Peppe Carta
Giuseppe Carta, meglio noto come Peppe o Beppe Carta (Bosa, 3 dicembre 1912 – Roma, luglio 1997), è stato un musicista, contrabbassista e direttore d'orchestra italiano. Fu uno dei personaggi del jazz italiano del primo dopoguerra.[1]
Giuseppe Carta | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Jazz |
Periodo di attività musicale | 1930 – 1980 |
Strumento | contrabbasso |

Biografia
Giuseppe Carta nacque a Bosa, in Sardegna, il 3 dicembre del 1912. Il padre Attilio, al tempo ispettore delle imposte, aveva una seconda passione e un lavoro come primo flauto dell'orchestra sinfonica di Cagliari, trasmettendo ai figli l'amore per la musica. Il primogenito Mario, anche lui futuro musicista,[1] e Peppe iniziano lo studio della musica al conservatorio di Cagliari, dove nel frattempo si sono trasferiti. Peppe conclude gli studi di contrabbasso al conservatorio di Santa Cecilia.[2] Qui inizia la sua attività come contrabbassista, strumento che suonerà da allora in avanti.
Già dai primi anni trenta, la sua inclinazione verso il jazz statunitense lo porta a suonare in tanti locali dove si ascoltava questo genere che a quel tempo attirava solo una piccola élite di appassionati. Poi, la sua fama di virtuoso del contrabbasso inizia a prendere piede ed è quindi tra i musicisti più ricercati anche a livello nazionale, suonando con le orchestre più accreditate come quella di Gorni Kramer. Fra il 1939 e il 1941 vive in pianta stabile a New York. A Roma, nella seconda metà degli anni quaranta è molto attivo sempre nell'ambito jazz ed entra a far parte del quintetto jazz di Armando Trovajoli, un gruppo swing composto anche da Luciano Cecconi, Mario Ammonini, Aurelio De Carolis[2] e Libero Tosoni,[3] con cui prende parte alle trasmissioni radiofoniche intitolate Il Club del Ritmo.[4] Nel 1945 suona all'Arlecchino con un trio formato da Bruno Martino e Libero Tosoni, ai quali si aggiunge in seguito Tino Fornai al violino. Nel 1947 suona al Bel Sito, sempre di Roma, con Armando Trovajoli. Prende parte all'attività jazzistica locale suonando in molte jam session romane, soprattutto all'Arlecchino e alla Conchiglia, due locali dove nella seconda metà degli anni quaranta vengono organizzate molte manifestazioni a carattere jazzistico.[3] Partecipa anche al varietà teatrale È arrivato un bastimento... con il Club del Ritmo di Armando Trovajoli e Anna Maria Dionisi.[5]
All'inizio degli anni cinquanta si trasferisce in Colombia a Bogotà dove crea l'orchestra Carta Musical. Ne fanno parte interpreti di musica jazz e leggera del momento, tra cui il maestro Roberto Pregadio,[6] il violinista Tino Fornai, il sassofonista Baldo Maestri con cui in seguito, rientrato in Italia alla fine degli anni cinquanta, suonerà anche nell'orchestra di Musica Leggera della Rai. Nel 1958 con Franco Chiari e il suo quartetto suona insieme con Baldo Maestri al clarinetto, Roberto Pregadio al piano e Roberto Podio alla batteria, riproponendo con notevole perizia il repertorio di Lionel Hampton.[7] Collabora anche all'esecuzione di colonne sonore per film. Sempre negli anni sessanta e fino alla fine degli anni settanta, oltre che dell'orchestra della RAI, fa parte dell'orchestra dell'Unione musicisti di Roma.
Peppe Carta muore a Roma nel luglio 1997.
Discografia
33 giri
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- 1969 – Ora Beat! (Metropole Records, SM 7011. Con Stefano Torossi).
- Musica per tutte le età (Metropole Records, SM 7010. Con Stefano Torossi).
- 1970 – Fantasia musicale (Metropole Records, musica di Stefano Torossi).
- 1971 – Motivi graditi (Lupus records, LUS 201. Con Luigi Zito e Domenico Dell'Aera).
- Ventaglio musicale (Lupus records, LUS 202).
- Come contrabbassista
- 1958 – Tempo Jazz (RCA Italiana, RAL 2. Con Piero Umiliani).
- 1960 – Piano + Organo + Spinetta = Roberto Pregadio (Wild Cat, MW-110).
- 1962 – Smog (RCA Victor, PML 10320, con Piero Umiliani).
- 1963 – Quarant'anni di jazz in Italia (Ricordi, MRJ 8007/8. Di Adriano Mazzoletti, con Piero Umiliani e la sua orchestra).
- 1966 – Franco Chiari e il suo quartetto, (Radio Records, R.R. 104, EPA 30-284).
- 1967 – Ballate con noi n.2 (Leonardi Records, Trio di Roberto Pregadio).
- Italian Jazz dai film Urlatori alla sbarra e A cavallo della tigre (Label-Cetra-6, MLC5553-4, con Piero Umiliani).
- Roberto Pregadio alle tastiere (Pinciana Records Label]], PM007, Trio di Roberto Pregadio).
- 1969 – Melodie e Ritmi – Jazz Commento (Meridiana Records, SMR 501, Roberto Pregadio e il suo gruppo).
- La legge dei gangsters (Easy Tempo, ET 914 DLP. Musiche di Piero Umiliani).
- 1974 – Roberto Pregadio Italian Library (Pinciana Label, PM007. Trio di Roberto Pregadio).
45 giri
- 1958 – I soliti ignoti, (RCA Italiana, EPA 30-284. Con Piero Umiliani).[8]
CD
- 2002 – Dick Smart 2.007 Hexacord, HCD-13, dal film di Mario Nascimbene del 1967.
- 2013 – Coffret 3CDs «Jazz on Film… Chet Baker Italian Movies», MOOCHIN03. Dal film Smog di Franco Rossi.
Filmografia
- 1949 – Riso Amaro, regia di Giuseppe de Santis.
- 1958 – I soliti ignoti, regia di Mario Monicelli.[8]
- 1960 – Urlatori alla sbarra, regia di Lucio Fulci.
- 1961 – A cavallo della tigre, regia di Luigi Comencini.
- 1962 – Smog, regia di Franco Rossi.[9]
- 1967 – Dick Smart 2.007, regia di Franco Prosperi.
- 1964 – Intrigo a Los Angeles, regia di Romano Ferrara.[10]
- 1969 – La legge dei gangsters, regia di Siro Marcellini.
Programmi radiofonici Rai
- 1949 – Carosello di Canzoni Americane.[11]
- 1958 – Programmissimo, con Lelio Luttazzi e Armando Trovajoli.[12]
- 1960 – Plenilunio, ottetto del maestro Armando Fragna.[13]
- 1963 – Botta e Risposta, Rino Loddo canta Amor mon amour my love con il Trio Pregadio.
- 1967 – Recital del soprano Adriana Martino: Canti del delta padano per soprano e quattro strumenti.[14]
- 1968 – Jazz concerto, Orchestra di ritmi moderni della Rai.[15]
- 1968-1979 – La corrida con Trio di Roberto Pregadio.
- 1973 – Musicisti italiani d'oggi, diretto da Raffaele Gervasio.[16]
- 1974 – Canti di casa nostra, filodiffusione.[17]
Programmi televisivi Rai
- 1962 – Galleria del Jazz, col violinista Stéphane Grappelli e il complesso di Roberto Pregadio.[18]
Note
- ^ a b Mazzoletti, pp. 240, 301, 302.
- ^ a b Lucini.
- ^ a b Gianni Lucini, Biografia di Libero Tosoni, su rockemartello.com. URL consultato il 23 novembre 2016.
- ^ Il club del ritmo e Fats Waller, su jazznellastoria.it. URL consultato il 23 novembre 2016.
- ^ prima al Teatro 4 Fontane di Roma il 28 agosto 1944, su archivioflaviobeninati.com. URL consultato il 23 novembre 2016.
- ^ Ciao Pregadio, maestro di musica e di vita, in Il Tempo, 16 novembre 2010. URL consultato il 28 novembre 2016.«Alla Corrida, pochi se ne accorsero ma [Pregadio] era attorniato da jazzisti di prim'ordine (Pino Rucher alla chitarra, Beppe Carta al basso e Roberto Zappulla alla batteria)»
- ^ Calendoli, p. 261
- ^ a b Umiliani-I Soliti Ignoti, su jazzdisco.org. URL consultato il 25 novembre 2016.
- ^ (EN) Smog, su superfly.fm. URL consultato il 25 novembre 2016.
- ^ (EN) Il Intrigo a Los Angeles, su allaboutjazz.com. URL consultato il 26 novembre 2016.
- ^ Radiocorriere TV: 1949, n.43, p.12.
- ^ Radiocorriere TV: 1958, n.8, p.12.
- ^ Radiocorriere TV: 1960, n.20, p.15.
- ^ Radiocorriere TV: 1967, n.43, p.23.
- ^ Radiocorriere TV: 1968, n.18, p.103.
- ^ Radiocorriere TV: 1973, n.21, p.79; 1974, n.36, p.35; 1976, n.22, p.63.
- ^ Radiocorriere TV: 1974, n.36, p.35; 1975, n.8, p.66; 1976, n.39, p.95.
- ^ Radiocorriere TV: 1962, n.44, p.33.
Bibliografia
- Giovanni Calendoli, Almanacco dello spettacolo, 1958, Roma, Edizione dell'Ateneo, 1959, pp. 261,265, OCLC 868583516. URL consultato il 26 novembre 2016.
- Claudio Loi, Mario e Beppe Carta. I soliti ignoti, in Sardinia hot jazz: Le origini del jazz in Sardegna da Antonio Gramsci a Marcello Melis, Interventi di Franco Bergoglio e Giacomo Serreli, Cagliari, Aipsa Edizioni, 2011, pp. 77-85, ISBN 978-88-95692-55-5. URL consultato il 27 novembre 2016.
- Gianni Lucini, Un sardo al contrabbasso, su rockemartello.com. URL consultato il 23 novembre 2016.
- Adriano Mazzoletti, Il jazz in Italia: dalle origini alle grandi orchestre, Torino, EDT, 2004, pp. 240, 301 e 302, ISBN 978-88-7063-704-5. URL consultato il 26 novembre 2016.
- Archivio storico del Radiocorriere TV, su radiocorriere.teche.rai.it. URL consultato il 27 novembre 2016.
- Rodolfo D'Intino, Concerti: A Roma, in Musica Jazz, maggio 1950, pp. 10-11. URL consultato il 27 novembre 2016.
Collegamenti esterni
- (EN) Beppe Carta, su Discogs, Zink Media. URL consultato il 28 novembre 2016.
- Audio.
- Audio.
- Audio.
- Audio.
- Rino Loddo, Amor mon amour my love, su YouTube, 7 dicembre 2013. URL consultato il 26 novembre 2016.
- Franco Chiari e il suo quartetto – Della Ragion Pura, su YouTube, 17 gennaio 2015. URL consultato il 26 novembre 2016.