Targhe d'immatricolazione dell'Italia
Le targhe automobilistiche in Italia hanno una storia risalente alla fine del XIX secolo.

Storia
1897-1901
Le prime targhe veicolari italiane furono previste con il Regio Decreto 16 dicembre 1897 n. 540 che introduceva l'obbligo di dotare i velocipedi di una targa comunale.
Per analogia verso tale disposizione, nel 1898 il Comune di Milano promulgò il Regolamento per la circolazione delle vetture automobili, il cui articolo 17 imponeva la fissa apposizione di una targa, riportante il nome del proprietario e il numero di licenza comunale, sulla fiancata sinistra degli automobili, come venivano chiamate in quel tempo le autovetture.
1901-1905
Con il Regio Decreto del 28 agosto 1901 nº416 viene promulgato il primo "Regolamento per la circolazione delle vetture automobili sulle strade ordinarie", il cui articolo 91 dispone l'obbligatorietà di dotare tutte le vetture circolanti di apposita targa fissa, su concessione della locale prefettura. La targa, da realizzarsi a cura e spese del proprietario, doveva essere in metallo e riportare, per esteso e in caratteri ben visibili, il nome della provincia ed il numero di licenza rilasciata dalla prefettura. Di questo periodo esistono tuttora due esemplari, una ("GENOVA 83") conservata al Museo dell'Automobile di Torino e un'altra ("PADOVA 2") conservata al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano[1].
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targa della provincia di Padova | |
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targa della provincia di Genova |
1905-1927
All'epoca ovviamente non si immaginava che le automobili avrebbero avuto un tale boom, e per questo ben presto si eliminò il nome completo della città per far posto a targhe composte da un numero, di solito rosso, che indicava la provincia di provenienza, accanto al quale era scritto il numero di immatricolazione. Le targhe venivano prodotte in base al numero assegnato dalla prefettura, ma il compito della realizzazione della targa spettava al proprietario del veicolo (c'era anche la possibilità di farla predisporre dal Touring Club Italiano), e per questo motivo erano spesso molto diverse tra di loro.
Targa automobilistica della provincia di Milano | |
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Targa automobilistica della provincia di Roma | |||||||
Come si può notare, le targhe sono tutte in ordine alfabetico fino al numero 69, corrispondente alla situazione delle province esistenti fino alla Grande Guerra. Le successive sei furono aggiunte in blocco nel 1923 dopo che il neoinsediato governo fascista riordinò amministrativamente i nuovi territori annessi e aggiunse due capoluoghi marinari. L'ultimo numero, il 76, fu integrato nell'elenco nel 1924 dopo l'ultima conquista, quella di Fiume. Nelle nuove province del confine nordorientale queste nuove targhe andarono a sostituire quelle vecchie che erano state mantenute sul modello delle targhe automobilistiche austriache anche dopo l'annessione di diritto internazionale.[7] |
1927-1994
Nel 1927 Mussolini, con una serie di leggi riforma la legislazione provinciale e, tra le cose, cambia anche l'impostazione delle targhe: esse ora si configurano con una sigla di due lettere rappresentanti la provincia[8]: la prima corrisponde alla prima lettera del capoluogo, la seconda ad una delle lettere seguenti (ad eccezione di Roma che contiene il nome completo) e a seguire un numero progressivo da 1 a 999 999 (si passerà poi all'introduzione di lettere, superato il milione).
Dopo l'approvazione del nuovo Codice della Strada (1928) le targhe non furono subito sostituite. A tutti coloro in possesso di una automobile fu inviato un Foglio di via provvisorio che li autorizzava a circolare con le vecchie targhe fino all'effettiva sostituzione della vecchia numerazione.
Modifiche
Questa è la lista delle principali fasi di modifica alle targhe durante questo lungo periodo:
- Dal 28 febbraio 1927 al giugno 1932 sono in metallo, con sfondo nero e caratteri bianchi su una sola linea; il numero è sulla sinistra e la sigla della provincia sulla destra; dal 1º gennaio 1928 sulle targhe posteriori appare anche il fascio littorio, mentre quelle anteriori sono a discrezione del proprietario e quindi variano molto le une dalle altre. Le targhe della provincia di Roma, al posto della sigla provinciale riportano fino al 1994 la scritta "Roma" per esteso.
- Dal giugno 1932 al 14 marzo 1976 sono sempre in metallo (o plastica dal 3 agosto 1963), con sfondo nero e caratteri bianchi su due linee; la sigla di individuazione della provincia è posta sulla prima riga, i numeri sulla seconda (fino a quattro cifre). Per i numeri dal 10000 in poi, le prime cifre trovano posto a fianco della sigla della provincia. Dal 1934 le targhe anteriori vengono prodotte dal CONI e riproducono i colori di quelle posteriori, ma sono molto più piccole e riportano la sigla provinciale dopo il numero. Le targhe emesse prima del 1932 vengono ristampate nel nuovo formato mantenendo la numerazione originale.
- Dal settembre 1943 al marzo 1945 le targhe assegnate sono pochissime, vista anche la difficile situazione italiana; inoltre una legge specifica impedisce l'acquisto di automobili da parte di privati.
- Dal marzo 1945 al 1º gennaio 1948, con la caduta del fascismo, il fascio viene rimpiazzato dal simbolo dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra (una corona di spine con tre baionette all'interno).
Targa in uso dal 1951 al 1976 (LI = Livorno) - Dal 1º gennaio 1948 al maggio 1951 nelle targhe sia anteriori che posteriori compare l'emblema della Repubblica Italiana, ossia una stella a cinque punte all'interno di una ghirlanda e con al centro le lettere "RI". Un caso particolare è quello della provincia di Aosta che, divenuta regione autonoma, al posto dello stemma della Repubblica usa quello della regione; in concomitanza con questo cambiamento le targhe aostane di vecchio tipo vengono ritirate e la numerazione ricomincia da 1. Nel Territorio Libero di Trieste (conteso tra Italia e Jugoslavia) vengono usate delle targhe specifiche di formato italiano, ma con colori invertiti e con lo stemma di Trieste al posto di quello della Repubblica
- Dal maggio 1951 al 14 marzo 1976 cambiano i caratteri utilizzati (diventano più lineari) e le dimensioni delle targhe posteriori sono ridotte a Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. × 200 mm. Non sono previste targhe posteriori su un'unica riga. Per la ridotta provincia di Trieste, tornata all'Italia, come nel caso aostano, le targhe del territorio libero vengono ritirate e la nuova numerazione ricomincia da 1. Dal 1963 le targhe diventano di plastica, mantenendo le vecchie dimensioni. La prima targa di plastica italiana, RE 66715, viene apposta su una spiaggina Fiat 500 Ghia Jolly.
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targa della provincia di Milano |
- Dal 15 marzo 1976 al 5 maggio 1985 (l'effettiva data di introduzione varia, a seconda della provincia, tra il dicembre 1975 e il febbraio 1977) viene modificata la targa posteriore dei veicoli: si conserva lo sfondo nero, la sigla della provincia assume colore arancione e i caratteri alfanumerici sono in bianco, mentre la targa anteriore rimane completamente invariata. Le targhe posteriori sono composte da due parti: la prima con la sigla della provincia di appartenenza e la seconda con il numero progressivo e la ripetizione in piccolo della provincia prima del numero. La parte con la provincia viene fornita in due versioni: la prima con la sigla centrata e la seconda con la sigla spostata verso sinistra. La ragione è dovuta al fatto che in questo modo si può comporre la targa in modo da adattarsi alla forma del vano o dello spazio ad essa destinato. Sulle macchine progettate per le targhe precedenti, cioè di forma quadrata, la sigla della provincia si pone sopra la parte con il numero; nelle macchine con vano targa rettangolare allungato la parte con la sigla della provincia si monta a sinistra della parte numerica. Con il nuovo tipo di targhe viene quindi introdotto anche in Italia il formato rettangolare con numeri e lettere su un'unica riga (all'epoca l'Italia era l'unico Paese europeo a non prevederlo), risolvendo i problemi di posizionamento della targa sulle auto di produzione straniera; in breve tale formato verrà preferito al vecchio anche dai costruttori italiani, sia per i nuovi modelli (come la Fiat Ritmo) che per i restyling di quelli già esistenti (come la Fiat 127 o l'Alfa Romeo Alfasud).
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targa della provincia di Milano | |
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targa della provincia di Roma |
- Tra il 6 maggio 1985 e il 27 febbraio 1994 si ritorna al metallo, poiché la plastica era meno resistente alle intemperie e facilmente deformabile, con caratteri neri su sfondo bianco riflettente; la targa anteriore, che dal 1934 era rimasta molto piccola, viene decisamente ingrandita, anche se non portata alle stesse dimensioni dei due pezzi della targa posteriore, come invece accadeva nella maggior parte degli stati europei, e la sigla della provincia, che nelle vecchie targhe anteriori seguiva il numero, ora lo precede come nelle posteriori. Le dimensioni delle targhe posteriori restano invariate. Anche in questo caso la data di introduzione delle nuove targhe è puramente indicativa e la data reale cambia da provincia a provincia: Ragusa fu la prima, a fine marzo; Roma adottò il nuovo formato in maggio con la targa Roma-50001H (mai emessa, ma tuttora conservata a scopo espositivo); Genova ritardò qualche mese (fino ad ottobre) il passaggio per raggiungere la "cifra tonda" GE-A00000 (ultima targa emessa con il vecchio formato), ma l'ultima provincia ad emettere targhe nere fu Aosta, nel mese di dicembre 1985.
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targa della provincia di Milano | |
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targa della provincia di Roma |
Sistema di numerazione
- La numerazione della prima serie andava da 0 fino a 999999, senza lettere né zeri davanti; a Napoli l'ultima targa solo numerica NA 999999 (22 agosto 1975[9]), contesissima, fu per questo motivo assegnata ad un autobus pubblico (Fiat 418)[9]. Gli zeri iniziali vennero introdotti con la distribuzione delle prime targhe nelle nuove province di Pordenone (istituita nel 1967) e Isernia (istituita nel 1970), la cui numerazione iniziò dal numero 0001. Nella provincia di Oristano la prima targa fu 000001 (6 cifre) ma dopo il numero 009999 si passò inspiegabilmente a 10000 (5 cifre). Le targhe a sfondo riflettente furono stampate solo in formato a 6 cifre.
- In alcune province più popolose questa numerazione non fu più sufficiente (Milano, Roma, Torino, Genova, Bergamo, Brescia, Como, Varese, Padova, Verona, Treviso, Vicenza, Bologna, Modena, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Catania) e si dovette ricorrere a una lettera in prima posizione (esempio: A99999). Vennero saltate da questa serie le lettere C, I, J, O e Q, per evitare errori di confusione con i numeri 0 e 1; le altre sono nel giusto ordine alfabetico se si eccettuano le ultime quattro lettere: infatti l'ordine non è stato V-W-X-Y-Z, bensì (per tutte le province) V-Z-X-Y-W.
- Terminata anche questa serie (Milano, Roma, Torino), si passò a porre la lettera in ultima posizione (esempio: 99999A), saltando oltre alle lettere precedenti anche B, K e U e usando l'ordine alfabetico corretto.
- Nelle province più grandi (Roma e Milano) si è dovuto successivamente ricorrere a spostare la lettera in seconda posizione (esempio: 9A9999). Da questa serie, oltre alle lettere saltate nella prima serie alfanumerica, viene esclusa anche la B (vengono invece reintrodotte la U e la K).
- Milano è stata l'unica provincia italiana ad esaurire anche le lettere in seconda posizione, passando a mettere la lettera A e D in terza posizione (esempio: 99A999); Milano, quindi, è l'unica provincia italiana a contenere nelle targhe MI le lettere sia in prima che in sesta posizione, sia in seconda che in terza, arrivando fino all'ultimo numero attribuito con questo sistema, 01D000, che è quindi il massimo a cui si sia arrivati in Italia.
1994-1999
Dal 28 febbraio 1994 al 12 gennaio 1999 l'aspetto esteriore rimane pressoché invariato (in metallo, caratteri neri su sfondo bianco), ma la targa posteriore torna ad essere costituita da un'unica placca e viene rivoluzionato il sistema di numerazione: scompare la sigla della provincia e la targa si compone di una combinazione di sette caratteri alfanumerici costituiti da lettere nelle prime due e nelle ultime due posizioni e numeri nelle tre posizioni centrali (esempio: AN 745 NL). L'ordine è seriale per i tre numeri e poi per le quattro lettere, cosicché da ottenere ad esempio la sequenza AA 998 AA, AA 999 AA, AA 000 AB.
Vengono utilizzate in totale 22 lettere (quelle dell'alfabeto inglese ad esclusione di I, O, Q e U) che formerebbero un totale di 234 256 000 possibili disposizioni. In realtà sussiste il rischio che altre categorie di targhe automobilistiche replichino alcune combinazioni alfanumeriche delle targhe ordinarie, per cui alcuni abbinamenti di lettere sono stati esclusi. Fino a settembre 2010 le combinazioni ambigue già esaurite sono quelle che cominciano con CC (possono replicare le targhe dei veicoli del Corpo Consolare), con CD (possono replicare le targhe dei veicoli di Corpi Diplomatici) e le targhe che sarebbero iniziate con la combinazione EE (che avrebbero potuto replicare le targhe dei veicoli degli escursionisti esteri). La serie EE non è stata utilizzata da veicoli civili per motivi di ambiguità, soprattutto per non creare problemi dai sistemi di rilevamento automatici.
