Südtiroler Volkspartei
La Südtiroler Volkspartei (abbreviato SVP, letteralmente in italiano "Partito popolare sudtirolese") è un partito politico provinciale italiano che rappresenta, per statuto, gli interessi dei gruppi linguistici tedesco e ladino della provincia autonoma di Bolzano. Dato il suo simbolo, il partito è frequentemente identificato con l'appellativo di Edelweiß – Stella Alpina.
Ideologia
La Südtiroler Volkspartei si rifà ai principi dell'autonomismo, riferito alla provincia autonoma di Bolzano, e del cristianesimo democratico, nonché alla tutela della minoranza linguistica tedesca e ladina[9][10]. Sul proprio sito internet si definisce: "un partito di raccolta di tutti i ceti sociali che si ispira ad una concezione del mondo umanistica cristiana". Il partito accetta anche iscritti di madrelingua italiana[11]; in aggiunta, in occasione delle elezioni politiche, nelle liste SVP vi sono stati più volte candidati esponenti del Partito Autonomista Trentino Tirolese, poi eletti parlamentari in diverse legislature.[12][13] Possono iscriversi al partito tutti i cittadini della provincia autonoma di Bolzano che hanno superato l'età di 15 anni e che s'impegnano a sostenere i capisaldi del partito.[14] La SVP non condanna le azioni dei terroristi sudtirolesi responsabili di vari attentati terroristici e dinamitardi negli sessanta e settanta in Alto Adige.[15]
Struttura
La Südtiroler Volkspartei conta circa 290 gruppi locali a livello territoriale organizzati in sette comprensori.
La SVP è inoltre composta delle seguenti organizzazioni:
- Le Donne SVP che rappresentano le donne della SVP
- Il Movimento Giovanile che si occupa dei membri del partito sotto i 30 anni.
- Il Comitato Provinciale per l'occupazione professionale degli anziani e la solidarietà fra le generazioni, che si occupa dei membri di partito sopra i 60 anni.
- I Comitati Sociali della SVP, che rappresentano il ceto dei prestatori di lavoro.
- I Comitati economici della SVP, che si occupano dell’economia all'interno del partito stesso.
- I Comitati per la politica agricola, che elaborano proposte per risolvere i problemi dell’agricoltura.
- La SVP-Ladina, che forma la struttura organizzativa per i rappresentanti della Val Badia e della Val Gardena nella SVP.
Tradizionalmente, i congressi annuali del partito vengono svolti a Merano, nella sala del Kursaal, alla presenza di leader di altri partiti autonomistici e cristiano-sociali italiani, austriaci e tedeschi. Tra gli ospiti più notabili che hanno partecipato a un congresso della SVP vi sono Helmut Kohl, Horst Seehofer, Wolfgang Schüssel.[16]
Alla guida del partito c'è l'Obmann (presidente), coadiuvato da tre vice (Obmannstellvertreter), uno dei quali di lingua ladina. Viene eletto dal congresso, e resta in carica cinque anni. Al 2016 l'Obmann del partito è Philipp Achammer e i suoi vice sono Daniel Alfreider (in rappresentanza del gruppo etnico ladino), Angelika Wiedmer e Zeno Christanell.
- Lista degli Obmänner dal 1945 ad oggi
- Erich Amonn (1945–1948)
- Josef Menz (1948–1951)
- Toni Ebner (1951–1952)
- Otto Guggenberg (1952–1954)
- Karl Tinzl (1954–1956)
- Toni Ebner (1956–1957)
- Silvius Magnago (1957–1991)
- Roland Riz (1991–1992)
- Siegfried Brugger (1992–2004)
- Elmar Pichler Rolle (17 aprile 2004–18 aprile 2009)
- Richard Theiner (18 aprile 2009–3 maggio 2014)
- Philipp Achammer (3 maggio 2014–in carica)
Il segretario provinciale (Landessekretär) ha funzioni di coordinamento, e viene eletto ogni quattro anni dall'assemblea dei delegati (Parteiausschuss). Al 2015 la carica è ricoperta da Manuel Massl.
Vi è poi la Bezirksobleute-Konferenz (conferenza dei presidenti distrettuali), composta dal segretario provinciale e dai Bezirksobmanner (presidenti distrettuali), nominati nelle varie comunità comprensoriali altoatesine, che rappresentano il vertice del partito nella loro area di competenza. Tale conferenza ha funzioni di arbitro per dirimere le controversie sull'interpretazione dello Statuto del partito, di supervisione generale sulle attività del partito e di consulenza per l'Obmann stesso.
Al 2013 i Bezirksobmanner sono Albert Wurzer (Val Pusteria), Christian Egartner (Wipptal-Alta Valle Isarco), Roselinde Gunsch Koch (Val Venosta), Herbert Dorfmann (Bressanone e zone limitrofe), Christoph Perathoner (Bolzano e zone limitrofe - presidente della conferenza), Oswald Schiefer (Bassa Atesina), Karl Zeller (Burgraviato).
Dalle sezioni distrettuali dipendono poi i gruppi locali (Ortsgruppen), eletti comune per comune a suffragio diretto (con mandato triennale) da parte degli iscritti al partito residenti nel luogo. Tali gruppi si occupano di fare da portavoce delle istanze e delle problematiche locali, oltre a proporre i candidati per i vari turni elettorali.
Storia
Prima Repubblica (1945-1992)
Il partito venne fondato l'8 maggio 1945 come continuatore dell'Andreas-Hofer-Bund ("Lega di Andreas Hofer"), un'organizzazione politica nata nel novembre del 1939, e che si era opposta all'emigrazione in Germania durante le opzioni in Alto Adige e si era attivamente battuta contro il nazismo ed il fascismo, venendo duramente perseguitata e decimata, ponendosi così nel solco delle associazioni cattoliche che negli anni precedenti avevano creato le Katakombenschulen (scuole clandestine in lingua tedesca). Tra i fondatori dell'SVP figurano gli antifascisti Hans Egarter, che dal 1943 era stato a capo del Bund, ed Erich Amonn, che fu il primo presidente del nuovo partito.
Un altro filone al quale il partito è riconducibile è il Deutscher Verband (DV, "Lega Tedesca"), unione tra i due principali partiti presenti sul territorio dopo l'annessione del Tirolo cisalpino all'Italia nel 1919.[17] Essi erano la Tiroler Volkspartei (TVP), composta da conservatori e cristiano-sociali e dalla Deutschfreiheitliche Volkspartei, formata da liberali e pangermanisti. Questi due partiti decisero - pur mantenendosi a livello locale indipendenti e distinti - di presentarsi alle elezioni nazionali italiane con un unico simbolo, la stella alpina. I socialdemocratici di lingua tedesca invece si erano presentati autonomamente alle elezioni politiche del 1921, essendosi inseriti come corrente nel Partito Socialista Italiano.[18] Il DV si presentò alle elezioni ancora nel 1924 portando quattro parlamentari a Roma, prima di essere dissolto dal fascismo.
A partire dalla metà degli anni cinquanta la guida del partito passò nelle mani della corrente dei "falchi", formata prevalentemente da optanti, che diversamente dai fondatori avevano scelto l'emigrazione nella Germania nazista.
Dal secondo dopoguerra le vicende della SVP sono strettamente intrecciate con quelle dell'Alto Adige.
La Südtiroler Volkspartei gode della maggioranza nel Consiglio provinciale senza interruzioni dalle prime elezioni del 1948.
Seconda Repubblica (dal 1992)
Fino al 1992 la SVP è stata sempre alleata alla Democrazia Cristiana; dal 1995 ha scelto di stare nel campo del centro-sinistra: fino al 2005 è stata alleata dell'Ulivo e dal 2005 al 2008 dell'Unione.
XIV Legislatura
Nell'autunno del 2003, come ininterrottamente dal secondo dopoguerra, l'SVP ha vinto le elezioni provinciali della Provincia autonoma di Bolzano ottenendo la maggioranza assoluta, perdendo tuttavia un numero consistente di voti, soprattutto nelle zone di campagna.
È rappresentata in Parlamento da parlamentari e senatori propri, che aderiscono ai gruppi parlamentari delle minoranze linguistiche alla Camera e "Per le autonomie" al Senato.
