Veronica Negroni da Binasco
Veronica Negroni da Binasco (Binasco, 1445 – Milano, 13 gennaio 1497) è stata una religiosa italiana, conversa nel monastero agostiniano di Santa Marta in Milano.
Beata Veronica da Binasco | |
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Beata Veronica, affresco di Luigi Migliavacca, chiesa parrocchiale di Turago Bordone. | |
Nascita | 1445 |
Morte | 13 gennaio 1497 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1517 |
Ricorrenza | 13 gennaio |
Biografia
Veronica Negroni da Binasco, al secolo Giovanna Negri, visse nella seconda metà del XV secolo, al tempo di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este, in una delle corti più ricche d'Italia, in cui da una parte imperversavano abuso di potere, dissolutezza e superstizione, mentre dall'altra fiorivano personaggi come il grande predicatore Bernardino da Feltre, la beata Veronica e il beato Baldassarre Ravaschieri.
La popolarità della beata Veronica e la sua beatificazione si devono in modo particolare all'opera del teologo domenicano Isidoro Isolani dedicata ai reali di Francia Francesco I d'Angoulême e alla regina consorte Claudia di Francia. La diffusione della vita e delle opere della beata presso i reali di Francia influirono positivamente a divulgarne la devozione.
Nel primo semestre 1445, nella Cascina Cicognola di Binasco, nasce Giovanna Negri, padre Zanino, madre Giacomina. L'aspetto: minuta e bruna di carnagione. La tradizione popolare la chiama “Nina” da Giovannina. Per amore verso il Signore fin da bambina gli offre la sua verginità.
1463
Nel 1463, Giovannina si reca una prima volta a Milano nel monastero francescano di Sant'Orsola con la richiesta di farsi monaca, ma non viene accolta; si rivolge poi a quello agostiniano di Santa Marta ma la Superiora, suor Michelina Pozzo, la respinge per la sua ignoranza e come condizione, prima di ripresentarsi, le chiede di imparare a leggere il Salterio. Le appare la Beatissima Vergine nella sua casa nella cascina Cicognola di Binasco e la consola e con tre lettere (bianca, nera e rossa) le insegna ciò che deve sapere.[1]
1466
Giovannina entra nel monastero di S. Marta e
viene ammessa come conversa con il nome di Veronica. [Benedetta da Vimercate, Par: 2 Cap: 103 Pag: 349.; Autore anonimo, Cap: 3.; Il libro vecchio dell'Ingresso delle Monache, ed il Libro di Suor Veronica Stampa: Dell'origine, et progressi del Monastero. Pag: 36. Num: 108.]
Veronica, dopo aver ricevuto l'abito religioso, si esercita virtuosamente nelle opere spirituali e nel meditare la Passione di Cristo. Piange frequentemente. Per la continua tensione nervosa è assalita da grandi dolori di capo, che le durano costantemente per circa quattro anni; per lungo tempo patisce anche dolori di stomaco ed altre infermità. Lei sopporta questi continui mali con somma pazienza e non lascia mai le sue occupazioni spirituali e corporali, nelle quali persevera oltre vent'anni senza occorrerle esteriormente alcun intervento straordinario e miracoloso.[2]
1485
Con l'anno 1485 ha inizio la testimonianza documentata delle estasi di Veronica. Cristo, circondato da gran luce, compare alla Beata, confitto in Croce, insanguinato e sofferente e le lascia il cuore trafitto di grandissimo amore e dolore.[3]
Dopo un simile favore fattole da Dio, Veronica comincia a sentirsi invidiata, perseguitata e spaventata in varie forme dal Demonio che cerca di distrarla dal far bene; tali spaventi le durano circa un anno. Dallo spavento il Maligno passa a percosse gravi tanto da farle comparire i lividi sul volto. Tutto questo persevera per anni. Ma neanche ciò abbatte l'animo costante ed indomito di questa Sposa di Cristo. [Benedetta da Vimercate, Par: 1. Cap: 3. Pag: 5.6.7.]
1487
Veronica, quale premio per la sua costanza contro il Demonio, è consolata da Dio per mezzo di una grande luce che, per cinque volte ad intervalli di tempo, le compare nel corso dell'anno. Lei pensa che questa luce sia un segno di Dio che la invita a ritirarsi a vita eremitica nel deserto. Ma il lunedì 26 marzo della quarta settimana di quaresima un Angelo la rassicura e la fa desistere, comunicandole che quella luce viene da Dio ma non per il suo desiderio di farle fare vita eremitica. [Benedetta da Vimercate, Par: 1. Cap: 4. da Pag: 8. a 12.]
Dalla fine di aprile 1487, per lo spazio di un anno, Veronica, con sua confusione grandissima, è ripresa per i suoi peccati (benché minimi e da noi neanche reputati peccati) da tutta la Corte Celeste: però il Signore risponde per lei a tutti i Santi e la assolve da tutti i suoi peccati. [Benedetta da Vimercate, Par II. Cap: 105. Pag: 357.; Isidoro Isolani, Lib: 12. Cap: 31.; Autore anonimo, Cap: 63. Pag: 154.]
Giovedì, 14 giugno 1487. Nell'ottava del Corpus Domini la Beata Veronica, durante la Messa, dove è posta l'ostia consacrata, vede materialmente Cristo in forma di Bambino circondato da Angeli. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 5. Pag: 12.; Isidoro Isolani, lib: 1. Cap: 12.; Autore anonimo, Cap: 67. Pag: 125.]
Nel medesimo anno 1487, sant'Agostino appare alla Beata Veronica tre volte, ma non le parla; lei si rammarica temendo un'illusione. Ma poi Cristo stesso la rassicura e la consola dicendole che chi le è apparso era veramente S. Agostino. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 6. Pag: 12.13.]
Domenica, 18 novembre 1487: dopo grandi tormenti muore suor Liberata da Giussano, anch'essa grande contemplativa e molto vicina al dono dell'estasi. La beata Veronica, per volontà di Dio, aveva concordato con lei che chi delle due fosse morta per prima sarebbe ricomparsa a dare notizie sul proprio stato e su quanto riguardava il Monastero. Come predetto, la madre suor Liberata compare una prima volta alla beata il giorno di S. Stefano e ancora di lì a tre giorni e riferisce a lei tutto quello che secondo l'accordo si era supposto e profetizzato, compreso il grande travaglio della sua morte. Veronica, venuta a conoscere questi fatti, ne informa anche la Madre Priora e le monache. Infine suor Liberata comunica a Veronica che i suoi orribili comportamenti prima di morire servirono allo scopo di combattere il demonio tentatore e che, per grazia di Dio, alla fine si era salvata. [Dal libro dell'Ingresso delle Monache sotto l'anno 1479. adi 29. Luglio; Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 7. Pag: 13., etc.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 11.; Autore anonimo, Cap: 8. Pag: 24.]
