Barcellona Pozzo di Gotto
Barcellona Pozzo di Gotto (Baccialona Pizzaottu in siciliano, Baccialona o Baccellona in dialetto messinese) è un comune italiano di 41 544 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.[4]
Barcellona Pozzo di Gotto comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Roberto Materia (coalizione di liste civiche) dal 15-6-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 38°09′N 15°13′E |
Altitudine | 60 m s.l.m. |
Superficie | 59,14[1] km² |
Abitanti | 41 544[2] (31-05-2016) |
Densità | 702,47 ab./km² |
Frazioni | Acquacalda, Acquaficara, Calderà, Cannistrà, Centineo, Femminamorta, Gala, Migliardo, Oreto, Portosalvo, San Paolo, Sant'Antonino, Sant'Antonio, Santa Venera |
Comuni confinanti | Castroreale, Merì, Milazzo, Santa Lucia del Mela, Terme Vigliatore |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 98051 |
Prefisso | 090 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 083005 |
Cod. catastale | A638 |
Targa | ME |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Nome abitanti | barcellonesi |
Patrono | san Sebastiano |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
È il comune più popoloso della città metropolitana dopo Messina.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio di Barcellona Pozzo di Gotto è esteso circa 58,89 km², molto densamente popolato e ricco, è delimitato da quattro confini naturali: a nord-ovest il mare Tirreno; a nord-est il torrente Mela; a sud-est il versante tirrenico dello spartiacque dei Peloritani; a sud-ovest il torrente Termini o Patrì. Questi limiti coincidono quasi con quelli amministrativi. Infatti Barcellona Pozzo di Gotto confina a nord-est con i comuni di Milazzo, Merì e Santa Lucia del Mela; a sud-ovest con i comuni di Terme Vigliatore e di Castroreale; a sud-est lungo il versante montuoso, il confine del territorio di Castroreale si affianca a quello di Santa Lucia del Mela. L'orografia del territorio comunale è molto varia: dal livello del mare si sale fino a quota 1.180 m, con pendenze che iniziano dallo 0 al 5% per passare, nella fascia collinare, tra il 20 e il 40% e finire sul crinale dei Peloritani con pendenze anche superiori al 40%. Le emergenze altimetricamente più significative sono la Rocca (m. 762), il Pizzo Tribodo (m. 797), e il Colle del Re (m. 1.180).
I corsi d'acqua che attraversano il territorio sono, oltre ai citati torrenti Mela e Termini, quelli del Longano e dell'Idria che hanno un regime a carattere torrentizio e quindi normalmente con portate modeste che tuttavia divengono impetuose nei periodi di maggiore piovosità. Il Longano[5], in particolare, separa Barcellona e Pozzo di Gotto ed ha dato vita alla piana alluvionale di Barcellona; il suo greto, confinato entro la stretta arginatura borbonica, in passato raggiungeva una larghezza chilometrica con una portata notevole e frequenti allagamenti dei territori circostanti tanto che ancora l'11 dicembre 2008 e il 2 novembre 2010, la forza delle acque ruppe gli argini in più punti.
Di particolare forza distruttiva è stata l'alluvione che ha colpito la cittadina il giorno 22/11/11 una pioggia battente di straordinaria intensità ha fatto straripare il Longano in più punti; il fiume ha trascinato con sé alberi e macchine, la furia dell'acqua ha causato inoltre il crollo di un ponte in località Calderà provocando pesanti ripercussione alla viabilità in quella zona. In seguito a questi eventi si sono succedute numerose iniziative di volontariato, messe in atto dai giovani Barcellonesi, e non, al fine di ripristinare la normalità nel più breve lasso di tempo possibile.
L'area territoriale del comune di Barcellona Pozzo di Gotto è interessata da sistemi di faglie manifeste o sotto le coperture alluvionali costiere. Dal punto di vista agricolo, la porzione di territorio a carattere pianeggiante è la più fertile e viene sfruttata con attività agricole più moderne e redditizie. Comunque, su tutto il territorio, i comparti individuabili sono l'orticoltura, l'agrumicoltura, l'olivicoltura, la viticoltura, il bosco, il pascolo, il seminativo e il vivaio a dimora fissa. Barcellona Pozzo di Gotto è servita dallo svincolo dell'autostrada A20 ME-PA che le consente un rapido collegamento con Messina a circa 39,00 km e con Palermo, che dista circa 190 km. Tutto il centro abitato è attraversato dalla S.S. 113. Altra via di collegamento è la ferrovia Messina-Palermo che, insieme alla relativa stazione, è stata spostata a valle in posizione decentrata rispetto al centro urbano. Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, oltre che dal grande centro urbano, è formato da una serie di frazioni che nel tempo hanno assunto una certa importanza. Le più importanti sono:
- La Gala, S. Paolo e Cannistrà, limitrofe tra loro, ubicate tra m. 160 e m. 260 s.l.m. e raggiungibili dal centro urbano attraverso le SS.PP. Barcellona-S. Paolo, S. Paolo-Cannistrà e S. Paolo-La Gala;
- Acquaficara, ubicata a circa m. 160 s.l.m. è collegata al centro urbano dalla S.P. Barcellona-Castroreale;
- Centineo e Portosalvo, vicine fra loro e ubicate tra m. 60 e m. 100 s.l.m. sono raggiungibili attraverso la S.P. Barcellona-Centineo-Portosalvo;
- Femminamorta, a m. 150 s.l.m. collegata al centro urbano con la S.P. Barcellona-Femminamorta;
- Migliardo, è la frazione posta a maggior altitudine, fra i 500 e 550 m s.l.m. e collegata attraverso la S.P.Barcellona S. Paolo-Gala;
- Acquacalda, posta nelle vicinanze del tracciato autostradale e raggiungibile attraverso la via S. Andrea-Acquacalda;
- Oreto, (m. 46 s.l.m.) posta lungo la S.S. 113;
- S. Venera, a circa m. 82 s.l.m. è collegata dalla via destra Longano;
- Calderà, frazione costiera lungo la strada litoranea.
Storia
Etimologia dei nomi
Premessa
Implicazioni con la casata Altavilla.
- Nella Spagna liberata dai mori, Goffredo il Villoso è considerato il fondatore della Catalogna. Il figlio Goffredo II Borrell è il capostipite della Contea di Barcellona. Il discendente Raimondo Berengario III di Barcellona è genero di Roberto il Guiscardo essendo sposo della figlia Matilde d'Altavilla, contessa di Barcellona di Catalogna. Ai nobili del casato Borrell fedeli al Gran Conte Ruggero intervenuti nella riconquista della Sicilia è affidata la proprietà dei territori del Vallo di Milazzo ovvero il versante settentrionale dei Peloritani compreso tra la penisola di Milazzo e lo spartiacque coi monti Nebrodi, affido delle castellanie annesse.
Implicazioni con la casata Aragona.
- Dal 1282 al 1556 tutti i re di Sicilia della casata d'Aragona ricoprono il ruolo di conti di Barcellona (intendendosi ovviamente la capitale della Catalogna): Costanza II di Sicilia d'Hohenstaufen e il correggente Pietro III d'Aragona, Giacomo II di Aragona, Federico III di Sicilia, Pietro II di Sicilia, Ludovico di Sicilia, Federico IV di Sicilia, Maria di Sicilia, Martino I di Sicilia il Giovane, Martino II di Sicilia il Vecchio. I Trastamara: Ferdinando I d'Aragona, Alfonso V d'Aragona, Giovanni II d'Aragona, Ferdinando II d'Aragona, Giovanna di Castiglia la Pazza, Carlo V d'Asburgo.
Origini dei nomi
Al viaggiatore attento non può sfuggire la somiglianza tra la posizione geografica della città catalana e quella della cittadina tirrenica. È questa l'ipotesi più accreditabile che trova le sue radici nella dominazione della Corona d'Aragona (1282 – 1516) e poi nella storia della Sicilia spagnola (1516 – 1713) quando l'isola per quasi cinque secoli è sottoposta all'influenza Iberica, confluendo unitamente al Regno di Napoli sotto la giurisdizione della Corona di Spagna, note in tempi successivi come dominazioni aragonese e spagnola. La stessa analogia hanno ravvisato i primi conquistatori provenienti dalla Contea d'Aragona e dalla Contea di Barcellona.
La città catalana, digradante sulle lievi e spoglie propaggini terminali dei Pirenei e affacciata a meridione sul Mediterraneo, per contro, la seconda è adagiata in pianura che declina a settentrione a ridosso dei rilievi collinari e verdissimi della catena dei Peloritani, si affaccia sul golfo di Patti nel mar Tirreno nella parte prospiciente le isole Eolie in una porzione di costa compresa tra la penisola di Milazzo a oriente e il promontorio di Tindari a occidente. Il nucleo più antico della cittadina si identifica in Pozzo di Gotto[6], deve il suo nome alla realizzazione di un pozzo per uso irriguo nelle terre coltivate ubicate tra il torrente Idria e il Longano, appartenenti al messinese Nicolò Goto come descritto in latino volgare in un documento datato 1463: “ … Nicolao de Gotho, … , in quo Puzzo de Gotho …”.
Nicolò Gotho è l'artefice della costruzione del Castello dei Gotho di Santo Stefano di Briga, figlio primogenito di Leonardo Gotho barone della Floresta, possessore delle terre di Santo Stefano di Brica, della baronia della Floresta, della quale prese investitura nel 1464, proprietario altresì di appezzamenti nella piana di Milazzo e di Castroreale dei quali è designato Capitano. Membro del Senato di Messina negli anni 1478 - 1480, sposato con Eleonora Balsamo messinese. Il suo testamento, pubblicato dal Notaro Giacomo Donato, è del 22 agosto 1488.
Nel 1571 i Pozzogottesi ottengono dalla Gran Corte Arcivescovile di Messina l'autorizzazione a eleggere il loro Cappellano di stanza a San Vito senza più dipendere dall'Arcipretura di Milazzo. Ottenuto il riconoscimento, è avanzata la richiesta di riscatto alla Corte di Madrid contro il potere vessatorio di Milazzo alla cui giurisdizione Pozzo di Gotto dipendeva politicamente e fisicamente costituendone una lontana frazione, vincolo che sarà definitivamente interrotto il 22 maggio 1639 e sancito con regio decreto del Viceré e cardinale Giannettino Doria sotto il regno di Filippo IV di Spagna (altrimenti noto come Filippo III di Sicilia), assume il titolo "'Libera et Realis Civitas Putei de Gotho".
- Il rappresentante cittadino occupa l'ultimo posto nei «Parlamenti Generali del Regno».
La frazione a occidente del torrente Longano a sua volta dipendeva dalla giurisdizione di Castroreale e aveva già seguito l'esempio della comunità vicina ribellandosi ai giurati castrensi facendo riconoscere in campo ecclesiale la propria indipendenza. Atti notarili risalenti al 1522 in Castroreale riportano la denominazione della contrada o casale di "Barsalona", nome da attribuire verosimilmente alla presenza nei libri battesimali di Pozzo di Gotto del nominativo di "Graziosa Barsalona", per contro è avvalorata la tesi che il nome alla località sia stato attribuito dai dominatori iberici avendo ravvisato la notevole similitudine dei due territori.
Sul finire del XVIII secolo viaggiatori, geografi, storiografi, commentatori spesso riportano i toponimi di "Barsalona" e "Barcellonetta".[7][8][9]
L'autonomia del casale di Barcellona è deliberata dal Parlamento Siciliano, riconosciuta dal Re il 15 maggio 1815 e ratificata in Vienna il 28 febbraio 1823 da Re Ferdinando I delle Due Sicilie. L'unione amministrativa decretata il 5 gennaio 1835 entra in vigore il 1º giugno 1836 per volere di Re Ferdinando II delle Due Sicilie, decide che il nuovo comune formato dalla fusione delle due antiche contrade porti il nome completo di Barcellona Pozzo di Gotto. Sono scartate dal Re tutte le opzioni di nomi avanzate derivate dalla parola "Longano", riscuotendo l'apprezzamento unanime, per contro, la benevolenza iniziale si trasformerà in odio e rancore nei confronti del monarca in seguito alle azioni criminali intraprese in tutta la provincia, in particolar modo a Milazzo e Messina, che gli valsero l'appellativo di "Re Bomba". La città appena costituita, i "barcellonesi" e i "pozzogottesi" ricoprirono un ruolo determinante con notevoli contributi per la cacciata definitiva dei Borboni dalla provincia e dalla Sicilia intera, sempre fattivi in tutte le vicende inserite nel processo d'unificazione del costituendo Regno d'Italia.
Altra ipotesi sull'origine del nome è il trasferimento in Sicilia della ricca famiglia barcellonese dei Crinò, commercianti di spugne, costretti alla fuga a causa dei contrasti con i turchi. Questi giunsero in Sicilia intorno al 1481 con delle imbarcazioni fornite dalla Regina di Spagna e si stabilirono proprio nella zona in cui sorge ora il comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
Storia antica
Nell'area corrispondente al territorio comunale sono stati rinvenuti i seguenti insediamenti:
- Insediamento e Necropoli collocabile all'età del bronzo e del ferro in località Maloto.
- Insediamento e Necropoli attestabile intorno al X secolo a.C. in località Pizzo Lando.[10]
- Insediamento e Necropoli di epoca greca o ellenistica valutabile all'VIII secolo a.C. in località Oliveto.
- Insediamento e Necropoli Sicano Greco stimabile intorno al VI e V secolo a.C. in località Sant'Onofrio.
- 265 a.C. Battaglia del Longano tra l'esercito di Ierone (Gerone II) di Siracusa ed i Mamertini al comando del condottiero Cione.[11] Per l'esatta attribuzione del luogo in mancanza di resti identificabili causa eventi sismici o alluvioni o deviazioni di corsi d'acqua, esistono diverse ipotesi che collocano l'evento lungo i corsi dei torrenti limitrofi del "Mela" o del "Patrì"; altre in prossimità delle mitiche città: "Longane" (Rodì Milici) o "Abacena" (Abaceno o Abàcano (latino Abacaena o Abacaenum, greco Abakainon) nei pressi dell'odierna Tripi), insediamenti comunque legati al medesimo conflitto.
