Stabilimento Alfa Romeo di Arese
Lo Stabilimento Alfa Romeo di Arese è stato uno dei siti produttivi dell'Alfa Romeo. Attivo tra il 1963 e il 2005, rappresentò il più grande stabilimento della casa automobilistica milanese.
L'impianto industriale Alfa Romeo di Arese ricopriva un'area molto ampia che spaziava anche sui comuni di Lainate, Garbagnate Milanese e Rho. Lo stabilimento era localizzato in una zona strategica, in quanto attorniato da importanti vie di comunicazione come l'Autostrada dei Laghi per l'Aeroporto di Milano-Malpensa, l'autostrada A4 e la Tangenziale Ovest (che collega la A1 e la A7). L'ex sito produttivo aresino ospita il Museo storico Alfa Romeo.
Gli anni sessanta
La costruzione dello stabilimento fu necessaria perché la capacità produttiva dello stabilimento del Portello stava giungendo a saturazione[1]. In quegli anni, infatti, la fabbrica milanese si stava progressivamente inserendo nel tessuto urbano della città, e registrata una carenza negli spazi produttivi[1], la dirigenza dell'Alfa Romeo decise di aprire un nuovo impianto alle porte di Milano, che non avesse i problemi del sito urbano[1].
La decisione ufficiale di aprire un nuovo stabilimento fu presa il 27 febbraio 1959, quando il consiglio di amministrazione decretò l'acquisto di una vasta area libera a pochi chilometri dal capoluogo, tra i comuni di Arese, Garbagnate Milanese, Lainate e Rho[1][2].
Le fasi costruttive dello stabilimento di Arese, fortemente voluto da Giuseppe Luraghi, si protrassero però più del preventivato, a causa dei problemi insorti negli appalti. Facendo slittare l'inaugurazione del complesso industriale al 1963[3][4][5]; anche se già dal 1962 poteva considerarsi operativa la sede della filiale, destinata allo stoccaggio delle vetture finite.
Comunque, la produzione del modello successore alla Giulietta, la Giulia, destinata in un primo tempo all'assemblaggio nella fabbrica di Arese, fu costruita come da principio al Portello, sino al 1965, anno in cui si registrerà il suo passaggio ad Arese, oramai a pieno regime[3], grazie all'avvio da qualche tempo della catena dedicata alla Giulia GT. A cui si affiancherà nel 1968, la produzione di una vettura di classe superiore, la 1750, che cederà il posto nei primi anni settanta alla sua evoluzione in 2000.
Gli anni settanta-ottanta
Dalla fine degli anni sessanta, nel nuovo quartier generale di Arese, si trasferirono progressivamente dal Portello, tutti gli uffici commerciali e di dirigenza della casa automobilistica Alfa Romeo, rispettivamente nelle strutture del Centro Tecnico e del Centro direzionale.
Ma sull'onda dei movimenti sbocciati nell'autunno caldo del ‘68, si registrarono nell'impianto industriale, delle rivendicazioni sindacali molto dure, con scioperi e manifestazioni, che ebbero ripercussioni a livello nazionale. Gli operai dell'Alfa Romeo ottennero svariate conquiste, e la fabbrica milanese si guadagnò l'appellativo di "Cattedrale dei Metalmeccanici".
Nonostante la costituzione della nuova realtà societaria imprenditoriale Alfa Sud, a Pomigliano d’Arco, lo stabilimento di Arese continuò a vivere in questi anni la sua fase di crescita; arrestatasi in seguito alle due crisi energetiche del 1973 e del 1979; che causarono all'Alfa Romeo, così come ad altre case produttrici di modelli sportivi, un grande calo nelle vendite. Tuttavia, nell'anno 1982 si riuscì a realizzare nello stabilimento un evento significativo, quello del record della sua forza lavoro, con circa 19.000 dipendenti e quattro modelli in produzione: Alfetta, Nuova Giulietta, Alfa 6 ed Alfetta GT-GTV; che non avrebbe avuto una lunga durata. Difatti; con la vendita dell'Alfa Romeo alla FIAT da parte dell'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) (1986), i dipendenti dell'impianto scesero ben presto a 16.000 unità; ma a un anno dall'acquisto, per la procedura di risanamento aziendale in cassa integrazione guadagni, la forza lavoro fu ulteriormente ridimensionata attorno ai 6.000 operai. Concentrando ad Arese la costruzione dell'ammiraglia 164 (in sostituzione dell'Alfa 6 e della 90) al fianco della 75 (erede della Nuova Giulietta), già avviata dal 1985.
