Gian Paolo Lolmo
Donato Calvi 'Effemeride sacra profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo»
Gian Paolo Lolmo, o Giovanni Paolo (Bergamo, 1550 circa – