Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali
La cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali si è tenuta il 10 febbraio 2006, giorno dedicato completamente a questo evento, alle ore 20:00 CET (19:00 UTC), presso lo Stadio Olimpico di Torino (ex Stadio Comunale). Con quasi 1,8 miliardi di contatti lo spettacolo è risultato il programma televisivo più visto al mondo nel 2006. Vincitore di 3 Emmy Award e di Eubea, miglior evento europeo dell'anno.

K-events (Filmmaster Group). Produttore Esecutivo e Direttore Artistico Marco Balich, Autore e Responsabile dei Contenuti Alfredo Accatino, Art Direction Lida Castelli. Produttore Associato Ric Birch.
Per la produzione della Cerimonia l'organizzazione si è avvalsa di una struttura di 280 persone di produzione, 6100 volontari, 400 persone di cast, 51 telecamere.
Programma
La cerimonia è stata aperta dal ginnasta italiano Jury Chechi, campione olimpico ad Atlanta 1996, che, come uno "sciamano metropolitano", al risuonare di un gong ha battuto ripetutamente un martello su un'incudine dalle quali uscivano grandi fiammate, che partivano anche da vari angoli dello stadio, per esprimere il carattere industriale della città di Torino. Contemporaneamente sulla grande passerella hanno fatto il loro ingresso le "scintille di passione", uno dei simboli dell'intera cerimonia, pattinatori vestiti di rosso, colore che insieme all'azzurro caratterizza i Giochi, con in testa un casco dal quale uscivano lunghe fiammate, espressione di stile, velocità ed energia. Subito dopo vi è stato un tributo alle nazioni alpine: Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia che con l'Italia condividono la catena montuosa, sulle note dell'ouverture dell'opera La gazza ladra di Gioachino Rossini.
Lo spettacolo è andato avanti con un segmento dedicato allo stile italiano. La modella e cantante Carla Bruni, in un abito disegnato da Giorgio Armani, ha consegnato il tricolore italiano ad un drappello dell'Arma dei Carabinieri, composto da otto soldati; l'alzabandiera è stato accompagnato dall'inno nazionale italiano, cantato da Eleonora Benetti, una bambina di 9 anni, vestita del tricolore, e da un coro di 24 sportivi italiani. Oltre 400 volontari, sotto la direzione del regista di massa Doug Jack, hanno poi rappresentato il gesto di un saltatore con gli sci.
A questo punto è iniziata la tradizionale sfilata degli atleti, accompagnati da una selezione di successi pop degli anni settanta e ottanta italiani e internazionali. Le 80 nazioni partecipanti sono entrate nello stadio una alla volta, per prima la Grecia, patria dei Giochi dell'antichità, e le altre a seguire in ordine alfabetico secondo la lingua italiana; ogni rappresentanza era preceduta da una modella con il cartello con il nome della nazione, vestita di un abito Moschino; per ultima, come da consuetudine, ha sfilato la nazione ospitante, l'Italia, la cui portabandiera è stata la giovane pattinatrice Carolina Kostner; il placard che introduceva gli atleti, invece, è stato portato da Miss Italia 2005, Edelfa Chiara Masciotta. Come a Sydney 2000 e ad Atene 2004, la Corea del Nord e la Corea del Sud hanno sfilato insieme, sotto la semplice denominazione di "Corea" per la prima volta in un'edizione invernale dei Giochi olimpici, anche se nelle competizioni le due squadre gareggeranno separate.
Lo spettacolo poi è proseguito con un segmento dedicato alla storia d'Italia, passando dal Medioevo, con la lettura di alcuni versi della Divina Commedia di Dante (Inferno, Canto XXVI) interpretati da Giorgio Albertazzi, passando per il Rinascimento, nel quale hanno fatto il loro ingresso gli splendidi e ricchi costumi creati dal premio Oscar Gabriella Pescucci, tra scene di banchetti principeschi. Non sono mancate le crinoline, alte quattro metri; successivamente la modella ceca Eva Herzigova ha personificato La nascita di Venere opera di Sandro Botticelli uscendo da una conchiglia. Il segmento, diretto da Valerio Festi e Monica Maimone, è stato chiuso da uno "show aereo" con due grandi sfere volanti, il Sole e la Luna, per rappresentare il cammino verso il Barocco, fino ai fuochi d'artificio.
