Vespasiano I Gonzaga
Vespasiano I Gonzaga, noto anche come Vespasiano Gonzaga Colonna (Fondi, 6 dicembre 1531 – Sabbioneta, 26 febbraio 1591), è stato un condottiero, politico e mecenate italiano.
Vespasiano I Gonzaga | |
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Duca di Sabbioneta Principe del Sacro Romano Impero | |
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In carica | 1577 – 1591 |
Successore | Isabella Gonzaga |
Nome completo | Vespasiano Gonzaga Colonna |
Nascita | Fondi, 6 dicembre 1531 |
Morte | Sabbioneta, 26 febbraio 1591 |
Sepoltura | Sabbioneta |
Luogo di sepoltura | Chiesa della Beata Vergine Incoronata (Sabbioneta) |
Dinastia | Gonzaga |
Padre | Luigi Gonzaga "Rodomonte" |
Madre | Isabella Colonna |
Coniugi | Diana Folch de Cardona Anna Trastámara d'Aragona Margherita Gonzaga |
Figli | Giulia Isabella Luigi |
Religione | Cattolica |
Motto | Libertas |
Vespasiano Gonzaga | |
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![]() (statua lignea, Palazzo Ducale di Sabbioneta) | |
Nascita | Fondi, 6 dicembre 1531 |
Morte | Sabbioneta, 26 febbraio 1591 |
Cause della morte | morte naturale |
Luogo di sepoltura | Chiesa dell'Incoronota, Sabbioneta |
Dati militari | |
Paese servito | Spagna, Sacro Romano Impero, Ducato di Mantova |
Forza armata | cavalleria |
Grado | Capitano |
Battaglie | |
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Biografia
Nacque da Isabella Colonna e da Luigi Gonzaga "Rodomonte" (1500-1532), a sua volta primogenito di Ludovico, conte di Rodigo del ramo cadetto gonzaghesco di Gazzuolo e di Francesca Fieschi, dei conti di Lavagna.
Vespasiano fu il fondatore, l'ideatore e il primo e ultimo duca della città ideale: Sabbioneta, sita nella Bassa padana fra Mantova e Parma. Vespasiano la realizzò completamente nell'arco di circa trentacinque anni dal 1556 sino alla sua morte, avvenuta nella stessa Sabbioneta nel 1591, secondo i canoni e i criteri del migliore Rinascimento italiano.
Condottiero, abile diplomatico ma anche letterato, architetto militare e mecenate, da semplice cadetto riuscì a raggiungere i più alti vertici feudali. Il 25 luglio 1574 Massimiliano II d'Asburgo lo nominò principe del Sacro Romano Impero, titolo assegnato ai feudatari alla diretta dipendenza dell'imperatore stesso. Nel 1577, poi, il marchesato di Sabbioneta fu elevato a ducato (sempre autonomo), grazie alla personale amicizia con Rodolfo II, conosciuto alla corte regia spagnola, ove l'undicenne futuro imperatore era stato inviato per migliorare la propria educazione, sotto la cura della zio Filippo II. A suggello di questo onore e dell'indipendenza dai cugini, duchi di Mantova, Vespasiano ottenne un nuovo stemma gentilizio, in cui campeggiava la scritta libertas a lettere d'oro.[1]
A quell'epoca, Vespasiano era uno degli uomini di fiducia di Filippo II che lo nominò grande di Spagna, poi viceré di Navarra e di Valencia, prima di insignirlo, nel 1585, del cavalierato dell'Ordine del Toson d'oro[2], massima onorificenza della corona spagnola.
Ben presto orfano del padre, la madre Isabella Colonna si risposò nel 1536 con Filippo di Lannoy, principe di Sulmona, e dovette rinunciare a tenere con sé il figlio. Il suocero Ludovico ottenne dall'imperatore che la tutela di Vespasiano fosse affidata a Giulia Gonzaga, zia paterna, che lo allevò amorevolmennte. Anche allo scopo di proteggerlo dal prevedibile intento dei Colonna di eliminarlo per fini ereditari, Giulia Gonzaga si trasferì a Napoli con il nipote abbandonando i possedimenti di Fondi. Seguendo l'usanza del tempo d'inviare i rampolli delle famiglie nobili presso le corti europee allo scopo di perfezionare la loro educazione e come atto di sudditanza alla corona, Giulia colse l'occasione di mandare Vespasiano presso Carlo V d'Asburgo, allontanando così il nipote dalle possibili attenzioni della potente famiglia materna che aveva molti interessi anche nella città partenopea. Giunto a Madrid, nel 1548, il giovane Gonzaga venne scelto quale paggio d'onore al servizio dell'infante, il futuro re Filippo II.
I suoi feudi comprendevano: in ambito imperiale, nell'Italia settentrionale, il ducato di Sabbioneta, il marchesato di Ostiano, la contea di Rodigo e le signorie di Bozzolo, Rivarolo Mantovano e Commessaggio; sotto il dominio spagnolo, nell'Italia meridionale, il ducato di Trajetto, la contea di Fondi, la baronia di Anglona, le signorie di Turino e Caramanico.
