Discussione:Liberty a Milano
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Monitoraggio effettuato nel giugno 2012 |
Modifiche consistenti alla voce
la voce è "voce in vetrina": sono state apportate pesanti modifiche che non trovo giustificbili e, devo dire, scritte in manier poco chira. Ho ristabiito l'incipit com'era quando la voce è stata definita da vetrina prima di inspiegabili modifiche stilistiche e di contenuti.--Paolobon140 (msg) 10:45, 13 apr 2017 (CEST)
- Sono sostanzialmente d'accordo: alla voce è stato dato il riconoscimento di vetrina per via delle sue caratteristiche complessive. Benché ciò non significa che non possa essere ulteriormente migliorata, per modifiche consistenti passerei prima dalla pagina di discussione. --Melancholia (msg?) 11:23, 13 apr 2017 (CEST)
Ulteriori correzioni
Ho ulteriormente ampliato i paragrafi iniziali con aggiuntive nozioni storiche e corretto un po' la forma.
--Enryonthecloud (msg) 15:10, 13 apr 2017 (CEST)
- Aggiungerei alcune precisazioni sul contesto storico... --Enryonthecloud (msg) 15:15, 13 apr 2017 (CEST)
- Scusa Enryonthecloud, hai fatto molte modifiche per cui non sono neppure più in grado di risalire alla versione originale del testo; ma "correggere la forma", abbi pazienza, no: ci abbiamo lavorato su un paio di mesi e non siamo proprio persone che non sanno scrivere in italiano; abbamo creduto che la forma, quando la pagina è diventata in vetrina, andasse bene. "Correggere la forma" non mi pare necessario, almeno a parere mio:-)--Paolobon140 (msg) 16:11, 13 apr 2017 (CEST)
- Aggiungerei alcune precisazioni sul contesto storico... --Enryonthecloud (msg) 15:15, 13 apr 2017 (CEST)
[← Rientro] Come sopra e come Paolo: per una voce in vetrina come questa credo sia opportuno discutere per modifiche oltre piccole correzioni marginali --Melancholia (msg?) 19:27, 13 apr 2017 (CEST)
- Ok, chiedo venia, mi sono lasciato prendere la mano... :) Tuttavia mancherebbero delle precisazioni storiche e anche stilistiche riguardo la connotazione «monumentale» che assunse il liberty milanese... ben diverso da quello torinese o di altre città, qualche riflessione in più sul ricco apparato decorativo e scultoreo, ciò è assai poco specificato. :( Inoltre si accenna all'utilizzo del calcestruzzo armato ma non si cita il Systéme Hennebique di cui l'Impresa Porcheddu di Torino era la licenzataria esclusiva per l'Italia e che infatti utilizzò in tutto il paese per costruzioni pubbliche e private: da Torino a Roma, Venezia, Genova alla Puglia... Seppur in vetrina e seppur frutto di un grande e stimato lavoro è ancora carente sotto alcuni aspetti e meriterebbe di essere ulteriormente ampliata. :) Sembra che il liberty a Milano sia arrivato di colpo da solo, soltanto perché Milano si consacrò città industriale... considerando, poi, che non fu l'unica a esserlo. Inoltre il lessico e alcuni termini (a "padrona" forse sarebbe preferibile "egemone"?), seppur di buon livello, si potrebbero migliorare, no? Proprio perché è in vetrina... Mi spiace di essermi perso l'eventuale vaglio della VdQ a suo tempo tuttavia alcune correzioni andrebbero apportate, non è mica incisa sulla pietra, no? Scusatemi. :) --Enryonthecloud (msg) 23:40, 13 apr 2017 (CEST)
- Giuste osservazioni, [@ Enryonthecloud]. A cappello di tutto dobbiamo però ricordare che la voce tratta di liberty a Milano e non di liberty torinese o italiano. Però se tu ritieni che manchino alcune informazioni diciamo vitali nella voce propongo di aprire una sezione sulla monumentalità (mi raccomando le fonti), una sull'uso del cemento armato decorativo. Nella voce mi apparva chiaro che il liberty a Milano sia arrivato da fuori e il cenno che ne è fatto mi pare sufficiente (punto di vista personale) ma certo, fonti alla mano, si può ampliare. Per ili lressico, mah: "egemone" non significa "padrona":-)--Paolobon140 (msg) 09:34, 14 apr 2017 (CEST)
- Appunto, certo che "egemone" non significa "padrona"... ma mi pare un termine un po' più enciclopedico, ne convieni? Perdonami, il cemento armato a cui facevo riferimento non era quello "decorativo" (quello semmai era il litocemento) ma, appunto, il calcestruzzo armato utilizzato per i solai e le strutture portanti. Non aprirei una sezione specifica, sarebbe sufficiente inserire delle informazioni aggiuntive, comprese di fonti, ovviamente. Per esempio il Systéme Hennebique in quegli anni era esclusiva nazionale dell'Impresa Porcheddu, che seguì cantieri in tutta Italia... No, certo, è una voce sul liberty a Milano, ma si potrebbe spendere qualche parola in più sulle caratteristiche peculiari che assume, uniche nel suo genere. --Enryonthecloud (msg) 10:08, 14 apr 2017 (CEST)
- Queste sarebbero le referenze specifiche da aggiungere per quanto riguarda la citazione del calcestruzzo armato: [...] Nel 1894 lo studio tecnico ingegneri Ferrero & Porcheddu ha la rappresentanza dei «solai incombustibili Sistema Hennebique» con sede in Torino, piazza Cavour 2. Nel 1895 l'ingegner Giovanni Antonio Porcheddu, titolare dell'Impresa Porcheddu, è concessionario esclusivo del brevetto d'uso del Systéme Hennebique per la costruzione di opere in calcestruzzo armato. A partire dal 1896 l'intestazione dei documenti riporta la dicitura: «ing. G.A. Porcheddu studio tecnico Hennebique e Agenzia Generale per l'Alta Italia - Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto», con sede ancora in piazza Cavour 2. Il trasferimento in una nuova sede, un ampio e basso fabbricato per uffici e laboratori, sito in corso Valentino 20 (oggi corso Marconi), avviene nel 1903; qui l'impresa può disporre anche di un laboratorio per prove di carico sui semilavorati. Oltre alla sede torinese l'impresa, con assetto societario dal 1906, ha filiali a Milano, Genova e Roma e dispone di una propria ferriera a Genova per la produzione di barre di armatura. A partire dal 1914, infatti, la società torinese diviene il solo concessionario esclusivo del Systéme Hennebique per tutta l'Italia peninsulare. [...] Sono in possesso anche dei relativi dati bibliografici da inserire in calce, dovrebbero essere tre testi. --Enryonthecloud (msg) 10:41, 14 apr 2017 (CEST)
- Appunto, certo che "egemone" non significa "padrona"... ma mi pare un termine un po' più enciclopedico, ne convieni? Perdonami, il cemento armato a cui facevo riferimento non era quello "decorativo" (quello semmai era il litocemento) ma, appunto, il calcestruzzo armato utilizzato per i solai e le strutture portanti. Non aprirei una sezione specifica, sarebbe sufficiente inserire delle informazioni aggiuntive, comprese di fonti, ovviamente. Per esempio il Systéme Hennebique in quegli anni era esclusiva nazionale dell'Impresa Porcheddu, che seguì cantieri in tutta Italia... No, certo, è una voce sul liberty a Milano, ma si potrebbe spendere qualche parola in più sulle caratteristiche peculiari che assume, uniche nel suo genere. --Enryonthecloud (msg) 10:08, 14 apr 2017 (CEST)
- Giuste osservazioni, [@ Enryonthecloud]. A cappello di tutto dobbiamo però ricordare che la voce tratta di liberty a Milano e non di liberty torinese o italiano. Però se tu ritieni che manchino alcune informazioni diciamo vitali nella voce propongo di aprire una sezione sulla monumentalità (mi raccomando le fonti), una sull'uso del cemento armato decorativo. Nella voce mi apparva chiaro che il liberty a Milano sia arrivato da fuori e il cenno che ne è fatto mi pare sufficiente (punto di vista personale) ma certo, fonti alla mano, si può ampliare. Per ili lressico, mah: "egemone" non significa "padrona":-)--Paolobon140 (msg) 09:34, 14 apr 2017 (CEST)