Alcune combinazioni sono riservate a usi specifici: sin dall'origine (1994) le combinazioni inizianti con "Z" (a partire da ZA 000 AA) sono assegnate alle targhe posteriori quadrate. Dal 2009 le targhe dei mezzi della polizia locale riportano le combinazioni che incominciano con "Y". Dal 20 febbraio 2013, in base al DPR n. 198/2012, i rimorchi impiegano targhe la cui lettera iniziale è "X".
Rappresentazione schematica:
AN 745 NL |
Le targhe vengono assegnate alle province a lotti, seguendo indicativamente la frequenza di immatricolazioni. L'introduzione del sistema di numerazione avvenne quindi gradualmente, via via che le singole province esaurivano le targhe obsolete: le prime immatricolazioni avvennero nelle province di Ancona, Asti e Bergamo il 2 marzo del 1994 e recavano le combinazioni AA 000 DA, AB 000 MD e AA 000 DK; il lotto inaugurale con la combinazione AA 000 AA fu invece assegnato alla provincia di Terni. Fino al 1999 fu concesso alle province istituite nel 1992 e 1993 (Biella, Verbano Cusio Ossola, Lecco, Lodi, Rimini, Prato, Crotone, Vibo Valentia) e ad altre province con cospicue rimanenze di targhe di vecchio tipo (come Viterbo, Isernia e Benevento) di continuare a distribuire targhe appartenenti al precedente sistema di numerazione: erano i proprietari dei veicoli da immatricolare che potevano scegliere il tipo di targa. In questo modo anche le nuove province poterono vantare la targa con la sigla automobilistica "provinciale" per alcune migliaia di veicoli fino a un massimo di 12 000 per ogni nuova provincia.
In virtù della distribuzione a lotti delle targhe, anche questo sistema di numerazione consente di risalire alla provincia di prima immatricolazione, sempre che non vi siano stati "prestiti" fra le province per sopperire a ritardi nelle consegne o a consumi anomali. Utilizzano comunque gli stessi lotti di targhe alcune province, come Firenze e Prato o Milano e Monza, in quanto condividono l'ufficio della Motorizzazione Civile.
A richiesta vengono fornite delle targhe posteriori (occasionalmente anche anteriori) in formato su due righe (dette in gergo "quadrotte"), destinate ai veicoli (fuoristrada, autocarri, auto d'epoca o di importazione) che non hanno il vano targa sufficientemente largo per ospitare piastre standard.
Rappresentazione schematica di una targa quadrata:
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Il numero di autoveicoli immatricolati ha fatto sì che la prima lettera avanzasse di un'unità ogni circa 4 anni. Dal 1999 a settembre 2015 sono state rilasciate circa 54 milioni di combinazioni numeriche (da AA000AA a FA999ZZ). Se dovesse mantenersi inalterata l'attuale media, la numerazione sarebbe sufficiente per vari decenni ancora, arrivando almeno fino al 2063[10].
Per le targhe rettangolari, nel mese di ottobre 2016 era in via di assegnazione il macro-lotto con le prime due lettere FG.
Per le moto, nel mese di giugno 2016 era in via di assegnazione il macro-lotto con le prime due lettere EH.
1999-oggi
La mancanza della sigla della provincia non era gradita a molti italiani, per cui dal 13 gennaio 1999 avvenne una ulteriore revisione, che lasciò invariato il sistema di numerazione, cambiando invece l'estetica della targa. Le nuove targhe hanno due fasce blu ai lati: su quella sinistra sono presenti in colore giallo le 12 stelle dell'Unione Europea e in colore bianco la lettera "I" dell'Italia: ciò elimina l'obbligo di attaccare l'ovale con la sigla nazionale, che spesso provocava confusione. Sulla banda destra invece, in alto sono presenti in colore giallo due cifre che indicano l'anno della prima immatricolazione, in basso è possibile applicare in colore bianco la sigla della provincia di residenza dell'intestatario. Anno e sigla di provincia sono adesivi e vengono generalmente applicati al momento dell'immatricolazione oppure, se non applicati, consegnati al proprietario assieme al libretto di circolazione del veicolo. Spesso la sigla di provincia non viene apposta se il proprietario del veicolo non la richiede o se il veicolo non è stato immatricolato nella provincia di residenza. Per le province autonome a Statuto speciale di Trento, Bolzano e Aosta sono presenti gli stemmi provinciali o regionali sopra la seconda lettera, che viene per questo riportata in dimensioni ridotte. Per effetto delle nuove bande laterali, queste targhe sono di 3 cm più larghe delle precedenti, mentre i caratteri sono più marcati. Queste le dimensioni esatte:
Le targhe con le due fasce blu ai lati sono state introdotte a partire da BB 000HH, assegnato a Varese, per quanto riguarda quelle su una sola riga e da ZA 400LV per quelle su due righe. Dal 2003 viene inoltre modificata la filigrana delle targhe, precedentemente P.G.S. A/B 1/2, cioè Provveditorato Generale dello Stato (A o B sono due diversi tipi di patina: 1 e 2 se la patina è rispettivamente bianca o gialla), ora M.E.F. A/B/C 1/2, ovvero Ministero dell'Economia e delle Finanze. Nel 2011 venne saltata l'intera serie avente come combinazione iniziale le lettere EE, per evitare di confondere le targhe con quelle degli escursionisti esteri; al numero ED999ZZ è quindi seguito EF000AA. Rappresentazione schematica della targa attuale:
Rappresentazione schematica della targa quadrata attuale:
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Le targhe degli altri veicoli
Autocarri, autobus e veicoli assimilabili utilizzano le stesse targhe destinate alle automobili. Altre categorie di veicoli (motocicli, macchine agricole, macchine operatrici, rimorchi e filobus) hanno invece targhe specifiche. In passato anche le targhe per questi particolari veicoli, come quelle per le automobili, erano emesse su base provinciale; a partire dal 1994 è stato introdotto per ogni tipo di targa (tranne che per i filobus) un sistema di numerazione unico per tutta Italia, tuttavia, a causa del basso numero di veicoli speciali immatricolati, molte provincie hanno continuato per molti anni a distribuire targhe di vecchio tipo per smaltire le scorte.
