Periodo postclassico mesoamericano
Il Periodo Postclassico è una delle suddivisioni utilizzate nella cosiddetta cronologia tradizionale della storia della Mesoamerica.

Il Postclassico si suddivide in due sottoperiodi. Il primo, chiamato Postclassico Iniziale, si estende dal X al XIII secolo, e si caratterizza per una grande instabilità politica, un forte movimento di militarizzazione della società, in seguito all'abbandono di numerose importanti città durante il periodo precedente, l'Epiclassico, e a numerose migrazioni, in particolare con l'incursione di popoli di agricoltori e di cacciatori-raccoglitori nel nord della Mesoamerica.
Il secondo periodo, chiamato Postclassico Recente o Postclassico Tardo, corrisponde alla fine della storia della Mesoamerica, che si concluse con la conquista spagnola. Esso è contrassegnato da una uniformazione culturale, in particolare nell'area nahua, e dall'emergere di grandi imperi tributari nel centro del Messico, con in particolare, nel XIV secolo, quelli degli Aztechi e dei Taraschi.
Presso i Maya
Nella zona maya, lo Yucatán prende il posto dei bassipiani centrali. Si può pensare che esso benefici di un apporto di popolazione proveniente dai bassipiani del sud. Città come Uxmal e Labna sviluppano uno stile regionale chiamato «puuc». Nel X secolo, la città di Chichén Itzá domina la regione. Le somiglianze sorprendenti tra i monumenti di Chichén Itzá e quelli di Tula hanno dato origine alla famosa teoria dell'«invasione tolteca» nello Yucatán. Se i contatti tra il Messico centrale e la zone maya non lasciano alcun dubbio, sempre più specialisti rimettono in discussione questa invasione, ammettendo semplicemente che per il momento non si dispone di risposta alla domanda[1]. Il declino di Chichén Itzá comincia nell'XI secolo. Dopo la sua sconfitta verso il 1220 da parte della città di Mayapan, quest'ultima si pone alla testa di una confederazione che domina la penisola dello Yucatan[2]. I libri di Chilam Balam riportano la caduta di Mayapan nel XV secolo. Questo evento segna l'inizio di una frammentazione politica che dura fino alla conquista spagnola.
Negli altipiani maya, alcune élite facendosi forti dell'appoggio dei «Toltechi»[3] fondano regni conquistatori, dotati di una direzione collegiale, dove l'influenza culturale messicana è sensibile. Il principale di questi regni è quello dei Quiché, ai quali dobbiamo la nostra principale fonte scritta sulla religione maya, il Popol Vuh. Nel XV secolo, i Kaqchikel disputano loro l'egemonia sugli altipiani.
Nell'Oaxaca
La parte occidentale dell'Oaxaca è il territorio dei Mixtechi, un popolo imparentato linguisticamente con i loro vicini zapotechi. Relativemente poco conosciuti nel Periodo Classico, si affermano nel Postclassico. La loro storia ci è nota attraverso documenti etnostorici, la serie dei codici detti «mixtechi». Erano divisi in città-stato militaristi che si facevano la guerra e penetrarono il territorio degli Zapochi, di cui riutilizzarono le tombe a Monte Albán (fase V). Le modalità di questo penetrazione sono poco conosciuti [4] e formano oggetto di dibattiti che oppongono i sostenitori di invasioni mixteche a quelli di una persistenza della cultura zapoteca con un'infiltrazione mixteca, particolarmente per mezzo di matrimoni principeschi, accompagnati da scambi che rendono le due culture difficili da distinguere in quest'epoca nella valle di Oaxaca. I Mixtechi apportarono un contributo importante alla storia delle arti mesoamericane nel campo della ceramica, dei mosaici in turchese e sopratutto dell'oreficeria, la cui tecnica sarebbe pervenuta loro dal Perù[5].
Note
- ^ Carrasco 2001, volume 2, p. 250.
- ^ David Drew, The Lost Chronicles of the Maya Kings, Phoenix, California University Press, 2000, p. 379, ISBN 978-0-520-22612-8.
- ^ Arthur Demarest, Les Mayas, Tallandier, 2007, p. 280, 978-28-473-4372-4.
- ^ López Austin e López Luján 2012, p. 284.
- ^ Henri Stierlin, L'art aztèque et ses origines: De Teotihuacan à Tenochtitlan, Seuil, 1982, p. 111, 978-20-200-6139-1.
Bibliografia
- (FR) Alfredo López Austin e Leonardo López Luján, Le passé indigène. Histoire pré-coloniale du Mexique, Les Belles Lettres, 2012.
- (ES) Christian Duverger, El primer mestizaje: la clave para entender el pasado mesoamericano, Taurus, 2007, pp. 740, ISBN 9707708565.
- (ES) Alfredo López Austin e Leonardo López Luján, La periodización de la historia mesoamericana, in Arqueología Mexicana, 12 (edición especial: Tiempo mesoamericano), settembre 2002, pp. 6-15.
- (EN) David Carrasco, The Oxford Encyclopedia of Mesoamerican Cultures, Oxford University Press, 2001, pp. 1424, ISBN 0195108159.