Ospedaletto (Istrana)
Ospedaletto è una frazione del comune di Istrana, in provincia di Treviso.
Ospedaletto frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°39′39″N 12°04′33″E |
Altitudine | 27 m s.l.m. |
Abitanti | 1 650[1] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 31036 |
Prefisso | 0422 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Geografia fisica
Sorge all'estremità sudovest del capoluogo, al confine con Cavasagra di Vedelago.
A sud della frazione scorre il fiume Sile, che in questo tratto iniziale si caratterizza per le numerose diramazioni (in particolare il Siletto) e le zone umide ricche di risorgive; l'area è protetta dal Parco naturale regionale del Fiume Sile. Per il resto il territorio è privo di corsi d'acqua di rilievo e l'approvvigionamento idrico è assicurato dalle varie canalette derivanti dal canale della Vittoria di Ponente, alimentato a sua volta dal Piave.
Storia
Il primo riferimento scritto è del 997. Il toponimo richiama alla presenza di un ospizio per viandanti gestito dai benedettini di Polirone e attestato dall'XI secolo. Nel 1314 Hospitali de Cavasagra (in effetti fu molto legata alla vicina frazione di Vedelago) rappresentava una regola e cappella dipendente dalla capopieve di Istrana e vi venivano censiti sette fuochi[2][3][4].
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa della Purificazione di Maria
La parrocchiale di Ospedaletto, a cui era annesso l'ospedale-monastero, dipese dal convento di San Cipriano di Murano, passando poi in commenda al patriarca di Venezia dal 1587 al 1944 (pur dipendendo sempre dalla diocesi di Treviso).
L'edificio attuale fu ricostruito nel XVIII secolo su iniziativa dell'allora parroco don Giovanni Piccoli, il quale poté usufruire del lascito testamentario del patrizio e possidente locale Domenico Querini, ivi sepolto; fu consacrato il 24 settembre 1774. Fu successivamente ampliato nel 1900 con la costruzione delle due navate laterali. È una costruzione pregevole e tra le varie opere che la ornano si ricorda l'affresco del soffitto, una Purificazione attribuita al Tiepolo; vanno menzionati poi la pala di Filippo de Blancey e un preziosissimo apparato per le Quarantore placcato in oro[4][5], attualmente non utilizzato.
Campanile
Il precedente campanile sorgeva sul lato nord della chiesa dove oggi si trova la sacrestia utilizzata come magazzino.
Quello attuale sorge a sud della chiesa, a ridosso del cimitero. Sotto la sua porta d'ingresso vi è un piccolo affresco che un paesano del 1800 (Gaetano Gottardello) emigrante nella città brasiliana di Lapa, di cui una via di Ospedaletto porta il nome, fece fare "per grazia ricevuta", come si legge nello stesso. Nella cella campanaria vi sono quattro campane: un campanello (Sant'Antonio), una campana piccola (Santa Teresa), una media (Sant'Agnese) e una grande (Santa Maria). Oggi le campane sono elettrificate e le programmazioni controllate dall'orologio pilota 'Sirio 12' della ditta piemontese Ecat Orologi di Mondovì (CN), ma la ditta manutentrice è la Comin Campane di Volpago del Montello (TV).
Organo a canne (e cantorìa)
L'organo a canne è collocato nella cantoria (si dice provenga dalla parrocchia di Paese) sopra la porta d'ingresso principale.
È stato commissionato alla ditta Zanin di Codroipo (UD) per una somma di 1.200.000 lire dall'allora parroco Don Nicodemo Gemin nel 1949 e costruito negli anni 1950-52.
L'organo, a trasmissione pneumatico-tubolare, possiede due tastiere da 61 tasti ciascuna e una pedaliera da 32, assieme a 14 registri+unioni.
Di seguito la disposizione fonica:
Grand'organo (I° manuale) | Unioni | Organo espressivo | Pedale | Accessori |
Principale 8'
Flauto 8' Dulciana 8' Ottava 4' Decima Quinta 2' Ripieno 4 file |
I-Ped.
II-Ped I-II Acuta I° a I° Acuta II° a I° Grave II° a I° Acuta II° a II° |
Principale 8'
Celeste 8' Coro Viole 8' Flauto 4' Flauto in XII Oboe 8' Tremolo |
Contrabbasso 16'
Subbasso (Bordone) 16' Ottava 8' |
Pedaletti:
1°-Ped. 2°-Ped Unione tastiere Automatico al pedale Ripieno Forte generale (Tutti) Aumentatore Espressione |
Note
- ^ In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel sito della CEI.
- ^ Cenni storici dal sito del Comune.
- ^ La pieve di Istrana dal sito della Parrocchia di Istrana.
- ^ a b Luigi Pesce (a cura di), La visita pastorale di Giuseppe Grasser nella diocesi di Treviso (1826-1827), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1969, p. 136-138.
- ^ Vivi la città - comune di Istrana, 2001.