Simboli patri spagnoli

La bandiera;

lo stemma;

il motto;

il toro;

Santiago Matamoros;

la Marcha Real;

il 12 ottobre;

la peseta.

Simboli patri uruguaiani

  • la bandiera uruguaiana;
  • la bandiera di Artigas;
  • la bandiera dei Trentatré orientali;
  • l'Himno Nacional de la Repùblica Oriental del Uruguay;
  • la coccarda nazionale;
  • lo stemma;
  • il motto;
  • il 25 agosto;
  • il peso uruguaiano;
  • il ceibo;
  • il Sole di maggio.

Lettura sociale

La lettura sociale (in inglese social reading) è un servizio online offerto da alcuni siti, che permette agli utenti di discutere a proposito dei propri libri e autori preferiti e di comprare libri elettronici a prezzi scontati, in definitiva dei veri e propri social network dedicati alla lettura.

Funzionamento

I siti di lettura sociale funzionano esattamente come i social network: ogni utente ha la propria bacheca con il riepilogo dei commenti fatti,l'elenco degli "amici", i messaggi e i libri letti.

È possibile leggere gratuitamente le anteprime dei libri, come anche acquistare libri cartacei ed elettronici. Ma il lato "sociale" del sito consiste nella possibilità di interagire con altri utenti, scambiandosi libri e opinioni

Firma

Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο


Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο


Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο

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Memnone di Rodi - Κώνσυλτα λ΄ωράκολο

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Memnone di Rodi - Κώνσυλτα λ΄ωράκολο

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Repubbliche marinare

Template:Repubbliche marinare

Amalfi

http://books.google.it/books?id=DZzmzLkCL54C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false

http://books.google.it/books?id=lubgLNSCZrgC&pg=PA625&dq=penetrazione+di+Amalfi&hl=it&sa=X&ei=Xc3dT5K8M5HN4QT0nfm9Cg&ved=0CEoQ6AEwBDgK#v=onepage&q=penetrazione%20di%20Amalfi&f=false

http://books.google.it/books?ei=uSHeT_6HA8bh4QSn-NHNCg&hl=it&id=pBLqAAAAMAAJ&dq=penetrazione+amalfitana+inpalestina&q=Palestina%2C+ove+essi+fondarono#search_anchor

http://www.museoarsenaleamalfi.it/1/carta_delle_rotte_mediterranee_uno_sguardo_ad_alcune_opere_1836381.html#slideshow

Agrigento, Cagliari, Marsiglia, Barcellona, Cordoba, Siviglia, Aleppo

Gaeta

http://books.google.it/books?id=VMfv3XKYC78C&pg=PA97&dq=penetrazione+di+Amalfi&hl=it&sa=X&ei=gMndT_7hDYvU4QScs9yHCg&ved=0CFIQ6AEwBQ#v=onepage&q=penetrazione%20di%20Amalfi&f=false

Roma, Sardegna, Sicilia, Tarquinia

http://books.google.it/books?id=r-5_6yyYqq4C&pg=PA226&dq=gaeta+ducato&hl=it&sa=X&ei=2iXjT6KOK8r4sgaH2YHBBg&ved=0CEoQ6AEwAg#v=onepage&q=commercio&f=false

Costantinopoli

«I Consoli delle Città e de' mercanti godevano ancora l' autorità non solo di punire I rei di alcuni delitti ma quella eziandio di stringere confederazioni co' popoli esteri. Questo è quanto osserviamo praticato in questa congiuntura con Marino Formosa e còlla popolazione da lui radunata nelle pertinenze del Monte Circeo. Questo è quanto fu eseguito con Tolommeo Console Romano e Conte di Frascati nel Febbrajo del 1105 con Sergio Duca di Napoli nello Aprile del 1108 e con Gaufrido dell' Aquila nel Maggio del 1132.»

Napoli, Frascati

http://books.google.it/books?id=03oKAAAAIAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=Gaeta&f=false

Barberia

http://books.google.it/books?id=cctDAAAAYAAJ&pg=PA337&dq=gaeta+colonie+commerciali&hl=it&sa=X&ei=oCrmT8OfDomM4gSWn4mNAQ&ved=0CDYQ6AEwAA#v=onepage&q=gaeta%20colonie%20commerciali&f=false

Tunisi, Bugia

http://books.google.it/books?ei=sgznT5aeHKn14QSu4_iwAQ&hl=it&id=J6QvAQAAMAAJ&dq=Gaeta+colonie+commerciali&q=Gaeta+#search_anchor

Pisa

http://books.google.it/books?id=iHijWQ5MWOsC&printsec=frontcover&dq=colonia+commerciale+di+Gaeta&hl=it&source=gbs_book_similarbooks#v=snippet&q=Gaeta&f=false

Genova, Pavia

http://books.google.it/books?id=C8UcAAAAIAAJ&dq=colonia%20commerciale%20di%20Gaeta&hl=it&source=gbs_similarbooks

Tripoli, Marocco

http://books.google.it/books?id=zpWZ6xzKdY8C&pg=PA131&dq=Gaeta+commercio+Terra+Santa&hl=it&sa=X&ei=Ek3oT975IYzP4QTj5sGjAQ&ved=0CGAQ6AEwBw#v=onepage&q=Gaeta%20commercio%20Terra%20Santa&f=false

Siria

http://books.google.it/books?id=9bXBT5WUP0wC&pg=PA520&dq=Gaeta+COMMERCI+sicilia&hl=it&sa=X&ei=WbnpT-T3Gsj74QTFpPWxDg&ved=0CEAQ6AEwAg#v=onepage&q=Gaeta%20COMMERCI%20sicilia&f=false