Ebbe tre consorti:
- Diana Folch de Cardona (1531-1559), contessa di Giuliana, figlia di Pedro, conte di Golisano, del ramo siciliano dei Cardona;
- Anna d'Aragona y Folch de Cardona (?-1567), figlia di Alfonso d'Aragona, duca di Segorbe, ramo cadetto del nobile casato [[Trastámara|d'Aragona] e di Juana Folch duchessa di Cardona];
- Margherita Gonzaga (1562-1628), figlia di Cesare Gonzaga signore di Guastalla e principe di Molfetta e di Camilla Borromeo dei conti di Arona, sorella di san Carlo.
Discendenza
Solo la seconda moglie Anna gli diede una discendenza:
- Giulia (1565-1565);
- Isabella, erede universale di Vespasiano;
- Luigi (1566-1580), morto a quattordici anni. Con Luigi si estinse il ramo principale dei Gonzaga di Sabbioneta.
Vespasiano morì il 26 febbraio 1591, lasciando per testamento all'unica figlia sopravvissuta, Isabella, tutti i suoi possedimenti. Isabella andò in sposa a Luigi Carafa della Stadera (1591-1637) dei principi di Stigliano. Alla loro morte, nel 1638, la fortezza di Sabbioneta passò alla nipote Anna Carafa, che a sua volta la trasmise al figlio Nicola de Guzman, ultimo discendente di Vespasiano Gonzaga, il quale la resse fino al 1684. Il duca fu sepolto nella chiesa della Beata Vergine Incoronata, a Sabbioneta.
Ascendenza
Vespasiano Gonzaga | Padre: Luigi Gonzaga "Rodomonte" |
Nonno paterno: Ludovico Gonzaga |
Bisnonno paterno: Gianfrancesco Gonzaga |
Trisnonno paterno: Ludovico III Gonzaga |
Trisnonna paterna: Barbara di Brandeburgo | ||||
Bisnonna paterna: Antonia del Balzo |
Trisnonno paterno: Pirro Del Balzo | |||
Trisnonna paterna: Maria Donata Orsini | ||||
Nonna paterna: Francesca Fieschi |
Bisnonno paterno: Gianluigi II Fieschi |
Trisnonno paterno: Gianluigi I Fieschi | ||
Trisnonna paterna: Caterina Malaspina | ||||
Bisnonna paterna: Caterina Del Carretto |
Trisnonno paterno: Giovanni I Lazzarino Del Carretto | |||
Trisnonna paterna: Viscontina Adorno | ||||
Madre: Isabella Colonna |
Nonno materno: Vespasiano Colonna |
Bisnonno materno: Prospero Colonna |
Trisnonno materno: Antonio Colonna | |
Trisnonna materna: Antonella Cantelmi | ||||
Bisnonna materna: Covella di Sanseverino |
Trisnonno materno: ? | |||
Trisnonna materna: ? | ||||
Nonna materna: Beatrice Appiani |
Bisnonno materno: Jacopo IV Appiani |
Trisnonno materno: Jacopo III Appiano | ||
Trisnonna materna: Battistina Fregoso | ||||
Bisnonna materna: Vittoria Todeschini Piccolomini |
Trisnonno materno: ? | |||
Trisnonna materna: ? |
Onorificenze
Note
- ^ Sabbioneta. Una stella, una pianura, p. 176.
- ^ Il Toson d'oro di Vespasiano Gonzaga, su lafamigliabolognese.it.
Bibliografia
- Luca Sarzi Amadè, Il duca di Sabbioneta, SugarCo 1990
- Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972. ISBN non esistente
- Vespasiano Gonzaga e il ducato di Sabbioneta [atti del Convegno, Sabbioneta-Mantova, 12-13 ottobre 1991], 1993, a cura di Ugo Bazzotti, Daniela Ferrari, Cesare Mozzarelli, Mantova. ISBN non esistente.
- L. Ventura, Il collezionismo di un principe: la raccolta di marmi di Vespasiano Gonzaga Colonna, Modena 1997
- Vespasiano Gonzaga Colonna 1531-1591: l'uomo e le opere, [atti del convegno di studi, Teatro olimpico di Sabbioneta, 5 giugno 1999] a cura di E. Asinari, [Casalmaggiore] 1999
- Vespasiano Gonzaga Colonna duca di Sabbioneta e cavaliere del Toson d'oro, Sabbioneta 2001
- Bettina Marten, Die Festungsbauten Vespasiano Gonzagas unter Philipp II. von Spanien, Hamburg, Germania 1995
- Susanne Grötz, Sabbioneta. Die Selbstinszenierung eines Herrschers, Marburg, Germania 1993
- Hildegard Wulz, Die „Galleria degli Antichi“ des Vespasiano Gonzaga in Sabbioneta, Petersberg, Germania 2006
- Daniele Lucchini, Il duca e la città, Mantova 2013
- Giuseppe Amadei e Ercolano Marani (a cura di), I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras, Mantova, 1980.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vespasiano I Gonzaga
Collegamenti esterni
- Una breve biografia., su fermimn.gov.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 67261493 · ISNI (EN) 0000 0000 8147 5040 · SBN LO1V162539 · BAV 495/29425 · CERL cnp00588084 · ULAN (EN) 500286653 · LCCN (EN) nr93016942 · GND (DE) 118768220 · BNE (ES) XX1073191 (data) · BNF (FR) cb123024983 (data) · J9U (EN, HE) 987007501457005171 |
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