Partito Socialdemocratico di Germania
Il Partito Socialdemocratico di Germania o Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD, in tedesco: Sozialdemokratische Partei Deutschlands) è uno dei due maggiori partiti politici tedeschi.
Partito Socialdemocratico di Germania | |
---|---|
(DE) Sozialdemokratische Partei Deutschlands | |
![]() | |
Presidente | Martin Schulz |
Segretario | Katarina Barley |
Vicepresidente | Hannelore Kraft, Thorsten Schäfer-Gümbel, Manuela Schwesig, Olaf Scholz, Aydan Özoğuz Ralf Stegner |
Stato | ![]() |
Sede | Willy Brandt-Haus D-10911, Berlino |
Fondazione | 1863 |
Ideologia | Socialdemocrazia |
Collocazione | Centro-sinistra |
Partito europeo | Partito del Socialismo Europeo |
Gruppo parl. europeo | Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici |
Affiliazione internazionale | Internazionale Socialista Alleanza Progressista |
Seggi Bundestag | Template:Partito politico/seggi |
Seggi Parlamento europeo | Template:Partito politico/seggi |
Seggi Parlamenti dei Land | Template:Partito politico/seggi |
Seggi /Numero di Governatori | Template:Partito politico/seggi |
Organizzazione giovanile | Jusos |
Iscritti | 438.829 (2017) (Stand: 28. Februar 2017)[1] |
Sito web | www.spd.de |
L'SPD è il più antico partito politico della Germania ancora esistente e anche uno tra i più vecchi e più grandi del mondo, che ha celebrato il suo 150º anniversario nel 2013. Con più di 550.000 membri, l'SPD è il partito più grande (per numero di iscritti) in Germania. Radicato nel mondo sindacale e dei lavoratori, è considerato il partito che meglio ha incarnato nella storia l'identità socialista democratica ed è membro dell'Internazionale Socialista.
Sotto la leadership di Gerhard Schröder (personaggio della "destra" del partito) tuttavia, l'SPD ha adottato anche alcuni principi della tradizione liberal-democratica. Con il leader Kurt Beck si è registrato un ritorno verso una più definita identità socialdemocratica. Il leader attuale è Martin Schulz, che è anche il candidato cancelliere del partito per le elezioni federali del 2017.[2] Il movimento giovanile dell'SPD è lo Jusos.
Storia
Nella iconografia della SPD vengono rappresentati i 5 padri della Socialdemocrazia Tedesca: August Bebel, Carl Wilhelm Tölcke, Karl Marx, Ferdinand Lassalle e Wilhelm Liebknecht.
Ferdinand Lassalle nel 1863 aveva fondato la Associazione Generale degli Operai Tedeschi (ADAV, in tedesco: Allgemeiner Deutscher Arbeiterverein) per chiedere il suffragio universale diretto come premessa per ottenere le altre riforme sociali: la legislazione del lavoro e, soprattutto, la costituzione di cooperative di produzione sostenute dallo Stato. Bismarck appoggiò questo programma moderato e concesse il suffragio universale nel 1866, mentre Marx lo accusò di essere un "socialismo di stato"[3][4].
August Bebel e Wilhelm Liebknecht avevano fondato nel 1869 il Partito Socialdemocratico dei Lavoratori (SAD, in tedesco: Sozialdemokratische Arbeiterpartei Deutschlands), di ispirazione marxista[3].
In occasione dal Congresso di Gotha (22 - 27 maggio 1875), l'Associazione Generale degli Operai Tedeschi e il Partito Socialdemocratico dei Lavoratori si unirono per costituire il Partito Socialista dei Lavoratori (SAP, in tedesco: Sozialistische Arbeiterpartei Deutschlands)[3]. Il nuovo partito si diede un programma "minimalista", il Programma di Gotha, giudicato da Marx troppo "lassalliano" nella Critica del programma di Gotha.