Ovviamente la voce si può sempre ampliare ed integrare, ma per una voce vetrinata è meglio trovare un accorto tra tutte le parti in modo da integrare bene la voce e mantenere un ottimo livello di quest'ultima. Da una prima mio opinione, nella voce è scritto en passant sia che il liberty fu importato dopo esser stato introdotto in Italia dall'esposizione di Torino, sia l'uso del cemento nell'edilizia: è vero non vi è una spiegazione dettagliata, ma comunque la voce tratta dell'architettura/arte liberty a Milano. Per le caratteristiche generali e tecniche dello stile il posto giusto per approfondire è la voce generale sul liberty secondo me! Detto questo risponderò in maniera più dettagliata quando avrò qualche minuto libero --Melancholia (msg?) 12:06, 14 apr 2017 (CEST)
- Ma siamo ancora su Wikipedia o cosa? :) No, perché quando sono io a mettere sotto vaglio o VdQ una voce trovo sempre interlocutori che «spaccano il capello in quattro» e che sono mai contenti di ciò che viene scritto, pur adottando un lessico adeguato e non certo avaro di note e di relativa documentazione... Qui invece scopro una voce di vetrina che, seppur scritta bene e corredata di puntuali note e iconografia, è ancora carente sotto alcuni aspetti e adotta un linguaggio non sempre enciclopedico, come viene raccomandato. Senza offesa per nessuno, siamo tutti sufficientemente intelligenti da capire, credo... :) Tornando al calcestruzzo armato, perdonatemi, ma non è affatto un dettaglio marginale! E Milano, come Torino e altre grandi città lo hanno utilizzato proprio grazie all'avvento del liberty, applicando quelle nuove conoscenze tecniche che erano davvero innovative e intrinseche della nuova corrente stilistica; prima di allora i palazzi si costruivano con muri portanti e volte a crociera in mattoni o travature in legno e non superavano i tre, quattro piani. Dirlo en passant secondo me svilisce un po' la qualità della voce, citarne almeno il brevetto sarebbe più che necessario, se poi si consulta la voce calcestruzzo armato allora si troveranno ulteriori e più puntuali approfondimenti. Stesso dicasi per la connotazione tipicamente «monumentale» che assunse il liberty milanese, fortemente influenzato dal sezessionstil viennese o dallo jugenstil: è una sua specifica caratteristica, una peculiarità che andrebbe evidenziata maggiormente. A un milanese può sembrare scontata ma per chi non lo è no... A leggere così sembrerebbe che Milano sia il maggiore esempio di liberty italiano ma in realtà non vi fu una scuola italiana di riferimento, ogni città, ciascuna area geografica ha elaborato un liberty proprio. Questo, per completezza di informazione, ho cercato di scriverlo nella voce che ho creato io sul Liberty a Torino e anche su quelle relative ad altre città... Insomma, non me ne vogliate, ma bisognerebbe aggiungere qualcosa di più, con il vostro consenso. :) Ora mi odierete... :( --Enryonthecloud (msg) 20:26, 14 apr 2017 (CEST)
- (f.c.) Evita per cortesia di fare polemica: la versione che hai aggiunto prima del ripristino aveva due paragrafi senza fonte, cosa non accettabile per una voce in vetrina. Gradirei poi mi dicessi il passaggio da dove si evince che Milano sarebbe il maggior centro del liberty italiano: mi spiace ma non è questa la voce dove si afferma in continuazione essere "la capitale del liberty italiana". Abbi pazienza poi, ma detto sinceramente questa non è lo spazio per parlare del brevetto in concessione a Porcheddu: se dovessimo parlare di tutti i brevetti tecnologici in concessione necessari allo sviluppo del liberty non finiremmo più. E' una voce che tratta d'arte questa: va bene accennare a scoperte/metodologie che ne hanno permesso lo sviluppo, ma lo studio Porcheddu lasciamolo alla voce calcestruzzo armato per cortesia. Ora, se vuoi fare la tua proposta di cosa scriveresti per lo stile peculiare milanese (peraltro detto in incipit e descritto più ampiamente nei caratteri generali) sono tutto orecchie--Melancholia (msg?) 20:38, 14 apr 2017 (CEST)
- Perdonami, [@ Melancholia~itwiki] ma non è colpa mia se la definizione «capitale italiana del liberty» riferita a Torino è citata in più testi, tra cui quello di Rossana Bossaglia, una delle maggiori esperte di architettura liberty in Italia... E poi sarei io a fare polemica?? :) --Enryonthecloud (msg) 21:22, 14 apr 2017 (CEST)
- (f.c.) Evita per cortesia di fare polemica: la versione che hai aggiunto prima del ripristino aveva due paragrafi senza fonte, cosa non accettabile per una voce in vetrina. Gradirei poi mi dicessi il passaggio da dove si evince che Milano sarebbe il maggior centro del liberty italiano: mi spiace ma non è questa la voce dove si afferma in continuazione essere "la capitale del liberty italiana". Abbi pazienza poi, ma detto sinceramente questa non è lo spazio per parlare del brevetto in concessione a Porcheddu: se dovessimo parlare di tutti i brevetti tecnologici in concessione necessari allo sviluppo del liberty non finiremmo più. E' una voce che tratta d'arte questa: va bene accennare a scoperte/metodologie che ne hanno permesso lo sviluppo, ma lo studio Porcheddu lasciamolo alla voce calcestruzzo armato per cortesia. Ora, se vuoi fare la tua proposta di cosa scriveresti per lo stile peculiare milanese (peraltro detto in incipit e descritto più ampiamente nei caratteri generali) sono tutto orecchie--Melancholia (msg?) 20:38, 14 apr 2017 (CEST)
- Ma siamo ancora su Wikipedia o cosa? :) No, perché quando sono io a mettere sotto vaglio o VdQ una voce trovo sempre interlocutori che «spaccano il capello in quattro» e che sono mai contenti di ciò che viene scritto, pur adottando un lessico adeguato e non certo avaro di note e di relativa documentazione... Qui invece scopro una voce di vetrina che, seppur scritta bene e corredata di puntuali note e iconografia, è ancora carente sotto alcuni aspetti e adotta un linguaggio non sempre enciclopedico, come viene raccomandato. Senza offesa per nessuno, siamo tutti sufficientemente intelligenti da capire, credo... :) Tornando al calcestruzzo armato, perdonatemi, ma non è affatto un dettaglio marginale! E Milano, come Torino e altre grandi città lo hanno utilizzato proprio grazie all'avvento del liberty, applicando quelle nuove conoscenze tecniche che erano davvero innovative e intrinseche della nuova corrente stilistica; prima di allora i palazzi si costruivano con muri portanti e volte a crociera in mattoni o travature in legno e non superavano i tre, quattro piani. Dirlo en passant secondo me svilisce un po' la qualità della voce, citarne almeno il brevetto sarebbe più che necessario, se poi si consulta la voce calcestruzzo armato allora si troveranno ulteriori e più puntuali approfondimenti. Stesso dicasi per la connotazione tipicamente «monumentale» che assunse il liberty milanese, fortemente influenzato dal sezessionstil viennese o dallo jugenstil: è una sua specifica caratteristica, una peculiarità che andrebbe evidenziata maggiormente. A un milanese può sembrare scontata ma per chi non lo è no... A leggere così sembrerebbe che Milano sia il maggiore esempio di liberty italiano ma in realtà non vi fu una scuola italiana di riferimento, ogni città, ciascuna area geografica ha elaborato un liberty proprio. Questo, per completezza di informazione, ho cercato di scriverlo nella voce che ho creato io sul Liberty a Torino e anche su quelle relative ad altre città... Insomma, non me ne vogliate, ma bisognerebbe aggiungere qualcosa di più, con il vostro consenso. :) Ora mi odierete... :( --Enryonthecloud (msg) 20:26, 14 apr 2017 (CEST)
Per essere più precisi e completi:
- la parte tecnica sul calcestruzzo armato la lascerei volentieri ad altra sede ... a maggior ragione se fu comune a tutta Italia con un unico concessionario italiano.
- Sulla caratteristica monumentale del liberty milanese sono tutto orecchie!
- Io terrei il termine "padrona", non tanto perché sia più corretto di "egemone", quanto perché è un modo di dire più diffuso. --Melancholia (msg?) 19:17, 14 apr 2017 (CEST)
- Infatti avevo suggerito di aprire una sezione sulla monumentalità... Questo Porcheddu, però, lavorava a Milano già nel 1898: dalla Treccani "Uno dei primi progetti portati a termine dalla società fu appunto quello dei solai per il Palazzo delle Assicurazioni Generali in piazza Cordusio a Milano (1898), progettato dall’architetto Luca Beltrami." Aggiungiamo il Porcheddu, direi, ma tieni presente che la Treccani, nell'articolone sul calcestruzzo, usa una sola volta la parola liberty riferendosi a Torino e non parlando del Porcheddu che viene invece largamente citato in altri passi: "Uno degli impieghi ideali per il calcestruzzo armato si rivelò nell’esecuzione degli edifici industriali. Il territorio italiano iniziò a essere disseminato di grandi stabilimenti, fabbriche e impianti realizzati a partire dai primi anni del Novecento. La fabbrica fu caratterizzata dall’impiego del nuovo materiale lasciato faccia-a-vista, senza nasconderlo sotto gli opulenti decori liberty o eclettici, come avvenne nella fabbrica del Lingotto di Giacomo Matté-Trucco." http://www.treccani.it/enciclopedia/una-nuova-tecnica-del-costruire-il-calcestruzzo-armato_(Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Tecnica)/ SI parla molto di edifici industriali e questo Porcheddu faceva principalmente ponti e grandi magazzini portuali, Ma va bene, inserisci qualche riga su codesto Porcheddu, perché no? L'unica cosa che ti chiediamo, mi pare di capire, è di non stravolgere la voce (fino dall'incipit) come hai fatto tu ieri. Aggiungi le informazioni che ritieni utili laddove ritieni che vadano inserite, o no?--Paolobon140 (msg) 20:31, 14 apr 2017 (CEST)
- Ma infatti... [@ Paolobon140] nulla di così diverso da ciò che avevo già fatto... ma che è stato rimosso. :) Allora, lungi da passare per un fan accanito di quella buon'anima di Porcheddu, anche se ritengo sia stato un innovatore italiano, oltre che un ingegnere plurilaureato (ben tre lauree) e un lungimirante imprenditore. Sì, la sua attività con sede a Torino dal 1896 in società con l'ing. Ferrero, un torinese purosangue (lui invece era sardo ma trasferitosi a Torino per studiare al Politecnico), ebbe molte filiali (Milano, Genova, Venezia e Roma) per cui non mi stupisco affatto abbia realizzato l'edificio del Beltrami di piazza Cordusio. Poi realizzò soprattutto grandi opere (Ponte Risorgimento, nuovo campanile di piazza San Marco, magazzini del porto di Genova) e stabilimenti industriali dove ovviamente l'impiego del calcestruzzo armato era più ingente, trattandosi di grandi aree e in questo caso si parla poco di liberty, ovvio. A Torino, per esempio, Porcheddu nel 1911 realizzò anche lo Stadium, anche se la stagione del liberty era praticamente al termine. Per quanto riguarda invece il vocabolo "padrona" non trovo affatto sia più corretto di "egemone" e il fatto che sia «un modo di dire più diffuso» non me ne frega molto, sapete? :) Non me ne vogliate ma il livello del linguaggio, tanto più in una voce in vetrina, dovrebbe essere alto ed enciclopedico non quello della strada, che sia un modo di dire comune lascia davvero il tempo che trova, la gente dice molti strafalcioni, pertanto non lo considererei affatto un parametro di riferimento e, se ben ricordo, non lo è nemmeno nelle linee guida di questa bellissima realtà che è Wikipedia. :) Insomma, polemiche a parte, procederei con il sottoporvi il brano di testo che vorrei aggiungere e/o modificare e, se da tutti condiviso, lo pubblicherei. Sareste d'accordo? Fermo restando che la voce non è proprietà di nessuno...
- --Enryonthecloud (msg) 20:58, 14 apr 2017 (CEST)
- Ma infatti... [@ Paolobon140] nulla di così diverso da ciò che avevo già fatto... ma che è stato rimosso. :) Allora, lungi da passare per un fan accanito di quella buon'anima di Porcheddu, anche se ritengo sia stato un innovatore italiano, oltre che un ingegnere plurilaureato (ben tre lauree) e un lungimirante imprenditore. Sì, la sua attività con sede a Torino dal 1896 in società con l'ing. Ferrero, un torinese purosangue (lui invece era sardo ma trasferitosi a Torino per studiare al Politecnico), ebbe molte filiali (Milano, Genova, Venezia e Roma) per cui non mi stupisco affatto abbia realizzato l'edificio del Beltrami di piazza Cordusio. Poi realizzò soprattutto grandi opere (Ponte Risorgimento, nuovo campanile di piazza San Marco, magazzini del porto di Genova) e stabilimenti industriali dove ovviamente l'impiego del calcestruzzo armato era più ingente, trattandosi di grandi aree e in questo caso si parla poco di liberty, ovvio. A Torino, per esempio, Porcheddu nel 1911 realizzò anche lo Stadium, anche se la stagione del liberty era praticamente al termine. Per quanto riguarda invece il vocabolo "padrona" non trovo affatto sia più corretto di "egemone" e il fatto che sia «un modo di dire più diffuso» non me ne frega molto, sapete? :) Non me ne vogliate ma il livello del linguaggio, tanto più in una voce in vetrina, dovrebbe essere alto ed enciclopedico non quello della strada, che sia un modo di dire comune lascia davvero il tempo che trova, la gente dice molti strafalcioni, pertanto non lo considererei affatto un parametro di riferimento e, se ben ricordo, non lo è nemmeno nelle linee guida di questa bellissima realtà che è Wikipedia. :) Insomma, polemiche a parte, procederei con il sottoporvi il brano di testo che vorrei aggiungere e/o modificare e, se da tutti condiviso, lo pubblicherei. Sareste d'accordo? Fermo restando che la voce non è proprietà di nessuno...