Palermo, Salerno, Puglia, Famagosta.

http://books.google.it/books?id=CfG89tzf4tIC&pg=PA211&dq=Gaeta+COMMERCI+Sardegna&hl=it&sa=X&ei=Mb_pT8iuK7TE4gTcv5T1DQ&ved=0CFUQ6AEwBQ#v=onepage&q=Gaeta&f=false

Castro, Cava

Duchi di Gaeta

ante 1032: Dinastia Docibili - Indipendente 1032-1039: Pandolfo IV di Capua - Diepndente da Capua 1040-1045: Guaimario IV di Salerno - Dipendente da Salerno 7 1046-1057: Atenolfo I - Indipendente 11 1058-1061: Giordano I - Dipendente da Capua 4 1062-1065: Atenolfo II - Indipendente 4 1066-1067: Dannimbaldo - Indipendente 2 1068-1084: Goffredo Ridello - Dipendente da Capua 1085-1092: Rinaldo Ridello - Dipendente da Capua 24 1093-1100: Landolfo - Indipendente 1101-1104: Guglielmo Blosseville - Indpendente 1105-1111: Riccardo Dell'Aquila - Indipendente 1112-1113: Andrea Dell'Aquila - Indipendente 1114-1120: Gionata di Caleno - Indipendente 1121-1135: Riccardo III di Caleno - Indipendente 42

Noli

http://books.google.it/books?id=V4FUkOn0WRcC&pg=PA19&lpg=PA19&dq=moneta+di+Noli&source=bl&ots=csNpRx3xVP&sig=3AvTrzDrwygMAZ9nql9xyPOYGvQ&hl=it&sa=X&ei=-McwUN_vJMOo4gTzwIHIBg&ved=0CEIQ6AEwAw#v=onepage&q=moneta%20di%20Noli&f=false

http://books.google.it/books?id=_Mq50W50I_IC&pg=PA177&lpg=PA177&dq=repubblica+di+Noli&source=bl&ots=SFvVsWvKr9&sig=Xxtt3uTxr8zd8B_4k31WAlDXScU&hl=it&sa=X&ei=hJwyUMuOIov74QSN84CQAw&ved=0CEAQ6AEwAg#v=onepage&q=repubblica%20di%20Noli&f=false

http://www.comune.noli.sv.it/it/noli/storia/informazioni.htm

Stemma della Repubblica di Noli

La fortuna di Noli cominciò con le Crociate: la sua particolare posizione geografica la rese infatti un'importante porto per la costruzione delle navi e il trasporto di uomini e vettovaglie diretti in Terra Santa.

Partecipando alle crociate, Noli ottenne numerosi privilegi dai sovrani cristiani di Antiochia e di Gerusalemme e soprattutto ingenti ricchezze, con cui poté comprare gradatamente i vari diritti marchionali dai marchesi del Carretto, da cui dipendeva, fino alla completa indipendenza nel 1192, ufficializzata quattro anni dopo da Enrico VI di Svevia.

Ad appena dieci anni dalla sua nascita, i consoli del neonato comune decisero intelligentemente di allearsi con la vicina e assai più potente Repubblica di Genova: nel 1202 infatti Noli ne divenne un protettorato, condizione che sarebbe durata per tutta la sua esistenza.Questo rese Noli una repubblica marinara "anomala" rispetto alle altre: infatti non batté mai moneta propria né ebbe fondachi autonomi, appoggiandosi per queste cose ai genovesi, pur mantenenendo una totale indipendenza interna.

La piccola repubblica visse per un periodo di florida espansione durante tutto il XIII e il XIV secolo, in cui costruì molte nuove torri, si dotò di una cinta muraria ed estese i suoi confini fino a comprendere i limitrofi paesi di Orco, Mallare, Segno e Vadocittà; città fortemente guelfa, aderì alla Lega lombarda contro Federico II e fu per questo premiata da papa Gregorio IX con la costituzione della diocesi di Noli nel 1239 e la donazione dell'Isola di Bergeggi.

Ma la prosperità di Noli era legata alle crociate: quando queste terminarono, la sua posizione geografica, tanto utile nel Duecento, si rivelò inadatta ai taffici di maggior cabotaggio delle navi quattrocentesche; i nolesi, tagliati fuori dai commerci marittimi, cessarono ogni attività mercantile e divennero pescatori. Questa è un'altra peculiarità della storia di Noli: infatti a partire dal 1400 la repubblica di Noli smise di fatto di essere "marinara", pur conservando la propria indipendenza per altri quattro secoli.

All'isolamento commerciale si aggiunsero le continue guerre con i vicini comuni di Savona e Finale Ligure, che contribuirono a condannare la cittadina ligure a una lunga decadenza, che sarebbe durata fino alla fine dell'indipendenza, avvenuta nel 1797 con l'annessione alla Repubblica Ligure.[1][2][3]

  1. ^ http://www.comune.noli.sv.it/it/noli/storia/storia.htm
  2. ^ Michelin / MFPM, Liguria, Michelin, 2010.
  3. ^ Touring Club Italiano, Liguria, Milano, Touring Editore, 1982. ISBN 8836500099

Arte

generico (Ragusa) bizantino (Amalfi, Venezia, Ancona, Genova, Gaeta) arabo/arabo-normanno (Amalfi, Venezia, Gaeta, Pisa, Noli) romanico (Noli, Pisa, Gaeta, Venezia, Ancona) franco-inglesi (Genova)

Corbezzolo

Il corbezzolo è la pianta nazionale italiana; esso infatti, nel periodo di Natale ha contemporaneamente le foglie verdi, i fiori bianchi e i frutti rossi, gli stessi colori della bandiera italiana. L'ideatore di questa simbologia fu Giovanni Pascoli, che per commentare il passo dell'Eneide di Virgilio in cui si parla del cadavere di Pallante adagiato su rami di corbezzolo, scrisse un'ode in cui considera Pallante il primo eroe morto per la causa nazionale, e il corbezzolo come una prefigurazione del tricolore.Il tema fu ripreso in lingua latina nel Carme Hymnus in Romam.