Gli anni novanta e 2000
Nel 1989 la Regione Lombardia e il Giudice Amministrativo accolsero il ricorso presentato da un gruppo di cittadini di Arese, costituitisi in comitato, imponendo la riduzione dell'attività del reparto verniciatura da 800 a 400 vetture al giorno; determinano, come conseguenza, una progressiva fase di riduzione dei dipendenti, che culminerà nel 2002, con la vendita da parte della FIAT dello stabilimento agli americani di AIG Lincoln, compagnia frutto della collaborazione tra la "AIG Global Real Estate Investment Corporation", una sussidiaria della AIG e la "Lincoln Property Company", per ottimizzare la gestione delle rispettive proprietà immobiliari favorendo, al contempo, investimenti congiunti nel medesimo ambito industriale.
Dal punto di vista produttivo, nel 1993 terminò ad Arese l'assemblaggio della 75, in contemporanea a una breve fase di costruzione (in 669 unità) della sua erede 155, poi spostata a pochi mesi dal debutto (1992) nello stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco. Quindi, la FIAT decise di chiudere la fabbrica Autobianchi di Desio, portando ad Arese (ormai impianto dell’Alfa-Lancia Industriale) la linea di montaggio della piccola Autobianchi Y10, in attesa dello sviluppo di nuovi modelli Alfa Romeo.
Successivamente (1997), ebbe termine la costruzione della 164, il cui gruppo motore V6 era stato montato in sede in circa 42 unità al giorno. La decisione ufficiale di non volerla rimpiazzare sulle linee di montaggio aresine con la 166 provocherà la cassa integrazione di buona parte degli operai, che scendono ben presto sotto le 4.000 unità. Intanto, si materializza per Arese, la soluzione di portare l'allestimento dei veicoli VAMIA (Veicoli A Minimo Impatto Ambientale), che prenderà corpo nel 1998, con il montaggio di motore elettrico e batterie su alcuni esemplari di Fiat Seicento prodotte nello stabilimento di Tychy in Polonia. Ma produzione della Seicento Elettrica terminerà nel 2001 per via dell'esiguo numero di vendite.
Le ultime automobili prodotte ad Arese con il marchio Alfa Romeo risalgono al 2000 e sono la GTV e la Spider, il cui assemblaggio è stato trasferito presso gli stabilimenti della Pininfarina fino al termine della produzione (2005). A seguire, sono state allestite nell'impianto le Fiat Multipla ecologiche e, fino al 2005, i motori V6 della stirpe "Busso", ideati dall'omonimo progettista torinese Giuseppe Busso, durante gli anni settanta. Dopo la fine dell'attività produttiva, l'ultima divisione aziendale della Casa del Biscione ad essere attiva nel polo industriale di Arese è stato il Centro Stile Alfa Romeo, in seguito trasferito a Torino[6].
Gli anni 2010
Dal 2013 è in atto un progetto volto al recupero delle aree che un tempo ospitavano il corpo della grande fabbrica. Al posto dei capannoni dismessi è sorto un centro commerciale "Il Centro" (definito tra le strutture di vendita al dettaglio più grandi d'Europa)[7] e un parcheggio da diecimila posti auto per i visitatori del vicino sito Expo 2015 (chiuso come da programmi a decorrere dalla data di conclusione dell'esposizione universale)[8].
Nel contempo, è previsto lo sviluppo di un polo destinato ad attrarre piccole e medie imprese, oltre al mantenimento in attività della sede operativa del Customer Services Centre del Gruppo FCA (con circa 400 dipendenti)[9], a cui si è affiancata l'opera di valorizzazione e riapertura dell'ex Pista Prove e del Museo Storico Alfa Romeo[10], che si compone ora del Motor Village, showroom e concessionaria ufficiali per i marchi Jeep e Alfa Romeo[11].