Sono espressione della Südtiroler Volkspartei 100 dei 116 sindaci dei comuni dell'Alto Adige ed anche il presidente della provincia e della Giunta regionale del Trentino-Alto Adige, Luis Durnwalder, nonché i presidenti di due delle 5 circoscrizioni di Bolzano.
Alle europee del 2004 è stato eletto rappresentante dalla SVP Michl Ebner grazie al collegamento con la lista Uniti nell'Ulivo. Per la prima volta dal dopoguerra, però, la SVP è rimasta al di sotto del 50% dei voti in provincia di Bolzano (46,7%).
Nel 2005 la SVP, alleata del centro-sinistra, è risultato il primo partito a Bolzano ed ha contribuito in maniera decisiva all'elezione del sindaco Luigi Spagnolli, candidato de L'Unione.
XV Legislatura
Alle elezioni politiche del 2006 ha presentato le sue liste alla Camera dei deputati e nei collegi uninominali del Trentino-Alto Adige, in alleanza con L'Unione. Alla Camera conquista 182 000 voti (il 28,5% a livello regionale, lo 0,5% a livello nazionale) eleggendo 4 deputati grazie alla norma, prevista dalla legge elettorale appena entrata in vigore, sulla tutela delle minoranze linguistiche, in ottemperanza alla quale era necessario superare lo sbarramento del 20%. Risultò eletto alla Camera dei deputati anche Giacomo Bezzi, candidato al quarto posto nella lista SVP ed esponente trentino del Partito Autonomista Trentino Tirolese (PATT).
Al Senato la SVP ha presentato liste autonome in due collegi (Bressanone-Val Pusteria e Merano-Val Venosta) della Provincia autonoma di Bolzano, eleggendo entrambi i senatori; nell'altro collegio della provincia di Bolzano (Bolzano-Bassa Atesina) appoggiava invece un candidato insieme con le altre forze dell'Unione, anche in questo caso con successo. Il simbolo e il nome (L'Unione-SVP) sono stati utilizzati anche nei tre collegi della Provincia autonoma di Trento. Due dei tre candidati appoggiati risultarono eletti.
XVI Legislatura
Alle elezioni politiche del 2008 la SVP si è presentata da sola alla Camera dei deputati e nei due collegi senatoriali di Bressanone-Val Pusteria e Merano-Val Venosta, mentre in alleanza con Partito Democratico, Italia dei Valori, Partito Autonomista Trentino Tirolese, Partito Socialista e Civica Margherita sotto le insegne della lista SVP - Insieme per le Autonomie nel collegio di Bolzano-Bassa Atesina e nei tre collegi trentini. I risultati sono stati deludenti, in particolare alla Camera: in campo provinciale, la SVP ha ottenuto il 44,3%, peggior risultato elettorale di sempre,[19] eleggendo due soli deputati contro i 4 uscenti. Al Senato sono stati invece confermati i tre senatori uscenti nei collegi della provincia di Bolzano (Helga Thaler Ausserhofer, Manfred Pinzger e Oskar Peterlini, tutti esponenti SVP, quest'ultimo con il simbolo «Insieme per le autonomie») mentre un solo senatore è stato eletto in Trentino (Claudio Molinari, nel collegio di Rovereto, con lo stesso simbolo di Peterlini).
Anche alle successive Provinciali del 2008, l'SVP - pur recuperando alcuni punti percentuali rispetto alle politiche - non è riuscita ad ottenere la maggioranza dei voti (48,1%), anche se ha mantenuto la maggioranza assoluta in consiglio provinciale con 18 consiglieri su 35.
In vista del congresso 2009, l'Obmann uscente Elmar Pichler Rolle ha rinunciato ad un secondo mandato[20], lasciando la carica all'unico candidato, Richard Theiner, eletto effettivamente il 18 aprile.
Alle elezioni europee del 2009 la SVP ha presentato una lista in alleanza con il Partito Autonomista Trentino Tirolese e lo Slovenska Skupnost raggiungendo il 52,1% dei voti in provincia di Bolzano e ottenendo un seggio al Parlamento europeo per il capolista Herbert Dorfmann grazie al collegamento con il Partito Democratico (PD).
