Mada'in Salih

antica città dell'Arabia Saudita
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Mada'in Salih
Al-Hijr
Alcune delle tombe di Mada'in Salih.
Localizzazione
StatoArabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita
Dimensioni
Superficie16 210 000 
Mappa di localizzazione
Map
 Bene protetto dall'UNESCO
Mada’in Salih
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii)(iii)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2008
Scheda UNESCO(EN) Al-Hijr Archaeological Site (Madâin Sâlih)
(FR) Site archéologique de Al-Hijr (Madain Salih)

Mada'in Salih (in arabo مدائن صالح?, Madā’in Ṣāliḥ "Le città di Salih[1]"), chiamata anche al-Hijr ("luogo roccioso"), è un'antica città situata nell'Hijaz settentrionale (l'attuale Arabia Saudita), a circa 22 km dalla città di al-ʿUlā (in arabo العلا?).

Storia

In tempi antichi la città era abitata da Thamudeni e Nabatei, ed era conosciuta con il nome di Hegra. Fu occupata da legionari romani durante l'espansione di Traiano nel Medioriente, nel secondo secolo d.C.

Alcune delle iscrizioni rinvenute in questo luogo sono state datate al I millennio a.C. Tutti gli altri elementi architetturali risalgono invece al periodo dei Thamudeni e dei Nabatei, tra il II secolo a.C. ed i II secolo d.C.[2]

Recentemente sono state scoperte evidenze dell'occupazione romana ai tempi di Traiano e forse di Adriano: l'area montuosa di Hijaz nell'Arabia nordoccidentale probabilmente era parzialmente fertile e fece parte della provincia romana dell'Arabia Petrea con capitale Petra[3]

Nel 2008, l'UNESCO ha iscritto Mada'in Salih tra i patrimoni dell'umanità, rendendolo il primo patrimonio riconosciuto dell'Arabia Saudita.[4]

Mada'in Salih nel Corano

All'interno della società araba, Mada'in Salih è considerata un luogo maledetto, a causa del fatto che viene citato nella sura XV del Corano intitolata al-Hijr.

Sura Lingua originale Traduzione in italiano
15:80 Wa laqad kadhdhaba aṣḥābu al-Hijri al-mursalīna E anche quelli di al-Hiǧr han smentito gli Inviati
15:81 Wa ataynāhum ayātinā fa-kanū ‘anhā mu‘riḍīna e portammo i Nostri Segni e non li hanno guardati
15:82 Wa kānū yanḥitūna min al-jibāli buyūtan aminīna e case si scavan nei monti, sicuri
15:83 Fa-akhadhathumu al-ṣayḥatu muṣbiḥīna ma li sorprese il Grido, allo spuntar dell'aurora!
15:84 Fa-mā aghnā ‘anhum mā kānū yaksibūna E non servirono l'opere loro, a nulla.
traduzione di Alessandro Bausani[5]

A causa di questi versetti, molti sauditi sconsigliano in buona fede, a musulmani e non, di intraprendere pellegrinaggi verso questo luogo, nonostante lo stesso governo cerchi di incoraggiarne il turismo.[6]

Turismo

Madaʾin Salih è oggi uno dei piccoli gioielli turistici sauditi. Viene considerata seconda solo alla famosa Petra (Giordania) per le sue rovine nabatee. Secondo il sito Nabatae.net "contiene 131 tombe dislocate lungo oltre 13,4 chilometri, che necessitano di molte ore per essere visitate tutte con una guida. La città possiede mura, torri, condotti d'acqua e cisterne".[7]

Per poterla visitare è necessario un visto turistico, solitamente rilasciato a gruppi organizzati.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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