Tempietto longobardo
Il cosiddetto Tempietto longobardo, oggi oratorio di Santa Maria in Valle, si trova a Cividale del Friuli (Udine). Si tratta della più importante e meglio conservata testimonianza architettonica dell'epoca longobarda ed è particolarmente importante perché segna la convivenza di motivi prettamente longobardi (nei Fregi, per esempio) e una ripresa dei modelli classici, creando una sorta di continuità aulica ininterrotta tra l'arte romana, l'arte longobarda e l'arte carolingia (nei cui cantieri lavorarono spesso maestranze longobarde, come a Brescia) e ottoniana[1]. Fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011.
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Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774) | |
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Tipo | culturali |
Criterio | (ii)(iii)(vi) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2011 |
Scheda UNESCO | (EN) Longobards in Italy. Places of the power (568-774 A.D.) (FR) Scheda |
Storia
Fu edificato verso la metà dell'VIII secolo nel luogo in cui un tempo sorgeva la gastaldia (o gastaldaga, o gastalderia), ovvero il palazzo del gastaldo, signore della città; si trattava quindi di una cappella palatina[1]. L'iniziativa si deve probabilmente ad Astolfo, duca del Friuli dal 744 al 749 e re dei Longobardi dal 749 al 756, e a sua moglie Giseltrude[2].
Quando la gastaldia venne trasformata in monastero il tempietto assunse la nuova denominazione mariana[1]. Secondo alcuni documenti del IX-X secolo, la corte occupava l'area nella quale ora si trova l'ex convento delle madri orsoline e comprendeva edifici quali la gastaldia, sede del governo longobardo, la residenza del duca e il tempietto che era la cappella di corte[3]. Gli scavi archeologici condotti all'interno dell'edificio e nelle vicinanze hanno evidenziato la presenza di strutture di età tardo-romana e paleocristiana alle quali si sono sovrapposti successivamente gli edifici altomedioevali[4].
Architettura
È composto da un'aula a base quadrata con una spaziosa volta a crociera, che si chiude con un presbiterio, più basso, diviso da coppie di colonne in un loggiato a tre campate con volte a botte parallele. Il lato ovest era l'antica parete d'ingresso e su questo lato rimangono ancora cospicui resti di una straordinaria decorazione a stucchi e ad affresco[1][2]. L'abside era anticamente decorata a mosaico, ma oggi non ne resta traccia[1].
Attualmente al Tempietto si accede dall'ingresso all'ex monastero (ora divenuto di proprietà comunale) e vi si esce attraverso una passerella a strapiombo sul Natisone, non esistente in origine, che conduce all'uscita attraverso la sagrestia e a un ingresso secondario ricavato nella parete del presbiterio. La cappella è formata da un alto volume centrale che costituisce l'aula, sulla cui parete di fondo vi è il portale di facciata riccamente ornato, ora chiuso e comunicante con il convento; qui si trova la cantoria in legno risalente al Quattrocento. Il presbiterio è suddiviso da quattro colonne binate e da due pilastri rettangolari, che scandiscono tre vani con volta a botte, ed è separato dall'aula dal parapetto dell'iconostasi.
Gli stucchi
La lunetta della porta è incorniciata tra intrecci di vitigni con grappoli. Al centro è raffigurato Cristo tra gli Arcangeli Michele e Gabriele, mentre nello stesso registro si trova una fascia affrescata con Martiri. Sopra la lunetta del portale si sviluppa un elaborato fregio di viticci, realizzato a giorno, incorniciato da rosette entro cui erano sistemate perle vitree.
La parte più interessante è comunque il Fregio al livello superiore, liberamente sovrapposto agli elementi architettonici dell'edificio come le finestre. Qui si trovano sei figure a rilievo di Sante, in stucco, eccezionalmente ben conservate: le loro monumentali figure sono da collegare ai modelli classici, riletti secondo la cultura longobarda. I panneggi delle vesti riccamente decorate hanno un andamento accentuatamente rettilineo che ricorda i modelli bizantini[1], dai quali però le Sante si distaccano per il maggior senso del volume e per il verticalismo, ulteriormente marcato dalla lunghezza delle pieghe delle tuniche[5].
La decorazione a stucco è rimasta incompiuta sulle pareti laterali ed era in origine parzialmente colorata. La cappella è ornata da alcuni cicli di affreschi realizzati in epoche diverse: se ne conservano frammenti staccati anche nella sagrestia e nel museo cristiano del Duomo.
Altre immagini
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Ingresso
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Affreschi volta
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Lunetta
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Stalli
Note
- ^ a b c d e f Pierluigi De Vecchi-Elda Cerchiari, I Longobardi a Cividale, pp. 316-317.
- ^ a b Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.). La descrizione dei siti (PDF), su beniculturali.it. URL consultato il 22-10-2008.
- ^ "Storia del monastero" sul sito ufficiale, su monasterodisantamariainvalle.it. URL consultato il 25 ottobre 2012.
- ^ "L'area di Valle e la gastaldaga longobarda" sul sito ufficiale, su monasterodisantamariainvalle.it. URL consultato il 25 ottobre 2012.
- ^ Piero Adorno, L'Alto Medioevo, p. 572.
Bibliografia
- Piero Adorno, L'Alto Medioevo, in L'arte italiana, Firenze, D'Anna, 1992, Vol. 1, tomo II, pp. 558-579..
- Pierluigi De Vecchi, Elda Cerchiari, I Longobardi a Cividale, in L'arte nel tempo, Milano, Bompiani, 1991, Vol. 1, tomo II, pp. 315-317., ISBN 88-450-4219-7.
- Elena Percivaldi, Il Tempietto delle Meraviglie, in "Medioevo", rivista mensile, n. 217, febbraio 2015, pp. 65–82.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tempietto longobardo
Collegamenti esterni
- Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.), candidatura alla Lista dei patrimoni dell'umanità Unesco:
- Il sito ufficiale della candidatura, su italialangobardorum.it. URL consultato il 03-10-2008.
- La descrizione dei siti sul sito del Ministero per i Beni e le Attività culturali (PDF), su beniculturali.it. URL consultato il 03-10-2008.
- (ar en es fr ru zh) Scheda Unesco, su whc.unesco.org. URL consultato il 29 dicembre 2012. Lingua sconosciuta: ar en es fr ru zh (aiuto)
- Sito ufficiale, su monasterodisantamariainvalle.it.