Vincenzo Capirola
Vincenzo Capirola (1473-1548) Fu un liutista originario di Leno. A lungo dimenticato, venne riscoperto da Otto Gombòsi, professore ungherese che indagò su un libro di intavolature per liuto finemente decorato e conservato nella Newberry library of Chicago.
Biografia
Nato nel 1473, Vincenzo Capirola discendeva da una nobile famiglia di antiche origini bergamasche. Il capostipite fu un certo Ghidino detto Capirola originario di Onore (Italia) ma emigrato a Brescia. Ghidino ebbe tre figli: Bartolomeo, Giovanni e Venturino. A sua volta Giovanni fu padre di: Pietro, Albertino, Antonio e Bartolomeo. Il primogenito Pietro sposò Flora (il cognome ci è ignoto) e da lei ebbe due figli: Vincenzo e Aloisia. Quando Vincenzo aveva pochi anni, il padre Pietro morì e di li a poco morì pure la madre Flora. Vincenzo venne quindi affidato all’istruttore Maestro Stefano De Caravatilis mentre la sorella Aloisia sposò Simon De Morattis trombettiere di Soncino. Le vicende legate alla vita di Vincenzo le possiamo ricostruire soprattutto grazie a documenti che testimoniano scambi di denaro e contratti. Infatti, sappiamo che nel 1517 affittò una casa a Venezia ed era solito prestare importanti somme di denaro a parenti che non glielo rendevano. Sappiamo anche di una certa cugina di nome Bianca che lo aiutava economicamente. L’ultimo documento in cui si ha traccia del Capirola è una polizza d’estimo del 1548 di 1200 lire (cifra considerevole) destinata al “maestro Baldesar rumano spiciario nel borgo de santo Zouan” in cui però specifica che il prestito è “indutta cum maliciosi inganni”. Possiamo intuire quanto, nonostante le nobili origini, Vincenzo abbia vissuto in condizioni economiche precarie che si aggravarono nei suoi ultimi anni. Sulla sua vita si sono fatte molte supposizioni come un possibile viaggio in Inghilterra alla corte del re Enrico VIII nel 1515. Questa tesi è supportata dalle parole che presenti nel carteggio tra Nicolò Sagudino e Alvise De Foscari che recitano: “Era in dicto loco brexan, al qual questo Re lì de provisione de ducati 300 a l’anno per sonar de lauto, qual bressano, pigiato in mano un lauto, sono insieme con mi alcune cose” è possibile che si stia parlando di Capirola anche se altri sostengono che si tratti di Pietro dell’Olmo (1471-1536). Le circostanze della morte di Vincenzo non le conosciamo, come non conosciamo con esattezza l’anno della sua morte che convenzionalmente è stabilito nel 1548 ovvero, come abbiamo visto, l’anno a cui risale l'ultimo documento.