Storia moderna
- 1090 - 1094. La Riconquista Normanna per opera del Gran Conte Ruggero e del fratello Roberto il Guiscardo decreta la fine della Dominazione Araba in provincia. Per celebrare il ritorno alla sovranità di matrice cattolica, il Gran Conte supportato dalla futura regina Adelasia del Vasto promuove la ricostruzione del Duomo di Messina e l'edificazione di Cattedrali a Santa Lucia del Mela, Lipari e Patti. La Regina nel 1104 - 1105 promuove e privilegia la rifondazione sui resti di preesistenti costruzioni romane del "Monastero e Abbazia di Santa Maria di Gala" retto dai Padri Basiliani di rito greco.
- 1130c., Il territorio è inserito nel Vallo di Milazzo o reale dominio al di là del Faro.
- 1282 – 1302. Il territorio è sede di battaglie contro Roberto d'Angiò inserite negli scontri tra gli angioini e aragonesi, noti come Vespri Siciliani. Periodo compreso tra l'attacco di Messina 25 luglio 1282 e la pace di Caltabellotta, primo accordo ufficiale di pace firmato il 31 agosto 1302.
- 1314 - 1321. Fine tregua. Nuovi scontri tra Federico III di Sicilia e Roberto d'Angiò.
- 1392 e seguenti. Il territorio già suddiviso in casali, Gala e Nasari sono i più importanti assieme a quello di Christina o Crizzina l'odierna Castroreale. Sotto il regno di Martino I di Sicilia avviene la trasformazione dei Casali in Feudi: Lando, Nasari, Gurafi, Migliardo e Centineo.
- 1583, Il territorio ricade nella «Comarca di Castroreale» con rappresentanza presso il parlamento siciliano.
- 1647. Carestia e Vaiolo. Insurrezione contro gli Spagnoli.
- 1717 - 1718 - 1719. Parentesi savoiarda 1713 - 1720 con Vittorio Amedeo II. Il territorio è più volte teatro di scontri fra le armate di Filippo V di Spagna e la coalizione della Quadruplice Alleanza culminati con la Battaglia di Milazzo e la Battaglia di Francavilla.
- 1720 - 1734, Con Carlo VI d'Asburgo la città attraversa la breve parentesi austriaca. Pur senza rappresentanza parlamentare è istituita la «Comarca di Pozzo di Gotto».[12]
- 1734. Il Regno di Sicilia è ceduto a Carlo III di Spagna dei Borboni di Napoli.
- 1743. Epidemia gravissima meglio nota come Peste di Messina.[13]
- 1757. Alluvione torrente Longano e conseguente avvio costruzione dei bastioni sotto il regno di re Carlo III per suggerimento e opera del barone Michele Nicolaci. Arginature simili effettuate per i torrenti Idria, Mela, Termini.
- 1783. Evento sismico, conosciuto come Terremoto della Calabria meridionale del 1783 arreca notevoli danni.[14]
- 1810 - 1815 - 1823. Il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia sono unificati anche formalmente nel Regno delle Due Sicilie 1816. Ferdinando I delle Due Sicilie, in seguito ad una delle fughe riparatrici della Corte Borbonica presso la Reggia di Palermo, mentre oltre le Alpi in più riprese imperversa la Rivoluzione Francese, soggetto alle mire espansionistiche di Napoleone Bonaparte, coercitivamente ispirato alle moderne Costituzioni, elargisce alcune concessioni durante le visite effettuate nelle cittadine della provincia. Introduce la carica di Sindaco e istituisce il consiglio comunale in sostituzione dei giurati a Patti, elevandola a capoluogo di distretto e delibera l'autonomia di Barcellona. Il territorio costituiva uno dei circondari del distretto di Castroreale.
- 1835. 5 gennaio, Unione amministrativa decretata da Re Ferdinando II delle Due Sicilie.
- 1836. 1º giugno. Entrata in vigore del decreto unione amministrativa.
- 1846. Alluvione torrente Longano.
- 1848. 31 maggio. Partecipazione di un contingente della Guardia Nazionale cittadina all'insurrezione di Calabria.
- 1848. 3 settembre. Partecipazione di un contingente della Guardia Nazionale cittadina all'insurrezione di Messina.
- 1848. Moti Rivoluzionari. Gli austriaci e i liberali costretti a lasciare la città, Rivoluzione siciliana del 1848. Recrudescenza oppressiva dei Borboni a Barcellona Pozzo di Gotto, dopo i falliti tentativi insurrezionali di Messina e della Calabria. Anche Catania cade nel retaggio di Francesco I. Dopo mesi di strenua resistenza capitola anche Palermo nel 1849.
- 1854. Durante la Guerra di Crimea dilaga in Europa proveniente dall'India tramite navi inglesi, una violenta epidemia di colera che ben presto supera i confini delle Alpi e sconvolge tutto l'arco della Penisola, raggiungendo tassi altissimi di mortalità nelle provincie di Messina e Palermo.
- 1860. 20 luglio. La città ormai stremata ma, rinvigorita dai successi delle imprese Garibaldine, diviene nevralgico centro insurrezionale dell'intera costa Tirrenica, dopo le due Battaglie di Corriolo tutta la popolazione supporta la Battaglia di Milazzo per la conquista della cittadella fortificata e Castello di Milazzo per la cacciata dei Borboni. Per lo slancio e l'impegno profuso Giuseppe Garibaldi la insignì del titolo di Patriottica.
- 1866. Confisca dei beni dei numerosi ordini religiosi in città.
- 1872. Alluvione torrente Longano.
- 1890. 27 settembre. Viene inaugurata la linea ferrata Barcellona-Messina.
- 1890. 22 dicembre. Viene inaugurata la linea del tram che unisce Messina a Barcellona Pozzo di Gotto.
- 1894. Evento sismico, conosciuto come Terremoto della Calabria meridionale del 1894 arreca danni in città e nella vicina Castroreale.
- 1908. 28 dicembre. Evento sismico disastroso, conosciuto come Terremoto di Messina del 1908 apporta gravi danni. Elenco eventi sismici disastrosi in Sicilia. [7]
Storia contemporanea
- 1943. 15 agosto. Bombardamento angloamericano causa 74 vittime. Le incursioni aeree spaziano dal 2, 12, 13, 14 e 15 agosto al 23 settembre quando il 525º Squadrone dell'86º Gruppo Cacciabombardieri si trasferisce con gli A-36 da Barcellona al campo di aviazione del Sele. Negli stessi giorni e medesime incursioni, drammatici per la costa tirrenica siciliana e località montane, furono colpiti obiettivi strategici e i centri di: Adrano, Capo Calavà, Falcone, Fiumefreddo, Gesso, Linguaglossa, Maletto, Messina, Milazzo, Novara di Sicilia, Patti, Piedimonte, Randazzo, Reggio Calabria, Scaletta, Spadafora, Taormina.[15]
- 1967. 31 maggio. Un incendio danneggia il Teatro Mandanici.
- 1969. 15 giugno. Scontro frontale tra due treni nella Galleria Sant'Antonio, sulla linea Messina-Palermo che a quei tempi era a binario unico. 7 morti. Il gonfalone municipale sarà fregiato di una medaglia d'argento per lo spirito di sacrificio dimostrato dalla popolazione durante le operazioni di soccorso.
- 1991. 30 novembre. Viene inaugurata la nuova stazione ferroviaria, che sostituisce quella inaugurata nel 1890 sul vecchio tracciato Palermo-Messina.
- 2008. 11 dicembre. Alluvione torrente Longano. Sono stati registrati 320 mm di pioggia a Castroreale e 254 mm a Barcellona.