1488
Nell'anno 1488, conformemente alla predizione di Suor Liberata, sopravviene un grande travaglio al Monastero per le calunnie contro il Padre Confessore Taddeo Alciati e la Madre Priora Lucchina Candiani. Vengono perciò fatte ferventi orazioni dalle Monache e dalla Beata Veronica che infine sente una voce chiara che le dice che quelle preghiere devono essere rivolte alla Madre di Dio. Vengono così sgombrate le calunnie e confusi i calunniatori. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 8. Pag: 16-17.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 12.; Autore anonimo, Cap: 8. Pag: 27.]
Sabato 16 febbraio 1488, crescendo ogni giorno la Beata Veronica di virtù in virtù e principalmente nella contemplazione della Passione di Cristo, riceve da Dio il dono dell'estasi esteriore. Di ciò è maggiormente invidiata dal Demonio e riceve da lui percosse maggiori che nel passato. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 9. Pag: 17. Cap: 3. Pag: 7. Parte 2. Cap: 3. Pag: 49. Cap: 94. Pag: 323.]
Sabato, 23 febbraio 1488: nella notte precedente il giorno della quinquagesima dopo il carnevale appare alla Beata Veronica un Angelo che da parte di Dio le preannuncia che presto morirà. Lei si contrista solo perché ritiene d'aver operato poco bene. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 10. Pag: 18.]
Dal 24 febbraio al 22 marzo 1488 la Beata Veronica ogni notte resta rapita in estasi per lo spazio di tre o quattro ore. Temendo di essere scoperta dalle altre Monache prega Dio che ciò non venga giammai rivelato; lui le risponde che lasci a lui la cura di farlo o non farlo sapere e che lei non si prenda simile fastidio. [Benedetta da Vimercate Parte 1. Cap: 11. Pag: 20.]
Marzo 1488: la Beata Veronica chiede al suo padre confessore di levarsi anzitempo dal letto, desiderosa di recarsi anticipatamente in chiesa a pregare; per la sua salute il padre confessore le nega il permesso, ma, per la volontà datale da Cristo, sente il desiderio di disobbedire. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 12. Pag: 20.]
Marzo 1488: Cristo dice alla Beata Veronica che gli è gradito il suo piangere la sua Passione e il meditare il dolore che Maria sua Madre prova per lui. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 13. Pag: 21.]
Domenica, 2 marzo 1488: La Beata Veronica, dal sabato sera sino alla mattina seguente al termine della messa della prima Domenica di Quaresima, continuamente non pensa ad altro che a Dio ed a tutti i suoi peccati. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 14. Pag: 21.]
Nel marzo 1488 durante la Quaresima, la beata Veronica, dovendo uscire come al solito dalla città per la cerca delle uova per il Monastero, teme il manifestarsi delle estasi che sono sempre più frequenti, ma Cristo la rassicura, che quando ciò avverrà, non sarà più mandata fuori per la cerca. Recatasi a Binasco nella Casa Monastica della sua amica Suor Antonia, terziaria francescana, il demonio le sfascia la scala a pioli, così che non possa più discendere dal solaio, dove si era rifugiata a pregare e lo stesso, nel ritornare al Monastero, nuovamente la fa cadere da un ponte in un fosso; ma inspiegabilmente dopo la caduta le uova che portava sul braccio rimangono intatte.[4]
Mercoledì 2 aprile 1488. Siccome la Beata Veronica già da molti anni perseverava molto assiduamente ogni giorno in meditazione, con grande pianto e dolore per la Passione del Salvatore, Iddio per riconoscenza durante le tre notti della settimana Santa, dal mercoledì al Sabato, la fa condurre dall'angelo a vedere tutti i misteri della Passione di Cristo. Il rapimento avviene ogni venerdì per un anno intero. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 17. Pag: 24; Isidoro Isolani, Lib: IV. Cap: 14, 15.]
Domenica, 6 aprile 1488. La mattina di Pasqua, la sua elevazione per la prima volta viene vista anche dalle monache del suo monastero mentre vede la Resurrezione di Cristo; rimane grandemente turbata per essere stata scoperta dalle compagne, ma in seguito si consolerà, perché tale è la volontà Divina. L'estasi avverrà in seguito anche ogni domenica e contemplerà ogni volta parte della Resurrezione. [Benedetta da Vimercate, Parte. 2. Cap: 3. Pag: 43.]
Ancora durante la Pasqua dell'anno 1488 Cristo, dopo aver mostrato a questa Beata le sue apparizioni, per un anno intero continuerà a farle vedere ogni Domenica qualche Mistero della stessa Resurrezione. E rivela a questa sua Serva che una volta, entro tale anno, esaudirà (se sarà opportuno) qualsiasi persona che lo pregherà nel giorno di Domenica per amore della sua Resurrezione. [Benedetta da Vimercate, Parte 2. Cap: 3. Pag: 47. 48.]
Sabato, 1º maggio 1488. Estasi formale per ogni giorno delle feste dei santi in Paradiso. Tale anno comincia con la festa dei Santi Apostoli Giacomo e Filippo. Poi la Beata continua con sistematica frequenza a vedere tali feste. Il sabato invece vede la solennità della gran Madre di Dio. Domenica, 25 maggio 1488. Durante l'estasi della solennità della Pentecoste la vicaria Suor Taddea (Bonoli) abbraccia per devozione la Beata Veronica e la trova caldissima, perché infiammata d'amore per Dio. Durante questa visione tale manifestazione avviene sempre. [Benedetta da Vimercate, Parte 2. Cap: 3. Pag: 49. 50., Cap: 4. Cap: 9. Pag: 62. Cap: 80. Pag: 271.]
Durante l'anno la Beata Veronica ogni giorno vedrà le feste in Cielo, che giornalmente sono celebrate dai Santi e dalle Sante e con loro ogni sabato vedrà la nobilissima Solennità che si fa della grande Madre di Dio. [Suor Benedetta Parte 2. Cap: 41. Pag: 159.; Autore anonimo, Cap, 54. Pag: 133.]
Giovedì, 5 giugno 1488. Nell'Ottava del Corpo di Nostro Signore ed anche in altri tempi la Beata Veronica nella chiesa dove sta il Santissimo Sacramento vede materialmente Cristo in sembianze di bambino, accompagnato dagli Angeli. Avverrà anche nella prima domenica d'Avvento (Domenica 30 novembre 1488). Durante la festa della Visitazione ed in altri tempi vede presente la Beatissima Vergine. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 13. Pag: 74.]