Ducato di Sorrento

http://www.ilmegliodisorrento.com/2011/01/sorrento-e-il-suo-ducato/

Italiani

Volta, Lombardia n

Fermi, Lazio (P piacentino, M barese) c

Lorenzo de' Medici Toscana c

Rita Levi Montalcini Piemonte n

Leopardi Marche c

Leonardo Toscana c

Cristoforo Colombo Liguria n

Fellini Lazio c

Verdi Emilia-Romagna n

Dante toscana c

Magnani Lazio c

Foscolo Zante x

Umberto Eco Piemonte n

D'annunzio Abruzzo s

Galilei Toscana c

Marconi Emilia-Romagna n

Garibaldi Nizza, x

Manzoni Lombardia n

Deledda Sardegna c

Carducci toscana c

Pavarotti Emilia-Romagna n

Machiavelli Toscana c

Marco Polo Venezia n

Rossi Marche c

Sergio Leone Lazio c

Luigi Pirandello Sicilia s

Pasolini Emilia-Romagna n

Bernini Campania s

Quasimodo sicilia s


Caravaggio Lombardia n (s) Federico II Marche c (s) Michelangelo Toscana c

Campanella, Boccioni, Coppi, Giorgione, Canova, Verdi, Foscolo


  1. Federico II, a cui la Treccani dedica l'Enciclopedia Federiciana e che compare col suo Castel del Monte sulle monete italiane da 1 eurocent;
  2. Alessandro Manzoni, Autore tra i massimi della letteratura secondo la Treccani;
  3. Giuseppe Garibaldi, uno dei più grandi artefici del Risorgimento italiano secondo la Treccani;
  4. Luigi Pirandello, uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi secondo la Treccani;
  5. Giosué Carducci, premio Nobel per la Letteratura, zelantissimo insegnante, dotto erudito, geniale critico e storico e insieme poeta dei maggiori che l'Italia abbia avuto, secondo la Treccani;
  6. Eugenio Montale, premio nobel per la Letteratura, Tra i massimi poeti italiani del Novecento secondo la Treccani;
  7. Nicola Pisano, ché La sua opera ebbe nell'ambito della scultura un ruolo altrettanto incisivo di quello che, una generazione più tardi, Giotto rivestì per la pittura secondo la Treccani.
  8. Enrico Fermi, Premio Nobel per la Fisica, uno dei fisici più completi del nostro secolo secondo la Treccani;
  9. Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la Fisica, presidente della Treccani;
   #Giovanni Falcone della cui opera il risultato era di portata storica secondo la Treccani;
   #Cesare Beccaria tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano e che pose le fondamenta della scienza criminale moderna secondo la  Treccani--Memnone di Rodi 
  1. Dante Alighieri, a cui la Treccani dedica l'Enciclopedia Dantesca e che figura sulle monete italiane da 2 euro;
  2. Galileo Galilei, di cui il Montanelli riporta l'elogio del Grozio la più grande mente di tutti i tempi;
  3. Niccolò Machiavelli, ché per il Montanelli Nessun'opera [s'intende "Il Principe"] dai tempi di Aristotele influenzò tanto la scienza politica e l'arte del governo e Tutti riconoscono in lui il fondamento di una disciplina [la scienza politica];
  4. Lorenzo il Magnifico, che, per il Montanelli di Magnifico, a quei, tempi, si dava a ogni Signore. Ma Lorenzo lo fu per eccellenza e antonomasia.
  5. Sophia Loren, l'attrice italiana che ha vinto più premi Oscar;
  6. Federico Fellini, il regista italiano che ha vinto più premi Oscar;
  7. Luciano Pavarotti, il cantante italiano che vinto più premi Grammy;
  8. Michelangelo Buonarroti, culmine della civiltà rinascimentale secondo la Treccani;
   #Raffaello Sanzio, uno dei più grandi interpreti del Rinascimento secondo la Treccani;
  1. Giotto di Bondone, massimo protagonista della civiltà artistica gotica italiana secondo la Treccani;
  2. Gianlorenzo Bernini, il massimo protagonista della cultura figurativa barocca secondo [1];
   #Francesco Petrarca,  l'iniziatore di quel grande moto spirituale e culturale che poi si chiamò umanesimo secondo [2];
  1. Giacomo Leopardi, tra i massimi scrittori della letteratura italiana di tutti i tempi secondo la Treccani;
   #Benedetto Croce, la figura di maggior rilievo della vita culturale italiana della prima metà del Novecento secondo la Treccani;
  1. Fausto Coppi, uno dei maggiori e più completi [ciclisti] di tutti i tempi secondo la Treccani;
  2. Tommaso Campanella il maggior lirico italiano del Seicento secondo la Treccani;
  3. Umberto Boccioni, l'espressione più alta e compiuta del futurismo italiano secondo la Treccani;
  4. Giorgione, l'iniziatore dell'era pittorica moderna secondo la Treccani;
  5. Antonio Canova, come un nuovo Fidia secondo la Treccani;
  6. Giuseppe Verdi, Massimo operista italiano dell'Ottocento, tra i più celebrati di tutti i tempi secondo la Treccani;
  7. Ugo Fosccolo, Tra i massimi esponenti della letteratura italiana del neoclassicismo e del primo romanticismo e scrittore del primo romanzo italiano moderno secondo la Treccani.

