa degli aquiloni, il 15 agosto.
- Fiera di sant'Antonio abate, il 3 settembre.
- Sagra della Carpasina, il 2 settembre.
Persone legate a Carpasio
- Giuseppe Novella (Carpasio, 1805 - Cimiez, 1872), vescovo della Chiesa cattolica.
- Stefano Scarella (Carpasio, 1842 - Cina, 1902), vescovo della Chiesa cattolica.
- Luigi Moraldi (Carpasio, 1915 - Milano, 2001), studioso e professore universitario, considerato uno dei maggiori esperti europei dei Rotoli del Mar Morto.
Economia
La principale risorsa economica del comune è l'attività agricola, specie la coltivazione degli ortaggi (patate, fagioli, zucche, cavoli, fave, cipolle, aglio) e la produzione di olio di oliva.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio di Carpasio è attraversato principalmente dalla strada provinciale 21 che gli permette il collegamento stradale con Borgomaro, a nord, innestandosi con la provinciale 24 e a sud con Montalto Ligure.
Amministrazione
| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| 1915 | 1920 | Domenico Cotta | Sindaco | ||
| anni 1930 | anni 1930 | Antonio Cotta | Partito Nazionale Fascista | Podestà | |
| 1954 | 1975 | Maria Luisa Vita | Sindaco | ||
| 1985 | 1990 | Sergio Banaudi | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
| 1990 | 1995 | Sergio Banaudi | Democrazia Cristiana, poi Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
| 1995 | 1999 | Giovanni Battista Guasco | Lista civica | Sindaco | |
| 1999 | 2009 | Innocenza Cotta | Lista civica "Carpasio 2000" | Sindaco | |
| 2009 | 2014 | Valerio Verda | Lista civica "Carpasio 2000" | Sindaco | |
| 2014 | in carica | Claudio Seravalli | Lista civica "Valle Carpasina 2014" | Sindaco | |
Gemellaggi
Carpasio è gemellata con:
- Saorge, dal 2006
Altre informazioni amministrative
Carpasio fa parte dell'Unione dei comuni delle Valli Argentina e Armea.
Note
- ^ a b Dato Istat al 31/12/2015
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 146.
- ^ Fonte dallo statuto comunale di Carpasio (PDF), su incomune.interno.it. URL consultato l'8 novembre 2013.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.
- ^ a b c d e f Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato l'8 novembre 2013.
- ^ a b c Fonte dal sito Araldica Civica.it, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Dato Istat al 31/12/2014
- ^ Fonte dal sito ufficiale del museo della lavanda di Carpasio, su museodellalavanda.it. URL consultato il 14 novembre 2013.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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