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Romano Lupi (Sanremo, 6 dicembre 1974) è un giornalista e scrittore italiano.

Biografia

Laureatosi in Filosofia, Storia e DAMS all'Università degli Studi di Genova Romano Lupi nel gennaio 2005 divenne giornalista pubblicista. Dopo aver fatto esperienza su alcuni settimanali locali come giornalista per La Riviera e redattore per L’Eco della Riviera, nel maggio 2009 approdò alla redazione sanremese de Il Secolo XIX e nel 2015 a La Stampa, dopo la fusione di quest'ultima con il quotidiano genovese. Tra il 2007 e il 2014 pubblicò diversi libri per la casa editrice Quaderni Sanremesi cui aveva dato vita.

Nel 2004 pubblicò il suo primo libro "Sanremando tra cronaca e storia" per la Philobiblon di Ventimiglia, cui seguì nel 2007 “Cronache semiserie” per i Quaderni Sanremesi.

Nel 2014 fu relatore al convegno, tenutosi al Museo Bicknell di Bordighera, sull'argomento "Lesja Ukrainka tra Sanremo e Genova" entrata a far parte del volume "Viaggio in Riviera. Presenze straniere nel Ponente ligure dal XVI al XX secolo" pubblicato l'anno dopo[1].

Nel 2014 per il Melangolo uscì "Jašin. Storia di un portiere", scritto a quattro mani con Mario Alessandro Curletto. Il libro è dedicato a Lev Jašin l'unico portiere della storia del calcio che vinse il Pallone d'oro[2][3]. La biografia di Jašin fu ricostruita attraverso un lungo lavoro di ricerca e traducendo articoli sportivi e non, dando ampio spazio all'aneddotica[4]. La collaborazione con Mario Alessandro Curletto era iniziata già nel 2008 con "Futbolstrojka. Il calcio sovietico negli anni della Perestrojka"[5] volume anch'esso destinato ad essere ripubblicato da Fila37 nel 2015.

Nel 2016 la casa editrice Odoya ripubblicò "Vittò"[6][7] che Lupi aveva già precedentemente pubblicato nel 2011 con la propria casa editrice Quaderni Sanremesi. Nello stesso anno uscì nuovamente per Odoya "Il libro nero del festival di Sanremo"[8].

Nel 2009-2010 Romano Lupi fu addetto stampa della Società Sportiva Sanremese, incarico che tornò a ricoprire nel 2016[9]

Opere

  • "Sanremando tra cronaca e storia" (scritto con Franco D’Imporzano, Philobiblon, Ventimiglia, 2004);
  • "Cronache semiserie" (Quaderni Sanremesi, Sanremo, 2007);
  • "Futbolstrojka. Il calcio sovietico negli anni della Perestrojka" (scritto con Mario Alessandro Curletto, Socialmente, Bologna, 2008);
  • "Il calcio sotto le bombe. Storia del Liguria nel campionato di guerra del ’44" (Quaderni Sanremesi, Sanremo, 2008);
  • "Zibaldone del Festival di Sanremo. 60 anni di canzone italiana narrati dagli intellettuali del territorio" (volume scritto da vari autori, Mellophonium broadsides, Sanremo, 2010);
  • "Allena…mente. La preparazione mentale nel gioco del calcio" (Edizioni Arte&Turismo, Bordighera, 2010);
  • "Vittò. Vita del comandante partigiano Vittorio Guglielmo" (Quaderni Sanremesi, Sanremo, 2011);
  • "Cultura, paesaggio e territorio: un manifesto per Sanremo" (Quaderni Sanremesi, Sanremo, 2013);
  • "Sanremo davanti alla macchina da presa", (Quaderno Ariston n°25, Sanremo, 2013)
  • "Jašin. Storia di un portiere" (scritto con Mario Alessandro Curletto, il melangolo, Genova, 2014);
  • "Sanremo tenebra. Cento anni di delitti e misteri nella città del Festival" (scritto con Riccardo Mandelli, Philobiblon, Ventimiglia, 2015);
  • "Futbolstrojka. Il calcio sovietico negli anni della Perestrojka" (scritto con Mario Alessandro Curletto, Fila37, Roma, 2015); (seconda edizione)
  • "Vittò" (Odoya, Bologna, 2016); (seconda edizione)
  • "La città visibile. Luoghi e personaggi di Sanremo nella letteratura italiana" (Philobiblon, Ventimiglia, 2016);
  • "Il libro nero del Festival di Sanremo" (scritto con Riccardo Mandelli, Odoya, Bologna, 2016).