Napoli e l'Unità

Storia d'Italia di ruggiero Romano libro di storia Storia d'Italia di Denis Mack Smith Storia d'Italia di Indro Montanelli la nuova storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi Storia della Campania e di Napoli. Linee per un curricolo di storia locale e ... Di Giulio De Martino,De Martino Giulio Campania di Antonio Canino Storia e Coscienza Storica di Bontempelli e Bruni Prefazione all'Agricoltore Sperimentato di Antonio Genovesi Conflitti e squilibri nel Mezzogiorno tra Cinque e Ottocento di Luigi De Rosa Mezzogiorno tra riforme e rivoluzione di Pasquale Villani Storia facile dell'economia italiana dal Medioevo a oggi di Carlo M. Cipolla

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Tipologia

Genere

Sottogenere

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Italiani2

Wikipedia:Fonti librarie

12 C 7 N 9 S 1 X

12 let 5 art 6 fil 3 sci 2 pol 1 mus 1 rel


  1. Dante 5320 C
  2. Leonardo da Vinci 1496 C
  3. Alessandro Manzoni 1479 N
  4. Giacomo Leopardi 1478 C
  5. Gabriele D'Annunzio 1376 S
  6. Garibaldi 1236 X
  7. Luigi Pirandello 875 S
  8. Tommaso d'Aquino ex aequo Torquato Tasso 830 SS
  9. Giuseppe Verdi 826 N
  10. Michelangelo Buonarroti 808 C
  11. Benedetto Croce 803 S
  12. Petrarca 738 C
  13. Galileo 660 C
  14. Francesco d'Assisi 551 C
  15. Raffaello Sanzio 522 C
  16. Caravaggio 511 N
  17. Fermi 500/1000 C
  18. Gaimbattista Vico ex aequo Giovanni Pascoli 480 SN
  19. Pier Paolo Pasolini 472 N
  20. Giovanni Verga 421 S
  21. Boccaccio 420 S
  22. Federico II 397 C (S?)
  23. Machiavelli 380 C
  24. Ariosto 431,5 N
  25. Giordano Bruno 371 S
  26. Eugenio Montale 399 N
  27. Giotto 332 C
  28. Tiziano Vecellio 300
  29. Tommaso Campanella 232
  30. Piero della Francesca 536
  31. Andrea Palladio 220
  32. Ludovico Ariosto 388
  33. Tommaso Campanella 293
  34. Alcide De Gasperi 285 + 185/370
  35. Giorgio de Chirico 283
  36. Italo Svevo 250
  37. Marconi 200
  1. Pavarotti 22 + 276/552
  2. Sophia Loren 128
  3. Valentino Rossi 66
  • Antonio Canova 187
  • Federico Fellini 176
  • Botticelli 172
  • Gian Lorenzo Bernini 171
  • Marco Polo 161
  • Italo Calvino 159
  • Giuseppe Ungaretti 154
  • Giovanni Giolitti 150/450
  • Leon Battista Alberti 150
  • Tintoretto 144
  • Lorenzo de' Medici 139
  • Montessori 137 + 540/1080
  • Giorgione 137
  • Cristoforo Colombo 135
  • Umberto Boccioni 117
  • Donatello 116
  • Masaccio 110
  • Giovannni Bellini 108

Categoria:Italiani


Italiani

  1. Giuseppe Verdi 9600
  2. Dante 5477
  3. Leonardo da Vinci 4412
  4. Michelangelo Buonarroti 3262
  5. Marco Polo 3165
  6. Garibaldi 2528
  7. Giotto 1469
  8. Galileo 1408
  9. Montessori 1217
  10. Francesco d'Assisi 999
  11. Gabriele D'Annunzio 916
  12. Benedetto Croce 832
  13. Giacomo Leopardi 815
  14. Giordano Bruno 806
  15. Torquato Tasso 791
  16. Cristoforo Colombo 753
  17. Luigi Pirandello 750
  18. Pier Paolo Pasolini 742
  19. Machiavelli 720
  20. Petrarca 718
  21. Tommaso d'Aquino 699
  22. Federico Fellini 688
  23. Alcide De Gasperi 655
  24. Donatello 644
  25. Alessandro Manzoni 641
  26. Giambattista Vico 627
  27. Giorgio de Chirico 601
  28. Giovanni Pascoli 590
  29. Raffaello Sanzio 576
  30. Pavarotti 574
  31. Fermi 551
  32. Italo Svevo 545
  33. Andrea Palladio 544
  34. Leon Battista Alberti 514
  35. Giorgione 499
  36. Tintoretto 492
  37. Federico II 459
  38. Boccaccio 455
  39. Italo Calvino 441 #Ariosto 431,5
  40. Eugenio Montale 399
  41. Giovanni Verga 377
  42. Lorenzo de' Medici 373
  43. Masaccio 364
  44. Botticelli 362
  45. Tommaso Campanella 357
  46. Antonio Canova 353
  47. Tiziano Vecellio 326
  48. Sophia Loren 304
  49. Gian Lorenzo Bernini 297
  50. Marconi 228
  51. Giuseppe Ungaretti 291
  52. Giovannni Bellini 275
  53. Umberto Boccioni 268
  54. Giovanni Giolitti 200
  55. Antonello da Messina 190
  56. Valentino Rossi 100


  1. Giuseppe Verdi 9600
  2. Dante 5477
  3. Leonardo da Vinci 4412
  4. Michelangelo Buonarroti 3262
  5. Marco Polo 3165
  6. Garibaldi 2528
  7. Caravaggio 1618
  8. Giotto 1469
  9. Galileo 1408
  10. Montessori 1217
  11. Francesco d'Assisi 999
  12. Gabriele D'Annunzio 916
  13. Benedetto Croce 832
  14. Giacomo Leopardi 815
  15. Giordano Bruno 806
  16. Torquato Tasso 791
  17. Cristoforo Colombo 753
  18. Luigi Pirandello 750
  19. Boccaccio
  20. Machiavelli 720
  21. Petrarca 718
  22. Tommaso d'Aquino 699
  23. Federico Fellini 688
  24. Alcide De Gasperi 655
  25. Gianlorenzo Bernini
  26. Alessandro Manzoni 641
  27. Giambattista Vico 627
  28. Giorgio de Chirico 601
  29. Valentino Rossi
  30. Raffaello Sanzio 576
  31. Pavarotti 574
  32. Fermi 551
  33. Marconi 545
  34. Andrea Palladio 544
  35. Sophia Loren
  36. Giorgione 499

N 11 C 14 S 9 X 2

Significato della Bandiera d'Italia

http://www.risorgimento.it/rassegna/index.php?id=10514&ricerca_inizio=0&ricerca_query=&ricerca_ordine=&ricerca_libera=

http://www.risorgimento.it/rassegna/index.php?id=10517&ricerca_inizio=0&ricerca_query=&ricerca_ordine=&ricerca_libera=

http://www.risorgimento.it/rassegna/index.php?id=10523&ricerca_inizio=0&ricerca_query=&ricerca_ordine=&ricerca_libera=

http://www.risorgimento.it/rassegna/index.php?id=10524&ricerca_inizio=0&ricerca_query=&ricerca_ordine=&ricerca_libera=

http://www.radiomarconi.com/marconi/storiabandiera/significato.html

https://celebrarelanazione.files.wordpress.com/2011/03/mondadori_repubblica_vecchio.pdf

http://www.quirinale.it/qrnw/simboli/tricolore/tricolore.html

Famiglie di religioni

https://books.google.it/books?id=bxvcCgAAQBAJ&pg=PT38&dq=classificazione+religioni&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT0aOK27fRAhWBxxQKHSjcBdwQ6AEIJTAC#v=onepage&q=classificazione%20religioni&f=false

https://books.google.it/books?id=Y8HbDuMma9IC&pg=PA13&dq=classificazione+religioni&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT0aOK27fRAhWBxxQKHSjcBdwQ6AEIKzAD#v=onepage&q=classificazione%20religioni&f=false

https://www.britannica.com/topic/classification-of-religions

Monitoraggio vessillologia

Descrizione Storia SiSignificato Usi Altre bandiere

Araldica

https://www.britannica.com/topic/heraldry

Bandiere col Sole

https://books.google.it/books?id=NSu5BAAAQBAJ&pg=PA230&dq=sun+flags&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwip2uan9cjRAhUFxxQKHQ6JC48Q6AEIGjAA#v=snippet&q=sun%20&f=false

Impero romano e Medioevo ==

Durante l'età augustea l'Italia fu organizzata in un sistema amministrativo distinto da quello tipico della province[1] divenendo la parte privilegiata dell'impero: i suoi abitanti liberi erano cittadini romani[2], esentati dalla tassazione diretta, eccetto la nuova tassa sulle eredità creata per finanziare i bisogni militari. L'Italia fu dotata di una fitta rete stradale e di numerose strutture pubbliche (evergetismo augusteo). I privilegi accordati da Roma all'Italia, tanto da farne una sorta di metropoli rispetto alle altre province dell'impero, affondavano le loro radici nella più antica politica d'espansione romana, che facendo leva sul comune substrato culturale e linguistico caratterizzante molti popoli italici (Latini, Osci, Falisci, Umbri ecc.) ed i Veneti, assimilava poi nella stessa koinè anche gli altri popoli della regione italiana (Liguri, ecc.).

Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'unità territoriale della penisola non venne meno né col regno degli Ostrogoti, la prima di tante occasioni mancate nel Medioevo per far nascere anche in Italia una coscienza nazionale come viceversa avvenne in altri paesi europei, né dopo l'intervento diretto dell'imperatore d'Oriente Giustiniano I e la successiva guerra gotica (535-553). Questa unità si ruppe con l'invasione longobarda e la conseguente spartizione della penisola.

