Napoli... la camorra sfida, la città risponde
Napoli... la camorra sfida, la città risponde è un film del 1979 diretto da Alfonso Brescia con protagonista Mario Merola.
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Paese di produzione | Italia |
Durata | 90 min |
Genere | poliziesco |
Regia | Alfonso Brescia |
Soggetto | Ciro Ippolito |
Sceneggiatura | Ciro Ippolito, Piero Regnoli |
Produttore | Ciro Ippolito |
Fotografia | Luciano Trasatti |
Montaggio | Carlo Broglio |
Musiche | Eduardo Alfieri |
Scenografia | Francesco Calabrese |
Costumi | Valeria Valenza |
Trucco | Raul Ranieri |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
A Napoli l'organizzazione camorristica di Rampone, per mezzo di un gruppo di scagnozzi capeggiati da Vito Santoro, impone a piccoli industriali e a commercianti onerosi pagamenti per garantirne la "sicurezza". Don Francesco Gargiulo, proprietario di un piccolo cantiere nautico, tenta di opporsi ma viene piegato da Santoro che prima fa incendiare il cantiere, poi pesta a sangue suo figlio Marco e ne violenta la fidanzata, Maria. Marco, assetato di vendetta, per mezzo di alcune fotografie scattate mentre Santoro e il suo uomo compiono le loro estorsioni, permette al commissario De Stefani di inchiodare i colpevoli e di costringere le vittime a firmare la denuncia a loro carico. Rampone, però, assolda il suo scagnozzo François, il quale prima malmena i negozianti imponendogli di ritirare le deposizioni, poi picchia anche un giornalista, amico di De Stefani, infine sequestra e droga Marco (iniettando una sostanza pesante che lo fa precipitare in una follia più allucinata). De Stefani si trova così costretto a dover rimettere in libertà tutti i mafiosi per insufficienza di prove. Questa volta Francesco Gargiulo si decide ad agire e, dopo aver armato tutti quelli che come lui hanno subito il racket delle estorsioni, raggiunge Rampone e i suoi mentre stanno festeggiando la loro liberazione. All'interno dell'ossario (lo storico cimitero delle Fontanelle) si compie la strage, che segna anche la vendetta di Francesco Gargiulo e degli altri commercianti taglieggiati.
Produzione
La trama del film in principio era diversa: dopo 3 settimane di riprese Ciro Ippolito, sceneggiatore del film, decise, vedendo la cronaca del momento, di riscrivere completamente la sceneggiatura, che fu girata in una settimana. La precedente trama girata non è mai stata montata ma è rimasta conservata.[1]
Canzoni
- Paraviso e fuoco eterno