Costanza d'Asburgo

regina consorte di Polonia
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Costanza Renata d'Asburgo, detta anche Costanza d'Austria (Graz, 24 dicembre 1588Varsavia, 10 luglio 1631), fu una arciduchessa d'Austria e regina consorte di Svezia. Era la quinta figlia degli arciduchi Carlo II d'Austria e di Maria Anna di Baviera. I suoi nonni paterni erano l'imperatore Ferdinando I d'Asburgo e Anna di Boemia, figlia a sua volta di Vladislao II, re di Boemia e Ungheria. I suoi materni erano il duca Alberto V di Baviera e Anna d'Asburgo-Jagellone.

Costanza d'Asburgo
Regina consorte di Polonia
Granduchessa consorte di Lituania
In carica1605–1631
Incoronazione11 dicembre 1605
Altri titoliarciduchessa d'Austria
NascitaGraz, Austria, 24 dicembre 1588
MorteVarsavia, Polonia, 10 luglio 1631
Luogo di sepolturaCastello di Wawel, Varsavia, Polonia
Casa realeCasato di Vasa
Casato d'Asburgo
PadreCarlo II, Arciduca d'Austria
MadreMaria Anna di Baviera
FigliGiovanni II Casimiro Vasa
Giovanni Alberto Vasa
Carlo Ferdinando, Duca di Opole
Alessandro Carlo Vasa

Biografia

Sorella di Anna, alla morte di quest'ultima nel 1598, suo marito il re Sigismondo Vasa decise di sposarsi in seconde nozze con Costanza.[1] La cerimonia ufficiale si celebrò l'11 settembre del 1605.

Costanza fu un'ambiziosa politica. Immediatamente dopo il matrimonio, compì sforzi per influire in politica. Costruì una forte fazione di seguaci, con l'organizzazione di matrimoni tra le sue donzelle e nobili poderosi. Rappresentò gli interessi della famiglia degli Asburgo in Polonia, e influenzò la nomina di incarichi a corte, al governo e in chiesa. La sua confidente più vicina fu Urszula Meyerin.

Costanza parlava spagnolo, latino e italiano. Imparò il polacco dopo il matrimonio, però non le piaceva utilizzarlo. Era molto religioso e andava a messa due volte al giorno. Fu inoltre una mecenate di chierici, pittori e architetti. Finanziò la costruzione di vari palazzi per i suoi figli, però anche lei fu descritta come una donna economica.

Nel 1623 Costanza comprò Żywiec da Mikołaj Komorowski, che era proibito dalla legge ai membri della famiglia reale e provocò malintesi con il Parlamento.[2] Poco tempo dopo (nel 1626) proibì agli ebrei di vivere nella città.[3]

Costanza voleva garantire la successione di suo figlio al trono, e di non farlo ereditare al figlio di primo letto di suo marito, però non seguito.

Costanza diede a Sigismondo altri figli[4]:

Note

  1. ^ Stone 2001, 113
  2. ^ Bunt chłopów. Bunt, prześladowania i próby wyzwolenia się chłopów na Zywiecczyźnie w XVII wieku.
  3. ^ Miasto Żywiec
  4. ^ Vasa

Voci correlate

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