I Longobardi inizialmente tesero a rimanere separati dalle popolazioni soggette sia sotto il profilo politico che militare, ma col tempo finirono sempre più per fondersi con la componente latina e tentarono, sull'esempio romano e ostrogoto, di riunificare la penisola per dare una base nazionale al loro regno.[3] Tale tentativo fallì per l'intervento dei Franchi richiamati da papa Adriano I, secondo un copione tipico destinato a ripetersi nei secoli a venire, che vede il papa cercare il più possibile di impedire la nascita di una potenza nemica sul suolo italico in grado di compromettere la sua autonomia.[4]

Prima della conquista franca infatti, il Regnum Langobardorum si identificava con la massima parte dell'Italia peninsulare e continentale e gli stessi re longobardi, dal VII secolo, non si consideravano più solo re dei longobardi, ma dei due popoli (longobardi e italici di lingua latina) posti sotto la propria sovranità nei territori non bizantini e dell'Italia tutta (Dei rex totius Italiae). I vincitori si erano pertanto gradualmente romanizzati, abbracciando la cultura dei vinti grazie anche all'accettazione del latino come unica lingua scritta dello Stato e come strumento di comunicazione privilegiato a livello giuridico e amministrativo. Durante il periodo longobardo, a seguito della Donazione di Sutri si formò il primo nucleo dello Stato Pontificio: il Patrimonium Sancti Petri, primo nucleo territoriale su cui si estenderà il potere temporale della Chiesa, fino al 1870.

I Franchi, a partire dalla seconda metà dell'VIII secolo, tentarono di ricostituire l'Impero con Carlo Magno: tale organismo prese corpo definitivamente un secolo e mezzo più tardi, con un sovrano germanico, Ottone I di Sassonia. Il Regno d'Italia era legato a questo grande organismo statuale da vincoli di vassallaggio, dai quali vanamente cercò di sottrarsi. I più celebri fra tali tentativi furono quello di Berengario del Friuli (850-924),[5] e poi di Arduino d'Ivrea (955-1015), personaggi considerati dalla storiografia nazionalista come antesignani dei patrioti risorgimentali. Arduino, attorno all'anno 1000, sostenuto dalla nobiltà laica del nord Italia, condusse alcune campagne militari per liberare l'Italia dalla tutela germanica.[6]

 
Francesco Hayez: I vespri siciliani, (1846) questo quadro, costituisce uno dei classici esempi di opere pittoriche risorgimentali, che mascheravano sotto la rappresentazione di eventi del passato, l'ideale di cospirazione e lotta contro lo straniero

Nei primi secoli dopo il Mille, lo stesso desiderio di autonomia e libertà portò a un notevole sviluppo delle Repubbliche marinare (Amalfi, Genova, Pisa e Venezia), e poi dei liberi Comuni di popolo, favorendo quella rinascita dell'economia e insieme delle arti che approderà al Rinascimento, e che fu anticipata dal risveglio religioso che si ebbe nel Duecento con le figure di Gioacchino da Fiore e Francesco d'Assisi.[7]

Se durante l'alto Medioevo il sentimento nazionale italiano si mantenne ancora piuttosto in ombra, partecipando alla contesa tra le due potenze di allora, il Papato e l'Impero, con i quali si schierarono rispettivamente Guelfi e Ghibellini, esso cominciò così lentamente a emergere, alimentandosi soprattutto del ricordo dell'antica grandezza di Roma, e trovando nell'identità religiosa rappresentata dalla Chiesa, idealmente erede delle istituzioni romane, un senso di comune appartenenza.[8] La vittoria nella battaglia di Legnano ad opera della Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa (1176), e la rivolta dei Vespri siciliani contro il tentativo del re di Francia di assoggettare la Sicilia (1282), saranno assunte in particolare dalla retorica romantica ottocentesca come i simboli del primo risveglio di una coscienza di patria.[9]

Mentre però da un lato la formazione dei comuni e delle signorie portò al fallimento di una composizione politica unitaria, per il prevalere di interessi locali in un'Italia suddivisa in piccoli stati, spesso in lotta fra di loro, d'altro lato, secondo taluni autori, fu proprio questo il periodo in cui si formò l'Italia come nazione, « [...] forse...la più precoce delle nazioni europee...[10]», e in cui, secondo alcuni storici, si produsse ad opera di Federico II di Svevia il primo serio tentativo di unificazione peninsulare[11]. Tale tentativo, secondo altre correnti storiografiche, fu invece espressione della volontà di una politica espansionistica di assoggettamento ad opera del sovrano svevo-italiano, tesa a favorire l'instaurarsi di signorie ghibelline a lui amiche, sottraendo l'Italia dall'influenza papale e sottomettendola per intero all'impero germanico.[12]

 
Alberico da Barbiano

Ispirata ad uno spirito di riscossa nazionale nell'ambito militare venne considerata la vittoria nel 1379 del condottiero Alberico da Barbiano nella Battaglia di Marino al comando delle milizie italiane contro mercenari francesi e bretoni al soldo dell'Antipapa Clemente VII. Per questa sua impresa Alberico riceverà da Papa Urbano VI uno stendardo col motto "LI-IT-AB-EXT" ("Italia ab exteris liberata" - L'Italia liberata dagli stranieri). Secondo Gregorovius questa fu «la prima volta [in cui] le armi nazionali vinsero le compagnie di ladroni stranieri; l'Italia si destò alla fine dal suo letargo, sicché da quella giornata di Marino si può dire che cominci l'era di una nuova milizia italiana e di una nuova arte di guerra»[13]

«L'Italia osservava con dispetto quelle orde di avventurieri...aspettava un genio che a quelle milizie mostrasse in che è locata la gloria e dove l'infamia, le trascinasse nelle campagne, le mettesse in militare ordinanza e le spingesse salde, compatte e meglio agguerrite a mutare il destino delle città o volgere in fuga scompigliata i fanti e cavalieri stranieri. E venne quindi il genio cui sospirava l'Italia: Alberico da Barbiano.[14]»

Rinascenze e Rinascimento

 
Dante Alighieri
 
Niccolò Machiavelli

Durante le rinascenze culturali del XIII e XIV secolo, che avrebbero condotto al fiorire del Rinascimento, si dimostrò ben vivo il ricordo della passata grandezza dell'Italia come centro del potere e della cultura dell'impero romano e come centro del mondo, e il Paese fu ispirazione ed oggetto di studio per poeti e letterati, cantando lodi all'Italia antica - già vista come continuum culturale se non nazionale - e deprecandone la contemporanea situazione.