Note

Fatti salienti del Biennio rosso

Settimana Rossa fu un'insurrezione tra il 7 e il 14 giugno 1914

Biennio rosso in Italia

Impresa di Fiume

Attentato al teatro Diana

Giugno 1920, Rivolta dei Bersaglieri

Giuseppe Ugolini (militare)

Dubbi enciclopedicità

Maria Bartolotti‎ Bartolomeo Cesare Bazzana‎ Umberto Lorenzoni Carlo Besana Cristoforo Bendazzi Donato Bendicenti Arrigo Diodati [1]

Bah

Trieste Del Grosso Pietro Benedetti (partigiano) Armando Grava Antonio Bietolini Emilio Vecchia

Bruno Zelik

 
Bruno Zelik

Bruno Zelik (Trieste, 30 ottobre 1903Haifa, 10 agosto 1942) è stato un militare italiano.

Biografia

All'inizio della seconda guerra mondiale il tenente di vascello Bruno Zelik si trovava al comando del sommergibile "Reginaldo Giuliani" con cui effettuò la prima missione di guerra nel Mediterraneo. Quando si decise di trasferire il "Reginaldo Giuliani" nell'oceano Atlantico alla base di BETASOM Zelik fu sostituito dal capitano di corvetta Renato d'Elia.

Nel gennaio 1942 il comandante Emilio Berengan passò le consegne sommergibile "Topazio" al tenente di vascello Bruno Zelik. Zelik condusse il "Topazio" in una lunga missione al largo delle coste libiche ed egiziane[2]. Rientrato in Italia il sommergibile fu sottoposto a manutnzione così a Zelik fu assegnato il sommergibile "Onice".

Onorificenze

Note


Val d'ossola

Il tradimento di Domodossola

I traditori fascisti, insieme all'odiato tedesco, sono entrati in Domodossola, che l'eroismo della 2 Divisione Garibaldi, della Divisione Val Toce e della Brigata Fabbri aveva liberato. E' questa una giornata di dolore per tutti noi. Ma in mezzo al nostro lutto, dobbiamo anche vedere chiaramente di chi sia la colpa di questo scacco.

Il Partito Comunista, in seno al Comitato Nazionale di Liberazione, si era opposto all'azione di Domodossola, essendo ancor troppo presto per gesta del genere. La Centrale Comunista infatti aveva dato ordini ben chiari. Malgrado la nostra insistenza, il delegato comunista è stato sopraffatto dai partiti borghesi. Primo responsabile è il professor Ettore Tibaldi, che assunse il comando e duceggiava per l'Ossola. Altro responsabile è il prete Luigi Zoppetti che quando il nostro delegato si oppose all'azione di liberazione, perchè troppo prematura, lo investì con male parole, definendolo nientemeno che fascista!

Dove sono ora questi borghesi Tibaldi, Ballarini, Bandini, Cristofoli, Nobili ed i preti Zoppelli e Cabalà? Sono scappati tutti in Svizzera, dove durante la reggenza ossolana si erano affrettati a mandare denaro della comunità e sacchi di riso, sottratti alla popolazione.

Dove sono i nostri comunisti. Sono tutti caduti combattendo e si chiamano Stefdano Baronzi, Alberto Marinelli, Gustavo Bonini, tutti caduti con l'arma in pugno, mentre i borghesi del Comitato di Liberazione scappavano in Svizzera, insieme ai preti e alle loro mantenute.

E' quindi giunto il momento di dire: BASTA! Noi comunisti ne abbiamo piene le scatole dei borghesi e dei capitalisti del Comitato di Liberazione, pronti a scappare ed a lasciarci nei guai, quando si presenta l'ora del combattimento. Da troppo tempo i nostri fedeli sono stati carne da cannone per i capitalisti, gli industriali ed i padroni.

D'ora in poi, le nostre organizzazioni comuniste dovranno agire da sole e se fa bisogno fin da questo momento, contro il Comitato di Liberazione, che si rivela sempre più Comitato di Incatenamento e di Tradimento.
Il Comunismo farà da sè.
Alla lanterna i padroni, i capitalisti, i preti.
Il tradimento di Domodossola insegni.
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  1. ^ Manifesto originale in Attilio Tamaro, Due anni di storia 1943 1945 volume terzo,Tosi Editore in Roma, 1950, pag 218