La Beata Veronica dopo il dono dell'Estasi, per il suo grande desiderio di comunicarsi più sovente, è comunicata miracolosamente, volandole dall'altare in bocca durante la Messa una parte dell'Ostia consacrata. Questo poi avverrà sovente quasi fino al termine della sua vita e in tali giorni lei non riceverà altro cibo. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 8. Pag: 421.]
Dopo simili favori, concessi da Dio alla B.ta Veronica, ella tutte le Domeniche e le Feste solenni, dovunque vada, si vede sopra la spalla destra un bellissimo Angelo, che talvolta le parla. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 13. Pag: 74.]
Venerdì, 6 giugno 1488. La Beata Veronica contempla in estasi le pene dell'Inferno e vede anche una Monaca del Monastero, a lei nota, dannata per i peccati di odio e di mormorazione compiuti contro i suoi Superiori e per la discordia seminata nel Monastero. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 14. Pag: 82.; Autore anonimo, Cap: 52. Pag: 129.]
Domenica, 22 giugno 1488. La Beata Veronica, contemplando in estasi le pene del Purgatorio, vede alcune Monache del Monastero e fra esse alcune stimate tanto buone che non avrebbe mai pensato che penassero in quel luogo. Apprende che ciò che maggiormente le tormenta è il peccato della mormorazione contro i Superiori, massimamente contro il Padre Confessore e la superba stima per se stesse; anche se per tali peccati si erano pentite innanzi la morte. Lei stessa per orrore di pene tanto gravi resta colpita da una gravissima febbre. Poi esorta con ogni sforzo le Suore per sottrarle a tali pene, esortandole alle virtù, carità ed umiltà. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 17. Pag: 91.; Autore anonimo, Cap: 50. Pag: 121.]
Nel medesimo anno 1488, la Beata Veronica, vedendo in estasi la Solennità che in Cielo si faceva del Padre Sant'Agostino, con le Monache del suo ordine, già gloriose, (oltre alle due Madri di questo Monastero Suor Margarita Lambertenghi e Suor Michelina da Pozzo), vede anche la Madre Michelina da Rimini, fondatrice di un Monastero. Ma oltre quelle ormai gloriose ne vede una grande moltitudine di questo Monastero, una più bella e più risplendente dell'altra. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 27. Pag: 116. 117.; Autore anonimo, Cap: 46. Pag: 107. 112.]
Nel medesimo Anno 1488 Cristo fa vedere alla Beata Veronica in estasi due deserti: uno nel Mese d'Agosto e l'altro nel giorno di Sant'Andrea, il 30 novembre. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 65. Pag: 219.]
Ottobre 1488. Suor Serafina dei Sirtori, morta il sabato 18 ottobre e Suor Chiara da Lampugnano, morta giovedì 23, tutte e due durante l'agonia sono tentate fieramente dal Demonio, il quale rinfaccia loro ogni minimo peccato, anche quelli che il mondo non considera. Tutte due però sono difese dal loro Angelo custode e Suor Chiara anche dalla Beatissima Vergine. Pertanto alla fine si salvano, ma non senza le lor pene rimaste da purgare in Purgatorio. Di tutto ciò e di molte altre ammirevoli circostanze è spettatrice e testimone la Beata Veronica la quale quindi ne cava e propone alle sue Suore gli opportuni documenti. [Benedetta da Vimercate, Parte 2. Cap: 13. dalla Pag: 75. sino all'80.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 15.; Autore anonimo, Cap: 51. Pag: 126., etc.]
Nel medesimo anno 1488. Iddio fa vedere alla Beata Veronica i peccati del Mondo ed anche i gravi peccati dei Sacerdoti. E talvolta anche il pericolosissimo rischio rispetto alla loro persona che corrono in punto di morte. Pertanto lei esorta le consorelle che facciano orazione per essi ogni giorno. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 35. Pag: 142.; Autore anonimo, Cap: 53. Pag: 132.]
Sabato 1 e domenica 2 novembre 1488. In questi due giorni di Festa, essendo la Beata Veronica rapita in estasi ininterrottamente, viene avvisata dall'Angelo che prontamente vada una volta a comunicarsi con il Convento e l'altra ad udire la Messa. E dopo tale avviso ritornata dall'Estasi allo stato cosciente, senza indugio ubbidisce. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 94. Pag: 323. Cap: 36. Pag: 144.]
Domenica, 21 dicembre 1488, la Beata Veronica vede il Signore con faccia adirata (oh che cosa tremenda!) che vuole mandare gravi Flagelli sui grandi del Mondo per i molti peccati di esso. Ma vede, grazie alle preghiere della Santissima sua Madre, sospendere tali Flagelli per gli anni che verranno se vi saranno propositi di penitenza. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 47. Pag: 170.]
Nel periodo natalizio del 1488, essendo diventato di dominio pubblico il fatto di ricevere tante grazie da parte di Dio, la Beata Veronica, per soddisfare il suo grande desiderio di comunicarsi frequentemente, ogni settimana si comunica nel giorno che le prescrive Dio, che la informa prima affinché lei possa confessare i propri peccati; dopo essersi comunicata, stando con le consorelle, vede Angeli ed altre cose mirabili. [Benedetta da Vimercate, Parte 4. Cap: 8. Pag: 422.]
Nello stesso periodo natalizio del 1488, Suor Archangela Panigarola fa un Cuscino spirituale per il Signore, che lui mostra in estasi alla Beata Veronica, facendole sapere quanto si compiace di quell'opera e di altri simili lavori Spirituali. [Autore anonimo, Cap: 77. Pag: 180.]
1489
La Domenica entro l'Ottava dell'Epifania dell'anno 1489, mentre la Beata Veronica con acerbissimo dolore e pianto compiange la Vergine Maria per la perdita del fanciullo Gesù in Gerusalemme, viene gravemente percossa dal Demonio. Cristo però poi con il suo sguardo soavissimo miracolosamente la risana. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 62. Pag: 204. , etc.]
Venerdì, 23 gennaio 1489: la Beata Veronica in estasi è condotta nel Deserto dove Cristo digiunò quaranta giorni. Deserto già mostratole nell'anno 1488, ma senza manifestarle che fosse quello di Cristo. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 65. Pag: 219.]
Domenica, 1º marzo 1489: dopo aver visto e udito molte cose mirabili la Beata Veronica viene avvisata che si prepari in quella settimana a gravi patimenti da parte del Demonio. La notte tra mercoledì e giovedì verrà percossa furiosamente due volte. Rapita poi in estasi in Paradiso, parla con Cristo da vicino (questa è la terza volta che gli parla) e viene da lui consolata. Poi viene premiata dal molto benigno Signore con un'altra deliziosissima estasi, che la risana con il suo sguardo gioioso così che il Venerdì seguente possa contemplare i Misteri della sua Passione. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 73. dalla Pag: 238. sino alla 245.; Autore anonimo, Cap: 6. Pag: 20.]