L'anno successivo Liebknecht fondò il settimanale di informazione Vorwärts. Alle elezioni federali del 1877 il partito, presentatosi la prima volta, raccolse il 9% dei voti.
Per reazione, nel 1879 il governo di Bismarck emanò le leggi antisocialiste, che misero fuori legge il Partito. La clandestinità, lungi dal distruggere la SPD, la abituò a quella disciplina che la contraddistinguerà successivamente[3].
Nel 1890, cadute le leggi antisocialiste, il partito venne rifondato al Congresso di Erfurt: in tale occasione assunse l'attuale denominazione di SPD, e si diede un programma spiccatamente marxista, il Programma di Erfurt, redatto dal teorico del partito Karl Kautsky[3]. Promotori della nascita di questo partito, che si può considerare una delle più antiche organizzazioni politiche europee d'impostazione socialista agenti nell'ambito della legalità, furono anche il segretario August Bebel e il direttore del giornale di partito Wilhelm Liebknecht.
Nello stesso 1890 vennero ricostituiti i sindacati, i "Liberi sindacati socialisti"[3]. La vicinanza del partito ai sindacati fece crescere il movimento fino al raggiungimento della maggioranza relativa al Reichstag divenendo un modello per i socialisti europei fino allo scoppio della Prima guerra mondiale.
Negli ultimi anni dell'Ottocento si definirono le correnti interne al partito. Da un lato si delineò l'ala revisionista, il cui esponente più celebre fu Eduard Bernstein. Costui constatava un miglioramento delle condizioni dei lavoratori e un aumento del numero di operai specializzati, fenomeni contrari a quanto pronosticato da Marx. Riteneva perciò che il capitalismo non sarebbe crollato, ma che le condizioni dei lavoratori sarebbero migliorate all'interno di tale sistema, per effetto di un'attività politica e sindacale riformista[3].
A sinistra si delineò invece l'ala radicale e rivoluzionaria di Rosa Luxembourg, Georg Ledebour[3], Leo Jogiches, Julian Marchlewski, i quali ritenevano inevitabile la rivoluzione per abbattere il capitalismo. L'ideologo del centro, infine, era Kautsky, il quale sosteneva che il capitalismo era in crisi e pertanto sarebbe crollato da solo senza bisogno di una rivoluzione.
Le divergenze tra le diverse correnti del Partito scoppiarono in occasione della Prima Guerra mondiale. I deputati socialdemocratici al Reichstag, eccetto Karl Liebknecht, votarono a favore dei crediti di guerra[3] in omaggio alla politica della Burgfrieden. L'ala sinistra, invece, partecipò alla Conferenza di Zimmerwald con gli altri partiti socialisti pacifisti.
Dopo la fine della guerra e in seguito alla rivoluzione russa si ebbe la scissione definitiva e l'ala sinistra si separò, dando vita al Partito Comunista Tedesco.
Negli anni di Weimar la SPD mantenne posizioni moderate e fu spesso al governo nella Coalizione di Weimar. Tuttavia, il Programma di Heidelberg del 1925 rimaneva improntato al marxismo.
Sciolto nel 1933 dal regime nazista, il partito si ricostituì nel 1946. Nel Congresso di Bad Godesberg (1959), decisivo fu l'apporto di Herbert Wehner, abbandonò il marxismo, adottando il Programma di Godesberg, di tipo socialdemocratico, che rimase in vigore fino al 1989 quando fu sostituito dal Programma di Berlino.
Tra 1966 e 1969 partecipò al governo della "grande coalizione" (Große Koalition) con l'Unione Cristiano Democratica e l'Unione Cristiano Sociale. Nel 1969 la SPD assunse la guida del governo (con Willy Brandt e nel 1974 con Helmut Schmidt), conservata poi, in alleanza con i liberali, fino al 1982, accentuando i propri tratti riformistici. Rimasta all'opposizione per sedici anni, solo nel 1998 riuscì a riprendere la guida del governo, alla testa di una coalizione con i Verdi e presentando come candidato alla cancelleria il moderato Gerhard Schröder, fautore di una politica di "nuovo centro" (Neue Mitte).
