Contrada San Domenico

suddivisione storica di Legnano
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La Contrada San Domenico è una delle otto contrade in cui è divisa la città lombarda di Legnano. È l'unica contrada che non confina con nessun altro comune[2], e si tratta del rione storico che ha vinto la prima edizione del Palio di Legnano (1935)[3]. Partecipa annualmente al Palio di Legnano ed è stata istituita in occasione dell'organizzazione della Festa del Carroccio (1932)[4].

Contrada San Domenico
contrada di Legnano
Informazioni generali
Colori  bianco e verde
MottoIn viride spes[N 1]
Istituzione1932
Edificio religioso di riferimentochiesa di San Domenico
Patronosan Domenico di Guzmán
Festa della contrada8 agosto
Reggenza
Gran prioreMaurizio Riccio
CapitanoDavide Fuschetto
CastellanaCarolina Borsani
ScudieroLuca Pagani
Gran damaAnna Croci Candiani
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lombardia
ComuneLegnano
Manierovia Bixio 6, Legnano
Museovia Bixio 6, Legnano
Coordinate45°35′49.06″N 8°54′52.63″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
La contrada e il palio
Vittorie al palio6
Ultima vittoria: 2013
Vittorie alla provaccia{{{vittorieprovaccia}}}
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AvversarieSant'Erasmo[1]
Mezzi di informazione
Sito ufficialewww.contradasandomenico.it
PeriodicoBiancoverde news
Mappa di localizzazione
Map
Palio di Legnano

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Legnano.

Il territorio della contrada comprende parte del centro storico della città del Carroccio ed è pertanto uno dei rioni più antichi di Legnano[5]. In origine il rione di San Domenico era conosciuto come "contrada delle frasche" per il verde lussureggiante delle sue zone agricole, mentre fino al XX secolo il quartiere era noto come "contrada del Mugiato"[2]. Questo nome deriva da un frazionamento di fondi agricoli che avvenne nel 1257: dai fondi "mozzati" derivò il termine dialettale legnanese mucià, cioè "mugiato"[2].

Nella contrada sorge la Torre Colombera, ovvero l'unica costruzione civile giunta sino a noi della Legnano quattrocentesca[2][6]. Un tempo la contrada ospitava anche l'antico convento di Sant'Angelo, edificio monastico demolito nel 1967 e sostituito dalle scuole primarie Mazzini[7].

La chiesa di riferimento

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Domenico (Legnano).

La contrada fa riferimento alla chiesa di San Domenico. Qui viene conservata la copia della croce di Ariberto da Intimiano quando la contrada vince la corsa ippica: questo simbolo di vittoria è custodito nella chiesa fino all'edizione successiva del Palio.

Dedicato a San Domenico di Guzmán, che è anche il Santo patrono della contrada, l'edificio religioso è stato consacrato dal Cardinal Andrea Ferrari, arcivescovo di Milano, il 30 marzo 1908. La parrocchia di San Domenico è stata invece istituita il 3 gennaio 1907[8].

Il maniero

 
Interno del maniero della Contrada San Domenico

Fino agli anni sessanta il maniero[N 2] della contrada era situata in un edificio di via De Gasperi[9]. Questa sede, che era formata da tre locali, era adornata da un caminetto di stile medievale[9]. Nel 1968 il maniero venne traslocato in via del Gigante, dove rimase fino al 1972: il 12 dicembre di quell'anno una mano ignota appiccò un incendio, che distrusse la sede della contrada e tutto ciò che si trovava al suo interno[9]. Di tutto il materiale conservato scampò al fuoco solo un abito maschile di velluto, che è tuttora esposto al museo della contrada[9].

In seguito a questo evento, la parrocchia di San Domenico offrì alla contrada l'uso di alcuni locali di sua proprietà situati in corso Garibaldi[9]. Alla fine degli anni ottanta la sede della contrada si trasferì, questa volta definitivamente, in una corte lombarda di via Bixio, che fu ristrutturata e adattata allo scopo[10]. Il maniero si presenta come un cortile provvisto di ballatoi: questi balconi sono poi delimitati dalle tipiche ringhiere delle corti lombarde[11]. La scelta delle tonalità usate nel maniero non è casuale: il bianco e il verde dei colori della contrada si ritrovano negli intonaci e negli smalti utilizzati nell'edificio (accanto all'intonaco bianco sono infatti presenti degli infissi di colore verde)[11]. Il maniero comprende anche, al piano inferiore, una cucina, la segreteria e una grande sala in grado di accogliere, anche per una cena, oltre cento ospiti[11]. Al piano superiore sono presenti il bar, la sala del consiglio e il museo di contrada[11].

I colori ed il gonfalone

 
Vittoria contrada di San Domenico al Palio di Legnano 2013

Sono due le leggende che spiegano i colori della contrada. La prima racconta di un cane che rinvenne nei campi della contrada due tibie appartenute a guerrieri periti nella battaglia di Legnano. Il cane, dopo aver dato le ossa agli abitanti del rione, si diresse insieme a loro, con una torcia accesa in bocca, in un luogo dove potevano essere sepolte onorevolmente[2]. In questa leggenda, il verde simboleggia il colore dei campi, mentre il bianco le ossa dei soldati periti nella battaglia[2].

Un'altra leggenda racconta che un tempo, a Legnano, erano presenti due conventi[12]. Tali monasteri, ad un certo punto, si fusero in un unico istituto religioso. I due conventi erano collegati da una galleria sotterranea segreta che era infestata da un fantasma. Questo fantasma, durante la notte, impauriva gli abitanti del quartiere con rumori infernali causati dallo strisciare delle sue catene. Il padre guardiano del monastero, fra' Bonino, decise di porre rimedio al problema attendendo il fantasma ad uno dei due ingressi del cunicolo. Ad un certo punto, durante la notte, comparve il fantasma, che spiegò al frate di essere il soldato germanico Rudolf Himmer, rimasto inseppellito dalla battaglia di Legnano. Il fantasma disse al frate che non avrebbe più disturbato il sonno degli abitanti del quartiere se il frate avesse dato degna sepoltura alle sue ossa, che erano sparse nel cunicolo. Il frate esaudì il desiderio del fantasma ma, non ricordando il nome del soldato, pose sulla sua tomba una bandiera verde e due ossa bianche. Tale composizione divenne poi l'emblema della contrada San Domenico[12].

Il simbolo della contrada, cioè un cane con in bocca una torcia, oltre ad essere collegato alla prima leggenda narrata, deriva anche dall'ordine religioso dei Domenicani, che venivano chiamati i "Levrieri del Signore", vale a dire i portatori della luce della fede[2].

Contrade avversarie

La contrada ed il Palio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Vincitori del palio di Legnano e della provaccia.

La contrada San Domenico ha conquistato 6 vittorie al Palio: 1935, 1972, 1981, 1984, 1996 e 2013[3].

N° vittoria Anno Capitano Fantino Cavallo
1 1935 Cesare Crespi Vittorio Ciapparelli Lugano
2 1972 Gianni Solbiati Bellini Rinaldo Spiga detto Spingarda Dominga
3 1981 Mario Borsani Mario Cottone detto Truciolo Hirish Karabas
4 1984 Mario Borsani Mario Cottone detto Truciolo Master Fullness
5 1996 Guido Barbin Luigi Bruschelli detto Trecciolino Vittorio
6 2013 Alessandro Bondioli Dino Pes detto Velluto Guglielmino

La finale del 1981 è stata corsa due volte a causa dell'arrivo in perfetta parità di San Domenico e San Bernardino (Canapino II su Valsandro), tanto che non si riuscì a stabilire il vincitore nemmeno al fotofinish. Si corse quindi un'ulteriore finale ridotta a queste sole due contrade, in cui vinse San Domenico[3].

L'edizione del Palio 2006 è stata annullata a causa dell'invasione della pista da parte dei contradaioli di San Domenico[3][13]. Durante la prima batteria il mossiere gestì una partenza che sollevò molte proteste anche tra il pubblico. I contradaioli di San Domenico, convinti che la partenza sarebbe dovuta essere annullata, occuparono il campo impedendo la continuazione del Palio. Dopo aver consultato i Capitani delle contrade, il "Supremo Magistrato" (ovvero il Sindaco di Legnano) rinviò il Palio a data da destinarsi. Il "Collegio dei Magistrati del Palio", oltre a non assegnare l'edizione del 2006, comminò poi alla contrada di San Domenico un'ammenda di 10.000 euro squalificandola per l'edizione successiva della corsa ippica.

Note

Esplicative

  1. ^ "Nel verde la speranza".
  2. ^ I "manieri" sono le sedi delle contrade di Legnano.

Bibliografiche

  1. ^ a b Il Palio di Legnano entra nel vivo: le rivalità, su ilgiorno.it. URL consultato il 13 maggio 2016.
  2. ^ a b c d e f g La storia della Contrada San Domenico, su contradasandomenico.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  3. ^ a b c d L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  4. ^ D'Ilario, 2000, p. 4.
  5. ^ D'Ilario, 2000, p. 8.
  6. ^ D'Ilario, 1984, p. 228.
  7. ^ Ferrarini, p. 178.
  8. ^ Al posto della cappella di S. Domenico volevano costruire una conceria, su legnano.org. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2007).
  9. ^ a b c d e Autori vari, p. 199.
  10. ^ Autori vari, pp. 199-200.
  11. ^ a b c d Autori vari, p. 200.
  12. ^ a b Contrada San Domenico, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  13. ^ Palio di Legnano 2006: finisce qui, su altomilaneseinrete.it. URL consultato il 4 aprile 2014.

Bibliografia

  • Autori vari, Il Palio di Legnano : Sagra del Carroccio e Palio delle Contrade nella storia e nella vita della città, Banca di Legnano, 1998, SBN IT\ICCU\TO0\1145476 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giorgio D'Ilario, Sagra del Carroccio - Palio delle Contrade, Tipotecnica, 2000, ISBN non esistente.
  • Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, SBN IT\ICCU\RMR\0096536 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).

Voci correlate

Collegamenti esterni

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