Nell'anno 1489 il Signore, dopo aver mostrato nei passati quattro Venerdì di Marzo (e ciò per documentare la devozione verso tali Venerdì), tutta la sua Passione alla Beata Veronica, le dice che non le verrà più mostrata, in quanto trascorso, come predetto, lo spazio di un anno. Così pure non le mostrerà più nella solennità di sabato la solennità della Gloriosissima sua Madre. Invece, per quanto riguarda le Feste celestiali dei Santi in Paradiso, le visioni vengono prorogate anche dopo le festività di Pasqua. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 80. Pag: 270. 271.]
Mercoledì, 1º aprile 1489, la Beata Veronica è percossa dal Demonio molto atrocemente, ma Cristo con il suo sguardo sereno la risana. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 80. Pag: 272.]
Domenica, 5 aprile 1489: dopo l'anniversario di un anno in cui la Beata Veronica ha visto i Misteri della Resurrezione, il Signore le dice che da ora in poi non li vedrà più. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 80. Pag: 273.]
11 aprile 1489, il sabato prima della domenica delle Palme: mentre la Beata Veronica prega per tutte le Religioni, la Beatissima Vergine si lamenta della negligenza nel cooperare alla grazia di Dio; tuttavia apprezza e si compiace grandemente del canto in chiesa a quell'ora, conforme all'uso d'ogni Sabato, delle sue Litanie con l'Antifona e la Salve Regina. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 83. Pag: 280.]
Venerdì Santo, 17 aprile 1489: la Beata Veronica, fra le molte cose mostratele da Dio, vede moltissimi flagelli e castighi, che in pochi anni Dio ha deliberatamente mandato sopra le persone malvagie. [Isidoro Isolani, Lib: 3. Cap: 6.]
Lunedì, 27 aprile 1489: il Signore avvisa la Beata Veronica che solamente per lo spazio di tre giorni continuerà a vedere le Feste dei Santi in Cielo; così avviene. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 88. Pag: 296. Cap: 90. Pag: 303.]
Mercoledì, 3 giugno 1489: la Beata Veronica è molto maltrattata dal Demonio; poi in estasi vede la Beatitudine da Dio allestita per chiunque lo serva fedelmente. Ricorda alle sue suore che quando saremo davanti a Dio saremo castigati d'ogni piccolo delitto commesso e dell'acerbo rabbuffo che pochi giorni prima aveva ricevuto dall'Angelo, per aver una volta, essendo alla Messa, guardato semplicemente per leggerezza una Monaca che le stava vicina. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 91. Pag: 303, etc., 308.]
Domenica, 14 giugno 1489: nel giorno della Santissima Trinità, mentre le Monache cantano in Chiesa alla presenza del Vescovo1, la Beata Veronica rimane in estasi molto tempo fino al Canto del Magnificat, contemplando la Beatissima Vergine Maria di bellezza indescrivibile. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 93. Pag: 316.] 1 Arcimboldi Guido Antonio arcivescovo di Milano
Martedì, 29 settembre 1489. Nel giorno della festa di San Michele, la Beata Veronica vede in Cielo la festa degli Angeli, la più solenne vista nell'anno passato. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 30. et 31. Pag: 133.]
Giovedì, 15/17 ottobre 1489. La Beata Veronica, Suor Taddea, in quel periodo Vicaria del monastero di santa Marta, e Suor Simona si recano a Como per comandamento di Dio a riferire ad un frate francescano di nome Giovanni il suo cattivo comportamento ed i suoi vecchi peccati commessi dieci anni prima; egli rimane ammirato e riconoscente e da quel momento, verso questa grande Serva di Dio, avrà immensa stima ed ogni volta che si recherà a Milano andrà a trovarla e a dialogare con lei.[5] [6]
1490
La Beata Veronica nell'anno 1488 vede in estasi, durante la settimana Santa dal Mercoledì sino al Sabato, tutta la Passione del Signore; la rivedrà anche durante la Quaresima dell'anno 1490. [Benedetta da Vimercate, Par: 3. Cap: 1. Pag: 360.]
Giovedì, 10 giugno 1490. Durante l'ottava del Corpus Domini il Signore promette alla B. Veronica che è giunto il tempo in cui lui stesso la comunicherà con l'ostia consacrata attraverso il Padre Confessore del monastero. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 98. Pag: 232.]
Giovedì, 29 luglio 1490. Nel giorno di Santa Marta, (come nel Natale seguente), l'angelo porta alla Beata Veronica una buonissima e saporitissima pagnottella. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 11. Pag: 439.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 18.; Autore anonimo, Cap: 69. Pag: 166.]
Sabato, 28 agosto 1490. Nella notte innanzi al giorno della sua festa, Sant'Agostino infonde alla B. Veronica le norme per l'Osservanza della sua Regola per i Religiosi e le Religiose del suo ordine. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 91. Pag: 309.]
Domenica, 26 settembre 1490. Cristo spiega a Veronica il mistero della lavanda dei piedi ai suoi Discepoli, fatta prima e non dopo l'ultima Cena, come descritta dagli Evangelisti. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 97 Pag: 330., et Par: 3. Cap: 5. Pag: 387.]
Nel medesimo anno 1490, l'Angelo rivela alla Beata Veronica il significato dei colori delle Vesti di Cristo e dei Santi già da lei veduti. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 95. Pag: 325., et Cap: 96. Pag: 328.]
Sabato, 19 giugno 1490. Dopo l'Ottava del Corpus Domini, nella notte innanzi a sabato 11 giugno, festa di San Barnaba Apostolo, l'Angelo somministra in cella alla Beata Veronica la Santa Comunione con l'ostia che era stata consacrata dal Confessore e conservata per tutta l'Ottava. Lo stesso confessore per intercessione della Beata non si accorge del miracolo avvenuto e della mancanza dell'ostia nel tabernacolo, con la quale è stata comunicata. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 99. Pag: 335. 336.; Isidoro Isolani, Lib: 7. Cap: 61., il capitolo dell'Isolani contiene inesattezze.]
1492
Lunedì, 5 marzo 1492. La Beata Veronica, per comandamento di Dio, il lunedì di quinquagesima fa chiamare a sé il Duca di Milano Ludovico il Moro e gli svela i gravi peccati che si commettono nella sua Corte.
Perciò provveda con ogni suo potere a vivere lui stesso e governare la sua corte nel timor di Dio, se vuole ricevere grande prosperità; altrimenti a breve verranno a lui ed a molti altri grandissime tribolazioni. Inoltre gli conferma che la Duchessa1 sua Madre è in paradiso e prega per lui. La Beata, concluse le sue rivelazioni, cade in estasi con gran stupore dello stesso Duca e del suo seguito. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 8. Pag: 425.; Autore anonimo, Cap: 65. Pag: 158.] 1 Bianca Maria Visconti, duchessa di Milano
Domenica, 15 aprile 1492. Nella domenica delle Palme la Beata Veronica, rapita in estasi, vede cose straordinarie delle pene riguardanti la Passione del Signore. Perciò spande lacrime in abbondanza, molto più intense che nel passato; continuerà per tutta la settimana ogni volta che si comunicherà. [Benedetta da Vimercate, Par: 4., Cap: 16. Pag: 456., Autore anonimo, Cap: 78. Pag: 182.]
Sabato, 22 dicembre 1492. Muore suor Marta Ronchetto, molto severa ed allo stesso tempo equilibrata, conversa e maestra della B.ta Veronica all'epoca del suo Noviziato; non per questo meno amata e puntualmente ubbidita e servita nei suoi bisogni da questa sua grata e caritatevole Discepola, che patì per causa sua e da lei liberata poi dalle pene del Purgatorio. [Autore anonimo Cap: 3. Pag: 5.]
1493
Sabato, 15 giugno 1493. Durante la notte venendo la Feria sesta dopo l'Ottava del Corpus Domini la Beata Veronica è avvisata dall'Angelo che le sarà riservata una parte dell'ostia consacrata per tutta l'Ottava; così avviene. Nella notte venendo il Sabato il Signore Gesù Cristo con quella particola a lei riservata la comunica lui stesso. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 100. Pag: 336.; Isidoro Isolani, Lib: 7. Cap: 3.; Autore anonimo, Cap: 62. Pag: 148.]
Martedì, 18 giugno 1493. Tre giorni dopo l'angelo conferma alla Beata Veronica in estasi il miracolo del pane eucaristico da lei ricevuto dal Signore. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 102. Pag: 346.; Isidoro Isolani, Lib: 7. Cap: 6.; Autore anonimo, Cap: 62.]
Pochi giorni dopo il suddetto Miracolo la Beata Veronica si lamenta umilmente con il Signore che ha permesso che tale Miracolo fosse manifestato, ma Dio le comanda di chiedere a Suor Benedetta di metterlo per iscritto per l'ammaestramento dei posteri. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 102. Pag: 347.; Isidoro Isolani, Lib: (7) et Cap: 7.; Autore anonimo, Cap: 62.]
Sabato, 24 agosto 1493 è l'anniversario di Don Taddeo Alciti, di nobili origini, padre confessore e ministro del Monastero di S. Marta da 27 anni. Egli fu il solo confessore e consigliere per tutta la vita monastica della B. Veronica, in quanto lei venne accettata nel monastero la domenica 6 aprile 1466 e lui quattro mesi dopo, in seguito alla morte in giugno del predecessore il prete Matteo del Pizzo. Don Taddeo morirà sabato 10 marzo 1498. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 103. Pag: 349.]
Nel medesimo anno 1493 la Beata Veronica vede in estasi le solennità e la processione dei Santi in Cielo e nel giorno della festa di ciascuno, per lo spazio d'un anno, visibilmente le appaiono, ritenendo ancora lei l'uso dei sentimenti corporali; le parlano di Misteri altissimi inenarrabili per la creatura mortale, pieni di ammaestramenti e di somma allegrezza. Il primo dei Santi ad iniziare è San Giovanni Battista nel giorno della sua Natività. Di codeste apparizioni e ragionamenti ha qualche esperienza Suor Taddea, Segretaria della Vergine, essendo lei ammalata. Mercoledì, 26 agosto 1493 San Zeffirino fa sentire alla medesima Vergine un soavissimo Canto. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 105. Pag: 356.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 31.; Autore anonimo, Cap: 63.]
Appare alla Beata Veronica per un intero anno il Demonio nella forma orribile di tutti gli animali quadrupedi e volatili, uno per giorno ed alla fine tutti insieme. La prima apparizione del demonio ha la forma di un bue e per lo spavento la Beata si ammala. Cristo però, avendola sollevata in estasi, la risana e la rincuora contro codeste bestie, così che nulla teme. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 106. Pag: 358.]
Lunedì, 25 novembre 1493 nella festività di Santa Caterina vergine e martire, una delle settimane in cui la Beata Veronica, per tre giorni, il lunedì, mercoledì e venerdì, digiunava a pane e acqua, l'Angelo le porta un buonissimo e morbidissimo pane divino. Ciò si verificherà sempre nei giorni di digiuno, fino alla sua morte. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 11. Pag: 438., Isidoro Isolano Lib: 2. Cap: 19., Autore anonimo, Cap: 69.]
1494
Giovedì, 27 febbraio 1494. Per otto giorni consecutivi, nel corso della notte, l'Angelo insegna alla B.ta Veronica a recitare correttamente i Salmi e le Antifone di tutte le feste dell'anno dell'Ufficio Romano; giovedì 6 marzo se ne avvede Suor Taddea in quanto priva di breviario; da quel momento molte volte reciteranno i salmi insieme. [Benedetta da Vimercate, Pag: 4. Cap: 12. Pag: 440.]
Domenica 23 marzo 1494 essendo Suor Taddea gravemente ammalata, la beata Veronica prega instancabilmente per la sua salute e nella domenica delle Palme riceve dalla Beatissima Vergine Maria la promessa che la sua Segretaria, suor Taddea, vivrà a lungo. Come garanzia la Madonna le consegna una Palmetta d'Argento*, con inciso “Ihs Maria”, lavorata artificiosamente con vari colori, come per simboleggiare le stesse virtù donate da Dio a questa sua fedelissima Segretaria.[7] [8]
La Beata Veronica per sollecitare la promessa di guarigione fattale dalla Madonna, pregando insieme a Suor Taddea, chiede a Dio licenza di darle un poco di quel pane che le manda per mezzo dell'Angelo; allora il medesimo Angelo invece di uno ne porta due, di cui uno separatamente per Suor Taddea; ciò avviene più volte. Mangiando quel pane l'inferma comincia subito a migliorare e guarisce completamente. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 11. Pag: 440.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 20.; Autore anonimo, Cap: 69. Pag: 168.]
Agosto 1494. La B.ta Veronica in estasi, il più delle volte rimane con il corpo immobile ed inflessibile; nella sesta Feria del mese di agosto invece si muove in modo mirabile, esprimendo con la sua persona gli atti e gesti che fece la Madonna quando Cristo fu crocifisso. In quell'estasi Veronica stende le braccia, come in atto di voler abbracciare Cristo per devozione; invece abbraccia Suor Benedetta con tanto vigore da impedirle di muoversi minimamente. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 3. Pag: 401.]
Il padre confessore del monastero Taddeo Alciati, svanito il suo dubbio sull'autenticità del miracolo della Comunione alla Vergine Veronica da parte di Cristo e che non si tratta di un'illusione diabolica, manifesta tale miracolo alle altre Monache ed informa anche l'arcivescovo di Milano1. Ma essendo lei in vita chiede che tutto ciò per il momento non venga manifestato a nessun altra persona. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 101. Pag: 341.; Isidoro Isolani, Lib: 7. Cap: 4.; Autore anonimo, Cap: 62. Pag: 148]
Venerdì, 31 ottobre 1494. Dopo la benedizione della sera in Capitolo e dopo un'estasi, come avviene nel corso della vigilia della solennità di tutti i Santi, la B.ta Veronica da parte di Dio promette alle sue sorelle la benedizione da Dio, della Madre sua e di tutti i Santi del Paradiso se nella prossima solennità (e così pure in tutte le altre solennità simili) faranno la S.ta Comunione in grazia e libere da qualsiasi peccato mortale, rimuovendo ognuna dalla propria anima odio e rancore per le offese ricevute. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 4. Pag: 406.]
Sabato, 1º novembre 1494. Nella stessa Solennità di tutti i Santi la B.ta Veronica rapita in estasi, vede le benedizioni date da Dio e da tutti i Santi del Paradiso a quelle suore che si erano comunicate in grazia e negate a quelle colpevoli di odio e rancore verso il prossimo. Rispetto a tale visione e tale peccato discute a lungo con Dio. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 4. Pag: 408.]
Nell'anno 1494 Cristo insegna alla Beata Veronica in estasi la meditazione della sua Passione perché la faccia conoscere a tutte le persone: il Mercoledì (l'ultima cena con gli apostoli), il Giovedì (il pianto nell'orto degli ulivi), il Venerdì (la condanna, la flagellazione e la crocifissione). [Benedetta da Vimercate, Par: 3. Cap: 6. Pag: 390.]
Giovedì, 25 dicembre 1494. Nel giorno della Natività di Nostro Signore, la Beata Veronica rapita in estasi, esegue gli atti dei testimoni della natività di Gesù Cristo. Lo stesso Cristo, infine, dà la sua benedizione a lei, al Padre Confessore Taddeo Alciati, alla Madre Priora Eugenia Castiglioni ed alle Suore presenti in quel momento. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 1. Pag: 392.]
1495
Martedì, 6 gennaio 1495. La Beata Veronica in estasi, esprime col proprio corpo, vari gesti dei Magi nel giorno dell'Epifania; inoltre in un mercoledì quello che fece la Madonna e le altre Donne, quando Cristo il Mercoledì Santo partì da loro. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 5. Pag: 411. Cap: 2. Pag: 397.]
Domenica, 19 aprile 1495. Nel giorno di Pasqua di Resurrezione, gli Angeli levata da Terra la Beata Veronica, le fanno cantare l'Antifona “Regina Cæli”; poi Cristo le fa vedere con gli occhi corporali se stesso risuscitato e le sue apparizioni di quel giorno. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 13. Pag: 444.]
Giovedì 28 maggio 1495 Nella solennità dell'Ascensione Iddio per bocca della Beata Veronica, rapita in estasi, parla alle Monache di molte cose relative all'umiltà, alla carità ed all'unione tra di loro. Mentre è in estasi due consorelle hanno l'intenzione di chiamare una Matrona secolare, frequentatrice del monastero, desiderosa di vedere la beata in estasi, ma lei per suggerimento divino, ordina alla sua vicaria Suor Taddea, che ciò non avvenga. Predice inoltre che questa sarà l'ultima volta che comunemente le Monache la sapranno in estasi; e così avvenne. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 6. Pag: 412.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 30.; Autore anonimo, Cap: 73. Pag: 173.]
Lunedì 2 giugno 1495, Veronica, ancora comandata da Dio, ritorna a Como per la conversione di una persona, che da molto tempo viveva in peccato mortale, senza pentimento. Lei dunque la converte, ed è grande perfezione.[9]
Giovedì, 10 settembre 1495. La Beata Veronica con Suor Taddea, per comandamento di Dio, parte per Roma per parlare al Pontefice Alessandro VI; durante il tragitto si verificheranno avvenimenti mirabili per provvidenza divina.[10]
La beata Veronica durante il suo soggiorno in Roma, in attesa di parlare con il Sommo Pontefice, come aveva promesso prima di partire, compare di notte a due giovani consorelle, che le stanno particolarmente a cuore, ed a una di loro, Suor Eletta Beolco, gravemente ammalata di tisi, dice di prepararsi spiritualmente perché la sua fine è vicina.[11]
Lunedì, 28 settembre/5 ottobre 1495 ca. La beata Veronica soggiorna otto giorni in Roma1 e l'ottavo giorno è ricevuta da Alessandro VI, con grande stupore di tutti coloro che attendono da più giorni di essere ricevuti dal Papa. Dopo il commiato il Pontefice ha parole di grande stima e Veronica è costretta a fuggire dagli onori ed in particolare dalla popolarità che la costringerebbe a restare in quel luogo. Dopo quel colloquio segreto con il Papa, forse da lui investita quale sua messaggera, ella parte immediatamente verso Milano. Si ferma a Firenze2 per incontrare prelati importanti e si ritira in un Monastero3, dove implorata vi dimora per alcuni giorni. Da Piacenza4 a Milano lei e tutta la sua Compagnia guadando il fiume Po per un incidente rimangono miracolosamente illesi e, questa specie di miracolo è attribuito a questa serva di Dio. Ritorna al monastero verso la fine di ottobre o i primi di novembre. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 10. Pag: 432.; Autore anonimo, Cap: 68. Pag: 167.]
1Nel periodo d'attesa di essere ricevuta dal Pontefice, uno dei probabili monasteri, case pie e comunità femminili agostiniane esistenti nei sec. XV e XVI nelle vicinanze del Vaticano, che ospitarono Veronica e la sua comitiva erano i seguenti: Località Monti: Spirito Santo alla Colonna, S. Lucia in Selci o in Orphea, S. Maria delle Vergini, SS. Quattro, Spirito santo; Loc. Colonna: Bizochis in monte Acetorio, Monialibus Manticellarum in domo de Martellutiis, S. Maria Madd. delle convertite al Corso; Loc. S. Angelo: S. Caterina dei Funari; Loc. Pigna: S. Marta; Loc. Borgo: S. Tecla c/o ospedale S. Spirito.
2Il Savonarola in concomitanza con il soggiorno di Veronica a Firenze, riceve il Breve di Alessandro VI del 16 ottobre, che gli impone di astenersi dalle predicazioni, in attesa di prossime disposizioni.
3Due importanti monasteri fiorentini, che ospitavano i viandanti, erano il Monastero di S. Marta delle Monache Benedettine e il Monastero di S. Maria del Fiore in loc. Lapo sempre di Moniche Benedettine che seguivano la Regola di S. Agostino.
4Soggiornarono alcuni giorni nel Monastero della Santissima Annunciata.
Venerdì, 25 dicembre 1495. Il Signore nella Festa della sua Natività, avendo rapita in estasi la Beata Veronica, le fa imparare e ricordare a memoria tutto l'Ufficio divino ed anche intenderlo; da quel momento fino alla sua morte non avrà più bisogno di alcun Breviario; nonostante ciò persevera nella sua umiltà raccomandandola anche alle altre sue consorelle. Raccomanda loro anche la santa povertà. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 12. Pag: 440, etc.; Autore anonimo, Cap: 71. Pag: 169.]
1496
Venerdì, 1º aprile 1496. Muore Suor Eletta da Beolco: l'aveva predetto la Beata Veronica quando da Roma le comparve in sogno. Ella visse con molti difetti, ma le buone cure di questa Beata le furono salutari. Divenuta tisica, fu anche da lei servita sino alla morte. Dannata al Purgatorio, fu ancora da lei liberata. [Autore anonimo, Cap: 75. Pag: 176.; Libro dell'Ingresso delle Monache sotto l'anno 1496. adi 14. Aprile: La Vita della Madre Archangela nel fine del Cap: 2.]
La Beata Veronica è percossa dal Demonio per alcuni giorni a soddisfazione della giustizia divina per un peccatore e per la salute della sua anima che lei aveva da Dio impetrata. [Autore anonimo, Cap: 6. Pag: 16.]
Giovedì, 12 maggio 1496. Nel giorno dell'Ascensione sopraggiunse alla Beata Veronica una forte febbre, per l'acutizzarsi di una grave forma di tubercolosi e patisce gravissimi dolori; ma la sua sofferenza maggiore è restare privata da Dio di tutte le sue solite consolazioni spirituali; inoltre è dal Demonio tentata gagliardamente. Nonostante ciò non l'abbandona la sua solita pazienza, umiltà ed altre virtù. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 17. Pag: 461.; Isidoro Isolani, Lib: 8. Cap: 1.; Autore anonimo, Cap: 79. Pag: 183]
Lunedì, 23 maggio 1496. Nel primo lunedì dopo la Pentecoste la Maestà di Cristo si degna di recitare Nona (ore 15) con la sua Serva Veronica nella sua cella, illuminata da una luce intensa; ne è testimone suor Taddea, che ne ascolta e vede alcune parti. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 13. Pag: 446.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 30.; Autore anonimo, Cap: 73. Pag: 173.]
1497
Venerdì, 13 gennaio 1497. Cinque giorni prima di morire, Veronica predice il tempo preciso del suo transito. Ricevuti i Sacramenti, dopo un'infermità durata circa otto mesi, nell'anno del Signore 1497, venerdì 13 gennaio, muore agli ultimi rintocchi della campana di compieta.
La Beata Veronica fisicamente bruna quando era in vita, da morta diventa molto candida e bella. Così anche meravigliosamente resta la sua figura intatta. È visitata e riverita da una grande moltitudine di popolo. Morta già da quattro giorni la Beata Veronica muove inspiegabilmente un braccio. Così descrive il transito della Beata Veronica suor Benedetta da Vimercate, testimone oculare: “E così finisce la sua vita e riposa con il Signore Dio onnipotente, nel mese di gennaio 1497. Essendo stata inferma 6 mesi1 gravemente ammalata di continua febbre e di altro male con grande pazienza. Ella aveva rivelato al suo padre confessore la sua fine cinque giorni prima di morire. E che sarebbe stato il giorno della passione del Signore nell'ora di Compieta. E così fu vero ciò che disse. Essendo venuto il detto padre confessore a farle visita, perché si era molto aggravata ed era il giorno che aveva detto a lui che sarebbe passata da questo mondo. Ma essendo lui stato li molto si volle licenziare da lei, ed erano da poco le undici2, dell'ora della Compieta, costui fece la sua Reverenza e con malizia mostrò di voler partire per verificare se fosse vero che lei sapesse l'ora della sua fine. Perciò le disse che non voleva, togliendogli la licenza di partire, ma che restasse li. E di li a poco suonò il primo tocco di Compieta e subito dopo il suono cominciò a mutar faccia. E così a poco a poco iniziò l'agonia, però con grande sentimento fino all'ultimo transito e finito di suonare l'ultimo segno della Compieta, la vergine suor Veronica rese senza dimora lo spirito al Signore Dio onnipotente con tanta quiete come se fosse addormentata di un soave sogno.” [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 17. Pag: 461, 472.; Isidoro Isolani, Lib: 8. Cap: 1.; Autore anonimo, Cap: 79. Pag: 183]
1Si ammalò gravemente il giorno dell'Ascensione, 12 maggio 1496, perciò furono 8 mesi e non 6.
2Va precisato che le “undici”, per il mese di gennaio della Compieta serale, non è molto attendibile in quanto se il Vespro viene fatto al tramonto, cioè per i mesi invernali intorno alle ore diciotto o diciannove, la Compieta veniva presumibilmente eseguita intorno alle ore ventuno o al massimo alle ventidue.
Mercoledì, 18 gennaio 1497. Nel quinto giorno dopo la sua morte sono eseguite le esequie su disposizione dell'Arcivescovo con il Capitolo della Chiesa Metropolitana di Milano e la sepoltura.[12]
Venerdì, 27 gennaio 1497. Dopo tredici giorno dal decesso, il corpo della Beata Veronica è incorrotto e sembra ancora bello e fresco, come nella giornata di sabato dopo la sua morte.[13]
I miracoli testimoniati dal Monastero di Santa Marta, avvenuti prima e dopo la sepoltura della beata Veronica, sono 16.[14]
Altre date importanti
1517, 15 XII: breve del pontefice Leone X (1513-1521), che approva il culto alla beata Veronica.
1518, 3 IV: prima biografia a stampa sulla beata Veronica, scritta dal teologo domenicano Isidoro Isolani, opera tradotta in diverse lingue ed imitata; è anche servita da impulso a trasmettere la sua popolarità e devozione in tutto il mondo.
1519, 11 X: breve di Leone X per la traslazione delle spoglie della Beata Veronica, conservate nella Chiesa del Monastero di S. Marta in Milano.