La SVP si è astenuta in occasione del voto di fiducia al Governo Berlusconi IV, il 14 dicembre 2010,[21] citando gli esempi di collaborazione con l'esecutivo, quali l'introduzione della segnaletica turistica montana bilingue. Il PD e gli ambientalisti hanno accusato la SVP di essersi astenuta in cambio del via libera della maggioranza parlamentare alla suddivisione della gestione del Parco nazionale dello Stelvio tra enti regionali anziché a livello statale (approvata al Consiglio dei ministri del 22 dicembre). La SVP ha negato le accuse.[22][23]
XVII Legislatura
In vista delle elezioni politiche 2013 il partito è entrato a far parte della coalizione Italia. Bene Comune assieme al Partito Autonomista Trentino Tirolese, formando alla Camera una lista unica con quest'ultimo.[24][25][26].
Il partito ha inoltre indetto un turno di primarie per decidere la disposizione dei candidati nelle liste da presentare nei due rami del parlamento[27].
A febbraio, i risultati hanno visto l'elezione di cinque rappresentanti alla Camera dei deputati: il capolista Albrecht Plangger, Renate Gebhard, Daniel Alfreider (primo deputato SVP della storia di madrelingua ladina), Mauro Ottobre (in rappresentanza del PATT) e Manfred Schullian; l'unico escluso è stato Klaus Ladinser.
Al Senato della Repubblica, con l'appoggio anche dei Verdi del Sudtirolo, sono stati invece eletti l'indipendente Francesco Palermo (presentatosi con un simbolo unificato SVP-PD), Karl Zeller ed Hans Berger, più l'esponente del PATT Franco Panizza.
Percentualmente, in Alto Adige ha conquistato il 44,2% di consensi alla Camera (ovvero lo 0.43% a livello nazionale), risultati decisivi nella vittoria della coalizione di centro-sinistra, che ha superato quella di centro-destra con uno scarto dello 0.36%.
A seguito della decisione di Luis Durnwalder di non ricandidarsi alla carica di presidente della provincia autonoma di Bolzano, la SVP ha indetto per il 21 aprile 2013 un ulteriore turno di primarie per scegliere il nuovo esponente da presentare come capolista (e candidato presidente de facto, in quantotale elezione spetta poi al consiglio provinciale) alle elezioni provinciali; al contempo, tale consultazione è servita a ripartire le posizioni in lista dei candidati consiglieri. Per il ruolo di capolista si sono candidati il sindaco di Fiè allo Sciliar Arno Kompatscher, l'ex Obmann Elmar Pichler Rolle e l'Obmann in carica Richard Theiner (quest'ultimo poi ritiratosi dalla corsa)[28]. Al voto hanno partecipato 24,131 iscritti al partito, pari al 45,98% del totale; ha largamente vinto Arno Kompatscher, con l'82,8% dei consensi, contro il 17,16% di Pichler Rolle, nemmeno sufficiente per la candidatura a consigliere[29].
Al congresso provinciale 2013 si concretizza il passaggio di consegne tra Luis Durnwalder (che lascia la politica attiva) e il nuovo capolista Arno Kompatscher[30], che assume de facto la leadership nel partito.
Alle elezioni provinciali del 27 ottobre 2013, la SVP si conferma primo partito della provincia, ma rimane al di sotto della maggioranza assoluta degli elettori (131.236 preferenze, pari al 45,7% del totale - peggior risultato elettorale di sempre in Alto Adige) e perde il primato assoluto anche in consiglio provinciale, con 17 consiglieri su 35. Le elezioni ratificano altresì l'arrivo di Arno Kompatscher alla guida della provincia[31].
Nel congresso del partito, a maggio 2014, Richard Theiner non si ripresenta per le elezioni dell'Obmann, che premiano l'ex segretario Philipp Achammer. Alle elezioni europee di maggio la SVP presenta i candidati Herbert Dorfmann (europarlamentare uscente), Christine Gostner von Stefenelli e Manuel Massl. Al contempo conferma l'alleanza con il Partito Democratico e presenta una lista unica con il Partito Autonomista Trentino Tirolese (che candida Lorena Torresani) e la Slovenska Skupnost (con Tanja Peric) in tutta la circoscrizione Italia nord-orientale. Il risultato delle elezioni vede la conferma di Dorfmann al parlamento europeo con 94.190 preferenze (di cui 70.291 in provincia di Bolzano); la SVP conquista il 48,01% dei consensi in Alto Adige ed ottiene un significativo riscontro anche in provincia di Belluno, ove raccoglie il 9,60% dei suffragi, con picchi di consenso nei territori montani del Cadore e dell'Agordino, sede di comunità ladine.