Nel segmento successivo si passa all'ultima grande avanguardia italiana del Novecento, il Futurismo, con l'esibizione del primo ballerino del Teatro alla Scala Roberto Bolle. Il pilota Luca Badoer ha poi fatto il suo ingresso, circondato dalle moto Ducati rosse, su una Ferrari da Formula 1, apparsa con un gruppo di meccanici che, in un veloce pit-stop, hanno montato gli pneumatici ed il musetto con la scritta Torino 2006. Per celebrare l'Italia dei motori, il collaudatore della Scuderia Ferrari, ha quindi percorso la passerella a bordo del bolide, dando poi spettacolo sgommando in testacoda e tracciando i cinque cerchi olimpici con i segni lasciati dalle ruote in una nuvola di fumo.
È stata quindi la volta delle autorità; dapprima ha preso la parola il presidente del TOROC (il comitato organizzatore locale) Valentino Castellani, che ha dichiarato: "Torino è fiera di diventare la città di tutti, la vostra città, la vostra casa". Successivamente ha preso la parola il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, il belga Jacques Rogge, che ha parlato in parte in italiano, ringraziando anche i volontari: "Rendete i Giochi quella magia che tutti noi desideriamo, non solo con i vostri risultati, ma soprattutto attraverso il vostro comportamento".
Alle 22:09 CET (21:09 UTC) il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, con la tradizionale formula di rito, ha dichiarato ufficialmente "aperta, a Torino, la celebrazione dei XX Giochi olimpici invernali".
Per la prima volta nella storia dei Giochi sono state otto donne, note a livello internazionale per il loro impegno a favore della pace o per i loro successi sportivi, a portare la bandiera olimpica, sulle note della marcia trionfale dell'Aida di Giuseppe Verdi. Le otto donne, diverse per origine, cultura e impegno, sono state scelte in rappresentanza di tutte le donne del mondo come simbolo di pace, tolleranza e dialogo tra i popoli. Al fianco di Sophia Loren, attrice italiana e ambasciatrice dell'UNHCR, che ha guidato la cerimonia, sono filate la scrittrice cilena Isabel Allende, l'atleta marocchina Nawal El Moutawakel, prima donna africana e musulmana ad aggiudicarsi un oro olimpico nei 400 metri ad ostacoli a Los Angeles 1984, Susan Sarandon, attrice statunitense ed ambasciatrice dell'UNICEF, la keniota Wangari Maathai, premio Nobel per la pace 2004, Manuela Di Centa, vincitrice di sette medaglie olimpiche e prima donna italiana a scalare l'Everest, Maria Mutola, prima donna del Mozambico vincitrice di un oro olimpico a Sydney 2000, e la cambogiana Somaly Mam, attivista per i diritti umani. La bandiera è stata poi innalzata da un drappello degli Alpini composto da dodici soldati di cui dieci vestiti di bianco, accompagnata dalle note dell'inno olimpico.
Claudio Baglioni ha quindi diretto l'esecuzione di Va', l'inno dei Giochi olimpici di Torino 2006.
Il giuramento degli atleti è stato fatto dallo sciatore italiano Giorgio Rocca, e quello dei giudici da Fabio Bianchetti. A sorreggere la bandiera olimpica su cui hanno giurato, l'ex sciatrice alpina Giuliana Minuzzo, che aveva prestato il giuramento degli atleti a Cortina d'Ampezzo 1956, prima donna nella storia dei Giochi olimpici ad avere tale onore.