1624, 30 V: breve di Urbano VIII per la recita dell'Ufficio e celebrazione della Messa della Beata Veronica.
1672, 6 II: breve di Clemente X, per la celebrazione del culto alla Beata Veronica esteso a tutto l'ordine agostiniano.
1749, gennaio. Benedetto XIV approva la pubblicazione nel Martirologio Romano del nome della Beata Veronica, anche senza essere stata canonizzata.Va precisato che l'allora Cardinale Prospero Lambertini nel suo De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione, 1734-1738, screditò la fama di santità di Veronica, e la sua canonizzazione non ebbe esito positivo.
1798, 21 I: dopo l'alienazione del Monastero di Santa Marta, la Curia Arcivescovile di Milano cura la conservazione delle spoglie della Beata Veronica.
1812, 13 I: per l'autorevolezza del parroco don Luigi Stefanini, le spoglie della beata Veronica, con tutte le sue reliquie ritornano a Binasco.
1812, 27 VI: atto stilato sull'autenticità della reliquia del corpo della beata; lo stesso giorno il vescovo concedeva il culto pubblico.
1853, 6 IX: visita pastorale del vescovo di Pavia, che ripone alcuni sigilli a sostituzione di quelli consumati.
1872, 11 IV: viene esteso al clero pavese il culto della beata per tutta la diocesi.
1883, 22 VI: Leone XIII accoglie l'istanza della ricomposizione del corpo traslato della beata Veronica, avvenuto il 28 settembre 1883 alla presenza del vescovo di Pavia. Lo scheletro era così composto: cranio completo con mandibola e 16 denti, 8 in alto e 8 in basso; due clavicole; lo sterno in due pezzi; due ulne; due ossa radiali; due scapole; l'ileo, l'osso sacro, 24 vertebre, 21 costole, due femori; due tibie; due omeri; due rotule; alcune ossa delle mani e dei piedi: 20 ossa del carpo, dieci del metacarpo, 12 del tarso, 10 del metatarso, 34 falangi e un piccolo frantumo d'ossa.
1933, settembre: traslazione del corpo della beata nella nuova e attuale urna. Per l'acquisto dell'attuale urna, nel mese di giugno dello stesso anno, fu chiesto un contributo dopo la stipulazione del Concordato tra Stato e Chiesa, all'allora capo del Governo Benito Mussolini, con promessa d'incidere il suo nome e quello della sua famiglia sulla nuova urna, ma la richiesta di elargizione non venne considerata.
1983, 15 IX: ricognizione del sacro corpo della B. Veronica in occasione della copertura del volto e delle mani della Beata con una maschera in argento realizzata dal cesellatore Marcello Minotto di Milano.
2010, 28,29 V: importante Convegno Internazionale di Studio “Veronica Negroni da Binasco. Contesto storico e dinamiche di un culto agostiniano tra Medioevo ed Età Moderna”, promosso dall'Associazione di Promozione Sociale “Beatrice di Tenda” di Binasco.
Note
- ^ Benedetta da Vimercate,"La virtuosa vita religiosa di suor Veronica del Monastero di Santa Marta della Città di Milano, con i mirabili misteri di rivelazioni ed apparizioni che ebbe dal Signore in diversi modi". Par: 2 Cap: 104 Pag: 353.; Isidoro Isolani, lib: 1. Cap: 3.; Autore anonimo, Cap: 1.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 1. Cap: 1.; Isidoro Isolani, lib: 1. Cap: 8.; Autore anonimo, Cap: 3. Pag: 6.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 1. Cap: 2. Pag: 3.
- ^ Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 15 Pag: 22, Cap: 16. Pag: 23.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 9. Pag: 429.; Isidoro Isolani, Lib: 1. Cap: 14.; Autore anonimo, Cap: 67. Pag: 161.
- ^ Per gratitudine frate Giovanni dona a Veronica uno splendido Breviario miniato su fine pergamena di grande valore (ora è conservato nell'archivio parrocchiale di Binasco).
- ^ Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 17.; Autore anonimo, Cap: 50. Pag: 168.; Benedetta da Vimercate di questa Palmetta non ne parla mai.
- ^ Ora la palmetta d'argento è conservata nell'Archivio Parrocchiale di Binasco; con la palmetta è conservata anche una penna d'argento e la tradizione vuole, che con questa penna, la Beata per ispirazione divina abbia scritto un'opera in lingua latina andata smarrita.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 9. Pag: 431.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 10. Pag: 431.; Isidoro Isolani, Lib: 1. Cap: 16.; Autore anonimo, Cap: 68. Pag: 164.
- ^ Autore anonimo, Cap: 75. Pag: 176.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 17. Pag: 463, etc.; Isidoro Isolani, Lib: 8. Cap: 1, etc.; Autore anonimo, Cap: 79. et 80. Pag: 185, etc.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 17.
- ^ Benedetta da Vimercate, Par: 4. Epilogo. Pag. 465, etc.
Opere agiografiche
- Isidoro Isolani, "Inexplicabilis mysterii gesta beatæ Veronicæ Virginis præclarissimi Monasterii Sanctæ Martæ urbis Mediolani. Sub observatione Regulæ Divi Augustini. cum gratia et privilegio", Milano, Da Ponte Gottardo, 3 aprile 1518.
- Renato Visconi, "I giorni di Veronica. Storia della Beata Veronica Negroni da Binasco", Torino, Pietro Gribaudi Editore, 1983.
Opere pittoriche
- Anonimo Lombardo, La santissima e prodigiosa Vita della B. Vergine Veronica Monaca del Monastero di Santa Marta della Città di Milano, dell'Ordine di S. Agostino, XVII sec. (prima metà), olio su tela, 237 x 191 cm, Binasco, Casa Parrocchiale.
- Luigi Pellegrini Scaramuccia, La Beata Veronica, XVII sec. (seconda metà), olio su tela, Binasco, Chiesa Parrocchiale, altare della beata.
- François-Joseph Navez, Sainte Véronique de Binasco, 1818, olio su tela, 92 x 82 cm, Musée des beaux-arts de Gand.
Bibliografia
- Pietro Moiraghi, "Cenni storici sulla beata Veronica da Binasco: ricordo della solenne esaltazione del suo sacro deposito il 30 settembre 1883", Pavia, Ponzio, 1883.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Veronica Negroni da Binasco
Collegamenti esterni
- Scheda sul sito della parrocchia Binasco, su binasco2000.com.
- scheda agiografica sulla beata Veronica, su preghiereagesuemaria.it.
- Sito Veronica da Binasco - Convegno Internazionale di Studio, su veronicadabinasco.wordpress.com.
- Beata Veronica da Binasco, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
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