Arpino
Arpino (Arpinum in latino, Arpinë in dialetto ciociaro[4] nord-orientale), è un comune italiano di 7 277 abitanti della provincia di Frosinone, nel Lazio.
Arpino comune | |
---|---|
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Renato Rea dal 27-5-2013 |
Territorio | |
Coordinate | 41°38′49.38″N 13°36′41.58″E |
Altitudine | 447 m s.l.m. |
Superficie | 56,24 km² |
Abitanti | 7 262[1] (1-1-2016) |
Densità | 129,13 ab./km² |
Frazioni | Abate, Carnello, Civitavecchia, Collecarino, Vallefredda, Vallone, Vignepiane, Colle Lo Zoppo, Sant'Amasio, Forglieta, Scaffa |
Comuni confinanti | Broccostella, Casalattico, Casalvieri, Castelliri, Fontana Liri, Fontechiari, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Santopadre, Sora |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 03033 |
Prefisso | 0776 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 060010 |
Cod. catastale | A433 |
Targa | FR |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 123 GG[3] |
Nome abitanti | arpinati |
Patrono | Madonna di Loreto |
Giorno festivo | 10 dicembre |
Cartografia | |
![]() | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Territorio
La città di Arpino si sviluppa sul versante sinistro della media valle del fiume Liri, su di un sistema collinare ad un'altitudine di circa 450 s.l.m. Il centro è dominato dall'acropoli, detta Civitavecchia (650 m)[5].
Nel territorio comunale si raggiunge un'altitudine massima di 837 m (località Montecoccioli) mentre l'altitudine minima è di 192 m s.l.m.[6] Il territorio, per lo più votato all'agricoltura (numerosi gli oliveti secolari) e tuttora scarsamente urbanizzato, è ricco di boschi[5].
Clima
Il clima è caldo e secco durante l'estate, con rare piogge pomeridiane dovute a cumulonembi provenienti dai vicini monti Ernici e monti Marsicani. L'autunno è fresco e moderatamente piovoso, con picchi di pioggia a seconda del disporsi delle correnti al suolo e delle configurazioni bariche. L'inverno è freddo e umido, poiché presenta tratti semi-continentali per via della presenza di inversione termica, che talvolta favorisce minime anche di alcuni gradi sottozero; la pioggia è abbondante in questa stagione, soprattutto con correnti disposte da ovest/sud-ovest; in inverno non mancano episodi nevosi: nella prima metà del febbraio 2012 ad Arpino caddero Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. di neve. La primavera è variabile, mite e moderatamente piovosa, con alternanza di periodi freddi e piovosi a periodi caldi e secchi; frequenti sono però le incursioni di aria fredda nella prima parte della stagione primaverile, con possibilità di nevicate e gelate tardive (queste ultime specie nella parte più bassa del comune). Frequente è la presenza di nebbia a valle (ma non nel centro storico), talvolta anche molto fitta ed estesa, soprattutto nelle stagioni autunnali,invernali e primaverili in nottate da irraggiamento notturno. In alcune occasioni la nebbia rimane per l'intera giornata (anche nelle ore centrali del giorno) a valle, nell'area più bassa e pianeggiante del comune, con freddo-umido, marcata inversione termica e visibilità molto ridotta.
Storia
Non si conosce l'esatta età della fondazione di Arpino, anche se ritrovamenti archeologici[senza fonte] ne dimostrano le origini volsche, popolo di origini incerte (probabilmente gli antichi greci, fatto confermato dalla presenza di numerose famiglie che portano il cognome Greco) a cui sono connesse le vicende dei rostri del foro (preda romana dopo la battaglia navale al largo di Anzio) e di Coriolano.
Le tradizioni locali, e una serie di iscrizioni ancora visibili, fanno risalire la fondazione della città al dio Saturno o ai Pelasgi, analogamente alle altre città del Lazio meridionale cinte da possenti mura megalitiche e dette città saturnie.
Tale tradizione di fondazione, unitamente alla fierezza per i tanti figli illustri che hanno contribuito alla crescita e alla grandezza di Roma antica, è scolpita in una orgogliosa lapide in lingua latina posta sulla porta medievale di ingresso da est ad Arpino, detta Porta Napoli; la traduzione italiana suona così: O VIANDANTE, STAI ENTRANDO IN ARPINO, FONDATA DA SATURNO, CITTA' DEI VOLSCI, MUNICIPIO DEI ROMANI, PATRIA DI MARCO TULLIO CICERONE PRINCIPE DELL'ELOQUENZA E DI CAIO MARIO SETTE VOLTE CONSOLE. L'AQUILA TRIONFALE, PRESO IL VOLO DA QUI ALL'IMPERO, SOTTOMISE A ROMA TUTTO IL MONDO. RICONOSCI IL SUO PRESTIGIO, E VIVI IN SALUTE.