Macchine agricole
Le macchine agricole possiedono una targa propria (solo posteriore): il tipo attuale (entrato in vigore nel 1994) ha una forma quadrata e uno sfondo giallo con caratteri di colore nero, la numerazione è di tipo AB-123C. Esiste anche una targa specifica per i rimorchi agricoli (se di massa complessiva di almeno 1,5) che ha gli stessi colori e la stessa numerazione delle targhe agricole, ma ha forma rettangolare (come le normali targhe per rimorchi) e riporta in alto la scritta RIM. AGR. in lettere rosse; in ogni caso deve essere affiancata dalla "targa ripetitrice", ossia un duplicato di quella del mezzo trainante contrassegnato da una R rossa. Tra il 1985 e il 1994 le targhe avevano lo stesso aspetto ma numerazione diversa (con la sigla della provincia ed un numero progressivo), prima del 1985 avevano lo sfondo verde e i caratteri bianchi.
Macchine operatrici
Dal 1994 le macchine operatrici dispongono di una targa posteriore quadrata a caratteri rossi che segue la numerazione AB-C-123. Per le macchine operatrici trainate da altri mezzi esiste una targa specifica simile a quella dei rimorchi agricoli, ma che segue la numerazione delle targhe per macchine operatrici e riporta in alto la scritta MACC. OP., anche in questo caso è necessaria la targa ripetitrice. Tra il 1992 e il 1994 queste targhe avevano lo stesso formato e gli stessi colori delle targhe attuali, ma seguivano una numerazione diversa, legata alla provincia (PR AA000, con PR sigla della provincia); prima del 1992 le macchine operatrici erano sprovviste di targa o immatricolate in altre categorie.
Motoveicoli
Targa di motoveicoli della Provincia di Milano d'inizio Novecento | |
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Per quanto riguarda i motoveicoli di cilindrata superiore ai Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. la targa è, secondo l'ultima revisione (1999), di forma rettangolare, disposta su due righe, con caratteri neri su fondo bianco riflettente. Sulla prima riga, oltre a due lettere, sui lati vi sono bande blu recanti le 12 stelle dell'Unione Europea e la lettera I dell'Italia sul lato sinistro e sulla banda destra invece sono presenti l'anno di immatricolazione e la sigla della provincia di immatricolazione, mentre sulla seconda riga vengono riportate 5 cifre.
Rappresentazione schematica:
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In passato le targhe motociclistiche hanno avuto anch'esse una numerazione legata alle sigle provinciali.[11] In tutte le sue edizioni la targa della motocicletta ha conservato la disposizione dei caratteri e delle cifre su due righe.
Nelle prime 9999 targhe di ogni provincia (salvo alcune eccezioni per le province di più recente istituzione) compariva prima il numero e poi la sigla della provincia. Per i numeri successivi la targa era in grado di ospitare fino a sei cifre di immatricolazione: le ultime 4 venivano disposte sulla riga inferiore, la prima e la seconda quando presenti (con eventuali zeri di riempimento) erano disposte dalla prima riga alla destra dei due caratteri della sigla della provincia. La disposizione era quindi analoga a quella utilizzata per gli autoveicoli. Fino al 1933 avevano caratteri bianchi su sfondo nero; in quell'anno le targhe precedentemente emesse vennero sostituite con altre di nuovo tipo con sfondo bianco e caratteri blu. Tra il 1933 e il 1985, le targhe ricevettero solo piccole modifiche: negli anni Quaranta venne introdotto il simbolo della Repubblica Italiana, negli anni cinquanta vennero revisionati i caratteri, negli anni sessanta si passò dal metallo alla plastica. Nel 1985, cioè con la corrispondente revisione dell'aspetto e della foggia delle targhe automobilistiche, le targhe per motocicli adottarono i caratteri neri e lo sfondo riflettente.
Durante l'uso della numerazione legata alle sigle provinciali nessuna provincia ha immatricolato fino a 1 000 000 di motocicli, dunque non è stato necessario ricorrere a combinazioni alfanumeriche per gestire le immatricolazioni delle province più popolose.
A partire da marzo del 1994 i due caratteri non rappresentano più la provincia ma una combinazione alfanumerica che varia in maniera analoga a quella delle targhe automobilistiche. Per evitare duplicazioni non vengono utilizzate le combinazioni alfabetiche che sono identiche alle sigle provinciali in vigore nel 1993. Anche per i motocicli dal 1994 al 1999 non era più riportata la sigla di provincia e la disposizione dei caratteri era: sulla prima riga 2 lettere e una cifra, sulla seconda riga le restanti 4 cifre.
Le targhe per motocicli si applicano anche ai veicoli ad essi assimilati, ovvero motocarri e mototrattori di cilindrata superiore a 50 cm³ ed ai quadricicli.
Ciclomotori
I motocicli di cilindrata inferiore ai Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. e non omologati per il trasporto di un passeggero avevano una targa propria (o contrassegno di circolazione) legata al proprietario del veicolo e non al mezzo; ciò permetteva di poter utilizzare la stessa targa su mezzi diversi. Queste targhe erano caratterizzate da forma esagonale e sfondo bianco, con una combinazione di cinque caratteri neri (lettere e numeri) disposti sue due righe, due sulla prima e tre sulla seconda. Erano state introdotte a partire dal 1º ottobre 1993 e l'immatricolazione riguardava, da quel momento, sia i veicoli nuovi che quelli antecedenti a tale data; la prima targa di questo sistema è stata 00 001, e procedevano nell'ordine secondo cui prima venivano i numeri dallo zero al nove, e poi le lettere dalla A alla Z: ad esempio dopo la targa 45 678, è venuta la 45 679 e dopo ancora la 45 67A. Una volta arrivati in questo modo alla 45 67Z, si è passati alla 45 680. Questo sistema arrivò alla stampa fino alla combinazione AF080, dopodiché si passò ad un nuovo sistema.
Il 14 luglio 2006 è stato introdotto un nuovo tipo di targhe, legato al veicolo e non più al proprietario. Le targhe sono caratterizzate da forma quadrata e sfondo bianco, con una combinazione di sei caratteri neri (20 lettere e 8 numeri) disposti su due righe da tre caratteri ciascuna; i caratteri 0, 1, A, E, I, O, Q, U, non vengono utilizzati. La prima targa del nuovo sistema è stata quindi X22222 assegnata alla provincia di Palermo. Il criterio di numerazione è di 6 caratteri in base 28 (8 numeri e 20 lettere), che formano un totale di 481 890 304 possibili combinazioni mentre il sistema precedente era di 5 caratteri in base 32 (10 numeri e 22 lettere). La lettera X in testa alla sequenza serve solo da discrimine alfanumerico tra targhini e nuove targhe. Entro il 13 febbraio 2012 tutte le targhe ciclomotori del primo tipo, ovvero i "targhini" a 5 caratteri, avrebbero dovuto essere rimpiazzate dalle nuove targhe a 6 caratteri, stabilendosi dunque definitivamente il legame indissolubile tra targa e veicolo e abolendosi la possibilità di spostare il targhino tra vari ciclomotori. A luglio 2011 ne erano state rilasciate circa 2 500 000.
Le targhe per ciclomotori si applicano anche ai veicoli ad essi assimilati, ovvero motocarri e mototrattori di cilindrata inferiore a 50 cm³ ed ai quadricicli leggeri.
Rimorchi
Fino al 1959 i rimorchi presentavano targhe simili a quelle automobilistiche ma contraddistinte dalla scritta "rimorchio" sulla riga inferiore[12].
Dal 1959 al 2013 le targhe per rimorchi hanno sempre avuto un formato simile alle coeve targhe anteriori degli autoveicoli; fino al 1993 erano esposte sul lato destro del rimorchio e riportavano in alto la scritta "rimorchio" e più in basso il codice provinciale e un numero progressivo. Le targhe emesse a partire dal 1994 erano invece composte, come quelle motociclistiche, da due lettere e cinque numeri. Si presentano bianche con caratteri neri, su un'unica fila, mentre sulla fila superiore c'è scritto in rosso RIMORCHIO. Le coppie di lettere corrispondenti alla sigla di una provincia non venivano saltate, contrariamente alle targhe per motocicli, causando a volte confusioni con le precedenti targhe a base provinciale. Dal 1993 le targhe vengono esposte sul lato posteriore dei rimorchi. Dal 1959 al 2013 i rimorchi hanno sempre dovuto esporre, accanto alla targa propria, la targa ripetitrice del veicolo che li trainava, contrassegnata da una R rossa e con sfondo giallo.
Dal 20 febbraio 2013 i rimorchi, le roulotte e i carrelli appendice di nuova immatricolazione sono muniti soltanto di una piastra simile a quella posteriore degli autoveicoli, senza più targa ripetitrice. Lo prevede il D.P.R. 28 settembre 2012, n. 198[13] che, fra l'altro, modifica il regolamento di esecuzione e attuazione del codice della strada. La serie è del tipo XA 000 AA, dove la lettera "X" è fissa mentre gli altri caratteri sono progressivi. La targa ripetitrice rimane obbligatoria per i rimorchi, le roulotte e i carrelli appendice immessi in circolazione prima del 20 febbraio 2013 e non reimmatricolati dopo tale data. Restano esclusi dalle nuove norme i veicoli immatricolati in data antecedente al 1º ottobre 1993. Infatti, come era stato chiarito dal Ministero dell'interno con la circolare prot. numero 300/A/21050/105/20/1 del 10 gennaio 1994, l'articolo 235, comma 7, del Codice della strada contiene una norma transitoria che di fatto consente ai rimorchi immatricolati fino al 30 settembre 1993 di sottostare alla disciplina previgente a quella del D.Lgs. n. 285/1992, con il posizionamento della targa di immatricolazione sul lato destro del veicolo e della targa ripetitrice sul lato posteriore. Il lotto inaugurale con la combinazione XA 000 AA, rilasciata il 27 febbraio 2013, è stato attribuito alla provincia di Agrigento. Per il momento non si ha notizia di targhe per rimorchi in formato su due righe.
Rappresentazione schematica della targa attuale:
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Filobus
I filobus utilizzano una targa dedicata. Si tratta di una targa rettangolare (320 × 115 mm) con fondo blu e testo in bianco su una sola riga. La numerazione è costituita dalla sigla automobilistica della provincia (di due lettere, anche per Roma), dal logo dell'azienda esercente ed il numero del mezzo a tre cifre (una sola cifra ad Ancona). Se il mezzo ha una matricola a quattro cifre (come a Roma, a Genova e su alcuni mezzi di Bologna) la prima viene omessa. Se nella stessa provincia ci sono due aziende con veicoli con la stessa matricola la loro targa differisce solo nel logo, mentre le cifre sono uguali in entrambe (al momento succede solo a Napoli). Fino agli anni Cinquanta i filobus hanno circolato con normali targhe per automobili.
Targhe militari
Nel 1905 una Istruzione sul servizio automobilistico prescriveva per i veicoli appartenenti alle Forze Armate, una targa metallica bianca riportante la sigla in rosso S.zio M.re (abbreviazione di "Servizio Militare") seguita da un numero di tre cifre in nero. Nel 1909 tale disposizione venne però contraddetta dall'articolo 23 del R.D. 29 luglio 1909 che prevedeva anche per i veicoli militari l'immatricolazione con normale targa civile. L'anno successivo, il R.D. n° 612 del 31 agosto 1910 concedeva ai veicoli militari l'esenzione dalla tassa di circolazione, prevedendo però l'obbligo di affiancare alla targa civile una targa riportante la scritta "SERVIZIO MILITARE". Il R.D. nº 811 del 2 luglio 1914 pone fine a questa situazione contraddittoria disponendo che le Forze Armate immatricolassero i propri veicoli. Successivamente, l'articolo 26 del R.D. nº 1814 del 29 luglio 1927, attuativo del Pubblico registro automobilistico, esclude dall'iscrizione al PRA i veicoli "in uso ai corpi armati dello Stato", inclusi quelli dei Vigili del fuoco, della Croce Rossa Italiana e Sovrano militare ordine di Malta. Ogni Corpo adottò inizialmente una sigla identificativa ed un sistema proprio di numerazione.
Targhe militari non più in uso
Queste sono le targhe delle Forze armate e di polizia non più in uso[14]:
AdiC | Agenti di Custodia (1983-1992) |
---|---|
AI | Aeronautica Italiana (1946-1951?) |
MdS | Milizia Nazionale della Strada (1928-1943) |
MNF | Milizia Nazionale Forestale (1935-1943) |
MP | Milizia Portuaria (1926-1943) |
MVSN | Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (1924-1943) |
PAI | Polizia dell'Africa Italiana (1937-1945) |
POLIZIA PEN. | Polizia Penitenziaria (1992-2000) |
RA | Regia Aeronautica (1927-1946) |
ROETOoppure RE | Regio Esercito (fino al 1948) |
RGF | Regia Guardia di Finanza (1927-1946) |
RM | Regia Marina (1927-1946) |
S.zio M.re oppure S.M. | Servizio Militare (per tutte le Armi, 1905-1930) |
SR | Servizio Reale |
TSM | Servizio Militare in Tripolitania italiana |
UNPA | Unione Nazionale Protezione Antiaerea (1934-1945) |
Targhe militari attuali
Le targhe militari a partire dal 1997 hanno adottato un sistema di numerazione del tipo EI AA 000, in sostituzione del vecchio sistema EI 000 AA probabilmente per non creare confusione con il nuovo sistema delle targhe civili (AA 000 AA).
