Alonso Rodriguez
Alonzo Rodriguez detto anche Alonso o Alfonso (Messina, 1578 – Messina, 1648) è stato un pittore italiano.

Biografia e opere
Alonzo era figlio di Diego, un militare spagnolo di guarnigione in Sicilia. Nacque a Messina e fu uno dei più importanti, se non il più importante, caravaggista siciliano, inizialmente fu messo a bottega di Giovan Simone Comandè. Del grande Caravaggio subì l'influenza durante il suo soggiorno siciliano, dopo la fuga del pittore lombardo da Malta.
Dopo alcuni suoi viaggi a Venezia, Roma e probabilmente a Napoli, dove il fratello Luigi divenne un notevole esponente della scuola barocca napoletana, tornò a Messina nel 1610 dando vita ad un'intensa produzione pittorica. Malauguratamente molti suoi dipinti furono distrutti dal tremendo Terremoto di Messina del 1908, fra cui La Madonna della provvidenza (1610) e La probatica piscina (1616). Le sue opere ebbero anche una forte influenza dalla pittura veneziana di Tintoretto e Veronese e la frequentazione di Caravaggio a Roma intorno al 1606.
Il resto della sua produzione è conservata nel Museo Regionale della sua città, opere come:
- Cena in Emmaus (1620)
- Incredulità di San Tommaso
- Incontro dei Santi Pietro e Paolo
- Strage degli Innocenti, opera proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista del Collegio dei Gesuiti di Messina.[1]
Particolarmente in quest'ultimo soggetto si sentono le influenze incrociate tra il caravaggismo e il manierismo romano di Daniele da Volterra. La lezione del Caravaggio fu assimilata dal Rodriguez tanto da indurre in errore lo storico dell'arte Roberto Longhi che attribuì L'incredulità di San Tommaso e L'incontro dei Santi Pietro e Paolo condotti al martirio allo stesso Caravaggio.
Mentre la Cena in Emmaus si pensa sia una riproduzione dello stesso soggetto di Caravaggio, e non opera originale del pittore messinese. In seguito ebbe una certa influenza dal soggiorno palermitano del fiammingo Antoon Van Dyck. Nel 1617 fu chiamato ad affrescare il grande refettorio della Chiesa Maria di Gesù di Messina.
Il Gregorio, autore ottocentesco, mise l'accento sulla sua influenza veneta:
Da non sottovalutare anche l'influsso che ebbe sulla sua opera la scuola barocca napoletana, fra quelli che hanno più influenza sono Battistello Caracciolo e Bernardo Cavallino, probabilmente conosciuti durante il soggiorno a Napoli. Altra opera importante fu I fondatori di Messina al Palazzo Senatorio.[2] Oggi la sua grande Ultima cena del refettorio della chiesa di Santa Maria di Gesù[3] è custodito nel Municipio della città. Alonzo chiamava il fratello Luigi schiavo dell'antico, di contro il fratello lo denominava schiavo del naturale, riferendosi alla sua dipendenza dallo stile caravaggesco.
Con l'ascesa del Barbalonga, che lo stesso Alonzo chiamava il Carracci siciliano, la stella di Alonzo Rodriguez si oscurò. Fra i suoi allievi si ricorda Umile da Messina.
Opere
- XVII secolo, "Santi Pietro e Paolo Apostoli", dipinto su tela, opera custodita nella concattedrale di Santa Maria Assunta di Santa Lucia del Mela.
- XVII secolo, "Madonna della Vittoria", opera documentata nella chiesa di San Filippo Neri di Messina.[4]
- XVII secolo, "Sant'Omobono", opera documentata nella chiesa di Sant'Omobono di Messina.[5]
- XVII secolo, "Strage degli Innocenti", opera documentata nella chiesa dei Santi Costantino e Elena dei Greci di Messina.
- XVII secolo, "Vergine della Provvidenza", opera documentata nella chiesa di Nostra Donna della Provvidenza di Messina.[6]
- XVII secolo, "Ciclo su San Francesco": Nascita, Battesimo, Vestizione. Opere documentate nell'Oratorio di San Francesco dei Mercadanti di Messina.[7]
- XVII secolo, "Vergine con i Santi Pietro e Paolo", opera documentata nella chiesa di San Pietro dei Preti di Messina.[8]
- XVII secolo, "Martirio di San Lorenzo", opera documentata nella Cappella De Gregorio della chiesa di San Francesco all'Immacolata di Messina.
- XVII secolo, "Madonna della Lettera" raffigurata fra San Placido e San Francesco d'Assisi, opera documentata nella chiesa di San Francesco all'Immacolata di Messina.[9]
- XVII secolo, "Sant'Antonio", opera documentata nella chiesa delle Anime del Purgatorio di Messina.[10]
- XVII secolo, "Vergine" raffigurata fra Santa Rosalia e Sant'Agata, opera documentata nella chiesa delle Anime del Purgatorio di Messina.[10]
- XVII secolo, "Gesù, Giuseppe e Maria" dipinto, opera documentata nella chiesa di San Giuseppe al Palazzo di Messina.[11]
- XVII secolo, "Resurrezione" dipinto, opera documentata nella chiesa di Santa Maria di Basicò di Messina.[12][13]
Note
- ^ Pagina 28, Giuseppe Fiumara, "Guida per la città di Messina" [1], Messina, 1841.
- ^ Grano - Hackert, pp. 111
- ^ Caio Domenico Gallo, pp. 193
- ^ Pagina 34. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [2]
- ^ Pagina 30. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [3]
- ^ Pagina 47. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [4]
- ^ Pagina 71. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [5]
- ^ Giuseppe La Farina, pp. 102
- ^ Caio Domenico Gallo, pp. 130
- ^ a b Caio Domenico Gallo, pp. 96
- ^ Caio Domenico Gallo, pp. 152
- ^ Caio Domenico Gallo, pp. 177
- ^ Pagina 18, Giuseppe Fiumara, "Guida per la città di Messina", Messina, 1841.
Bibliografia
- Strinati Claudio, Zuccari Alessandro, I caravaggeschi : percorsi e protagonisti. Milano, Skira, 2010
- Domenico Sedini, Alonzo Rodriguez, catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA (fonte per la prima revisione della voce).
- (IT) Caio Domenico Gallo, "Annali della citta di Messina ... dal giorno di sua fondazione sino a tempi presenti", Tomo I, Messina, Francesco Gaipa, 1756.
- (IT) Gaetano Grano, Philipp Hackert, "Memorie de' pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal secolo XII sino al secolo XIX", Messina, 1821.
- (IT) Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti", Messina.
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