- 2011. 22 novembre. Alluvione ed esondazione del torrente Longano e torrente Idria. L'evento meteorologico interessa anche il territorio di Milazzo e la frazione di Calderà con l'esondazione del torrente Mela. Nella cittadina di Saponara frane fangose causano 3 vittime. La pioggia è caduta incessantemente per 11 ore, dalle prime ore del giorno fino alle 15:00, con quantitativi cumulati di 351 mm a Castroreale (record storico giornaliero, per quel comune) e di 208 mm a Barcellona.
- 2015. 10 ottobre. Alluvione torrente Mela.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Grotta di Santa Venera, feudo dei Basiliani, Tempio rupestre a pianta quadrata e cupola ottagonale. Di derivazione armena - bizantina del VII – VIII secolo.[16]
Chiese
Queste sono alcune delle chiese più importanti di Barcellona Pozzo di Gotto:
- 1936, Basilica minore di San Sebastiano.[4]
- 1579 - 1583, Chiesa del Carmine e Convento dell'Ordine dei Carmelitani.
- 1620 - 1646, Duomo di Santa Maria Assunta di Pozzo di Gotto, totalmente ricostruito nel XIX secolo.
- 1623, Chiesa di Gesù e Maria.
- 1954, Chiesa di San Francesco di Paola. La costruzione della chiesa ebbe inizio il 6 gennaio 1948 e fu aperta al culto, dopo essere stata benedetta da monsignore Nicola Ciraolo inviato dall'Arcivescovo, il 5 giugno 1954. Ricostruzione di primitivo luogo di culto del XVIII secolo.
- 1622, Chiesa di Sant'Antonio di Padova e Convento dei Frati minori francescani fondati nel quartiere omonimo.[4]
- 1635, Chiesa di San Giovanni Battista, fondata nell'omonimo quartiere. Ampliata nel 1751 - 1754.
- 1663, Chiesa del Santissimo Crocifisso. Fu sede di un'omonima confraternita.
- 1623, Chiesa di San Francesco d'Assisi sotto il titolo dell'Immacolata Concezione o semplicemente "Chiesa dei Cappuccini".[4]
- XVII secolo, Chiesa di Sant'Andrea Apostolo.
- 1637, Chiesa di Sant'Antonio abate. Restaurata nel 1930c. e 1960c.
- 1776 - 1791, Chiesa di Maria Santissima del Tindari e monastero dell'ordine basiliano. Sostituisce la vecchia sede dei Basiliani presso Gala rifondata nel 1105 per opera della Contessa Adelaide moglie del Gran Conte Ruggero, dedicata alla "Madonna Galaktotrophousa" ovvero "Madonna che allatta il Bambino" o Panaghia Galaktotrophousa. Gioacchino di Marzo documenta tra il patrimonio artistico di proprietà del complesso la presenza di un "Tondo" o bassorilievo marmoreo, manufatto eseguito da Antonello Gagini. L'opera proveniente dal Monastero di Santa Maria di Gala[17], censita e documentata come espressione del Rinascimento siciliano è trafugata nel 1991.[4]
- XVIII secolo fine, Chiesa dell'Immacolata.
- XVIII secolo, Chiesa di Santa Rosalia.
- 1472 - 1571, Chiesa di San Vito.
- 1472 - 1663, Oratorio delle Anime Purganti, presso San Vito.
- 1955 - 1959, Chiesa di Santa Maria della Visitazione, frazione di Centineo. Ricostruzione di luogo di culto su primitivo cenobio di Santa Maria della Visitazione risalente all'VIII secolo e restaurato nel 1600.[18]
- 1300 - 1310, Chiesa di San Rocco, Nasari. Primitiva Chiesa di Santa Maria di Nasari. Nell'edificio di culto, come espressione del Rinascimento siciliano, è custodita la statua marmorea di "Santa Caterina d'Alessandria" di Vincenzo Gagini del 1560.
- Chiesa di Santa Maria del Piliere, frazione di Acquaficara.[19]
- 2004, Chiesa dei Santi Andrea e Vito, consacrata nel gennaio dello stesso anno.
Elenco luoghi di culto
- XIX secolo, Chiesa di San Rocco, frazione di Calderà.
- Cappella Pagliuca, località Spinesante.
- Cappella Picardi, località Cantoni.
- Cappella privata Nunziatella, quartiere Fondaco Nuovo. Di proprietà della famiglia Spagnolio e donata alla Chiesa parrocchiale di Centineo.
- XVIII secolo, Cappella Silipigni, località Sant'Antonio o Ciraolo.
- XVIII secolo, Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, restaurata nel 1980c.
- Chiesa del Santissimo Crocifisso.
- XVIII secolo, Chiesa della Madonna delle Grazie, Acquacalda.
- Chiesa della Madonna di Fatima.
- XVII secolo, Chiesa della Madonna di Loreto, Oreto.
- XVII secolo, Chiesa di San Giobbe primitiva chiesa sagramentale della frazione di Cannistrà. Costruzione del nuovo luogo di culto avvenuta nel 1958.[20]
- XVII secolo, Chiesa di San Giuseppe, frazione di Acquaficara. XVII secolo Oratorio di San Giuseppe, ruderi
- Chiesa di Santa Maria della Sacra Lettera, località Cantoni mai completata.
- 1985, Chiesa di Santa Maria dell'Idria, ricostruzione di luogo di culto risalente al XVII secolo demolito nel 1977.
- Chiesa di Santa Maria di Loreto, Oreto. Ricostruzione della primitiva Chiesa di Santa Maria di Loreto, Cappella del Crocifisso e Cappella dell'Annunciazione.
- XVI secolo, Chiesa di Santa Maria della Trebisonda, frazione di Portosalvo. Ricostruzione nel 1664.[21][22]
- Chiesa di San Giovanni Paolo II, frazione di Portosalvo.
- 1600, Chiesa di Santa Maria Maggiore, frazione di Gala. Derivata dal Monastero di Santa Maria di Gala.[23]
- Chiesa di Santa Venera, frazione di Santa Venera.
- XVIII secolo, Chiesa di San Paolo.
Elenco luoghi di culto scomparsi o ruderi
- Chiesa di San Cataldo, frazione di Centineo.
- 1680, Chiesa dell'Immacolata di Gurafi ruderi presso la Torre.
- ?, Chiesa di San Nicola di Gurafi.
- XVII secolo, Chiesa di San Filippo Neri, demolita nel 1936.
- 1730, Chiesa di San Giuseppe, via Garibaldi. Prospetto e ruderi.
- 1725, Chiesa di San Paolino, demolita nel 1970c.
- ?, Chiesa di Santa Rosalia, sotto la giurisdizione della Chiesa di San Giovanni Battista, distrutta in seguito al Terremoto di Messina del 1908.
- Chiesa di Santa Maria dell'Idria di Lando.
- Convento delle Clarisse.
- 1623, Convento dei Cappuccini.
Architetture civili
Torri d'avvistamento: Torre Sipio, Torre Mollica, Torrione Saraceno, Torrione Cantoni, Torre Sottile, Torre Gurafi.
