Muršili III

sovrano ittita
Versione del 26 dic 2016 alle 23:44 di Filicap (discussione | contributi) (Note e fonti)

Muršili III (... – post 1265 a.C.) è stato re degli Ittiti. Figlio maggiore e erede designato ("tuhkanti" in ittita) di Muwatalli II, chiamato alla nascita col nome Hurrita Urhi-Teshub, salì sul trono dell'Impero ittita (nuovo regno) come Muršili l'anno della morte del padre (1272 a.C.). Figlio di una concubina del re, era a tutti gli effetti quello che gli Ittiti consideravano un "figlio di secondo rango", cui solitamente veniva preferito come erede alla corona il figlio della sposa principale del re[1]; probabilmente Muwatalli II non aveva figli di primo rango, anche se alcuni studiosi, tra cui l'eminente ittitologo tedesco Singer, ritengono che Kurunta, figlio minore del sovrano, potesse esserlo, ipotizzando perfino che fosse figlio di Muwatalli II e della regina Danuhepa (ultima moglie del padre di Muwatalli II, Mursili II) ma che fosse troppo giovane per regnare[1]

Nonostante qualcuno gli attribuisca solo 5 anni di regno, è oggi ormai praticamente certo che Muršili III regnò per sette anni, dal 1272 al 1265 a.C., come il suo successore Hattušili III spiega in un'iscrizione[2] ; per tutto il periodo del suo regno, il ruolo di Regina Regnante fu svolto proprio da Danuhepa, unica a cui troviamo associato il sigillo sia di Mursili III che di Urhi Teshub.

Suo padre Muwatalli, in vista dello scontro con l'Egitto, aveva diviso l'impero in due zone territoriali, spostando per maggior sicurezza e praticità logistica la capitale dalla sede storica di Hattusa a Tarhuntassa, più vicina all'area siriana dove lo scontro si sarebbe svolto; aveva affidato la zona Nord al controllo del fratello Hattusili, generale delle forze armate. Quando Mursili ascese al trono i rapporti tra zio e nipote restarono ottimi, almeno fin quando il nuovo sovrano decise di riportare la capitale nella sede storica di Hattusa, riducendo considerevolmente i territori soggetti al controllo dello zio. Successivamente Mursili III revocò allo zio anche il controllo del feudo di Hakpis, probabilmente spaventato dalla notorietà di questi in relazione al suo rimarchevole passato militare, temendo che potesse diventare un pretendente al trono.

Hattusili inizialmente accettò le decisioni del nipote, ma quando ebbe notizia che sarebbe stato rimosso anche dal governatorato della città sacra di Nerik, si ribellò, come descrive in un suo testo:[3]

«Per sette anni sono stato sottomesso al re. Ma con stimolo umano Muršili provò a distruggermi, prendendomi Hakpissa e Nerik. Ora non mi sottometterò più a lui. Ho ingaggiato guerra contro di lui. Ma non ho commesso alcun crimine facendo ciò, ribellandomi a lui con la cavalleria nel suo palazzo. In maniera civilizzata comunicai con lui così: Tu hai iniziato le ostilità contro di me. Ora tu sei Gran Re, ma io sono re di una sola fortezza. Questo è tutto quello che mi hai lasciato. Vieni! Istar di Samuha e il Dio Tempesta di Nerik decideranno il nostro destino per noi! Da quando scrissi così a lui, se qualcuno ora dice: Perché dopo averlo fatto re precedentemente, ora gli rivolgi parole di guerra? (la mia replica sarebbe questa): Se non avesse iniziato contro di me le ostilità, sarebbero Istar e il Dio Tempesta soggetti ora a un così piccolo re? Poiché lui iniziò a combattere contro di me, gli dei lo hanno soggetto alla mia autorità»

Mursili III salì al Nord, confidando di avere l'appoggio delle popolazioni suddite dell'area, ma commise un grave errore di sottovalutazione del prestigio di Hattusili, trovandosi così a combattere in territorio ostile e per giunta contro un avversario stimato, appoggiato dalla nobiltà Ittita e molto più esperto di lui. Hattušili radunò un esercito considerevole, inclusi appunto gli alleati dei suoi feudi locali, oltre a molti ittiti non schieratisi col re, impressionati dalla sua fedeltà al servizio militare e dalle vittorie, specialmente quella contro Ramesse II d'Egitto nella Battaglia di Qadeš del 1274 a.C.; dall'altra parte, invece, c'era un giovane sovrano che aveva appena perso il territorio vassallo di Hanigalbat a vantaggio degli assiri. Hattušili sconfisse Muršili e lo fece riparare nella città di Samuha, dove, dopo un rapido assedio, lo costrinse alla resa; ottenuta la tregua lo spodestò dal trono, occupandolo come re Hattušili III[1]. Dopo la sua vittoria, Hattušili incoronò l'altro nipote Kurunta, fratello di Mursili ma schieratosi al suo fianco nella guerra, re vassallo della capitale secondaria Tarhuntassa, nel Sud dell'impero.

