Antonio Macrì

mafioso italiano (1904-1975)

Antonio Macrì, noto anche informalmente come u Zzi 'ntoni (Siderno, 1902Siderno, 20 gennaio 1975), è stato un criminale italiano. Capobastone della 'ndrangheta calabrese e capo dell'omonima cosca, controllava la zona della Locride negli anni cinquanta e sessanta.

Antonio Macrì

I legami all'estero

Riuscì ad avere collegamenti in Canada (Toronto, Montreal e Ottawa), Stati Uniti (New Jersey) e Australia. Ebbe rapporti con Frank Costello e Albert Anastasia, membri di Cosa Nostra americana.[1] Un panettiere di Siderno, Michele Racco gestiva l'organizzazione in Canada e quello che verrà poi chiamato Siderno group. Negli Stati Uniti e in Australia si appoggiò su famiglie originarie di Siderno.[1]

I legami con Cosa Nostra

Fin dagli anni cinquanta era in rapporto con Michele Navarra, capo dei corleonesi, e negli anni sessanta e settanta con Luciano Liggio, Salvatore La Barbera, Pietro Torretta e con i Greco di Ciaculli.

Storia

  • Il 23 maggio 1967 fa uccidere Salvatore Cordì capo dell'omonima cosca per aver rubato 1700 casse di sigarette dategli dai siciliani[2].

Omicidio

Il 20 gennaio 1975 venne ucciso in un agguato a Siderno (Contrada Zammariti) e ferito il suo guardaspalle Francesco Commisso, alias Cicciu u quagghja[3]. Con la sua morte scoppiò la prima guerra di 'Ndrangheta. La sua eliminazione viene inquadrata, proprio per il fatto che lui non voleva che le cosche si immettessero nei nuovi mercati redditizi come la droga e i sequestri di persona, ma che continuassero le consuete attività illecite. Il successore fu suo nipote Vincenzo Macrì, capo anche della locale di Siderno.

Note

  1. ^ a b 'ndrangheta
  2. ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p130, ISBN 88-8101-373-8.
  3. ^ Mediterraneonline.IT

Voci correlate

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