Edifici d'interesse storico
Palazzi e palazzetti nobiliari e signorili, case signorili, ville, edifici d'interesse storico - architettonico:
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- XIX secolo, ex Ospedale Cutroni Zodda
Teatri
A Barcellona Pozzo di Gotto è presente il Nuovo Teatro Placido Mandanici, riaperto al pubblico il 6 dicembre 2014. In occasione dell'inaugurazione si è tenuto un concerto di sinfonie e cori da opere liriche italiane (ConcertOpera), con l'Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e il Coro lirico “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretti dal Maestro Gian Rosario Presutti.
Il precedente "Teatro Comunale", inaugurato il 4 ottobre 1845, e successivamente intitolato a Mandanici, fu demolito in seguito ai danni causati da un incendio divampato nella notte tra il 31 maggio e il 1º giugno 1967.
Ricostruito all'interno della Villa "Primo Levi", dopo una prima riapertura, avvenuta il 31 marzo 2012, è rimasto inattivo perché inagibile fino alla fine del 2014.
Luoghi di spettacolo
Nella parte alta del Viale Giacomo Leopardi sorge l'Arena Montecroci, struttura all'aperto adibita - ancor prima della riapertura del teatro Mandanici (è stata realizzata nel 1988) - a manifestazioni teatrali, musicali, di danza e ad accogliere alcuni eventi dell'estate barcellonese. Nel 2015 è stata intitolata al regista Michele Stilo; al poeta e pedagogo Michelangelo Mazzeo è stata, invece, intitolata la strada che conduce alla stessa Arena. Nel 2016 sono stati completati i lavori di ristrutturazione, con la riqualificazione dei 1300 posti a sedere.
Parchi e giardini
- Parco Urbano "Maggiore Giuseppe La Rosa".
Realizzato nell'area della vecchia stazione ferroviaria, ospita una sala conferenza, numerosi giochi per bambini ed il monumento al Seme d'Arancia. La cerimonia di intitolazione ha avuto luogo il 13 luglio 2014, durante il Raduno Regionale dei Bersaglieri.
- Parco museo Jalari.
- Parco museo etnografico "Oasi S. Eusenzio".
- Villa Primo Levi.
Area verde attrezzata, con parco giochi. All'ingresso è posta una lapide con riportato un brano tratto da "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Al centro dell'area è posto un monumento in memoria del professore Sebastiano Genovese. La villa, realizzata nell'area che ospitava il vecchio campo da calcio comunale, è prospiciente al nuovo Teatro Mandanici.
- Giardini Oasi.
I giardini e gli edifici dell'Ex Monte di Pietà (Monte di Prestanza Giovanni Spagnolo), posti in Piazza San Sebastiano, ospitano un auditorium, l'ufficio Informagiovani, la Biblioteca per ragazzi e sono anche sede della Pro Loco "Alessandro Manganaro" e dell'Università della Terza Età. Nel piazzale antistante la galleria sono posti i busti di due illustri concittadini, Nino Leotti e Antonino Pino Balotta, mentre su uno dei pilastri è posta una lapide in memoria di Alessandro Manganaro.
Altri monumenti
- Monumento al seme d'arancia, di Emilio Isgrò.
- Monumento ai caduti di tutte le guerre, nella villa comunale. Opera dello scultore Giuseppe Mazzullo di Graniti.
- Monumento a Pasquale Simone Neri (medaglia d'oro al valor civile), sul lungomare di Spinesante. Ideato dall'architetto Mimmarosa Barresi e realizzato da Filippo Sindoni.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[26]

Tradizioni e folclore
Da ricordare la festa di San Rocco (il 16 agosto). Da tantissimi anni il santo viene trasportato su una nave per tutta la costa barcellonese, che si estende da Spinesante (al confine con Terme Vigliatore) a Calderà (al confine con Milazzo) e la processione delle Varette che si svolge il Venerdì Santo, quando per le vie della città contemporaneamente sfilano due processioni composte da ventisei Vare raffiguranti i misteri della Passione, inserite nei Riti Pasquali della Sumana Santa o "Santa Sumana". La Processione delle Vare, forse un lascito spagnolo, si ripete ininterrottamente dal 1621 per Pozzo di Gotto, e dal 1871 per Barcellona. Dietro ogni Vara i Gruppi Visillanti intonano la Vexilla Regis, una polifonia di voci dagli accenti drammatici, con sfumature arabe. Accompagnano l'Urna del Cristo Morto i Giudei. Quelli barcellonesi indossano il costume con mantello scarlatto tipico dell'epoca messianica. I Giudei pozzogottesi si caratterizzano per un pesante e folkloristico elmo in piume di pavone, simile a un copricapo azteco. La Settimana Santa Barcelgottese in realtà inizia il giovedì santo, con la Messa in Coena Domini, la lavanda dei piedi, e gli apostoli per le vie della città che, cercando il Signore, visitano i Sepolcri, altari con velette e erbe, allestiti nelle Chiese. Secondo tradizione i Sepolcri vanno visitati in numero dispari.
Istituzioni, enti e associazioni
Barcellona Pozzo di Gotto ospitava l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) "Vittorio Madia", ex manicomio criminale. Per capienza e numero di detenuti presenti (340 al 30 giugno 2010; 140 circa nel 2015, prima della chiusura) era il più grande dei 7 OPG esistenti in Italia, per i quali è stata disposta la chiusura il 1º aprile 2015. Inaugurata nel 1925, l'elegante costruzione in tardo stile Liberty - intitolata a Vittorio Madia, che fu il primo direttore - fu a suo tempo un modello, sia sotto il profilo strutturale che scientifico, disponendo di un ingegnoso sistema alle finestre che, mimetizzando le sbarre, garantiva una completa visione dell'esterno. Dovrebbe diventare un istituto penitenziario, secondo un progetto di riconversione pronto ad accogliere soggetti (circa 300 complessivamente) a medio-bassa pericolosità e portatori di particolari fragilità destinatari di importanti percorsi trattamentali e di recupero sociale.
Cultura
Istruzione
Scuole
Nel comune di Barcellona hanno sede le seguente scuole secondarie di secondo grado:
- Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e l'Ambiente "Francesco Leonti".
- Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato "Enzo Ferrari".
- Istituto Tecnico Economico e Tecnologico "Enrico Fermi" (ex Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri).
- Istituto Tecnico Tecnologico e Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate "Nicolò Copernico" (ex Istituto Tecnico Industriale).
- Istituto Tecnico Commerciale "Giacomo Leopardi".
- Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione "Giacomo Leopardi".
- Liceo Artistico Paritario.
- Liceo Scientifico "Enrico Medi".
- Iliceo Classico "Luigi Valli" è stato aggregato al Medi formando un unico istituto con più plessi
- Il Palacultura "Bartolo Cattafi" di Barcellona Pozzo di Gotto ospita dal 21/12/16, data in cui è stato inauguaro, il liceo scientifico Enrico Medi.
Musei
Nel territorio comunale sono presenti quattro musei:
- Museo Etnostorico Nello Cassata.
- Museo Epicentro arte contemporanea su mattonelle.
- Parco museo Jalari.
- Parco museo etnografico "Oasi S. Eusenzio".
Gli ultimi due sono già menzionati anche nella sezione Parchi.
Persone legate a Barcellona Pozzo di Gotto
- Gaspare Camarda (1570 ca. - post. 1629), pittore.
- Eutichio Ajello (Messina? 1711 - 1793), teologo basiliano.
