Il Gruppo T si è costituito a Milano nel 1959 ad opera di Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele Devecchi, a cui si aggiunse subito dopo Grazia Varisco. Con il termine Miriorama (infinite visioni) il Gruppo T (dove T sta per tempo) definisce la propria poetica, centrata sull'idea della variazione dell'immagine nella sequenza temporale. Insieme al padovano Gruppo N, il Gruppo T è all'origine dell'Arte Programmata, la cui mostra d'esordio si tiene nel 1962.

Storia

Nel 1959, Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele Devecchi, Partecipano con Piero Manzoni ed Enrico Castellani all’organizzazione e all’attività della galleria Azimut, a Milano. Qui incontrano, tra gli altri, Heinz Mack, Enzo Mari, Manfredo Massironi e il gruppo Motus (poi GRAV).

Nel settembre 1959 espongono opere polimateriche e monocrome alla Galleria Pater di Milano. Nell'ottobre di quell'anno è redatto Miriorama 1, manifesto programmatico e tecnico che sancisce la costituzione del Gruppo T (Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele Devecchi).

A partire da quell'anno, il gruppo di giovani artisti realizza delle manifestazioni collettive e personali prenderanno il titolo “Miriorama” (infinite visioni, dal greco orao, vedere, e myrio, che indica una quantità pressoché infinita), numerate progressivamente per sottolineare la continuità di un programma comune. Inoltre il Gruppo T inizia a redige una serie di testi programmatici fortemente filosofici.

Le opere realizzate dal Gruppo T si basano su effetti dati dalle variazioni di materia, superficie, colore, ecc. Queste opere mirano a non rivelare l'intervento dell'artista ma si aprono all’intervento da parte del fruitore.

Nel gennaio 1960, alla galleria Pater di Milano è organizzata Miriorama 1, la prima manifestazione del gruppo. Seguono 4 personali, una per ogni artista del gruppo. Con Miriorama 6, seconda collettiva, Grazia Varisco entra a far parte del Gruppo T.

A partire dal 1964, il Gruppo T si avvia una nuova forma di collaborazione, che vede la collaborazione, di volta in volta di due o tre membri del gruppo attorno a un progetto specifico.

Il 1968 segna una crisi nell’attività di gruppo, e scelte divergenti dei suoi componenti.

Mostre

  • Miriorama 1 (1960), Milano
  • Miriorama 2 (1960), personale
  • Miriorama 3 (1960), personale
  • Miriorama 4 (1960), personale
  • Miriorama 5 (1960), personale di Giovanni Anceschi
  • Miriorama 6 (1960)
  • Miriorama 7 (1960), Galleria S. Matteo, Genova
  • Miriorama 8 (1960), negozio Bruno Danese, Milano
  • Miriorama 9 (1961), Minami Gallery, Tokio
  • Miriorama 10 (1961), Galleria La Salita, Roma
  • Miriorama 11 (1962), Studio N, Padova
  • Miriorama 12 (1962), Galleria del Cavallino, Venezia
  • Miriorama 13 (1963), Galleria del Naviglio, Milano
  • Miriorama 14 (1964), Studio F, Ulm

Manifesti programmatici

  • Miriorama 1 (1959)
  • Miriorama 2 (1960)

Referenze

  • Lucilla Meloni, Gli Ambienti del Gruppo T. Arte immersiva e interattiva, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2004
  • M. Margozzi, L. Meloni (a cura di), Gli ambienti del Gruppo T. Le origini dell'arte interattiva, catalogo della mostra, Galleria Nazionale d'arte Moderna, Roma, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2006
  • Dragone P., L'arte Programmata, a.c. di, in AA. VV., Ricerche visuali dopo il 1945 - Corso di Storia della critica d'arte, prof. Marisa Dalai Emiliani, Unicopli - Cuem, Milano 1978
  • Cangiano S., Fornari D., Arte ri-programmata. Un manifesto aperto. 2015.