Le piacevoli notti (film)

film del 1966 diretto da Armando Crispino, Luciano Lucignani

Le piacevoli notti è un film del 1966 diretto da Armando Crispino e Luciano Lucignani.

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Vittorio Gassman e Luigi Vannucchi in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Durata117 min
Rapporto2,35:1
Generecommedia
RegiaArmando Crispino, Luciano Lucignani
SoggettoSteno, Sandro Continenza, Armando Crispino, Luciano Lucignani
SceneggiaturaSteno, Sandro Continenza
ProduttoreMario Cecchi Gori
FotografiaLeonida Barboni, Erico Menczer, Gábor Pogány
MontaggioMarcello Malvestito
MusicheGino Marinuzzi jr.
ScenografiaPier Luigi Pizzi
CostumiPier Luigi Pizzi
Interpreti e personaggi

Fonte di (libera) ispirazione sono state alcune delle 75 novelle apparententi alla raccolta omonima composta dallo scrittore bergamasco Giovanni Francesco Straparola negli anni '50 del XVI secolo.

Trama

Il film è ambientato nella Toscana della prima metà del XVI secolo[1]ed è articolato in tre episodi abilmente concatenati tra loro: nel primo episodio un nobile diventa l'amante di una donna imprigionata in casa dal suo stesso marito geloso, nel secondo un falso papa incoraggia i sogni amorosi di una ragazza e nell'ultimo in una burla fra amici una falsa Lucrezia Borgia viene scoperta in atteggiamenti amorosi con un pittore da un altrettanto falso duca d'Este .

Anacronismo

Nell'episodio di Domicilla, ella riporta di aver assistito alla lettura di un bando di Braccio da Montone fatta da un araldo di cui lei si era poi innamorata. Per quanto la donna dichiari che tale fatto sia avvenuta alcuno anni prima (data anche la sua giovinezza), in realtà Andrea Fortebracci, detto appunto Braccio da Montone, era morto già nel 1424, ovvero diciannove anni prima della nascita di Giulio II a cui Domicilla confessa le sue debolezze.

Curiosità

Il film è stato girato negli esterni nelle località toscane di San Gimignano, Pienza e Montepulciano.

Note

  1. ^ Il periodo storico, per quanto mai specificato all'interno del film, è facilmente intuibile data la figura di papa Giulio II che quindi situa l'intera azione all'epoca del suo pontificato, ovvero tra il 1503 ed il 1513

Collegamenti esterni

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