- Giovanni Spagnolo (m. 1795), filantropo. Dispose la realizzazione di un Monte di Pietà, realizzato nel 1799. L'edificio è stato ristrutturato e fa ora parte del complesso dei Giardini Oasi, in Piazza San Sebastiano.
- Placido Mandanici (3 luglio 1799 - Genova, 6 giugno 1852), musicista. A lui è intitolato il nuovo Teatro cittadino riaperto al pubblico il 6 dicembre 2014, e situato all'interno della Villa Primo Levi.
- Francesco De Luca (1800 - Messina, 11 settembre 1854), giurista, parlamentare del Regno delle Due Sicilie e patriota.
- Filippo Rossitto (1807-1879), storico e patriota.
- Antonino Isaia (1819-1861), teologo.
- Giuseppe Cavallaro (1833-1888), architetto.
- Giuseppa Bolognara Calcagno (detta "Peppa, a cannunera") (19 marzo 1841- Messina, 1900), eroina risorgimentale. Il 31 maggio 1860, durante la sommossa di Catania contro i Borboni, si distinse per il coraggio. Sottratto un cannone ai nemici, riuscì ad opporsi ad uno squadrone di cavalieri borbonici.
- Turillo Sindoni (1868 - Roma, 1941), scultore. Alcune sue statue si trovano in America e America del Sud (Argentina, Brasile, Uruguay).
- Matteo Trovato (8 gennaio 1870 - 30 gennaio 1949), plasmatore di statue con la cartapesta. Autore di alcune delle cosiddette "varette" processionate il Venerdì Santo a Barcellona. Diverse statue sacre, da lui realizzate, sono custodite nelle chiese di alcune città della provincia di Messina (Barcellona, Furnari, Terme Vigliatore, Falcone, Basicò, Rodì Milici, Milazzo, Montagnareale, ecc.).
- Tino Cattafi (1873-1925), giornalista.
- Sebastiano Crinò (1877-1955), geografo.
- Vincenzo Leotti (Reggio Calabria, 1881 - 1954), tenore e compositore.
- Luigi De Luca (1892-1951), medico-chirurgo, docente di Medicina Operatoria presso l'Università degli Studi di Palermo e direttore dell'ospedale "Cutroni Zodda" di Barcellona. Fu il primo sindaco del comune eletto a suffragio universale nel 1948.
- Antonino Pino Balotta (1909-1987), politico, scienziato, poeta.
- Michele Maccarrone (1910 - Roma, 1993), storico della Chiesa. Ordinato sacerdote nel 1938. Professore di storia ecclesiastica alla Pontificia Università Lateranense dal 1942, ordinario dal 1949. Fondatore e direttore della "Rivista di Storia della Chiesa in Italia" (1947). Segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche dalla sua creazione, nel 1954, e presidente del medesimo dal 1963 al 1989.
- Carlo Stagno Villadicani d'Alcontres (1912-1955), nobile e senatore delle Repubblica Italiana, Presidente della società di calcio Football Club Messina dal 1948 al 1951 e fondatore nel 1946 della società barcellonese Football Club Igea Virtus Barcellona.
- Nello Cassata (1913-1997), storico, fondatore del "Museo Etnostorico Nello Cassata".
- Vito Presti (1914-1995), fine intagliatore, maestro del liu-bo, poeta dialettale.
- Carmelo Genovese (1917-1997), medico e pubblicista.
- Alessandro Manganaro (1917-1994), grecista.
- Nino Leotti (1919-1993), pittore.
- Giovannibattista Bucalo (Barcellona Pozzo di Gotto, 20 maggio 1920 - Terme Vigliatore, 15 settembre 1997), farmacista benemerito-medaglia d'oro.
- Michelangelo Mazzeo (1921-2001), poeta e pedagogo.
- Carmelo Santalco (San Marco d'Alunzio, 3 novembre 1921 - Barcellona Pozzo di Gotto, 16 luglio 2005), politico, scrittore, sindaco e vicesindaco dal 1956 al 1992. Ha fortemente contribuito allo sviluppo della città. Deputato e assessore regionale per tre legislature, Senatore della Repubblica dal 1972 al 1994, sottosegretario e per 10 anni Questore del Senato. Ha scritto alcuni libri, tra cui "Stalag 307: frammenti di un diario e di altri scritti di prigionia", "L'altro Garibaldi" e "Il portafoglio a mantice".
- Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 - Milano, 13 marzo 1979), poeta.
- Iris Isgrò (San Pier Niceto, 1923 - Barcellona Pozzo di Gotto, 2008), pittore.
- Sebastiano Genovese (1926-1983), idrobiologo.
- Carmelo Biondo (1928-1979), sacerdote e autore di un libro sulle "Chiese di Barcellona Pozzo di Gotto" (pubblicato postumo nel 1986).
- Michele Stylo (1929-2000), regista. Autore e regista del dramma sacro "Sebastiano di Narbona", messo in scena nel 1964 sul sagrato del duomo di Barcellona, con protagonista Alberto Lupo. A lui si deve la riapertura al pubblico, nel 1956, del teatro greco di Tindari, con la rappresentazione dell'Aiace di Sofocle.
- Emilio Fede (24 giugno 1931 - viv.), giornalista, ex direttore del Tg1 e primo ed ex direttore del Tg4.
- Carmelo Freni detto Melo (19 luglio 1934 - viv.), giornalista, scrittore e regista italiano.
- Emilio Isgrò (6 ottobre 1937 - viv.), scultore, pittore e scrittore.
- Mario Paciello (26 ottobre 1937 - viv.), vescovo.
- Nino Alberti (1940-1991), maestro dello sport e vicepresidente vicario del C.N.S.F. A lui è stato dedicato il Palazzetto dello Sport, il Palalberti.
- Leonardo Vitale (Palermo, 27 giugno 1941 - 2 dicembre 1984), mafioso. Rinchiuso per dieci anni nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, è considerato il primo pentito di mafia.
- Toto (Salvatore) Cutugno (Tendola (Fosdinovo), 1943 - viv.), cantautore nato a Fosdinovo, ma la cui famiglia è originaria della frazione marina di Barcellona Pozzo di Gotto (Calderà).
- Beppe Alfano (1945-1993), giornalista. Morto l'8 gennaio 1993, per omicidio mafioso.
- Lorenzo Cutugno (1947 - Torino, 1978), agente di custodia, ucciso l'11 aprile 1978, a Torino, dalle Brigate Rosse.
- Pietro Genovese (1948 - viv.), architetto, archeologo e pittore. Autore rinvenimenti archeologici città di Longane.
- Giovanni Salamone (30 agosto 1948 - 12 gennaio 1991), geometra, imprenditore edile e consigliere comunale. Ucciso dalla mafia.
- Domenico Nania (19 settembre 1950 - viv.), vicepresidente del Senato della Repubblica, dal 6 maggio 2008 al 15 marzo 2013.
- Domenico Scilipoti (26 agosto 1957 - viv.), deputato.
- Emilio Pellegrino (1958 - viv.), ex arbitro di serie A di calcio.
- Giovanni Perdichizzi (1960 - viv.), allenatore di pallacanestro.
- Attilio Manca (San Donà di Piave, 20 febbraio 1969 - Viterbo, 12 febbraio 2004), affermato urologo di origini barcellonesi; presunta vittima di mafia. La sua vicenda ha ispirato diversi libri; in particolare, "El enigma siciliano de Attilio Manca", dello scrittore catalano Joan Queralt, "Le vene violate - Dialogo con l'urologo siciliano ucciso non solo dalla mafia", di Luciano Armeli Iapichino, e "Suicidate Attilio Manca" di Lorenzo Baldo.
