Domenico Ricci

carabiniere italiano, MOVC alla Memoria (1934-1978)

Domenico Ricci (Staffolo, 18 settembre 1934Roma, 16 marzo 1978) è stato un carabiniere italiano, Appuntato dell'Arma dei Carabinieri, insignito di Medaglia d'oro al valor civile alla memoria; fu ucciso nell'agguato di via Fani a Roma in occasione del rapimento di Aldo Moro insieme ad altri quattro agenti della scorta.

Domenico Ricci
NascitaStaffolo, 18 settembre 1934
MorteRoma, 16 marzo 1978
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataArma dei Carabinieri
GradoAppuntato
Decorazioni Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
Fonte Carabinieri.it
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Biografia

Nato nelle Marche, in un piccolo paese da una famiglia di umili origini contadine. Nel 1954 si arruola nell'Arma dei Carabinieri ed inizia il corso presso la Scuola allievi carabinieri di Torino. Durante il corso si distingue per le spiccate doti di abilità nella guida veloce sia di autoveicoli che di motoveicoli. Alla fine del corso nel 1955 viene destinato al Nucleo Radiomobile di Roma. Proprio per le sue abilità nella guida e la sua prestanza fisica nel 1957 viene assegnato alla scorta di Aldo Moro allora Ministro della Giustizia. Nel 1965 viene promosso al grado di Appuntato. Nel 1966 sposa Maria Rocchetti dopo 10 anni di fidanzamento. Dalla loro unione nasceranno due figli Giovanni e Paolo.[1]

La morte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di via Fani.

Il 16 marzo del 1978 a Roma, alla guida della Fiat 130 ministeriale (era il più anziano come anni di servizio con Aldo Moro: ben 21) sedeva sul sedile anteriore sinistro dell'autovettura che trasportava il politico dalla sua abitazione verso il centro della città. Giunti in via Mario Fani, l'auto di Moro e quella della scorta della Pubblica Sicurezza furono bloccate e fatte oggetto di un attacco armato con armi automatiche da parte di terroristi appartenenti alle Brigate Rosse, i quali trucidaronoi cinque uomini di scorta e rapirono il politico, successivamente a sua volta ucciso (il suo cadavere venne rinvenuto il 9 maggio 1978 in via Caetani). Fu tra i primi ad essere colpito dal fuoco dei terroristi; Ricci secondo il racconto di Valerio Morucci, uno dei due brigatisti che spararono da sinistra sulla Fiat 130, cercò disperatamente di trovare un varco con la Fiat 130 per poter fuggire a quella pioggia di fuoco (i colpi esplosi dai terroristi furono 92) per poter salvare il Presidente Moro e riuscire a metterlo in salvo[2].

Onorificenze

«Addetto da molto tempo per le sue non comuni qualità al servizio di sicurezza ad eminente personalità politica, si dedicava alla propria missione con profonda abnegazione e cosciente sprezzo del pericolo. Durante proditoria aggressione perpetrata con estrema efferatezza da gruppo di terroristi, mentre assolveva con responsabile e coraggioso impegno il proprio compito, veniva trucidato con numerosi colpi d'arma da fuoco esplosigli da distanza ravvicinata, sacrificando la vita ai più nobili ideali di eroismo ed alto senso del dovere. Roma, 6 marzo 1979»
— 6 marzo 1979[3]
«Per gli alti valori morali espressi nell'attività prestata presso l'Amministrazione di appartenenza e per i quali, componente della scorta dell'On. Aldo Moro, venne ucciso in Roma il 16 marzo 1978 dalle Brigate Rosse»
— 21 aprile 2010[4]
«Per aver compiuto sedici anni di servizio militare viene autorizzato a fregiarsi della Croce d'Argento»
— 10 luglio 1971

Voci correlate

Collegamenti esterni

  1. ^ Fonte: "La Storia siamo noi" a cura di Giovanni Minoli, puntata "Quelli di via Fani".
  2. ^ dal "Memoriale" del brigatista rosso Valerio Morucci.
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.