Yoko Ono, vedova dell'ex-Beatles John Lennon, ha letto un appello per la pace, seguito dall'esecuzione di Imagine, la più celebre canzone di Lennon, cantata da Peter Gabriel, leader storico dei Genesis.
Una danza acrobatica, con ballerini sospesi a mezz'aria, ha anticipato il momento più atteso: l'entrata della fiaccola olimpica e l'accensione del braciere. La torcia olimpica, disegnata da Pininfarina è entrata nello stadio olimpico tra le mani dello sciatore italiano Alberto Tomba, che l'ha poi ceduta ai quattro componenti della staffetta italiana 4x10 di sci di fondo che vinsero la medaglia d'oro ai Giochi di Lillehammer 1994, Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta, Silvio Fauner. La torcia è poi passata a Piero Gros, oro nello slalom a Innsbruck 1976, piemontese, che l'ha ceduta a sua volta a Deborah Compagnoni (vincitrice di 3 ori nel '92, '94, '98), che infine l'ha consegnata all'ultimo tedoforo, Stefania Belmondo, l'atleta italiana che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche (10), che ha avuto l'onore di accendere il braciere olimpico, anch'esso disegnato da Pininfarina, il più alto (57 m) in tutta la storia dei Giochi olimpici, tra fuochi d'artificio e spettacoli di luce.
La cerimonia si è conclusa con il tenore Luciano Pavarotti che, grazie a una scenografia inaspettata che ha trasformato lo stadio in un grande teatro lirico ha cantato il suo cavallo di battaglia, il Nessun dorma, una famosa aria della Turandot di Giacomo Puccini, seguito da un grande spettacolo di fuochi d'artificio. L'esecuzione di Luciano Pavarotti è stata l'ultima esibizione della sua vita.[1]
Cronologia
- 19h15 : Pre-show presentato da Piero Chiambretti.
- 20h00 : Inizio della cerimonia di apertura.
- 20h15 : Alzabandiera del tricolore italiano seguito dall'inno nazionale.
- 20h30 : Ingresso delle delegazioni sportive all'interno dello Stadio Olimpico. Per la prima volta in un'edizione invernale dei Giochi olimpici, le due Coree hanno sfilato insieme sotto la stessa bandiera, la quale è stata portata da un atleta di ciascuno dei due paesi, come successo a Sydney 2000 e ad Atene 2004.
- 22h10 : Proclamazione ufficiale dell'apertura dei Giochi olimpici di Torino 2006 da parte del Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi.
- 22h15 : Alzabandiera del drappo olimpico seguito dall'inno olimpico.
- 22h30 : La fiamma olimpica fa il suo ingresso nello stadio.
- L'ultimo atleta a portare la fiamma è la sciatrice fondista Stefania Belmondo.
- 22h35 : Accensione del braciere olimpico.
- 22h50 : Fine della cerimonia di apertura e spettacolo di fuochi d'artificio
Delegazioni
Le ottanta delegazioni presenti in ordine di apparizione nel corso della sfilata.
Personalità presenti
Oltre a molte cariche pubbliche cittadine e nazionali e ai membri del CIO, erano presenti alla cerimonia:
- Cherie Blair
- Laura Bush e la figlia Barbara
- Harald V di Norvegia e la Regina Sonja
- Horst Köhler
- Rita Levi-Montalcini
- Kazimierz Marcinkiewicz
- Luca Cordero Di Montezemolo
- Mitt Romney, organizzatore dei XIX Giochi olimpici invernali e Governatore del Massachusetts
- Gianna Angelopoulos, ex-presidente del Comitato organizzatore dei Giochi della XXVIII Olimpiade
- Matti Vanhanen
- Alberto II di Monaco
- Richie Hawtin
Note
Bibliografia
- Torino 2006 - Cartella Stampa, Portabandiera
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale Torino2006.org, su torino2006.org.
- Torino2006:Racconto e video della cerimonia di apertura, su digilander.libero.it.
- (EN) Copertura BBC, su news.bbc.co.uk.