Le sigle attualmente in uso sono:
AM | Aeronautica Militare |
---|---|
CC | Arma dei Carabinieri |
CFS | Corpo Forestale dello Stato |
CF | Corpo Forestale (dal 2000, solo nelle regioni a statuto speciale) |
CP | Capitaneria di Porto - Guardia Costiera |
CRI | Croce Rossa Italiana |
DPC | Dipartimento della Protezione Civile del Ministero dell'interno (solo a Roma) |
EI | Esercito Italiano |
GdiF | Guardia di Finanza |
MM | Marina Militare |
PC | Protezione Civile (solo nelle province di Bolzano e Trento) |
SMOM | Sovrano militare ordine di Malta, ossia ACISMOM e (raramente) CISOM [15] |
VF | Vigili del Fuoco |
Corpo Forestale dello Stato
Adotta targhe con sigla CFS in rosso seguita dalla combinazione alfanumerica del tipo 123 AB.
Rappresentazione schematica:
- targa C.F.S. attuale
CFS 123 AB |
Corpo Forestale
Dal 2000 nelle regioni a statuto speciale, dove il Corpo Forestale dello Stato non è presente, si adotta per i Corpi Regionali, una targa del tipo CF 000 XX, dove XX è la sigla della Provincia di appartenenza in rosso. Dal 2001 nella provincia autonoma di Bolzano e in Sardegna si adottano rispettivamente le numerazioni CF FD 000 e CF VA 000, con la parte alfabetica in rosso e i numeri in nero. FD sta per "ForstDienst" ("Servizio Forestale", in tedesco, lingua ufficiale nella Provincia Autonoma di Bolzano) e VA per "Vigilanza Ambientale".
Provincia autonoma di Bolzano:
CF FD 123 |
CF VA 123 |
Croce Rossa Italiana
I mezzi della Croce Rossa Italiana, essendo considerati mezzi militari (al contrario di quelli delle altre pubbliche assistenze) sono dotati di targa dedicata. La sequenza numerica (ad esempio CRI 15319) è stata sostituita da quella alfanumerica del tipo A 000 A (ad esempio CRI A 739 C). La sigla CRI è in rosso seguita dal simbolo della Croce Rossa, sempre in rosso, e la numerazione in nero. Inoltre dal 2007 è stato introdotto un nuovo sistema di immatricolazione per questi mezzi, con targhe del formato CRI 123AA.
Rappresentazione schematica:
- targa C.R.I. fino al 2007
CRI A 350 C |
- targa C.R.I. a partire dal 2007
CRI 926 AA |
Esistono targhe "C.R.I." anche nel formato per motociclette e targhe "C.R.I." per rimorchi.
Motociclette
Le targhe per i motocicli della Croce Rossa Italiana sono rettangolari, su due righe: sulla prima la sigla CRI in rosso seguita dal simbolo della Croce Rossa e sulla seconda riga il numero di immatricolazione di tre o quattro cifre. Queste targhe sono utilizzate anche per le roulotte e per i ciclomotori.
Rappresentazione schematica:
CRI 1234 |
Esercito Italiano
Le targhe per i veicoli dell'Esercito Italiano, caratterizzate dalla sigla EI in rosso e dal fondo bianco, sono state introdotte nel 1947. La versione attualmente in uso è quella del 1996.
Fino al 2000 questa serie di targhe identificava anche i veicoli appartenenti all'Arma dei Carabinieri, che a seguito dello scorporamento dall'Esercito Italiano è divenuta forza armata autonoma adottando per i propri veicoli le targhe a serie CC.
EI AB 123 |
Veicoli storici
A partire dal 2004 sono state emesse le targhe riservate ai veicoli storici dell'Esercito Italiano che non dispongono più della targa originale. Le prime due lettere della numerazione progressive sono sostituite dalla sigla VS (veicolo storico) in verde.
EI VS 123 |
ACISMOM
La targa SMOM (acronimo di Sovrano militare ordine di Malta) è riservata ai veicoli dell'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare ordine di Malta (ACISMOM)[16]. I veicoli dei vertici del Sovrano militare ordine di Malta circolano invece con targa diplomatica italiana, essendo lo SMOM un soggetto di diritto internazionale. Le targhe riportano la sigla "SMOM" in rosso, seguita da una numerazione a due cifre attualmente in nero ma precedentemente in rosso; sono emesse dal Ministero della Difesa italiano.
SMOM 10 |
Vigili del fuoco
I mezzi del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco utilizzano una targa propria a partire dal 1º agosto 1938; precedentemente a questa data utilizzavano piastre civili. Da allora hanno subito leggere modifiche, ma sostanzialmente sono sempre state caratterizzate dalla sigla VF in rosso e dalla numerazione in nero. La targa attuale, introdotta nel 2002, è composta dalla sigla VF in rosso seguita dalla numerazione progressiva a 5 cifre con caratteri neri. Le due parti sono separate da uno spazio in cui compare un piccolo stemma della Repubblica Italiana.
VF 12345 |
Rimorchi
I rimorchi del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco hanno una targa simile a quella dei veicoli, ma con numerazione a quattro cifre ed una lettera R (che sta per "rimorchio"), più piccola degli altri caratteri, tra la sigla VF e la numerazione progressiva.
VF R 1234 |
Vigili del fuoco della Provincia autonoma di Trento e Bolzano
I mezzi assegnati al Comando provinciale dei vigili del fuoco della Provincia autonoma di Trento e della Provincia autonoma di Bolzano adottano una targa simile a quella nazionale, in cui la numerazione progressiva è alfanumerica, costituita da tre caratteri seguiti dalla sigla fissa "TN" oppure "BZ", sigla automobilistica di ciascun Provincia. La numerazione era inizialmente costituita da una lettera e due cifre (da A00 a Z99), con l'esaurimento della numerazione si è spostata la lettera in seconda posizione iniziando da 0A1. Oltre allo stemma della Repubblica, tra la sigla VF e la numerazione progressiva, compare lo stemma della Provincia di Trento o quello della Provincia di Bolzano.
VF 0A1 TN |
VF 0A1 BZ |
Targhe ministeriali
Polizia
Ai sensi dell'articolo 93 comma 11 del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, le targhe destinate ai veicoli della Polizia stradale vengono rilasciate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti su richiesta del corpo che utilizza il veicolo da immatricolare.
La Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria usano targhe in cui è riportato per esteso, in colore rosso, al di sopra della numerazione, rispettivamente "POLIZIA" e "POLIZIA PENITENZIARIA" ("POLIZIA PEN." dal 1992 al 2000).
Polizia locale
Motocicli
Ciclomotori
Le targhe per i ciclomotori di polizia locale hanno numerazione del tipo Y00 000 su due righe, riportano la sigla "PL" in azzurro in alto a sinistra.
Dipartimento della Protezione Civile
Le targhe "DPC" sono riservate ai veicoli appartenenti al Dipartimento della Protezione Civile del Ministero dell'interno, con sede a Roma. I mezzi appartenenti alle varie componenti della Protezione civile in Italia hanno invece normale targa civile. Le targhe DPC sono state previste per la prima volta dall'articolo 138 comma 11 del Nuovo Codice della Strada; recano la sigla DPC in rosso e numerazione del tipo A 0000, su una sola riga in campo bianco rifrangente. Per dimensioni sono identiche alle targhe civili, la targa posteriore può però essere di dimensioni pari a quella anteriore.
Rappresentazione schematica:
DPC X 1234 |
Targhe per rimorchi adibiti a ricovero di emergenza
Esistono targhe speciali riservate alle roulotte del Dipartimento di Protezione Civile adibite a ricovero di emergenza per gli sfollati a seguito di una catastrofe. La targa è rettangolare con scritte nere su fondo bianco e reca la dicitura, per esteso su tre righe: "DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE RICOVERO DI EMERGENZA". La numerazione occupa la quarta riga ed è del tipo XX 0000, dove le prime due lettere sono la sigla automobilistica della provincia in cui si trova il deposito (detto C.A.P.I. ovvero Centro assistenziale di pronto intervento) a cui è assegnato il veicolo, mentre le quattro cifre successive costituiscono la numerazione progressiva.
Rappresentazione schematica:
DIPARTIMENTO
PROTEZIONE CIVILE RICOVERO DI EMERGENZA RM 0123 |
Protezione Civile Provinciale
Nel 2001 sono state introdotte targhe speciali per i veicoli degli organismi di protezione civile delle province autonome di Bolzano e Trento:
Protezione Civile di Bolzano
Sono di formato analogo alle attuali targhe per gli autoveicoli privati, con le fasce blu agli estremi. La numerazione reca le sigle fisse, in rosso, PC ("Protezione Civile") e ZS ("Zivilschutz", ovvero "Protezione Civile" in tedesco) separate dallo stemma della Repubblica Italiana, seguite dal numero progressivo costituito da una cifra e due lettere. La fascia blu di destra, riporta in basso la sigla provinciale Bz sormontato dallo stemma della provincia.
Rappresentazione schematica:
|
Protezione Civile di Trento
Sono assegnate ai veicoli dell'ente di Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento. Sono di formato analogo alle attuali targhe per gli autoveicoli privati, con le fasce blu agli estremi. La numerazione reca le sigle fisse, in rosso, PC ("Protezione Civile") seguita dal numero progressivo costituito da due cifre ed una lettera e dalle due lettere (fisse) TN della sigla automobilistica. La fascia blu di destra riporta in alto le ultime due cifre dell'anno di immatricolazione (come per le targhe civili) ed in basso il logo triangolare della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento. Tra le lettere PC e la numerazione si trovano due piccoli stemmi: quello della Repubblica Italiana e quello della Provincia di Trento. Approvata con Decreto del Presidente della Provincia di Trento 9 ottobre 2001, n. 32-83/Leg ai sensi dell'articolo 138 del Codice della Strada.
Rappresentazione schematica:
|
Targhe per le Forze Alleate in Italia (AFI)
Le targhe AFI e AFI OFFICIAL (AFI è l'acronimo di Allied Forces Italy) erano utilizzate per i mezzi delle forze NATO in Italia e per quelli privati del personale dei Paesi della NATO che vi presta servizio. Venivano inoltre assegnate anche ai comandi di forze - e relativo personale - appartenenti a Stati della NATO, ma schierate in Italia grazie ad accordi bilaterali.
La gestione delle targhe "AFI" era affidata per tutto il territorio nazionale all'Allied Joint Force Command Naples di Napoli tramite i diretti comandi delle forze dell'esercito e dell'aeronautica.
Le targhe riportavano una lettera che indicava l'ubicazione del comando o reparto di appartenenza del mezzo di servizio o del titolare del mezzo privato (ad esempio: N stava per il Comando della Forza congiunta alleata di Napoli) seguita da una serie numerica; per dimensioni, sistema d'aggancio e formato generale erano simili alle targhe in uso negli Stati Uniti. I secondi veicoli intestati ad un proprietario avevano i colori invertiti, ovvero i caratteri erano bianchi su fondo nero, e un "2" in prima posizione sulla seconda riga. I motocicli avevano targhe di formato analogo a quelle delle automobili, ma con la lettera "M" in ultima posizione.
Le lettere e le rispettive basi di provenienza corrispondenti erano le seguenti:
- B Brindisi
- C Catania
- H Cagliari
- L Livorno
- N Napoli
- S La Spezia
- U Udine
- V Vicenza
- W Verona
- X La Maddalena
- Y Comiso
A partire dal 2003, ed a seguito della seconda guerra del Golfo, i Comandi delle Forze USA in Italia avviarono un'ampia campagna perché il proprio personale immatricolasse i mezzi privati con targhe quasi identiche a quelle civili italiane (l'unica differenza era la mancanza dello stemma della Repubblica Italiana), al fine di rendere i mezzi del proprio personale meno riconoscibili e dunque meno soggetti agli atti vandalici che subivano con crescente frequenza o a possibili attentati terroristici. Accordi fra i comandi USA e le autorità italiane consentirono l'accelerazione della relativa procedura e l'esenzione fiscale dall'APIET, ma non dal rimborso del costo della targa; i comandi USA dell'esercito e dell'aeronautica sostennero queste spese[18], non altrettanto sembra abbiano fatto i comandi della marina e dei Marines.
Targhe diplomatiche
Le targhe diplomatiche seguono un sistema di numerazione specifico a seconda dell'appartenenza. Lo schema è il seguente: sigla identificativa seguita da blocco alfanumerico.
Le sigle identificative delle targhe speciali sono riportate nella tabella seguente.
CC | Corpo Consolare |
---|---|
CD | Corpo Diplomatico |
UN | Nazioni Unite (veicoli permanenti) |
UNP | Nazioni Unite (veicoli per il personale addetto) |
UNT | Nazioni Unite (veicoli in transito per l'Italia) |
Per le Nazioni Unite, la numerazione è del tipo 000 AA con la sigla e le parti alfabetiche di colore azzurro e i numeri in nero. Un ovale contiene la sigla internazionale dell'Italia I in nero sul lato superiore destro della targa.
