Mario Muccini
Mario Muccini (Livorno, 5 marzo 1895 – Firenze, 3 giugno 1961) è stato un militare italiano, medaglia d'argento al valor militare.
Mario Muccini | |
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Nascita | Livorno, 5 marzo 1895 |
Morte | Firenze, 3 giugno 1961 |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Regio esercito |
Reparto | 147º Reggimento fanteria "Caltanissetta" |
Grado | tenente |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano |
Decorazioni | Medaglia di bronzo al valor militare sul Pal Piccolo (1916), medaglia d'argento al valor militare sul Mrzli (1917) (2 concessioni) |
Studi militari | [[]], [[]] |
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Biografia
Conseguita la maturità liceale, e con l'Italia in procinto di entrare in guerra, fu richiamato alle armi come ufficiale di complemento ed effettuò il servizio di prima nomina all'88° reggimento fanteria "Friuli" a Livorno col grado di sottotenente.
Partecipò alla prima guerra mondiale arrivando in zona operazioni nell'ottobre 1915: fu assegnato al 147° reggimento fanteria "Caltanissetta", con cui rimase fino alla rotta di Caporetto. Nel frattempo fu promosso tenente, fu ferito due volte e ricevette due medaglie al valore: una di bronzo sul Pal Piccolo (1916) e una d'argento sul Mrzli (1917).
Subito dopo Caporetto, fu promosso capitano ed essendo dissolto il 147° reggimento, fu trasferito per breve tempo al 32° reggimento "Siena", all'88° reggimento "Friuli" e infine al 36° reggimeto "Pistoia", dove rimase fino alla fine della guerra e al congedo.
Nel primo dopoguerra si laureò in lettere nel 1923, lavorando nel frattempo come impiegato di banca a Modena e come ufficiale di dogana a Pisa. Sempre nel 1923 si sposò ed ebbe in seguito due figli.
Come la maggior parte dei reduci vide di buon occhio l'avvento del fascismo[1]
Vinse un concorso per l'insegnamento e intraprese la carriera di insegnante prima a l'Aquila e poi a Palermo, dove, nel 1930 fu nominato preside e successivamente, nel 1936, prefetto della scuola (l'odierno provveditore agli studi), trasferendosi successivamente a Trapani, Mantova, Bergamo, La Spezia, nuovamente Palermo, Bologna.
Nel 1944, al momento della nascita della Repubblica Sociale Italiana, si trovava a Padova e scelse di continuare a lavorare per il Ministero dell'Educazione Nazionale. Per tale motivo, finita la guerra, subì il processo di epurazione, dopo il quale venne comunque reintegrato in servizio. Nel 1948 fu provveditore a Savona, quindi a Grosseto, alla Spezia e infine a Venezia.
Morì a Firenze il 3 giugno 1961 all'età di 66 anni.
Pubblicazioni
- Ed ora, andiamo!
- All'insegna della civetta (1954): racconta i giorni dell'epurazione seguiti alla caduta della Repubblica Sociale Italiana;
- Il merlo bianco (1959), novella apparsa sul trimestrale di prosa e critica Narrativa: tratta della vicenda di un professore della provincia siciliana che parte per Roma, dove lotta contro la burocrazia ministeriale per cercare di evitare il suo trasferimento al nord.
Onorificenze
Note
- ^ Nel 1954 scrisse: "Sono stato fascista come tutti gli altri; ora non lo sono più come tutti gli altri."[senza fonte].
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