Hasselt è una cittadina di circa 7.000 abitanti[1] del nord-est dei Paesi Bassi, facente parte della provincia dell'Overijssel e situata lungo il corso dello Zwarte Water[2][3][4] , nella regione nota come Kop van Overijssel[2]. Antica città anseatica[2][3][4], dal punto di vista amministrativo è un ex-comune, dal 2001 inglobato nella nuova municipalità di Zwartewaterland, di cui è il capoluogo assieme a Genemuiden.[2][5]

Hasselt
città, ex-comune
Hasselt – Stemma
Hasselt – Bandiera
Hasselt – Veduta
Hasselt – Veduta
Localizzazione
StatoPaesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
Provincia Overijssel
ComuneZwartewaterland
Territorio
Coordinate52°35′27″N 6°05′28″E
Superficie5,33 km²
Abitanti7 034 (2016)
Densità1 319,7 ab./km²
Altre informazioni
LingueOlandese
Cod. postale8061
Prefisso(+31)
Fuso orarioUTC+1
Codice CBS0161
Cartografia
Mappa di localizzazione: Paesi Bassi
Hasselt
Hasselt
Sito istituzionale
Veduta di Hasselt
Il centro storico di Hasselt
Hasselt: edifici sul Brouwersgracht
Paesaggio invernale di Hasselt
Suonatori di midwinterhoorn durante il periodo natalzio a Hasselt

Geografia fisica

Hasselt si trova nell'estremità nord-orientale della provincia dell'Overijssel]], tra le località di Zwolle e Zwartluis (rispettivamente a nord della prima e a sud della seconda) e tra Kampen/IJsselmuiden e Nieuwleusen (rispettivamente ad est delle prime e ad ovest delle seconde), a pochi chilometri a sud-est di Genemuiden. [6],

Storia

Origini del nome

Il toponimo Hasselt, attestato anticamente come Haslet (1227), Hasle (1260), Hasselst (1346), Hasselte (prima metà del XIV secolo), è formato dal termine germanico *hasla, ovvero "noce", "nocciolo", più il suffisso germanico *-iþja e significa quindi "boschetto di noci/noccioli".[2]

Dalla fondazione ai giorni nostri

Nella prima metà del XIII secolo Hasselt si trovava in un territorio noto come Het Oversticht, che era posto sotto il controllo dei vescovi di Utrecht.[4]

Intorno al 1252, fu concesso a Hasselt dal vescovo Hendrik van Vianden lo status di città.[2][4][5] In quello stesso periodo, la località entrò anche a far parte della Lega Anseatica.[2]

Nel 1328, Hasselt ottenne la libertà doganale[4] e nel 1357 le fu concesso il diritto di tenere un mercato settimanale e un mercato annuale[4].

Nel XVII secolo, Hasselt era un'importante città fortificata.[3] In seguito, i bastioni furono ampliati per volere del principe Maurizio.[3]

 

Simboli

Nello stemma di Hasselt, di color blu con corona, è raffigurata una bandiera bianca con croce rossa. [5] Lo stemma è retto da San Stefano.[5]

La croce fa forse riferimento ai vescovi, ma il suo significato resta oscuro.[5] San Stefano comparve invece a fianco dello stemma nel XVII secolo. [5]

Monumenti e luoghi d'interesse

Hasselt conta 74 edifici classificati come rijksmonumenten.[2]

Il suo centro storico, dichiarato protetto nel 1982[3], è caratterizzato dalla presenza di alcuni canali (il Baangracht, il Brouwersgracht, lo Heerengracht, il Prinsengracht) che hanno valso a Hasselt l'appellativo di "piccola Amsterdam" [3].

Architetture religiose

Chiesa di San Stefano

Principale edificio religioso di Hasselt è la Grote Kerk o chiesa di San Stefano, situata nel Markt e costruita alla fine del XV secolo in sostituzione di una preesistente chiesa romanica, distrutta da un incendio nel 1380.[3][4][7]

 
Hasselt: la chiesa di San Stefano

Cimitero ebraico

A Hasselt si trova anche un cimitero ebraico, realizzato a partire dal 1774.[8]

 
Hasselt: il cimitero ebraico

Architetture civili

Antico municipio

Altro edificio d'interesse ancora è l'antico municipio, costruito in stile tardo gotico nel 1550.[3]

 
Hasselt: l'antico municipio

Mulino De Zwaluw

Altro edificio d'interesse ancora è il mulino De Zwaluw, costruito originariamente nel 1784, ma completamente ricostruito nel 1857 dopo un incendio. [2][3][9] Questo mulino si è aggiudicato il BankGiro Loterij Molenprijs nel 2016. [2]

 
Hasselt: il mulino De Zwaluw

Heilige Geestgasthuis e le Zeven Huisjes

Altro edificio d'interesse è poi la Heilige Geestgasthuis, l'antico ospizio per i poveri risalente al 1391, dietro al quale si trovano le Zeven Huisjes ("Sette case"), costruite nel 1617.[3][4]

Casa natale di Kiliaen van Rensselaer

Altro edficio d'interesse è la casa natale del commerciante di diamanti Kiliaen van Rensselaer, un edficio gotico del XV secolo situato al nr. 12 della Hoogstraat.[3]

Forni per la calce

Costituiscono inoltre ora un'attrattiva turistica gli antichi forni per la calce, che un tempo facevano funzionare la più antica attività industriale della città.[3]

Società

Evoluzione demografica

Al censimento del 1° novembre 2016, Hasselt contava una popolazione pari a 7.045 abitanti.[1]

Cultura

Eventi

  • Kalkovendag (in un sabato in giugno)[2]
  • Dweildag Hasselt (in un sabato in giugno)[2]
  • Euifeest (in agosto)[2]
  • W.G. van de Hulstfestival (ultima settimana di dicembre)[2]

Persone legate a Hasselt

Geografia antropica

Suddivisioni amministrative

Buurtschappen[2]
  • Genne
  • Genne Overwaters
  • Holten
  • Roebolligehoek
  • Streukel

Note

  1. ^ a b (NL) Aantal inwoners, su zwartewaterland.nl, Gemeente Zwartewaterland. URL consultato il 27 novembre 2016.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (NL) Hasselt, su plaatsengids.nl, Plaatsengids. URL consultato il 27 novembre 2016.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m (NL) Bezienswaardigheden, su hanzestadhasselt.nl, Hanzestad Hasselt. URL consultato il 27 novembre 2016.
  4. ^ a b c d e f g h (NL) Bezienswaardigheden, su historischevereniginghasselt.nl, Historische Vereniging Hasselt. URL consultato il novembre 2016.
  5. ^ a b c d e f (NL) Hasselt, su ngw.nl, Nederlandse Gemeentewapens. URL consultato il 27 novembre 2016.
  6. ^ Harmans, Gerard M.L. (a cura di), "Olanda", Dorling Kindersley, London, 2003 - Mondadori, Milano, 2003, p.314
  7. ^ (NL) Hasselt, Markt 8 - Grote of Sint.Stephanuskerk, su reliwiki.nl, ReliWiki. URL consultato il 27 novembre 2016.
  8. ^ (NL) Hasselt, su jhm.nl, Joods Historisch Museum. URL consultato il 28 novembre 2016.
  9. ^ (NL) Hasselt, su molendatabase.nl, Molendatabase. URL consultato il 27 novembre 2016.
  10. ^ Biografie Gerald Troost su Muziekencyclopedie

Voci correlate

Altri progetti

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