Nel 2005, dopo le cocenti sconfitte del partito nelle elezioni regionali, Schröder decide di rompere l'alleanza con i Verdi e chiede al presidente federale di scogliere il Bundestag per indire nuove elezioni, un anno in anticipo rispetto alla scadenza naturale. Le elezioni del 18 settembre dello stesso anno vedono un sostanziale pareggio tra i socialdemocratici e i democristiani e l'impossibilità di formare una coalizione, tra partiti omogenei. L'alleanza rosso/verde (SPD-Verdi) e la coalizione cristiano democratici/liberali, non hanno numeri sufficienti. A ciò si aggiunge che una possibile alleanza tra l'SPD ed il nuovo Partito della Sinistra.PDS - formato principalmente dai neo-comunisti dell'est, molti ex membri del SED - è rifiutata categoricamente da Schröder.
Si arriva infine per la seconda volta nella storia tedesca, ad un governo di "grande coalizione", presieduto dalla candidata cristiano-democratica Angela Merkel, con un numero di ministri pari tra socialdemocratici e democristiani. Le conseguenze però non sono positive per il partito, che alle elezioni politiche del 2009 ottiene solo il 23.5% dei voti, peggior risultato nel secondo dopoguerra.
Personalità importanti
Presidenti del partito dal dopoguerra
- Kurt Schumacher (1946-1952)
- Erich Ollenhauer (1952-1963)
- Willy Brandt (1964-1987)
- Hans-Jochen Vogel (1987-1991)
- Björn Engholm (1991-1993)
- Johannes Rau, ad interim (1993)
- Rudolf Scharping (1993-1995)
- Oskar Lafontaine (1995-1999)
- Gerhard Schröder (1999-2004)
- Franz Müntefering (2004-2005)
- Matthias Platzeck (2005-2006)
- Kurt Beck (2006-2008)
- Frank-Walter Steinmeier (settembre 2008 - ottobre 2008) (commissario)
- Franz Müntefering (ottobre 2008 - novembre 2009)
- Sigmar Gabriel (13 novembre 2009 - 19 marzo 2017)
- Martin Schulz (19 marzo 2017 - in carica)
Presidenti tedeschi
- Friedrich Ebert 1919-1925
- Gustav Heinemann 1969-1974
- Johannes Rau 1999-2004
- Frank-Walter Steinmeier 2017-
Cancellieri
- Friedrich Ebert 1918
- Philipp Scheidemann 1919
- Gustav Bauer 1919-1920
- Hermann Müller 1920 e 1928-1930
- Willy Brandt 1969-1974
- Helmut Schmidt 1974-1982
- Gerhard Schröder 1998-2005
Risultati elettorali dalla fondazione al 1933
Anno | Voti | % | +/- | Seggi | +/- | Status |
---|---|---|---|---|---|---|
1871[5] | 124.000 | 3,2 (8.º) | Template:Partito politico/seggi | Opposizione | ||
1874[5] | 352.000 | 6,8 (6.º) | 3,4 | Template:Partito politico/seggi | 7 | Opposizione |
1877[6] | 493.300 | 9,1 (4.º) | 2,3 | Template:Partito politico/seggi | 3 | Opposizione |
1878[6] | 437.100 | 7,6 (5.º) | 1,5 | Template:Partito politico/seggi | 3 | Opposizione |
1881[6] | 312.000 | 6,1 (7.º) | 1,5 | Template:Partito politico/seggi | 3 | Opposizione |