Nello specifico mantiene lo status di primo partito a Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia (con quasi il doppio dei voti rispetto al 2009) e di terzo partito a Cortina d'Ampezzo.[32]
Sindaci della SVP
A seguito del turno elettorale del 2015, appartengono alla SVP la maggioranza dei sindaci dei 116 comuni della provincia autonoma di Bolzano. Il partito esprime altresì consiglieri comunali nella quasi totalità di essi[33].
Risultati elettorali
Elezioni provinciali
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Elezioni politiche
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Lista dei parlamentari eletti dalla SVP
Nome | Camera dei deputati | Senato della Repubblica |
---|---|---|
Otto von Guggenberg | 1948–1958 | |
Friedl Volgger | 1948–1953 | 1968–1972 |
Toni Ebner padre | 1948–1963 | |
Carl von Braitenberg | 1948–1958 | |
Josef Raffeiner | 1948–1958 | |
Karl Tinzl | 1953–1958 | 1958–1963 |
Roland Riz | 1958–1963; 1968–1987 | 1987–1996 |
Karl Mitterdorfer | 1958–1976 | 1976–1987 |
Luis Sand | 1958–1968 | |
Karl Vaja | 1963–1968 | |
Hans Dietl | 1963–1972 | |
Hans Saxl | 1963–1968 | |
Peter Brugger | 1968–1987 | |
Hans Benedikter | 1972–1992 | |
Karl Zanon | 1972–1976 | |
Hugo Gamper | 1976–1979 | |
Michl Ebner | 1979–1994 | |
Hubert Frasnelli | 1979–1983 | |
Ferdinand Willeit | 1987–1992 | |
Hans Rubner | 1987–1994 | |
Helga Thaler Ausserhofer | 1992–1994 | 1994–2013 |
Hans Widmann | 1992–2008 | |
Karl Ferrari | 1992–1996 | |
Siegfried Brugger | 1994–2013 | |
Karl Zeller | 1994–2013 | 2013– |
Armin Pinggera | 1996–2001 | |
Alois Kofler | 2001–2006 | |
Oskar Peterlini | 2001–2013 | |
Manfred Pinzger | 2006–2013 | |
Hans Berger | 2013– | |
Daniel Alfreider | 2013– | |
Renate Gebhard | 2013– | |
Albrecht Plangger | 2013– | |
Manfred Schullian | 2013– |
Elezioni europee
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Note
- ^ Südtiroler Volkspartei, un'introduzione, su Sito ufficiale dell'SVP. URL consultato il 26 gennaio 2013.
- ^ (EN) ITALY, su Parties and Elections in Europe. URL consultato il 5 ottobre 2010.
- ^ Sergio Salvi, L'Italia non esiste, su books.google.it, Camunia, 1996., p. 218, ISBN 978-8877-672-04-9
- ^ Südtiroler Volkspartei, un'introduzione, su Sito ufficiale dell'SVP. URL consultato il 3 dicembre 2016.
- ^ Sito degli Arbeitnehmer, corrente socialdemocratica SVP
- ^ archivio-radiocor.ilsole24ore.com, http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-533953/governo-sudtiroler-volkspartei-chiede .
- ^ Antonio D'Atena, Sesto Rapporto sullo stato del regionalismo in Italia, in Giuffrè Editore, 2011. URL consultato il 26 gennaio 2013.
- ^ Junge Generation - sito ufficiale
- ^ Südtiroler Volkspartei (SVP) - Partei der deutschen und ladinischen Südtiroler/innen - News|324.html Keine Öffnung für Italiener –Bekenntnis zur Minderheitenpartei ("Niente apertura agli italiani - confermato il ruolo di partito delle minoranze").
- ^ Bolzano, riparte la campagna anti-italiani, su corriere.it, Corriere della Sera, 07-05-2009. URL consultato l'11-07-2014.