- Giuseppe La Rosa (16 gennaio 1982 - Farah, 8 giugno 2013), capitano del 3º Reggimento bersaglieri, impegnato nella missione ISAF, in Afghanistan. Ha perso la vita a Farah, a causa di un attentato, mentre si trovava a bordo di un mezzo blindato Lince, occupato da altri tre commilitoni, che egli eroicamente salvava proteggendoli con il proprio corpo dalla deflagrazione dell'ordigno lanciato all'interno del veicolo. Promosso Maggiore. Decorato di Croce d'Onore e Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria. Il 13 luglio 2014 gli è stato dedicato l'omonimo Parco urbano.
- Francesca Chillemi (25 luglio 1985 - viv.), miss Italia nel 2003 e attrice.
- Carmelo Gitto (3 luglio 1987 - viv.), pallavolista.
- Tania Bambaci (11 agosto 1990 - viv.), miss Sicilia nel 2010 è modella e attrice italiana.
Geografia antropica
Frazioni
Del comune di Barcellona Pozzo di Gotto[27] fanno parte anche le frazioni di Acquacalda, Acquaficara[19][28], Bruschetto, Calderà, Camicia, Cannistrà[20][29][30], Case Bucca, Case Longo, Case Miano, Case Migliardo, Centineo[31][32][33], Contrada Petraro, Croce Maloto, Femmina Morta, Gala[23][34], Gurafi, Gurafi Alto, Larderia, Madonna dell'Acqua Calda, Maloto, Migliardo, Moasi, Mortellito, Nasari[35][36][37], Oreto, Portosalvo[21][38][39], Pozzo di Gotto[38][40][41], Pozzo Perla, San Paolo[42][43][44], San Paolo - Cannistrà, Sant'Andrea, Sant'Antonino, Sant'Antonino Convento, Sant'Antonio[45][46][47], Santa Nicola, Santa Venera[48][49][50], Santa Venera Grotta. [8]
Infrastrutture e trasporti
Il comune è interessato dalla Strada statale 113 e servito dalla stazione ferroviaria di Barcellona-Castroreale posta sulla linea Palermo-Messina.
I trasporti interurbani di Barcellona Pozzo di Gotto vengono svolti con autoservizi di linea gestiti dall'Azienda Siciliana Trasporti. Tra il 1890 e il 1932 la località ospitava il capolinea occidentale della tranvia Messina-Barcellona della SATS[51].
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1º febbraio 1986 | 3 luglio 1990 | Carmelo Munafò | Democrazia Cristiana | Sindaco | [52] |
3 luglio 1990 | 20 giugno 1992 | Carmelo Munafò | Democrazia Cristiana | Sindaco | [52] |
20 giugno 1992 | 2 giugno 1993 | Vincenzo Amato | Democrazia Cristiana | Sindaco | [52] |
2 giugno 1993 | 10 febbraio 1994 | Carmelo Santalco | Democrazia Cristiana | Sindaco | [52] |
8 luglio 1994 | 8 giugno 1998 | Francesco Speciale | - | Sindaco | [52] |
8 giugno 1998 | 22 dicembre 2000 | Francesco Speciale | centro-sinistra | Sindaco | [52] |
22 dicembre 2000 | 26 novembre 2001 | Onofrio Zaccone | Comm. pref. | [52] | |
26 novembre 2001 | 15 maggio 2007 | Candeloro Nania | centro-destra | Sindaco | [52] |
15 maggio 2007 | 22 maggio 2012 | Candeloro Nania | centro-destra | Sindaco | [52] |
22 maggio 2012 | 1º aprile 2015 | Maria Teresa Collica | lista civica | Sindaco | [52] |
1º aprile 2015 | 17 giugno 2015 | Fulvio Bellomo | Comm. straordinario | [52] | |
17 giugno 2015 | in carica | Roberto Carmelo Materia | centro-destra | Sindaco | [52] |
Gemellaggi e scambi culturali
Barcellona Pozzo di Gotto è gemellata, dal 2 ottobre 2008, con la città argentina di Punta Alta, dove risiede una folta colonia di figli di emigranti barcellonesi[53]. Dal 26 gennaio 2015, inoltre, è stato stabilito uno scambio culturale tra la Pro Loco "Alessandro Manganaro" e il Complejo Historico Municipal de Chivilcoy e tra la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto e la Asociación Socorros Mutuos "Italia" di un'altra città argentina, Chivilcoy[54]. Una delegazione composta da Laura Boleso e Fabian Gonzalez è stata ospite della città dal 26 gennaio all'11 febbraio del 2015 per l'occasione è stata donata dalla città di Chivilcoy alla Basilica Minore di San Sebastiano Martire il simulacro della Madonna di Lujan. Lo scambio culturale tra le due città è stato promosso dalla Pro Loco "A. Manganaro" nella figura del suo vice presidente Giuseppe Giunta e da Laura Boleso archivista del Complejo Historico Municipal di Chivilcoy.
- Punta Alta, dal 2008
- Chivilcoy, dal 2015 (Scambio culturale tra la la Pro Loco "Alessandro Manganaro" e il Complejo Historico Municipal de Chivilcoy e tra la Società Operaia di Mutuo Soccorso e la Asociación Socorros Mutuos "Italia" di Chivilcoy)
Altre informazioni amministrative
Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.9 (Colline litoranee di Milazzo)[55].
Sport
A Barcellona Pozzo di Gotto sono praticati quasi tutti gli sport: Calcio, Basket, Pallavolo, Pallamano, Arti Marziali, Tiro con l'Arco, Tiro a Volo, Tennis, Tennis Tavolo, Atletica Leggera, Ciclismo, e molti altri ancora. Tra le numerose palestre e impianti sportivi da citare lo Stadio di Calcio intitolato al mecenate Carlo Stagno D'Alcontres, da 7000 posti a sedere, la piscina comunale, il vecchio palazzetto dello sport di via Aia Scarpaci, sede delle gare casalinghe di numerose società di pallavolo (in particolare la W. G. Morgan e la Pol. Barcellona '95) e lo splendido impianto di Tiro a Volo (Tiro a Piattello) struttura avveniristica. Fiore all'occhiello è il Palalberti, impianto di moderna realizzazione, riservato alla sola pallacanestro precedentemente ospitò anche gare di pallavolo, pallamano e calcio a 5 per poi diventare il campo di casa dell'Igea Basket Barcellona che milita nella LegaDue. Da segnalare la squadra di Hockey su prato (sede Oratorio Salesiano) ed i suoi atleti che militano nella nazionale italiana di Hockey su prato.[senza fonte] Nel Tiro con l'Arco segnaliamo, oltre i 6 titoli italiani conquistati dalla Polisportiva Genius (società in vista anche nel Badminton) grazie al contributo dato dal campione barcellonese e nazionale Daniele Bauro Medaglia d'oro alle universiadi di Daegu nel 2003 e numerosi titoli nazionali a squadre, l'ultima nel 2011 a Roma formata dagli atleti Bauro, Chiofalo e Bellardita. Da segnalare in modo particolare anche il pallavolista Carmelo Gitto, cresciuto nella Pallavolo W. G. Morgan sotto la guida del mister Santino Imbesi, che attualmente milita nella A1 di Pallavolo ed è stato in Nazionale con due secondi posti agli Europei Juniores ed un premio quale miglior esordiente nella sua prima stagione in A1.