1884[6] | 550.000 | 9,7 (7.º) | 3,6 | Template:Partito politico/seggi | 12 | Opposizione |
1887[6] | 763.100 | 10,1 (5.º) | 0,4 | Template:Partito politico/seggi | 13 | Opposizione |
1890 | 1.427.300 | 19,7 (1.º) | 9,6 | Template:Partito politico/seggi | 24 | Opposizione |
1893 | 1.786.700 | 23,3 (1.º) | 3,6 | Template:Partito politico/seggi | 9 | Opposizione |
1898 | 2.107.100 | 27,2 (1.º) | 3,9 | Template:Partito politico/seggi | 12 | Opposizione |
1903 | 3.010.800 | 31,7 (1.º) | 4,5 | Template:Partito politico/seggi | 25 | Opposizione |
1907 | 3.259.000 | 28,9 (1.º) | 2,8 | Template:Partito politico/seggi | 38 | Opposizione |
1912 | 4.250.400 | 34,8 (1.º) | 5,9 | Template:Partito politico/seggi | 67 | Opposizione |
Anno | Voti | % | +/- | Seggi | +/- | Status |
---|---|---|---|---|---|---|
1919 | 11.509.048 | 37,9 (1.º) | 3,1 | Template:Partito politico/seggi | 55 | Governo |
1920 | 6.104.398 | 21,7 (1.º) | 16,2 | Template:Partito politico/seggi | 61 | Governo |
Maggio 1924 | 6.008.905 | 20,5 (1.º) | 1,2 | Template:Partito politico/seggi | 2 | Opposizione |
Dicembre 1924 | 7.881.041 | 26,0 (1.º) | 5,5 | Template:Partito politico/seggi | 31 | Opposizione |
1928 | 9.152.979 | 29,8 (1.º) | 3,8 | Template:Partito politico/seggi | 22 | Governo |
1930 | 8.575.244 | 24,5 (1.º) | 5,3 | Template:Partito politico/seggi | 10 | Opposizione |
Luglio 1932 | 7.959.712 | 21,9 (2.º) | 2,9 | Template:Partito politico/seggi | 10 | Opposizione |
Novembre 1932 | 7.251.690 | 20,4 (2.º) | 1,2 | Template:Partito politico/seggi | 12 | Opposizione |
1933 | 7.516.243 | 18,3 (2.º) | 2,1 | Template:Partito politico/seggi | 1 | Opposizione |
Risultati elettorali dal dopoguerra
Elezioni legislative
Anno | Circoscrizione | Proporzionale | Seggi | +/- | Status | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Voti | % | +/- | Voti | % | +/- | ||||
1949 | 6 934 975 | 29,2 (1.º) | Template:Partito politico/seggi | Opposizione | |||||
1953 | 8 131 257 | 29,5 (2.º) | 7 944 943 | 28,8 (2.º) | 0,4 | Template:Partito politico/seggi | 31 | Opposizione | |
1957 | 9 651 669 | 32,0 (2.º) | 2,5 | 9 495 571 | 31,8 (2.º) | 3,0 | Template:Partito politico/seggi | 19 | Opposizione |
1961 | 11 672 057 | 36,5 (1.º) | 4,5 | 11 427 355 | 36,2 (1.º) | 4,4 | Template:Partito politico/seggi | 21 | Opposizione |
1965 | 12 998 474 | 40,1 (1.º) | 3,6 | 12 813 186 | 39,3 (1.º) | 3,1 | Template:Partito politico/seggi | 14 | Governo |
1969 | 14 402 374 | 44,0 (1.º) | 3,9 | 14 065 716 | 42,7 (1.º) | 3,4 | Template:Partito politico/seggi | 20 | Governo |
1972 | 18 228 239 | 48,9 (1.º) | 4,9 | 17 175 169 | 45,8 (1.º) | 3,1 | Template:Partito politico/seggi | 5 | Governo |
1976 | 16 471 321 | 43,7 (1.º) | 5,2 | 16 099 019 | 42,6 (1.º) | 3,2 | Template:Partito politico/seggi | 18 | Governo |