- ^ Tagesschau 20.00 - rai.tv, 23 maggio 2015, dal minuto 7:22
- ^ [1] Pagina ufficiale di Giacomo Bezzi sul sito della Camera.
- ^ [2] Pagina ufficiale di Mauro Ottobre sul sito della Camera.
- ^ Estratto dallo statuto del partito: "Jede/r Südtiroler/in hat mit Eintritt in das 15. Lebensjahr das Recht, Mitglied der SVP zu werden und soll zum Beitritt aufgefordert werden, sofern er/sie die Grundsätze und das Programm der SVP teilt.", per approfondire:programma e statuto
- ^ Bolzano elogia i terroristi altoatesini, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 07-05-2009. URL consultato l'11-07-2014 (archiviato dall'url originale ).
- ^ Parteiorgane - svp.eu
- ^ "Trattato di Londra del 1915" «Dans le traitè de paix l'Italie obtiendra le Trentin, le Tyrol cisalpin avec sa frontière géographique et naturelle (la frontière du Brenner)...»
- ^ Karl von Grabmayr, La passione del Tirolo innanzi all'annessione - con l'aggiunta del progetto d'autonomia presentato al governo italiano dalla Lega Tedesca (Deutscher Verband), Milano, Vallardi, 1920.
- ^ (DE) Schlechtestes Wahlergebnis für SVP seit 1945 - Amhof gescheitert, su dolomiten.it, 15 marzo 2008. URL consultato il 15 marzo 2008.
- ^ Pichler Rolle si ritira a sorpresa. Theiner sarà l'Obmann Svp, su altoadige.gelocal.it, 12 aprile 2009. URL consultato il 17 giugno 2009.
- ^ A Berlusconi fiducia di 'minoranza', è sotto 316
- ^ La Repubblica, 22 dicembre 2010
- ^ Corriere della Sera, 8 dicembre 2010
- ^ Patto per l'autonomia Svp-Pd-Patt, ansa.it, 11 gennaio 2013
- ^ Accordo fatto SVP-Pd per senato Bolzano, ansa.it, 10 gennaio 2013
- ^ (DE) “Süd-Tiroler Freiheit” ortet in “SVP-PD” - Pakt Ausverkauf Südtirols, vol.at, 11 gennaio 2013
- ^ Vincitori e sconfitti, le primarie Svp Alto Adige - 6 gen 2013
- ^ Dopo Durnwalder: la Stella alpina conferma le primarie per il 21 aprile Alto Adige - 8 apr 2013.
- ^ Stravince Arno Kompatscher. Pichler Rolle sconfitto 2 volte Alto Adige - 22 apr 2013
- ^ [3] AGI.it - 27 set 2013.
- ^ Risultati elezioni provinciali 2013 - provincia.bz.it
- ^ Elezioni europee: Dorfmann confermato a Bruxelles con 70 mila preferenze - Alto Adige, 26 mag 2014
- ^ Risultati elezioni comunali 2015 - elezionicomunali.bz.it
- ^ Di cui uno eletto con contrassegno SVP ma del Partito Autonomista Trentino Tirolese.
- ^ 2 membri del partito + 2 indipendenti associati.
Bibliografia
- Franco Boiardi, La Südtiroler Volkspartei 1945-1994 (Grande enciclopedia della politica, 3, n. 10), Roma, Ebe editore, 1994. ISBN 88-7977-030-6
- (DE) Anton Holzer, Die Südtiroler Volkspartei, Thaur/Tirol, Kulturverlag, 1991. ISBN 3-85395-157-0.
- (EN) Günther Pallaver, The Südtiroler Volkspartei and its ethno-populism, in Challenges to consensual politics: democracy, identity, and populist protest in the alpine region (Regionalism & federalism, 6), a cura di Daniele Caramani, Bruxelles et al., Peter Lang, 2005, pp. 187–208. ISBN 90-5201-250-4
- (DE) Joachim Goller, Die Brixner Richtungen. Die Südtiroler Volkspartei, das katholische Lager und der Klerus, Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studienverlag, 2007. ISBN 3-7065-4230-7.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale della SVP, su svpartei.org.
- La presentazione in lingua italiana della SVP, su svpartei.org.
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