Pascasio Radberto
Pascasio Radberto (Soissons, ca 792 – 26 aprile 865), teologo benedettino, indicato come uno dei falsari delle Decretali dello Pseudo-Isidoro.
Biografia
Abbandonato da piccolo sui gradini della chiesa di Notre Dame di Soissons, le monache lo consegnarono al convento di San Pietro A ventidue anni divenne monaco di Corbie, presso Amiens in Piccardia, assumendo il nome di Pascasio. Adalardo di Corbie, Sant’Anskar, l’apostolo della Svezia, il vescovo Oddone di Beauvais e Warino, abate di Corvey, in Sassonia, ne parlano come uno dei loro migliori allievi.
Dal 822 al 849, Paschasio viaggiò attraverso la Francia, la Germania e l’Italia; scelto nell’844 come abate di Corbie, intorno all’851 lasciò l’incombenza a causa delle contestazioni dei suoi monaci, non si sa se per problemi di disciplina o di dottrina, e si ritirò nel monastero fondato da Ricario a Centula, continuando i suoi studi. Si dedicò alla filosofia «per essere nutrito nell’autunno della vita con il latte delle Scritture». Anni dopo ritornò a Corbie come semplice monaco, continuando a scrivere di storia e di teologia.
Le opere
Le sue opere comprendono un Commento al libro delle Lamentazioni e la più nota De Corpore et Sanguine Domini (831 - 844): scritta per istruzione dei monaci sassoni, rappresenta la prima monografia dottrinale sull’eucaristia. Sostiene Pascasio che il pane è la transustanziazione della carne nata da Maria, che patì sulla croce e risorse; nella celebrazione eucaristica esso si moltiplica grazie all’onnipotenza divina. Egli insiste tuttavia sul fatto che nell’ostia è presente il vero corpo di Cristo e dunque il suo corpo spirituale che, unendosi con il comunicato, ne «nutre l’anima ed eleva la carne stessa all’immortalità e all’incorruttibilità».
Questa concezione fu attaccata da Ratramno di Corbie che nel suo scritto, che porta lo stesso titolo, considera invece l’eucaristia una semplice commemorazione della Passione di Cristo, e da Rabano Mauro, per il quale invece il corpo presente nell’ostia non è il corpo storico di Gesù ma un corpo prodotto dalla consacrazione dello Spirito Santo.
Nell'847 dedicò alle monache di Soissons il De partu virginis, dove sostiene la realtà dell'evento e insieme il suo carattere sovrannaturale. A Pascasio viene attribuita la IX epistola dello Pseudo-Gerolamo, Cogitis me, un documento storicamente importante sull’idea dell’Assunzione di Maria esistente già allora in Occidente, oltre all’ipotesi che egli sia stato uno degli autori delle false Decretali dello Pseudo-Isidoro.
Canonizzato dalla Chiesa cattolica, la sua memoria è celebrata il 26 aprile.
Bibliografia
Opere
- De corpore et sanguine Domini, in «Corpus christianorum, Continuatio mediaevalis», XVI, Turnhout 1969
- De partu virginis, in «Corpus christianorum, Continuatio mediaevalis», LVI C, Turnhout 1985
Studi
- Storia della teologia nel Medioevo, Casale Monferrato 1996