Fu teatro e obiettivo di scontri tra Romani e Sanniti, fino ad essere conquistata dai primi nel 305 a.C. Due anni dopo ottenne la cittadinanza romana sine suffragio[7]. e divenne prefettura. Nel 188 a.C. ottenne definitivamente la cittadinanza romana.
La sua importanza crebbe fino ad ampliare il suo territorio che raggiungeva a nord-ovest l'attuale Casamari (anticamente Cereatae) e a sud Arce.
Gaio Mario ne fu illustre cittadino, e il suo nome è ancor oggi ricordato non solo nell'etimologia della località, allora arpinate, di nascita, Casamari (Casa Marii, per l'appunto), ma persino nell'etimologia della regione francese della Camargue (Caii Marii Ager), come sostenuto dallo storico francese Louis-Pierre Anquetil nella sua opera "Histoire de France" (ed. postuma 1833, tomo 1, pagg. 52 ss., ed. 1851-1853, tomo 1, pag. 40). La tradizione orale della città di Arpino sostiene che Mario, dopo aver sconfitto i Germani ad Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) e nella battaglia dei Campi Raudii, all'apogeo della sua gloria, non dimenticasse la sua patria d'origine e, disponendo della Gallia transalpina come terra di conquista, donasse ad Arpino quei territori, le cui rendite servirono a mantenere i templi e gli edifici pubblici della città.
Con Silla iniziò la lenta decadenza della città, che si protrasse durante l'epoca imperiale.
Anche l'avvocato, politico e filosofo romano Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C.; egli è una vera gloria di Arpino, e la sua città fu spesso citata nelle sue opere con orgoglio e anche con nostalgia; in tempi moderni è stato dato il suo nome al corso principale della città, allo storico Convitto nazionale Tulliano, al Liceo Ginnasio Tulliano, alla Torre medievale dell'Acropoli di Arpino e a diverse altre istituzioni, circoli, scuole, persino persone; nella stessa Acropoli si narra esistesse una sua casa, presumibilmente nell'attuale via Cicera, adiacente al cosiddetto Muro Cicero, probabilmente appartenuta alla nobile ed estinta famiglia arpinate dei De Bellis fino al diciottesimo secolo, e ora ridotta a rudere, nonostante la famosa scrittrice e viaggiatrice Marianna Candidi Dionigi, nel suo diario di viaggio intitolato Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate dal re Saturno, edito a fascicoli intorno al 1809, a pagina 51, ritenga di aver individuato tale casa e la piccola via adiacente, composta di pietre simili nel taglio a quelle della via Appia, ne descrive l'emozione, loda gli arpinati per l'orgoglio che mostrano per tante vestigia, e ne riproduce persino l'allocazione nella sua bellissima Mappa di Arpino riportata nel volume predetto a pagina 46.
Nell'Alto Medioevo le sue mura fortificate ne fecero un centro di rifugio e difesa dalle invasioni barbariche. In questo periodo Arpino fu più volte contesa tra il Ducato romano, il Ducato di Benevento, l'invasione dei Franchi (860), le scorrerie dei Saraceni. Dopo il 1000 divenne territorio dei Normanni, poi degli Svevi e del Papato e dovette subire due distruzioni: la prima nel 1229 con Federico II e la successiva nel 1252 a opera di Corrado IV. In questa seconda occasione i danni furono molto rilevanti: la città fu rasa al suolo e furono irrimediabilmente perdute molte delle antiche testimonianze romane. Gli abitanti trovarono rifugio nella vicina località fortificata di Montenero; oggi nella frazione omonima ci sono i resti di un'antica torre.
Nel 1580 Arpino entrò a far parte del Ducato di Sora, feudo parzialmente autonomo del Regno di Napoli. Il Ducato fu soppresso nel 1796 e con esso Arpino entrò a far parte prima del Regno di Napoli e poi del Regno delle Due Sicilie, fino al 1860. Entrò a far parte della Provincia di Terra di Lavoro, in Campania, fino al 1927, dopodiché, con l'istituzione della Provincia di Frosinone, divenne parte della nuova provincia ciociara.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Santa Maria di Civita;
- Santa Andrea Apostolo;
Architetture militari
- Torre medievale detta di Cicerone nell'Acropoli, a Civitavecchia
- Castello Ladislao, sede della Fondazione Umberto Mastroianni
Siti archeologici
Nella sua cinta di mura poligonali, dette "ciclopiche" e datate al XIII secolo a.C., si apre una singolare porta nota come "arco a sesto acuto", propriamente un arco a mensola.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[8]

Religione
La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica nell'ambito della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo
Tradizioni e folclore
- Certamen Ciceronianum Arpinas, gara di traduzione e commento di brani di Cicerone (maggio);
- Gonfalone di Arpino, palio dei quartieri e delle contrade di Arpino. La manifestazione folkloristica si svolge annualmente il sabato e la domenica dopo Ferragosto[9] e vede in gara tra loro i quartieri Arco, Civita Falconara, Ponte e le contrade Collecarino, Vallone e Vignepiane. Le gare sono precedute da feste di quartiere, da balli folkloristici e dalla sfilata in abiti della tradizione ciociara.
- Il Gonfalone è assegnato sulla base dei risultati di 6 gare in cui si sfidano gli atleti dei quartieri e delle contrade partecipanti. Le gare della manifestazione sono[10]:
- corsa degli asini: gli animali vengono equipaggiati solamente con briglie e morso. La partenza è sul Corso Tulliano e l'arrivo in Piazza Municipio dopo 330 m. Tipicamente è l'unica corsa svolta nel pomeriggio del sabato, per avere il tempo di preparare gli animali.
- corsa con la carriola: la carriola, di legno con ruote in ferro, contiene un sacco di grano dal peso di circa 40 kg.
- corsa con la cannata: è l'unica gara riservata alle donne che trasportano sulla testa il tradizionale recipiente di terracotta colmo di acqua.
- corsa con il sacco: gli atleti gareggiano utilizzando un sacco di juta.
- corsa a staffetta: quattro atleti per squadra devono passarsi il testimone dopo aver effettuato l'intero giro del percorso che si snoda da Piazza Municipio, passando per la discesa in ciottoli di Via Aquila Romana, salendo su per il Corso Tulliano fino al ritorno in Piazza Municipio, per un totale di 610 m.
- tiro alla fune: ogni squadra è composta di 6 atleti, di cui 5 eseguono materialmente il tiro.
- Durante le gare gli atleti indossano rigorosamente vestiti della tradizione ciociara e calzano le tipiche cioce, eccezion fatta per gli atleti del tiro alla fune che utilizzano calzature moderne per motivi di sicurezza.
Cultura
Istruzione
Libro di pietra
Dal 1984, grazie all'iniziativa del poeta Giuseppe Bonaviri, Arpino ospita una singolare antologia di poesie incise su lastre di pietra e installate in vari punti caratteristici nel paese e negli immediati dintorni[11][12][13].
Persone legate ad Arpino
Vi nacquero Marco Tullio Cicerone, Gaio Mario, Marco Vipsanio Agrippa ed il noto pittore rinascimentale Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino; in tempi moderni Arpino ha dato i natali tra l'altro al professor Pasquale Rotondi, noto come il salvatore dei capolavori dell'arte italiana durante l'ultima guerra mondiale; l'artista Umberto Mastroianni e il compositore Ennio Morricone sono inoltre cittadini onorari di Arpino, essendo le loro famiglie di origini arpinate e ancor oggi ivi radicate.
- Marco Tullio Cicerone, letterato, filosofo, avvocato e politico romano (Arpinum, 106 a.C. - Formiae, 43 a.C.)
- Gaio Mario, generale e politico romano (Cereatae, Arpinum, 157 a.C. - Roma, 86 a.C.)
- Marco Vipsanio Agrippa, generale e politico romano (Arpinum, 63 a.C. circa - Campania, 12 a.C.)
- Mons. Edoardo Ciccodicola (Arpino, 1835 – Roma, 1907), scrittore.
- Elisa Ciccodicola, pianista e concertista (Arpino, 1854 – 1950).
- Vittoria Colonna, marchesa di Pescara in quanto moglie di Fernando Francesco d'Avalos feudatario di Arpino (Marino, 1490 circa - Roma, 1547), poetessa e letterata, amica personale di Michelangelo.
- Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino, artista, pittore (Arpino, 1568 - Roma, 1640)
- Domenico Gizzi, musicista, compositore e sopranista (Arpino, 1680 - Napoli, 1758)
- Gioacchino Conti detto Gizziello, musicista sopranista (Arpino, 1714 - Roma, 1761)
- Francesco Saverio Maria Bianchi, sacerdote e santo, detto "l'Apostolo di Napoli" (Arpino, 1743 - Napoli, 1815)
- Pio Spaccamela, ufficiale dell'esercito (Arpino 1849 - Roma 1928)
- Ildefonso Rea, al secolo Matteo Renato, abate di Montecassino dal 1945 al 1971, ricostruttore dell'abbazia (Arpino 1896 - dec. 1971)
- Federico Ciccodicola, ufficiale ed agente diplomatico (Arpino, 1860 – Napoli, 1924).
- Angelo Conti, scrittore e storico dell'arte, di famiglia arpinate, studiò ad Arpino (Roma, 1860 – Napoli, 1930)
- Gino Saviotti, protagonista del mondo letterario italiano tra le due guerre, indi direttore dell'Istituto italiano di cultura di Lisbona dal 1939, nacque ad Arpino in quanto suo padre era insegnante al Liceo Tulliano (Arpino, 1893, dec. 1980)
- Pierre Martin Ngô Đình Thục, arcivescovo di Hué (Vietnam), in ritiro a Civitavecchia di Arpino tra il 1975 e il 1978 (1897 - 1984)
- Pasquale Rotondi, storico dell'arte (Arpino, 1909 - Roma, 1991)
- Umberto Mastroianni, artista, scultore, cittadino onorario (Fontana Liri, 1910 - Marino, 1998), nipote di Domenico Mastroianni
- Ennio Morricone, musicista, compositore di fama mondiale, cittadino onorario (Roma, 1928)
- Michelangelo Pantanella, fondatore dell'omonimo pastificio
- Vincenzo Sangermano - vescovo e missionario
- Andrea Fiorini - Presidente del CNSU (Consiglio nazionale degli studenti universitari) per il triennio 2013 - 2016
- Chris Rea, cantante e chitarrista italo-britannico, di cui il padre, Camillo Rea era nato a Arpino
Economia
Artigianato
Tra le attività economiche più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, come la produzione di mobili in stile.[14]
Infrastrutture e trasporti
Strade
Ferrovie
- Ferrovia Avezzano-Roccasecca, serve il comune di Arpino attraverso l'omonima stazione
Amministrazione
Storicamente parte dell'antica provincia di Terra di Lavoro, nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Arpino passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone.
Gemellaggi
- Balatonfüred, dal 2006
- Formia, dal 2010
Altre informazioni amministrative
- Fa parte della Comunità montana Valle del Liri.
Sport
Calcio
La principale squadra di calcio della città è Società Sportiva Dilettantistica Arpino che milita nel girone D della promozione. È nata nel 1954.
Softair
Il "Battaglione Cicero" nasce ad Arpino nel 2009, affiliato al circuito FISA, eredita dalla città il suo motto "Hinc Ad Imperium" e dal suo figlio più illustre il nome e il simbolo
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 1º gennaio 2016.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, pagina 40.
- ^ a b Arpinoturismo.it Dove si trova, su arpinoturismo.it. URL consultato il 28 maggio 2010.
- ^ Comuni-italiani.it Arpino: clima e dati geografici, riscaldamento, su comuni-italiani.it. URL consultato il 28 maggio 2010.
- ^ Tito Livio, Ab urbe condita libri, X, 1.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Cosa è il Gonfalone
- ^ Le gare del Gonfalone
- ^ Libro di Pietra sul sito ArpinoTurismo.it
- ^ Lista dei libri di pietra di Arpino
- ^ Libri di pietra ad Arpino su GoogleMaps
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arpino
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Arpino
Collegamenti esterni
- Arpino Ecoturismo, su arpinoecoturismo.it.
- Arpino turismo, su arpinoturismo.it.
- Certamen Ciceronianum Arpinas, su certamenciceronianum.it.
- Il Gonfalone di Arpino, su ilgonfalonediarpino.it.
Template:Provincia di Frosinone
Controllo di autorità | VIAF (EN) 235655297 · SBN RMLL004088 · LCCN (EN) nb2008018243 · GND (DE) 4427172-4 · BNF (FR) cb15332601g (data) |
---|