Democrazia etnica
La democrazia etnica è una forma di governo democratica in cui un gruppo etnico-religioso e il suo punto di vista predomina nettamente anche se sono garantiti i diritti civili e politici a tutti. In questa forma di governo sia gli appartenenti al gruppo etnico predominante, sia le minoranze sono in grado di partecipare al processo politico di formulazione delle decisioni e in questo si differenzia dalla etnocrazia, nella quale il diritto di voto può essere limitato ad un gruppo etnico solo (Herrenvolk).[1]
Il termine "democrazia etnica" fu introdotto dal sociologo Sammy Smooha dell'Università di Haifa in un libro pubblicato nel 1989.[2]
Modello di democrazia etnica secondo Smooha
Smooha definisce 8 passaggi fondamentali nella formazione di una democrazia etnica[3]:
- Il nazionalismo etnico identifica i principi dello stato con i valori propri del gruppo etnico predominante (non necessariamente per numero di persone);
- Lo stato identifica l'adesione al gruppo etnico con la cittadinanza;
- Lo stato diventa controllato da quel gruppo etnico;
- Lo stato è una delle forze principali che mobilita il gruppo etnico;
- Individui non concordi con il gruppo etnico predominante non sono in grado di ottenere dritti civili o politici completi o risulta molto difficultoso.
- Lo stato permette ai gruppi etnici minoritari di formare organizzazioni parlamentari ed extraparlamentari e, benché minoritarie diventano organizzazioni molto attive, complice la differenza di diritti fra i gruppi etnici;
- Lo stato percepisce questi gruppi come minacce.
- Lo stato impone forme di controllo su questi gruppi.
Smooha definisce anche 10 condizioni che possono portare allo stabilirsi di una democrazia etnica[3]:
- Il gruppo etnico predominante costituisce un solida maggioranza numerica.
- Il gruppo etnico predominante è l'etnia numericamente più grande, anche se non è maggioritaria.
- Il gruppo etnico predominante è fortemente legato alla democrazia (es. è il gruppo che l'ha instaurata).
- Il gruppo etnico predominante è un gruppo indigeno.
- Le minoranze etniche sono alloctone.
- i gruppi etnici minoritari sono frammentati in molti gruppi.
- Il gruppo etnico predominante ha subito un fenomeno di Diaspora.
- Le terre d'origine dei gruppi etnici sono coinvolte.
- c'è un interesse internazionale sulla vicenda.
- C'è stata una transizione da un regime non democratico.
Applicazione del modello
Il modello è stato applicato dai ricercatori a numerosi stati, con vari livelli di corrispondenza.
Israele
Sammy Smooha ritiene che Israele possa essere considerato come l'archetipo della democrazia etnica.[1][4]
Lettonia ed Estonia
Gli studiosi si dividono sulla classificazione della Lettonia e dell'Estonia, spaziando dalla liberaldemocrazia [5][6] alla democrazia etnica[7] all'etnocrazia.[8] Priit Järve, Senior Analyst allo European Centre for Minority Issues, ha applicato il modello di Smooha sull'Estonia e sostiene che essa sia a metà strada fra una democrazia etnica e un sistema di controllo di polizia.[3]
Slovacchia
Il nazionalismo slovacco affonda le sue radici nella lingua e nell'etnia. Smooha scrive:
«La costruzione dello stato e della identità nazionale in slovacchia sono progettato per instaurare l'etnia slovacca come l'unica nazione [sul territorio] e per prevenire ogni segno di altro nazionalismo. Questo obiettivo è chiarito nel preambolo della costituzione slovacca che comincia con le seguenti parole: "Noi, la nazione slovacca, conoscendo l'eredità politica e culturale dei nostri predecessori, l'esperienza acquisita attraverso secoli di lotta per la nostra esistenza nazionale e statale..."»
Democrazie islamiche
Alcune democrazie islamiche riconoscendo l'Islam come unica religione di Stato, sono democrazie etniche identificando l'appartenenza allo stato con i valori dell'etnia predominante.
Note
- ^ a b Smooha, S. 'The model of ethnic democracy: Israel as a Jewish and democratic state', Nations and Nationalism, p. 475. Volume 8 Issue s4, 2002.
- ^ Smooha, S.The model of ethnic democracy, European Centre for Minority Issues, ECMI Working Paper # 13, 2001, p24.
- ^ a b c Priit Järve.Ethnic Democracy and Estonia, European Centre for Minority Issues, ECMI Working Paper # 13, 2000.
- ^ S Smooha,Ethnic democracy: Israel as an archetype Israel, 1997
- ^ John Pickles, Adrian Smith, Theorising transition: the political economy of post-Communist transformations, Taylor & Francis, 1998, p284
- ^ Jubulis M. Nationalism and Democratic Transition. The Politics of Citizenship and Language in Post-Soviet Latvia (Lanham, New York and Oxford: University Press of America, 2001), pp. 201–208
- ^ Discrimination against the Russophone Minority in Estonia and Latvia — synopsis of article published in the Journal of Common Market Studies (November 2005)
- ^ Yiftachel O. land and identity politics in Israel/Palestine. University of Pennsylvania Press, 2006 ISBN 0-8122-3927-X, 9780812239270 — p. 12