Mircea Grosaru

politico romeno
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Mircea Grosaru (Buhuși, 30 giugno 1952Suceava, 3 febbraio 2014) è stato un avvocato e politico rumeno.

Mircea Grosaru

Membro della Camera dei Deputati
Durata mandato2004-2014
Gruppo
parlamentare
Minoranze etniche

Dati generali
Partito politicoAssociazione degli Italiani di Romania - RO.AS.IT.
Professioneavvocato

Biografia

Fondatore e presidente dell'Associazione degli Italiani di Romania, ha rappresentato la minoranza italiana in Romania come deputato alla Camera dei deputati della Romania in tre legislature dal 2004 al 2014 dov'è stato segretario del gruppo parlamentare Minoranze nazionali dal febbraio 2010.

Nel 2009 stato decorato dal Presidente della Repubblica italiana quale Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia[1] per gli importanti contributi sul mantenimento, valorizzazione e promozione della lingua, della cultura e dell'identità della minoranza italiana in Romania e per i servizi importanti resi allo Stato italiano. Ha ricevuto riconoscimenti anche dal Presidente della Camera dei Deputati italiana, Gianfranco Fini.

Nel 2010 ha vinto presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo una causa contro lo Stato della Romania per la negazione dalla carica vinta alle elezioni parlamentari del 2000.

Ha contribuito alla progettazione, miglioramento ed attuazione di importanti leggi rumene in materia di diritto fallimentare e preinsolvenza (Legge n. 85/2006 e n. 85/2014) ed è stato autore di una monografia sul giudice fallimentare. Fece parte della commissione parlamentare giuridica, disciplina ed immunità; della sottocommissione per il monitoraggio dell'esecuzione delle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo; della Commissione di redazione del nuovo codice civile e del nuovo codice di procedura civile.

È stato nominato ambasciatore di pace della Federazione della Pace Universale, movimento religioso coreano appartenente alla Chiesa dell'unificazione. Sposato con Ioana Grosaru, da cui ha avuto il figlio Gabriel Andi, è scomparso nel 2014 all'età di 61 anni a seguito di un infarto[2].

Prima del decesso, stabilì un accordo di cooperazione tra l'Associazione degli Italiani di Romania e il Partito Democratico Europeo, progetto che venne proseguito dal figlio Andi-Gabriel nel dicembre 2014.

Caso Grosaru contro Romania

L'Associazione degli Italiani di Romania partecipò alle elezioni del 2000 insieme alla Comunità Italiana di Romania, ma fu in seguito al centro di una disputa giudiziaria: infatti, la ROASIT aveva stretto un'alleanza elettorale con la CIR in base alla quale era stata presentata una lista uninominale con il logo dell'una e la denominazione dell'altra. La lista unica aveva così ottenuto 21.263 voti a livello nazionale ma, benchè Mircea Grosaru (membro della ROASIT) avesse ottenuto 5.624 preferenze complessive in 19 delle 42 ciroscrizioni elettorali nazionali, il seggio venne assegnato alla nota attrice Ileana Stana-Ionescu (membra della CIR) che aveva ottenuto 2.943 preferenze in una sola circoscrizione. L'ufficio elettorale nazionale aveva cioè deciso di premiare il candidato con più voti ottenuti in una sola ed unica circoscrizione, anziche quello con più preferenze complessive a livello nazionale. Il caso "Grosaru c. Romania" infine arrivò, dopo 10 anni, fino alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che con la sentenza n. 78.039/01 del 2 marzo 2010 (pubblicata sul bollettino ufficiale della CEDU nr. 686 dell'11 ottobre 2010) ha riconosciuto le ragioni di Mircea Grosaru, a cui fu anche riconosciuto un risarcimento di 5.000 euro per il danno subito[3].

Onorificenze

«Per gli importanti contributi sul mantenimento, valorizzazione e promozione della lingua, della cultura e dell'identità della minoranza italiana in Romania e per i servizi importanti resi allo Stato italiano»
— 2 aprile 2009[1]

Note

  1. ^ a b Grosaru Dott. Mircea, su Quirinale - Le onorificenze della Repubblica Italiana.
  2. ^ Deputatul minorităţii italiene Mircea Grosaru a murit în urma unui infarct (ro) Gandulinfo
  3. ^ Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, Caso Grosaru c. Romania (PDF), in Bollettino ufficiale della CEDU, n. 686, 11 ottobre 2010, 2 marzo 2010.

Collegamenti esterni