- Resto ulteriormente perplesso dal fatto che si reputi necessario inserire a tutti i costi un costruttore che fonti alla mano non introdusse nulla di nuovo in esclusiva col liberty milanese, giacché i suoi servigi erano già noti ai tempi del Beltrami. Comunque sia, è quello che ripetiamo da svariati messaggi: scrivi pure la tua proposta/testo/esempio (chiamalo come vuoi), magari facendo attenzione all'integrazione col teste già esistente e se ne discute. --Melancholia (msg?) 21:22, 14 apr 2017 (CEST)
- Mi associo ai dubbi di Melancholia: alla voce Giovanni Antonio Porcheddu non c'è neppure un solo riferimento né a Miano né al liberty. Perché non cominciamo a mettere a posto la voce sul Porcheddu?--Paolobon140 (msg) 21:25, 14 apr 2017 (CEST)
- Infatti ci sto lavorando... --Enryonthecloud (msg) 21:27, 14 apr 2017 (CEST)
- Io invece sono perplesso di quanto talvolta trovo scritto in una voce di vetrina... :)--Enryonthecloud (msg) 21:27, 14 apr 2017 (CEST)
- Infatti ci sto lavorando... --Enryonthecloud (msg) 21:27, 14 apr 2017 (CEST)
- Mi associo ai dubbi di Melancholia: alla voce Giovanni Antonio Porcheddu non c'è neppure un solo riferimento né a Miano né al liberty. Perché non cominciamo a mettere a posto la voce sul Porcheddu?--Paolobon140 (msg) 21:25, 14 apr 2017 (CEST)
- Scusa caro, io posso avere scritto Porceddu al posto di Porcheddu (un banale errore di battitura) ma tu non sei autorizzato a fare modifiche in un testo scritto e firmato da me:-) E' una violazione importante. E cosa ti perplette su quanto scritto in questa voce? NOn su quanto "non scritto" dico,--Paolobon140 (msg) 21:32, 14 apr 2017 (CEST)
- Scusami tu, caro [@ Paolobon140]... :) ma siccome mi salta all'occhio facilmente, ultimamente, credevo di averlo scritto io, con tutti 'sti rientri mi si stanno incrociando gli occhi... :( Ciò che mi perplette è il linguaggio non così enciclopedico, l'ostinazione a mantenere termini inadeguati soltanto perché «si dice così», l'abuso di anglicismi (è ampiamente sufficiente il latinismo) e la carenza di alcune informazioni ma soprattutto la difficoltà di interazione con chi si ostina a imporre la propria idea, forte di aver ormai raggiunto un riconoscimento di qualità. Ho partecipato a molti vagli pure io e ho realizzato VdQ anche ben più articolate di questa ma difficilmente ho riscontrato toni così ostili. Se il problema è una "h" al posto sbagliato, figuriamoci collaborare alla stesura di una voce, ne state facendo passare la voglia, ma forse è proprio questo il vostro vero intento. --Enryonthecloud (msg) 21:58, 14 apr 2017 (CEST)
- Perdonami, ma sei partito come un treno a modificare una voce in vetrina, senza chiedere alcun parere, modificandone sostanzialmente il corpo, producendo due paragrafi senza fonte, e ti sei fermato dopo che tre utenti te lo hanno chiesto più volte. Alla multipla richiesta di spiegazioni e proposte, tu insisti con un'inspiegabile polemica circa la partigianeria di questa voce e dei suoi autori. Abbi pazienza, ma c'è un limite a tutto. --Melancholia (msg?) 22:10, 14 apr 2017 (CEST)
- Scusami tu, caro [@ Paolobon140]... :) ma siccome mi salta all'occhio facilmente, ultimamente, credevo di averlo scritto io, con tutti 'sti rientri mi si stanno incrociando gli occhi... :( Ciò che mi perplette è il linguaggio non così enciclopedico, l'ostinazione a mantenere termini inadeguati soltanto perché «si dice così», l'abuso di anglicismi (è ampiamente sufficiente il latinismo) e la carenza di alcune informazioni ma soprattutto la difficoltà di interazione con chi si ostina a imporre la propria idea, forte di aver ormai raggiunto un riconoscimento di qualità. Ho partecipato a molti vagli pure io e ho realizzato VdQ anche ben più articolate di questa ma difficilmente ho riscontrato toni così ostili. Se il problema è una "h" al posto sbagliato, figuriamoci collaborare alla stesura di una voce, ne state facendo passare la voglia, ma forse è proprio questo il vostro vero intento. --Enryonthecloud (msg) 21:58, 14 apr 2017 (CEST)