Non si può non citare la Polisportiva P.G.S. OR.SA. dell'Oratorio salesiano, vera culla dello sport dilettantistico barcellonese. Da questa società sportiva, dal calcio alla pallavolo, dal basket alla pallamano, dal tennis tavolo all'hockey, sono cresciuti fior di campioni, allenatori e dirigenti di alto profilo umano e sportivo, citiamo in particolare il Mister Naselli ed il Prof. Raimondo.
Barcellona Pozzo di Gotto vantava una ottima squadra di Calcio in Seconda Divisione (ex serie c2) chiamata Football Club Igea Virtus Barcellona, fondata nel 1964 con il nome di Associazione Sportiva Nuova Igea SPA e ha assunto l'attuale denominazione nel 1993, dopo la fusione con il Barcellona. Questa, ha vissuto un inesorabile declino durante la stagione 2009/10 concludendo l'annata con appena 11 punti (2 di penalizzazione), rischiando anche di non riuscire a concludere il calendario di partite per mancanza di fondi per le trasferte. L'estate che sopraggiunse vide la scomparsa dell'IGEA VIRTUS dal panorama calcistico nazionale.
A Barcellona Pozzo di Gotto esistono 7 squadre di calcio: l'Igea Virtus Barcellona (Serie D),l'A.S.D. Barcellona P.G. (Promozione), l'Or.Sa. P.G. (Prima Categoria), la Barcellonese Europa (Terza Categoria), l'Atletico San Paolo (Terza Categoria), la Nuova Azzurra (Terza Categoria).
Di grande valore sociale e aggregativo per i giovani sportivi barcellonesi è il movimento del calcio a 5 che vede protagoniste ben 9 formazioni cittadine in serie D e una in C2 che schierano giovani tutti del luogo. Malgrado ciò, dopo la negazione dell'uso del Palalberti, Barcellona P.G. oltre ai campi privati dell'Oratorio Salesiano e della P.G.S. Vivi Don Bosco, non dispone, a differenza di altri centri minori anche della stessa provincia, di un campo da gioco comunale per questa disciplina così come pure per la Pallamano.
Note
- ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ a b c d e Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 40
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 77
- ^ Francesco Sacco, pp. 136
- ^ Pagina 52, 53 e seguenti di "Storia generale di Sicilia" di Jean Levesque de Burigny, Tomo secondo, Palermo, 1787. [1]
- ^ A pagina 263 dell'opera "Istoria e teoria de' tremuoti in generale ed in particolare di quelli della Calabria, e di Messina del MDCCLXXXIII" di Giovanni Vivenzio: "..... Barcellona, comunemente Barcellonetta. Più in là, all'W. di Melazzo trovasi Barcellonetta, la quale soffri moltissimo nelle abitazioni dal Tremuoto de' 5 Febbrajo, e susseguenti, ed in modo, che si doverono construire alcune Baracche per la celebrazione delle Messe, essendo le Chiese o fracassate, o dirute." [2]
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 16
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 73
- ^ Pagina 66, Caio Domenico Gallo, "Annali della città di Messina ... dal giorno di sua fondazione sino a tempi presenti" [3], Tomo I, Messina, Francesco Gaipa, 1756.
- ^ Pagina 46 e 47, Luigi Santagati, "Viabilità e topografia della Sicilia antica" [4], Volume I, La Sicilia del 1720, Regione Siciliana Editore, Palermo, 2004.
- ^ La Peste
- ^ In merito lo storico Giovanni Vivenzio scrive: " ..... né Barcellona, e la Città di Patti, né le Piazze di Melazzo, e di Augusta andarono esenti da danni, e da lesioni nelle loro fabbriche."
- ^ Bombardamenti, Incursioni aeree Seconda Guerra Mondiale
- ^ Pagina 161. Giovanni Andrea Massa,"La Sicilia in prospettiva. Parte prima, cioè il Mongibello, e gli altri ..." [5], Stamperia di Francesco Chicè, Palermo, 1709.
- ^ Pagina 543, Tommaso Fazello, "Della storia di Sicilia deche due del r.p.m. Tommaso Fazello siciliano ..." [6], Giuseppe Assenzio, Palermo, 1817.
- ^ Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 173
- ^ a b Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 12
- ^ a b Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 97
- ^ a b Francesco Sacco, pp. 135
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 149
- ^ a b Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 222
- ^ Ultimi ruderi demoliti negli anni '80.
- ^ Demolizione effettuata negli anni '90.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 172, Definita Terre e abitazioni
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 164
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 30
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 188, Casale
- ^ Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 172
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 43
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 206, Casale
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 214, Casale
- ^ Francesco Sacco, pp. 2
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 101
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 249, Casale
- ^ a b Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 131
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 280, Casale
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 279, Città Reale
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 325, Torre
- ^ Francesco Sacco, pp. 178
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 123
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 294, Casale
- ^ Francesco Sacco, pp. 196
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 12
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 288, Casale
- ^ Francesco Sacco, pp. 191
- ^ Giuseppe Emanuele Ortolani, pp. 153
- ^ Giovanni Andrea Massa, pp. 295, Casale
- ^ Giulio Romano, Vittorio Formigari, 123 anni di tram a Messina, Calosci, Cortona, 2001. ISBN 88-7785-175-9.
- ^ a b c d e f g h i j k l http://amministratori.interno.it/
- ^ Barcellona Pozzo di Gotto Patto di Gemellaggio con Punta Alta - Video youtube
- ^ Le città di Barcellona Pozzo di Gotto e Chivilcoy si gemellano grazie alla Pro Loco Manganaro, su strettoweb.com.
- ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
Bibliografia
- Fonte: Decreto Assessoriale 8 febbraio 2007 - Assessorato del Territorio e dell'Ambiente - Regione Siciliana - G.U.R.S. Parte I n. 20/2007
- Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti", 2 voll., Palermo, 1880-1883.
- Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", Tomo uno, Palermo, Reale Stamperia, 1800.
- Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", Tomo due, Palermo, Reale Stamperia, 1800.
- Giuseppe Emanuele Ortolani, "Nuovo dizionario geografico, statistico e biografico della Sicilia antica e moderna", Palermo, Francesco Abbate, 1819.
- "Raccolta di memorie della città Barcellona Pozzo di Gotto provincia di Messina" [9], Tipografia del Regno d'Italia, Torino, 1864.
- Giovanni Andrea Massa, "La Sicilia in prospettiva. Parte prima, cioè il Mongibello, e gli altri ...", Parte prima, Palermo, Stamperia di Francesco Chicè, 1709.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barcellona Pozzo di Gotto
Collegamenti esterni
- Comune di Barcellona Pozzo di Gotto - Sito ufficiale del Comune
- Meteo-BarcellonaPozzodiGotto.it Stazione Meteo a Barcellona Pozzo di Gotto
- Museo delle Mattonelle Museo Epicentro
- Santuario S. Antonio di Padova, su santantoninobarcellona.it.
- Il ParcoMuseo Jalari, su parcojalari.com.
- La Processione del Venerdi Santo, su vexillaregis.it.
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