Elenco automobili prodotte
| Foto | Marca | Modello | Inizio produzione | Fine produzione | Note |
|---|---|---|---|---|---|
| Alfa Romeo | Giulia GT | 1963 | 1976 | ||
| Alfa Romeo | Giulia | 1965 | 1977 | ||
| Alfa Romeo | 1750 | 1968 | 1971 | ||
| Alfa Romeo | 2000 | 1971 | 1977 | ||
| Alfa Romeo | Alfetta | 1972 | 1984 | ||
| Alfa Romeo | Alfetta GT | 1974 | 1987 | ||
| Alfa Romeo | Nuova Giulietta | 1977 | 1985 | ||
| Alfa Romeo | Alfa 6 | 1979 | 1987 | ||
| Alfa Romeo | 90 | 1984 | 1987 | ||
| Alfa Romeo | 75 | 1985 | 1993 | ||
| Alfa Romeo | 164 | 1987 | 1997 | ||
| Alfa Romeo | 155 | 1992 | 1992 | la produzione venne subito trasferita nell'impianto Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco (Napoli) | |
| Autobianchi | Y10 | 1992 | 1995 | ||
| Alfa Romeo | GTV | 1994 | 2000 | nel 2000 la produzione è stata trasferita presso gli stabilimenti Pininfarina di San Giorgio Canavese (Torino) | |
| Alfa Romeo | Spider | 1994 | 2000 | nel 2000 la produzione è stata trasferita presso gli stabilimenti Pininfarina di San Giorgio Canavese (Torino) | |
| FIAT | 600 Elettrica (VAMIA) | 1998 | 2001 | allestimento motore elettrico e batterie su vetture provenienti dallo stabilimento Fiat di Tychy (Polonia) | |
| FIAT | Multipla Metano (VAMIA) | 2000 | 2002 | installazione impianti a gas su vetture provenienti dallo stabilimento Fiat di Mirafiori (Torino) |
Note
- ^ a b c d La fabbrica e la produzione dell'Alfa Romeo a Milano – Ricostruzione e declino del Portello, su fc.retecivica.milano.it, Retecivica. Milano. URL consultato il 23 luglio 2013.
- ^ La nuova fucina, su alfaromeo75.it. URL consultato il 25 luglio 2013.
- ^ a b Sannia, 2010, pag. 71.
- ^ All'Alfa Romeo di Arese prima dell'ultima notte, su archiviostorico.corriere.it, archiviostorico. corriere.it. URL consultato il 25 luglio 2013 (archiviato dall'url originale).
- ^ Tabucchi, 2010, pag. 172.
- ^ Centro stile Alfa – Arese, addio, su quattroruote.it. URL consultato il 27 aprile 2014.
- ^ "Dieci giorni all'apertura del centro commerciale più grande d'Europa", Varese News, Busto Arsizio/Altomilanese, 4 aprile 2016
- ^ "Addio all'Alfa", Settegiorni Arese pag.38, 5 settembre 2014
- ^ Customer Service Fiat: dove il cliente è al centro di tutto, L'esperto di SicurAUTO.it, 14 febbraio 2013
- ^ "Arese, il cuore dell'Alfa batte sempre lì", La Repubblica Motori, 5 settembre 2014
- ^ "Il cuore Alfa Romeo batte di nuovo ad Arese", La Gazzetta dello Sport-Milano, 1 dicembre 2015
Bibliografia
- Alessandro Sannia, Alfa Romeo - 100 anni di leggenda, Milano, Gribaudo, 2010, ISBN 978-88-7906-972-4.
- Maurizio Tabucchi, Alfa Romeo 1910 - 2010, Milano, Giorgio Nada Editore, 2010, ISBN 978-88-7911-502-5.
- Danilo Moriero, Alfa Romeo. Gli anni di Arese. Gli uomini, la fabbrica, le automobili, Milano, Giorgio Nada Editore, 2011, ISBN 978-88-7911-495-0.
Voci correlate
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