Hattusili III fu magnanimo col nipote sconfitto, e lo risparmiò, inviandolo inizialmente nell'area siriana, a Nuhashshi, come amministratore; ma Muršili tentò di riconquistare il trono intessendo relazioni diplomatiche private con altre potenze dell'epoca, in particolare con i babilonesi e gli assiri di Salmanassar I; venuto alla luce ciò, Hattusili lo esiliò, probabilmente nell'isola di Alasiya (Cipro) da dove però Mursili scappò, riparando in Egitto, la terra del suo nemico Ramesse II. Hattušili, venuto a conoscenza della fuga, chiese a Ramesse II di estradare il nipote nel territorio ittita. Ramesse però negò ogni suo coinvolgimento riguardo alla fuga di Muršili, aprendo una piccola crisi tra lui e Hattušili, che portò anche il vago rischio di una nuova guerra tra le due superpotenze dell'epoca[1].

Muršili III scomparve dalla storia dopo la sua fuga in Egitto, anche se frammenti di una tavoletta in lingua ittita (CTH 214.12.C)[4] recentemente decifrata, gettano nuove prospettive sul suo destino; secondo la traduzione, infatti, nei primi anni del regno di Tudhalia IV (suo cugino e successore di Hattusili III), quindi attorno al 1235, ben 30 anni dopo la sua deposizione, Urhi-Teshub sarebbe vivo ed ancora attivo in Anatolia, in cerca di appoggi da vari sovrani per riconquistare il trono; tra questi il "re di Ahhiyawa", identificato come un regno miceneo non meglio specificato, nemico Ittita da oltre un secolo in area Ionica. Nel testo oltre ad Urhi-Teshub si citano anche Sipa-Ziti (generale dello stesso nella guerra civile ittita) e Talmi-Teshub (viceré di Carchemish nell'ultimo quarto del 13° sec. a.C. ed imparentato con la famiglia reale Ittita), fatti che avvalorano la corretta interpretazione della tavoletta.

È possibile che la determinazione di Mursili di riconquistare il trono abbia portato a qualche risultato, almeno indirettamente: iscrizioni recentemente reinterpretate dall'area delle terre basse ittite, nella zona di Tarhuntassa, risalenti con larga probabilità alla fine del 13° e l'inizio del 12° secolo (cioè in prossimità della fine dell'impero ittita) parlano di un "Grande Re Hartapu", che si proclama "figlio del Grande Re Mursili" e reclama con stele progressive numerosi successi militari nell'area; alcuni studiosi[5] ritengono probabile che possa trattarsi di un figlio di Mursili III, che possa essere diventato sovrano di Tarhuntassa. È infatti ritenuto quasi certo che il fratello di Mursili, Kurunta, reggente di Tarhuntassa, dopo anni di fedeltà abbia finito per scontrarsi col ramo regnante della famiglia reale, distaccandosi in qualche modo dalla casa madre di Hattusa e creando un ampio regno indipendente nel Sud anatolico, sul cui trono sarebbe poi salito il nipote Hartapu; e tuttavia nello scontro finale tra i due rami della famiglia reale, avvenuto verso il 1200, il re ittita di Hattusa Suppiluliuma II[1] ebbe la meglio, riconquistando ed annettendo al proprio regno quello di Tarhuntassa.

Note

  1. ^ a b c d e Trevor Bryce, The kingdom of the Hittites. Pag. 252-253. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "ReferenceA" è stato definito più volte con contenuti diversi
  2. ^ Si veda la "Preghiera di Hattusili alla Dea del Sole Arinna", nome ufficiale del reperto CTH 383.
  3. ^ "Preghiera di Hattusili alla Dea del Sole Arinna", nome ufficiale del reperto CTH 383.
  4. ^ Per il testo completo si veda Beckman, Bryce, Cline, "The ahhiyawa texts"
  5. ^ Tra questi Singer, Jasink ed Hawkins; si veda Trevor Bryce, The kingdom of the Hittites. Pag. 352-353.

Collegamenti esterni

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie