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Giorgio Del Ghingaro

Giorgio Del Ghingaro (Castelvecchio di Compito, Lucca, 25 gennaio 1959) è un politico e tributarista italiano. È membro della Commissione Ministeriale per gli Studi di Settore, presso il Ministero delle Finanze[1]. Riveste la carica di Vice Presidente del Consiglio dell'Istituto Nazionale Tributaristi[2] ed è Docente per la 'Gestione degli Enti Locali' presso la Scuola Superiore di Amministrazione del Ministero dell'Interno[3] (SSAI). È responsabile welfare e sanità di Associazione Nazionale Comuni Italiani Toscana[4].

Dal 2015 è sindaco del comune di Viareggio e fondatore di un movimento di respiro regionale chiamato 'Buonvento' con sedi a LuccaCamaioreForte dei MarmiLivorno[5].

Dal 2004 riscuote l'attenzione dei media nazionali[6] per le sue politiche di bilancio socio-partecipativo[7], l'adesione alla strategia Rifiuti Zero[8], primo in Italia, oltre che per la vicenda delle elezioni annullate a Viareggio[9] e la sospensione della sua tessera PD[10].

Biografia

Giorgio Del Ghingaro nasce in casa, non ancora così insolito nel 1959, a Castelvecchio di Compito, una piccola frazione del comune di Capannori in provincia di Lucca. Dopo la Maturità Scientifica, si diploma in Ragioneria e consegue un Master Tributario. Per sei anni, dal 1984 a gennaio 1992 è Direttore Amministrativo dell'Azienda Industriale Lucchese. A partire dal 1994 svolge come libera professione il consulente fiscale per aziende ed enti. Si laurea poi in Sociologia all'Università di Urbino. Dal 2004 inizia la sua carriera politica, con la candidatura a sindaco del suo comune, Capannori, sotto il simbolo del Partito Democratico.

Attività politica

Giorgio Del Ghingaro fa risalire l'inizio della sua carriera politica al 2004, quando si candida come sindaco tra le fila del centro-sinistra per il comune di Capannori, in provincia di Lucca. Vince le elezioni con il 53,2% dei voti[11]. Nel 2009 viene riconfermato per altri cinque anni sindaco di Capannori vincendo al ballottaggio con 12.678 voti, il 54%, stavolta sostenuto da PD e Italia dei Valori[12].

Nel 2015 dopo essere stato proposto come candidato del partito democratico alle elezioni regionali Toscana, a sorpresa, gareggia invece contro il candidato PD per la carica di sindaco di Viareggio, sostenuto da cinque liste civiche; "del Ghingaro", "Viareggio Democratica", "Viareggio Tornerà Bellissima", "Sto con Viareggio" e "Uniti per Viareggio". Al primo turno ottiene il 30,57%, a seguire il candidato del PD Luca Poletti con il 19,91%, molto vicino a Massimiliano Baldini, Lega Nord, con 19,80%. Questa stretta vicinanza nel numero di preferenze tra il secondo e il terzo arrivato sarà poi causa di un ricorso al TAR. In ogni caso Giorgio Del Ghingaro vince al ballottaggio con il 60,33% [13]. È in carica da giugno 2015, dopo essere stato sospeso e reintegrato per la vicenda delle elezioni annullate[14].

Uno dei temi salienti della sua attività politica è l'Ambiente con la gestione responsabile dei rifiuti e la spinta verso le energie rinnovabili. Facendosi forte della sua attività di esperto tributario e dell'esperienza positiva a Capannori, nonostante il processo per danno erariale, punta molto sulla sua immagine di buon amministratore pubblico[15]. Dopo la sospensione dal PD ha fondato l'associazione politica 'Buonvento' con gli stessi temi fondamentali e l'obiettivo di formare una nuova classe dirigente di amministratori pubblici.

Nel frattempo anche a Viareggio ha avviato la politica Rifiuti Zero[16].