1980 | 16 808 861 | 44,5 (1.º) | 0,8 | 16 260 677 | 42,9 (1.º) | 0,3 | Template:Partito politico/seggi | 4 | Governo |
1983 | 15 686 033 | 40,4 (2.º) | 4,1 | 14 865 807 | 38,2 (1.º) | 4,7 | Template:Partito politico/seggi | 26 | Opposizione |
1987 | 14 787 953 | 39,2 (1.º) | 1,2 | 14 025 763 | 37,0 (1.º) | 1,2 | Template:Partito politico/seggi | 9 | Opposizione |
1990 | 16 279 980 | 35,2 (2.º) | 4,0 | 15 545 366 | 33,5 (2.º) | 3,5 | Template:Partito politico/seggi | 46 | Opposizione |
1994 | 17 966 813 | 38,3 (1.º) | 3,1 | 17 140 354 | 36,4 (1.º) | 2,9 | Template:Partito politico/seggi | 13 | Opposizione |
1998 | 21 535 893 | 43,8 (1.º) | 5,5 | 20 181 269 | 40,9 (1.º) | 4,5 | Template:Partito politico/seggi | 46 | Governo |
2002 | 20 059 967 | 41,9 (1.º) | 1,9 | 18 488 668 | 38,5 (1.º) | 2,4 | Template:Partito politico/seggi | 47 | Governo |
2005 | 18 129 100 | 38,4 (1.º) | 3,5 | 16 194 665 | 34,2 (1.º) | 4,3 | Template:Partito politico/seggi | 29 | Governo |
2009 | 12 079 758 | 27,9 (2.º) | 10,5 | 9 990 488 | 23,0 (2.º) | 11,2 | Template:Partito politico/seggi | 76 | Opposizione |
2013 | 12 843 458 | 29,4 (2.º) | 1,5 | 11 252 215 | 25,7 (2.º) | 2,7 | Template:Partito politico/seggi | 47 | Governo |
Elezioni europee
Anno | Voti | % | +/- | Seggi | +/- |
---|---|---|---|---|---|
1979 | 11 370 035 | 40,8 (1.º) | Template:Partito politico/seggi | ||
1984 | 9 296 417 | 37,4 (2.º) | 3,4 | Template:Partito politico/seggi | 2 |
1989 | 10 525 728 | 37,3 (1.º) | 0,1 | Template:Partito politico/seggi | 2 |
1994 | 11 389 697 | 32,2 (1.º) | 5,1 | Template:Partito politico/seggi | 9 |
1999 | 8 307 085 | 30,7 (2.º) | 1,5 | Template:Partito politico/seggi | 7 |
2004 | 5 549 243 | 21,5 (2.º) | 9,2 | Template:Partito politico/seggi | 10 |
2009 | 5 472 566 | 20,8 (2.º) | 0,7 | Template:Partito politico/seggi | |
2014 | 8 003 628 | 27,3 (2.º) | 6,5 | Template:Partito politico/seggi | 4 |
Note
- ^ http://www.waz.de/politik/spd-zaehlt-ueber-10-000-neu-mitglieder-seit-schulz-nominierung-id209802495.html
- ^ Schulz eletto presidente dell'Spd con il 100% dei voti: "Per l'Europa serve una Germania forte e più equa", su repubblica.it, 19 marzo 2017.
- ^ a b c d e f g h i Atlante storico, Milano, Garzanti, 1966, pag. 396
- ^ Francesco Traniello, Corso di Storia, Torino, S.E.I., 1984. Vol 3°, pag. 226
- ^ a b Partecipa come Partito Socialdemocratico dei Lavoratori (Sozialdemokratische Arbeiterpartei Deutschlands, SAD)
- ^ a b c d e Partecipa come Partito Socialista dei Lavoratori (Sozialistische Arbeiterpartei Deutschlands, SDAP)
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Collegamenti esterni
- (DE) Sito ufficiale, su spd.de.
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