Le targhe del Corpo Diplomatico fino al 1974 erano uguali a quelle provinciali, con la sigla "CD" al posto di quella della provincia. Sigla e numeri erano di colore argento anziché bianco. Dal 1974 al 1984 sono state utilizzate targhe con le lettere CD sovrapposte anziché affiancate.
Nel 1984 sono state introdotte nuove targhe per il Corpo Diplomatico, con sistema di numerazione del tipo 000 AA. I caratteri iniziali "CD" e le due lettere finali sono di colore azzurro, mentre le cifre sono in nero. Inoltre vi è un piccolo ovale con la sigla automobilistica internazionale dell'Italia I posizionato al di sopra delle due lettere finali. Queste due lettere indicano il Paese a cui appartiene il veicolo.[19]
Nel 1995 infine le cifre delle targhe "CD" sono state portate a quattro e sono state introdotte le targhe per il Corpo Consolare - prima inesistenti - del tutto identiche a quelle del Corpo Diplomatico fuorché per la sigla CC anziché CD.
Dal 2002 alcune targhe del Corpo Diplomatico hanno identiche lettere e cifre (ma diverso formato) di alcune targhe automobilistiche con sigla "CD", il che comporta problemi per l'identificazione dei veicoli (ad esempio in seguito ad un'infrazione del Codice della Strada).
Targhe temporanee
Targhe CITES
Queste targhe, la cui sigla significa Circolazione Temporanea Enti Stranieri, erano rilasciate come targhe temporanee ad enti stranieri che operavano sul territorio italiano per la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale. Avevano caratteri neri su due righe e fondo arancio, sigla "CITES" sulla riga superiore e numerazione a quattro cifre sulla riga inferiore. Questo tipo di targhe non è più usato.
Targhe Escursionisti Esteri
Si tratta di targhe doganali a validità limitata, utilizzate per veicoli destinati all'esportazione o utilizzate per breve tempo sul territorio italiano da chi risiede all'estero; sono contraddistinte dalla sigla fissa EE. Già esistenti negli anni Cinquanta, erano simili alle targhe normali in uso in quegli anni; numeri e lettere erano bianche su sfondo nero, le lettere "EE" precedevano le cifre. Quelle recenti hanno la numerazione del tipo 000 AA; tutte le scritte sono in nero. Vicino al bordo superiore, da sinistra a destra, si incontrano lo stemma della Repubblica Italiana, due adesivi in bianco/rosso con il mese e l'anno di scadenza della targa e la sigla automobilistica internazionale I dell'Italia nell'ovale. Le due lettere finali vengono assegnate a lotti a livello provinciale, per cui da esse è possibile risalire alla provincia di emissione.
Curiosità
- A Roma la targa 1-Roma e la milionesima (Roma A00000) furono assegnate, rispettivamente nel 1927 e nel 1966 a due autovetture FIAT, una "503" e una "124", entrambe appartenenti allo stesso abitante della capitale, tale Giorgio Vertunni che venne a ritirare la sua nuova "124 berlina", a bordo della "503".[20]
Note
- ^ Carlo Bellini, Marcello Gallina, Marcello Taverna, Un secolo di targhe, De Ferrari editore, 2000 rist. 2005, pagg. 8-9
- ^ Tratte dall'Annuario Generale 1923-24 del Touring Club Italiano a pag. 165 nel capitolo "Patente di abilitazione" e specchietto "Numeri delle targhe d'auto e moto",
- ^ Oggi Agrigento.
- ^ Oggi Imperia per l'accorpamento amministrativo di Oneglia e Porto Maurizio nel 1923.
- ^ a b c d e f Aggiunta nel 1923.
- ^ Aggiunta nel 1924.
- ^ In ossequio alla politica generale dei governi liberali verso i territori conquistati con la guerra, anche per le targhe si procedette ad una pura italianizzazione del lessico, lasciando inalterata la sostanza. A quel tempo l'Austria utilizzava un sistema di targhe su base provinciale e l'Italia, subentrando nella sovranità in quelle zone, fece solo cambiare per i veicoli di nuova immatricolazione la E che identificava il Tirolo con una T di Trentino, e la K che identificava il Kustenland con una VG per Venezia Giulia, continuando peraltro la numerazione in atto: se ad esempio l'ultima targa austriaca fosse stata E 945, la prima italiana sarebbe stata T 946. Fu il fascismo a giudicare questo meccanismo antipatriottico e a voler applicare anche alle nuove province il sistema italiano di immatricolazione.
- ^ Dal quotidiano "La Provincia di Bolzano" di sabato 23 aprile 1927 pag. 2 prima colonna in alto a sinistra, l'elenco delle nuove targhe.
- ^ a b Targhe Napoli, su targheitaliane.com. URL consultato il 14 aprile 2016.
- ^ http://web.tiscali.it/bdg/targhe_it.htm Il sito risulta aggiornato al 29 ottobre 2003
- ^ Sigle di provenienza tra il 1905 e il 1927
- ^ Targhe a Roma
- ^ Decreto del presidente della Repubblica 28 settembre 2012, n. 198, in materia di "Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, in materia di variazione dell'intestatario della carta di circolazione, intestazione temporanea di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi e di targhe dei rimorchi."
- ^ Carlo Bellini, Marcello Gallina, Marcello Taverna, Un secolo di targhe, De Ferrari editore, 2000 rist. 2005, pag. 111
- ^ Le targhe SMOM vengono ormai usate quasi esclusivamente dai cavalieri dell'ACISMOM; mentre per il CISOM vengono quasi esclusivamente utilizzate le targhe italiane civili.
- ^ Non mancano però casi di veicoli immatricolati normalmente con targa italiana
- ^ Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno 2006
- ^ Disposizioni del Comando del 31º Stormo da caccia USAF (Aviano) sulle targhe simili a quelle civili italiane (paragrafo 3.1)
- ^ Tabella sul sito Targhe a Roma con le associazioni tra lettere finali e Stati per le targhe diplomatiche e consolari
- ^ Roma 1 milione, l'Automobile n. 48 del 1966
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su targhe d'immatricolazione italiane
Collegamenti esterni
- Articolo "TARGHE AUTOMOBILISTICHE" di Paola Masetta, storiografa dell'automobile per il Museo Carlo Biscaretti
- Targhe italiane Un sito di informazioni e curiosità sulle targhe automobilistiche italiane.
- Storia e foto delle targhe italiane, su targheetarghe.it.
- Targhe a Roma per le tabelle di corrispondenza lettere-provincia.