Controversie

Il processo per danno erariale

Il 28 febbraio 2006 la Procura regionale acquisisce una denuncia anonima che lamenta uno stipendio troppo alto per il capo di gabinetto, inquadrato da parte della giunta comunale Del Ghingaro in carica dal 2004 al 2009, in una categoria per laureati pur essendo lui non laureato. A questa denuncia anonima ne fa seguito una seconda e successivamente, il 27 luglio 2006, una richiesta di verifica per danno erariale da parte dei consiglieri comunali all'opposizione. Tutti questi esposti, sia quelli anonimi sia la richiesta dell'opposizione, allegavano articoli di giornali e altri documenti per sostenere l'accusa posta. A questi fatti fanno seguito ulteriori denunce e solleciti sia anonimi sia dei consiglieri comunali d'opposizione[17].

Il 28 febbraio 2012, Giorgio Del Ghingaro e altri dodici funzionari vengono condannati per danno erariale dalla Corte dei Conti di Firenze con la sentenza 85/2012[18]. I condannati devono risarcire le casse del comune di Capannori della cifra di 94.273 euro escluse le spese legali, anch'esse a loro carico. L'accusa contestava l’assunzione di otto collaboratori non regolari perché assunti per "'posti non previsti dall'organico dell’ente o non assegnabili a esterni", dato che gli si dovevano preferire le professionalità adatte già presenti nel comune. La sentenza di primo grado della Corte dei Conti condanna i funzionari e Giorgio Del Ghingaro per solo uno dei collaboratori e quindi solo uno dei compensi contestati dall'accusa, quello del capo di gabinetto. Questo perché «la Procura, prima di ogni delega istruttoria e prima della fase dell’invito a dedurre, ha operato da subito una sorta di richiesta “al buio”» e «per la composizione dell’Ufficio di staff non vi era neanche quel minimo fumus di danno che, come è noto, la giurisprudenza richiede»[19].

La condanna è poi confermata in Appello il 2 luglio 2014 dalla Corte dei Conti di Roma con la seguente motivazione: «Il Collegio ritiene che la sentenza sia pienamente condivisibile e non suscettibile di riforma»[20]. Rimane in sospeso il terzo grado di giudizio in attesa che si pronunci la Corte di Cassazione.

La sospensione dal PD

Nella primavera del 2014, Giorgio Del Ghingaro viene più volte indicato come candidato del Partito Democratico alle elezioni regionali per la Toscana. Invece, a sorpresa, si presenta alle elezioni comunali per Viareggio a capo di una lista civica e quindi come concorrente diretto al candidato PD ufficiale Luca Poletti. Candidarsi in una lista esterna e concorrente a quella del Partito Democratico, sebbene sostenuta, fra gli altri, dalla senatrice del medesimo partito Manuela Granaiola, costituisce per i membri una violazione dello statuto; «Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al PD, o comunque non autorizzate dal PD, sono esclusi e non più registrabili, per l'anno in corso e per quello successivo, nell'Anagrafe degli iscritti»[21]. Successivamente Giorgio Del Ghingaro ha dichiarato sul suo profilo Facebook, ripreso da varie testate giornalistiche, di aver lottato per ottenere delle primarie interne al partito ma senza successo[22].

Così dopo la vittoria al ballottaggio di Giorgio Del Ghingaro contro il candidato PD con 9286 voti contro 6105, la direzione locale del partito lo sospende immediatamente e con lui gli altri membri che lo avevano sostenuto, per un anno e mezzo cioè fino al 1 gennaio 2017[23]. Nonostante il tentativo di Matteo Renzi di riconciliare le due parti[24], durante il periodo di sospensione Giorgio Del Ghingaro ha dichiarato di ritenere conclusa la sua esperienza nel Partito Democratico e ha fondato un proprio movimento[25]. Anche la senatrice Manuela Granaiola, che lo ha sostenuto, ha abbandonato il Partito Democratico e fa parte da febbraio 2017 di Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista.

L'elezione annullata e il reintegro: le schede elettorali smarrite

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Il 12 luglio 2015, il Tribunale Amministrativo della Regione Toscana accoglie il ricorso presentato dal candidato Lega Nord Massimiliano Baldini. Infatti risultato terzo per numero di voti, era stato escluso per soli 27 voti dal ballottaggio e aveva denunciato delle irregolarità in alcuni seggi, chiedendo il ri-conteggio dei voti. Questa procedura ha portato alla luce lo smarrimento di 675 schede, vidimate nella sezione 2 ma poi mai utilizzate e introvabili[26] e nella sezione 28 l'assenza di una scheda in quanto risultano «575 schede votate a fronte di 576 votanti»[27]. Quest'ultima assenza è stata motivata dai responsabili di sezione come frutto di un'elettrice che dopo essersi registrata al seggio come votante ha cambiato idea e non ha voluto ritirare la scheda[28], risultando così votante senza aver effettivamente votato. Per questi motivi appena descritti il TAR sentenzia: «la non corrispondenza tra numero dei votanti e schede scrutinate appare sintomatica [...] di una complessiva inattendibilità dell’esercizio del voto e dello scrutinio nella sezione n. 28 che impone la rinnovazione delle operazioni di voto [...]». Ovvero queste irregolarità gettano un'ombra che limita la credibilità su tutto il procedimento elettorale.

Se pure questa vicenda non è imputabile a Giorgio Del Ghingaro o a qualsiasi altro candidato, secondo il TAR l'accoglimento del ricorso e il riconoscimento di queste anomalie richiede l'annullamento del risultato quindi la decadenza immediata dalla carica di sindaco di Giorgio Del Ghingaro. Segue quindi la nomina di un commissario da parte del Prefetto provinciale che prenda il posto del sindaco fino a nuove elezioni. Il comune di Viareggio è però anche in stato di dissesto economico dal 2 ottobre 2014[29] e richiede attenzione immediata, non è possibile fissare le elezioni in un orizzonte immediato. Nel frattempo fanno ricorso alla sentenza gli avvocati della lista civica "Viareggio tornerà bellissima" e dell'Avvocatura della Regione Toscana[30]

Dopo oltre quattro mesi di commissariamento, il 21 novembre 2015, il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tribunale Amministrativo Regione Toscana annullandone gli effetti[31]. Infatti, pur riconoscendo le anomalie, come la sopra citata mancanza delle schede vidimate e poi inutilizzate, il Consiglio di Stato ritiene la sentenza del tribunale amministrativo toscano ‘erronea’ quindi la annulla perché «le contestazioni non inficiano i voti validamente espressi a favore dei candidati»[32] e perché

«il TAR, nel valutare la gravità dell’irregolarità riscontrata, sembra aver presupposto che le 675 schede “scomparse” possano essere state utilizzate nelle altre sezioni elettorali, precompilate per favorire qualche candidato; ma ciò è ragionevolmente smentito dalla circostanza che in nessuna delle 11 sezioni oggetto di verificazione è comparsa alcuna scheda autenticata o bollata che riportasse timbro o firma di uno scrutatore appartenente alla sezione 2, e non risulta che in alcun verbale delle 62 sezioni elettorali siano state indicate anomalie nel bollo o nella firma di autentica»[33].

Parafrasando: Mentre il voto mancante nella sezione 2, pur essendo un'irregolarità, non sposta il voto in nessun modo, le 675 schede scomparse non possono essere state utilizzate per favorire un candidato in altre sezioni perché sarebbero state riconosciute facilmente essendo state comunque timbrate o firmate dalla sezione due.

L'effetto immediato è il reinsediamento di Giorgio Del Ghingaro e della sua giunta nel comune di Viareggio[34].

Note

  1. ^ Composizione Commissione - Decreto Ministeriale 10 Novembre 1998, su agenziaentrate.gov.it.
  2. ^ Tributaristi.it Organigramma, su tributaristi-int.it.
  3. ^ Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 10 aprile 2015, n.110 (PDF), su culturaprofessionale.interno.gov.it.
  4. ^ FEDERSANITÀ - GIORGIO DEL GHINGARO NUOVO PRESIDENTE DI FEDERSANITÀ TOSCANA, su anci.it.
  5. ^ Il Tirreno: Del Ghingaro Punta a Roma, su iltirreno.gelocal.it.
  6. ^ Comunali Viareggio, vince il re del “rifiuti zero”: batte Pd, con la tessera Pd in tasca, su ilfattoquotidiano.it.
  7. ^ Nel paese della democrazia diretta Capannori, dove a decidere sono i cittadini, su ilfattoquotidiano.it.
  8. ^ Da Capannori parte la rivoluzione del movimento “Rifiuti Zero”, su LaStampa.it. URL consultato il 17 aprile 2017.
  9. ^ Elezioni annullate a Viareggio, su lanazione.it.
  10. ^ Viareggio, Stop di Renzi a PD e Del Ghingaro, su pressreader.com.
  11. ^ Elezioni amministrative 2004 - Comuni - Capannori, su repubblica.it.
  12. ^ Elezioni Amministrative 6-7 giugno 2009 - Comunali, su repubblica.it.
  13. ^ Elezioni Comunali 2015 - Viareggio, su repubblica.it.
  14. ^ Il TAR annulla le elezioni di viareggio per 675 schede che non si trovano, su iltirreno.gelocal.it.
  15. ^ Vince il Re dei Rifiuti Zero, su ilfattoquotidiano.it.
  16. ^ La lunga marcia verso zero rifiuti, su iltirreno.gelocal.it.
  17. ^ Sentenza Corte Dei Conti Firenze 85/2012 - p.3,4 (PDF), su quotidiano.net.
  18. ^ Sentenza Corte Dei Conti Firenze 85/2012 - p.47-49 (PDF), su quotidiano.net.
  19. ^ Sentenza della Corte Dei Conti 85/2012 - p.17 (PDF), su quotidiano.net.
  20. ^ La Corte dei Conti conferma le condanne per lo stipendio dell'ex capo di gabinetto, su lanazione.it.
  21. ^ Statuto del Partito Democratico, Capo 1, Articolo 2, Punto 9, su archive.partitodemocratico.it.
  22. ^ Primarie, Del Ghingaro: "Pd si contraddice", su luccaindiretta.it.
  23. ^ Giorgio Del Ghingaro da l'addio al PD, su corrierefiorentino.corriere.it.
  24. ^ Viareggio, Stop di Renzi a PD e Del Ghingaro, su pressreader.com.
  25. ^ Con Buonvento Del Ghingaro punta a Roma - Cronaca - il Tirreno, in il Tirreno, 18 settembre 2016. URL consultato il 17 aprile 2017.
  26. ^ TAR Toscana n 1159 del 12-07-2016 - p.8, Capoverso 3 (PDF), su ildirittoamministrativo.it.
  27. ^ TAR Toscana n 1159 del 12-07-2016 - p.8, Paragrafo 2 (PDF), su ildirittoamministrativo.it.
  28. ^ Consiglio di Stato (sez.III), n. 4863/2016 - Paragrafo 7.4, su giustizia-amministrativa.it.
  29. ^ Viareggio dichiara il dissesto, su ilfattoquotidiano.it.
  30. ^ Viareggio, intervento 'ad adiuvandum' della Regione a sostegno del ricorso, su regione.toscana.it.
  31. ^ Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del TAR, su firenze.repubblica.it.
  32. ^ Consiglio di Stato (sez.III), n. 4863/2016 - Paragrafo 12b, su giustizia-amministrativa.it.
  33. ^ Consiglio di Stato (sez.III), n. 4863/2016 - Paragrafo 25.8, su giustizia-amministrativa.it.
  34. ^ Del Ghingaro torna sindaco, su ansa.it.