Un sentimento di comune appartenenza nazionale sembrò maturare presso gli intellettuali del tempo mentre il volgare latino locale veniva elevato al rango di lingua letteraria, primo ideale elemento di una coscienza collettiva di popolo.[15] Anche grazie a tali letterati e intellettuali, fra cui emersero le figure universali di Dante, Petrarca e Boccaccio, che ebbero scambi culturali senza tener conto dei confini regionali e locali, la lingua italiana dotta si sviluppò rapidamente, evolvendosi e diffondendosi nei secoli successivi anche nelle più difficili temperie politiche, pur rimanendo per molti secoli lingua veicolare solo per le classi più colte e dominanti, venendo progressivamente ed indistintamente adottata come lingua scritta in ogni regione italofona, prescindendo dalla nazionalità dei suoi principi. Dante e Petrarca inoltre introdussero la locuzione Bel paese, come espressione poetica, per indicare l'Italia:

«Le genti del bel paese là dove 'l sì suona,[16]»
«Il bel paese / ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe[17]»

Allo stesso tempo Dante deplorò la condizione politica in cui si trovava l'Italia con la famosa terzina della Divina Commedia:

«Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello! ,[18]»
 
Gli stati italiani nel 1494.

Nel 1474 Flavio Biondo manda alle stampe l'opera l'Italia illustrata, un libro di geografia e di storia su quelle che allora erano le diciotto province della penisola. Sul piano politico, invece, a causa della mancanza di uno Stato unitario sul modello di quelli che stavano via via sorgendo nel resto d'Europa, i piccoli stati italiani furono costretti a supplire con l'intelligenza strategica dei suoi capi politici alla superiorità di forze degli stati nazionali europei, arrivando a concordare una alleanza la Lega Italica. Esemplare fu in proposito il signore di Firenze Cosimo de' Medici (1389-1464), non a caso soprannominato Pater Patriae, ovvero "Padre della Patria",[19] e considerato uno dei principali artefici del Rinascimento fiorentino: la sua politica estera, infatti, mirante al mantenimento di un costante e sottile equilibrio fra i vari stati italiani, sarà profetica nell'individuare nella concordia italiana l'elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire nella penisola approfittando delle sue divisioni.[20]

L'importanza della strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore Lorenzo il Magnifico (1449-1492) nella sua continua ricerca di un accordo tra gli stati italiani in grado di sopperire alla loro mancanza di unità politica,[21] non venne tuttavia compresa dagli altri prìncipi della penisola, ed essa si concluse con la morte di Lorenzo nel 1492.

 
Francesco Guicciardini
 
C. Ripa, L'Italia (1603)

Da allora in Italia ebbe inizio un lungo periodo di dominazione straniera, la quale, secondo gli storici risorgimentali, fu quindi dovuta non a sterile arrendevolezza, bensì al ritardo del processo politico di unificazione. Nella propaganda risorgimentale, per via del romanzo omonimo di Massimo d'Azeglio, è anzi rimasto celebre e ricordato come gesto di patriottismo l'episodio della disfida di Barletta (1503), quando tredici cavalieri italiani,[22] alleati degli spagnoli per la conquista del Regno di Napoli, capeggiati dal capitano di ventura Ettore Fieramosca, sconfissero in duello altrettanti cavalieri francesi che li avevano insultati accusandoli di viltà e codardia.[23]

L'interesse per l'unità si spostò intanto dall'ambito culturale a quello dell'analisi politica e, già nel XVI secolo, Machiavelli e Guicciardini[24] dibattevano il problema della perdita dell'indipendenza politica della penisola, divenuta nel frattempo un campo di battaglia fra Francia e Spagna e infine caduta sotto la dominazione di quest'ultima.[25]

Pur con programmi diversi, Machiavelli e Guicciardini, fautori rispettivamente di uno Stato accentrato e di uno federale[26], concordavano sul fatto che la perdita dell'individualità nazionale fosse avvenuta a causa dell'individualismo e della mancanza di senso dello Stato delle varie popolazioni italiane. Ecco quindi il compito del Principe al quale Machiavelli lanciava la sua nota

«esortazione a pigliare l'Italia e liberarla dalle mani dei barbari.[27]»

All'inizio del XVII secolo Cesare Ripa con la sua opera Iconologia, nella voce "Italia con le sue provincie. Et parti de l'isole" rifacendosi ai testi classici diffonde l'immagine classica dell'Italia turrita, con cornucopia e sovrastata da una stella, "come rappresentata nelle Medaglie di Commodo, Tito et Antonino"[28] e conclude la descrizione dell'Italia con la frase «Siede sopra il Globo (come dicemmo) per dimostrare come l'Italia è Signora et Regina di tutto il Mondo, come hanno dimostrato chiaro gli antichi Romani, et hora più che mai il Sommo Pontefice maggiore et superiore a qual si voglia Personaggio.»

