Zana Briski (Londra, 25 ottobre 1966) è una fotografa inglese.

Biografia

Dopo aver conseguito un master presso la Cambridge University, ha studiato fotografia documentaria all'International Center of Photography di New York. Nel 1995, ha fatto il suo primo viaggio in India, producendo una storia su un infanticidio femminile. Nel 1997, Briski ritorna in India iniziando a lavorare al suo progetto sulle prostitute del distretto a luci rosse di Calcutta da cui è nato il film "Born into Brothels: Calcutta's Red Light Kids"[1], che l'ha resa famosa, e la mostra fotografica omonima con le immagini scattate dai bambini.

Il progetto del film è stato portato a termine nel 2004, insieme all'operatore Ross Kauffman, e ha vinto il premio Oscar per il documentario l'anno successivo. In seguito alla sua esperienza a Calcutta con i figli delle prostitute, ha fondato l'organizzazione internazionale Kids with Cameras con lo scopo di insegnare la fotografia ai bambini emarginati nella comunità in tutto il mondo, un mezzo attraverso il quale rafforzare la fiducia in se stessi e la loro autostima[2]. Alcuni di questi bambini, a cui Zana ha insegnato, hanno potuto proseguire i loro studi come nel caso di Avijit[3].

Nel 2004 la XIII edizione del Film Festival Internazionale Visionaria ha organizzato la mostra fotografica con le foto scattate dai bambini "Born into Brothels - Nati nei Bordelli" presso il Museo Santa Maria della Scala a Siena, a cura di Mauro Tozzi, Samuele Calosi e Laura Pozzi[4]. La mostra, prima in Europa, è stata esposta successivamente a Lisbona.

L'esperienza di Kids with Cameras sembra concludersi nel 2011, senza apparenti motivazioni, ed il sito web viene chiuso[5] mentre lei decide di vivere lontano dalle luci della ribalta[6]. Successivamente, Kid with Cameras entra a far parte di Hope - Head First Development[7].

La sua ultima ricerca fotografica, uscita nel 2010, Reverence, è un lavoro multimediale esperienziale sulla trasformazione. Ispirato dal sogno di una mantide religiosa, è stato condotto in varie aree del mondo studiando, fotografando e filmando gli insetti: "una sfida a ripensare il nostro rapporto con la terra e le sue creature" scrive[8][9], dichiarando di essere una fotografa tradizionale che predilige le pellicole in bianconero e lavorando in camera oscura.

Briski ha vinto numerosi premi e borse di studio, tra cui l'Open Society Institute Fellowship, l'Alicia Patterson Journalism Fellowship nel 2000 per la ricerca nei bordelli indiani, il New York Foundation for the Arts Fellowship, l'Howard Chapnick Grant e il 1° premio nella competizione del World Press Photo foundation nella categoria "Daily Life stories" nel 1999.

Zana Briski risiede a New York.

Note

  1. ^ (EN) David Gritten, From the brothels of Calcutta to the glitz of LA, in The Telegraph, 27 agosto 2005. URL consultato il 5-2-2017.
  2. ^ Monica Iorio, Zana Briski : la Fotografia come mezzo di emancipazione, in Micromosso.com, 5 settembre 2009. URL consultato il 5-2-2017.
  3. ^ (EN) Shounak Ghosal, Oscars boy Avijit Halder scripts ‘inside’ story, in The Times of India, 21 ottobre 2014. URL consultato il 5-2-2017.
  4. ^ L'inferno di Calcutta visto dai bambini, in Sette (settimanale, edito dal Corriere della Sera), 16 dicembre 2004.
  5. ^ (EN) Kid with Cameras, in kidwithcameras.org, 3 dicembre 2011. URL consultato il 5-2-2017 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2011).
  6. ^ Lo strano caso di Zana Briski, in Artribune.com, 1º maggio 2015. URL consultato il 5-2-2017.
  7. ^ (EN) Hope House, in headfirstdevelopment.org. URL consultato il 5-2-2017.
  8. ^ (EN) Reverence, in reverence.org. URL consultato il 5-2-2017.
  9. ^ (EN) Tony Rogers, 'Born Into Brothels' Director Zana Briski Returns to her First Love: Photography, in journalism.about.com, 29 gennaio 2017. URL consultato il 5-2-2017.

Collegamenti esterni

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