Organizzazione territoriale del comune

Già prima della formazione dei comuni nelle città italiane si erano costituite delle associazioni spontanee di cittadini che si occupavano della difesa della città. Ogni tratto delle mura era assegnato agli abitanti dell'area vicina, che si alternavano a fare la guardia. In alcune città queste associazioni prendevano il nome longobardo di guaite[1], in altre prendevano il nome delle porte che difendevano.

In età comunale queste associazioni territoriali presero altri nomi: "vicinie", "cappelle", "contrade" (a Siena), "popoli" (a Firenze). Ciò significava anche la diminuzione dei compiti militari ed invece l'espansione di altre attività, dal mutuo soccorso all'organizzazione di feste[1].

Con l'espansione urbanistica delle città, queste comunità territoriali furono accorpate in unità più grandi che ebbero, secondo quante erano in una città, il nome di terzieri (ad esempio a Siena), quartieri (come a Firenze e Bologna) o sestieri (a Venezia, Milano e Genova). Queste divennero le articolazioni rilevanti agli effetti militari e politici. [1].

Note

  1. ^ a b c Antonio Ivan Pini, L'associazionismo: una peculiarità e un'eredità del Medioevo in Haec sunt statuta. Le corporazioni medievali nelle miniature bolognesi, Modena, Franco Cosimo Panini, 1999

Bibliografia

  • Répertoire de jurisprudence des Guyot; Recueil des Statuts du royaume de la basoche, Parigi, 1654

Collegamenti esterni

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sito Diritto assicurativo

corporazioni genovesi

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sito Edizioni Carrara edizione La Giavanese edizioni

Commerci

L'isolamento rispetto all'Europa dovuto all'occupazione Mongola, nonché l'affermazione di nove potenze commerciali nei mari cui si afffacciava la Russia, fecero diminuire i traffici e ne modificarono le rotte.

Con la Quarta Crociata Venezia acquistò il controllo dei commerci del Mar Nero a scapito di un decadente Impero Bizantino e degli stessi Russi[1]

Note

  1. ^ Atlante Storico, Garzanti