  1. ^ ad eccezione di Sicilia e Sardegna
  2. ^ solo nel 212 (Constitutio Antoniniana) la cittadinanza fu estesa a tutto l'impero
  3. ^ «né mai più fu ritentata per undici secoli la grande impresa (dicon essi) del costituire l'unità italiana.» (Giuseppe Brunengo, I primi Papi-Re e l'ultimo dei re longobardi, Coi tipi della Civiltà Cattolica, 1864, p.260
  4. ^ Montanelli, Da Carlo Magno all'anno Mille. Storia d'Italia, BUR, 1994.
  5. ^ «Alcuni storici e una certa retorica nazionalistica hanno fatto di lui un campione e un assertore dell'unità d'Italia», tratto da Montanelli & Gervaso, Storia d'Italia, vol. 6, Da Carlomagno all'anno 1000, pag. 139, Fabbri editori, 1994.
  6. ^ Umberto Eco, Il Medioevo. Barbari, cristiani, musulmani, Encyclomedia Publishers, 2010
  7. ^ Konrad Burdach, Riforma, Rinascimento, Umanesimo, trad. a cura di D. Cantimori, Sansoni, Firenze 1986.
  8. ^ AA.VV., Origini dello Stato. Processi di formazione statale in Italia fra medioevo ed età moderna, a cura di G. Chittolini, A. Molho e P. Schiera, Il Mulino, Bologna 1994.
  9. ^ Le garzantine, Atlante storico.., pag. 150 e 151
  10. ^ La citazione è tratta da: Umberto Cerroni, L'identità civile degli italiani, Lecce, Piero Manni, 1996, pag. 24
  11. ^ Umberto Cerroni, op. cit p. 25
  12. ^ Raffaele Morghen, L'unità monarchica nell'Italia meridionale in Nuove questioni di storia medioevale, Marzorati. Milano, 1977 (riportato in Giampaolo Perugi, Pagine di storiografia, Zanichelli editore, 2000, p.216)
  13. ^ Ferdinand Gregorovius, Storia di Roma nel medioevo, Vol VI, Venezia 1875 p.592
  14. ^ Biografie dei capitani venturieri dell'Umbria scritte ed illustrate con documenti da Ariodante Fabretti, A. Fumi, 1843, p.109
  15. ^ «Già nella prima metà del Trecento essa aveva dato ciò che le altre nazioni non avevano dato ancora... una lingua raffinata, una grande poesia... una prosa letteraria...» da Umberto Cerroni, op. cit., p. 24
  16. ^ Dante Alighieri, Inferno, Canto XXXIII, verso 80.
  17. ^ Petrarca, Canzoniere, CXLVI, versi 13-14.
  18. ^ Dante Alighieri, Purgatorio, Canto VI, verso 76-78.
  19. ^ «Capì che il destino dell'Italia era condizionato dall'equilibrio fra le quattro grandi potenze che vi si erano formate: Milano, Venezia, Firenze e Napoli. [...] Lo chiamarono "Padre della Patria", certamente alludendo a una patria fiorentina. Ma Cosimo lo fu di tutta l'Italia. Forse egli carezzò un sogno di unità nazionale. Ma capì ch'era irrealizzabile, e quindi si contentò dell'unico traguardo che un uomo di Stato italiano, a quei tempi, poteva proporsi: un Direttorio dei "quattro grandi", solidali nel proposito di mantenere la Penisola al riparo da intrusioni straniere» (Montanelli & Gervaso, Storia d'Italia, vol. 12, La civiltà del Rinascimento, pp. 11-12, Fabbri editori, 1994).
  20. ^ Le garzantine, Atlante storico.., pag. 223 e 225
  21. ^ «Questa fu la politica dei Medici sino alla fine del Quattrocento. Ad essa l'Italia è debitrice di quei decenni di relativa pace e di meravigliosa prosperità che consentirono il miracolo del Rinascimento» (Montanelli, op. cit., p. 12.).
  22. ^ Si trattava di «professionisti della guerra che non si facevano certo nessuno scrupolo a passare da una parte all'altra secondo le convenienze e circostanze, come farà uno dei tredici di Barletta», ma nei confronti dei quali il capitano spagnolo non perse l'occasione, offertagli dalla provocazione francese, di «far leva sull'amor proprio degli italiani» (Giuliano Procacci, La disfida di Barletta. Tra storia e romanzo, Bruno Mondadori editore, 2001 pagg. 47-48).
  23. ^ Il grande risalto che all'epoca venne dato all'episodio, secondo lo storico Giuliano Procacci (op.cit., p.45), era dovuto al desiderio di perpetuare un'immagine epica della classe feudale della cavalleria ormai superata come strumento di guerra
  24. ^ F. Guicciardini, Storia d'Italia, libro I, ed. Ricciardi, Milano-Napoli, 1953
  25. ^ G. Candeloro, Storia dell'Italia moderna, vol.I, Feltrinelli, Milano, 1956
  26. ^ «E se bene l'Italia divisa in molti domini abbia in vari tempi patito molte calamità che fose in un dominio solo non avrebbe patito [...] nondimeno in tutti questi tempi ha avuto al riscontro tante città floride [...] che io reputo che una monarchia gli sarebbe stata più infelice che felice» (in F. Guicciardini, op.cit.)
  27. ^ N. Machiavelli, Opere scelte, Volume 1969,Parte 1, Editori riuniti, 1969
  28. ^ Cesare Ripa, Iconologia, 1603