'Ndrina Dragone
I Dragone sono una 'ndrina originaria di Cutro in Calabria alleata con i Mannolo di San Leonardo di Cutro e gli Arena di Isola Capo Rizzuto.[1]
Storia
Arrivo in Emilia
Antonio Dragone, capobastone costretto a un periodo di soggiorno obbligato a Montecavolo, frazione di Quattro Castella nel reggiano, dove instaurerà una locale con interessi in provincia di Reggio Emilia, nel modenese e a Piacenza. Accusato di omicidio e traffico di armi. A Torre Maina frazione di Maranello vengono trovati 16 rpg, bombe a mano e mitragliatori riconducibili ai Dragone.
Faida di Cutro
Tra 1999 e il 2004 scoppia una faida che uccide 12 persone tra la Calabria e il reggiano. Ne scoppia una anche tra i Dragone e i Vasapollo. In quel periodo il killer dei Dragone è Paolo Bellini di Reggio Emilia, neofascista negli anni settanta, e coinvolto nelle stragi di Cosa Nostra, poi pentito[2].
Fatti recenti
Il 10 maggio 2004 viene ucciso Antonio Dragone e in seguito il suo genero Gaetano Ciampà.[1] La faida riprende nel 2004 con l'omicidio di Franco Arena scoppia una faida fra gli Arena-Dragone e i Nicoscia-Grande Aracri. Il 10 maggio 2004 viene ucciso il boss Totò Dragone[3].
La faida nel 2008 non è ancora conclusa.
Il 13 febbraio 2017 si conclude tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna l'operazione Valpolicella della DIA di Padova che hanno arrestato 3 persone, e altri 36 sono indagati e a vario titolo accusati di associazione mafiosa, estorsione, frode fiscale e rapina alcuni riconducibili ai Grande Aracri e Dragone del crotonese[4].
Capibastone
- Antonio Dragone (-2004) capobastone
- Raffaele Dragone
Ndrine alleate
- Mannolo
- Arena
Note
- ^ a b Fratelli di sangue di Nicola Gratteri, p179
- ^ Blu Notte - La mafia al nord del 31/08/2008
- ^ Operazione Pandora: mandati e arresti - chi è Grande Aracri?, in Crimeblog, 21-11-2009. URL consultato il 29-10-2013.
- ^ ‘Ndrangheta al Nord, blitz della Dia in tre regioni: tre arresti e 36 indagati, in ilfattoquotidiano.it, 13-02-2017. URL consultato il 14-02-2017.