Umanesimo
periodo convenzionalmente stabilito tra gli ultimi decenni del sec. XIV e la fine del sec. XV
L'Umanesimo è quell'epoca, storicamente identificata col Quattrocento italiano, caratterizzata dalla crisi delle istituzioni politiche, religiose, economiche e culturali del Medioevo e da una rapida evoluzione, che avrà il suo compimento nel Rinascimento, in particolare nell'ambito letterario, filosofico e scientifico, basata sul recupero della centralità dell'uomo con riferimento specifico alla sua esistenza terrena.

Gli umanisti
«Coloro che vennero in seguito definiti Umanisti, ossia i cultori quattrocenteschi del latino classico, chiamarono umanesimo il loro movimento, traendo tale nome dalla parola latina Humanitas, la quale sta a significare "tutto ciò che è degno dell'uomo e che lo rende civile, innalzandolo sopra la barbarie"»
L'Umanesimo contemporaneo
A lato del significato della parola Umanesimo, intesa come periodo storico, alcuni autori contemporanei ne hanno allargato il significato, così che possiamo definire umaniste tutte quelle correnti che abbiano proclamato la solidarietà e la libertà di scelta dell'essere umano. Tra questi si possono annoverare:
- Sartre, come esempio di Umanesimo Esistenzialista; si legga ad esempio il suo testo L'esistenzialismo è un umanismo;
- Maritain, come esempio di Umanesimo Cristiano;
- Ernst Bloch, Rodolfo Mondolfo e Herbert Marcuse, come esempio di Umanesimo Marxista, in cui si interpretano gli scritti di Marx, soprattutto quelli di età giovanile, in chiave umanista;
- Silo, scrittore argentino, fondatore e ideologo del Nuovo Umanesimo.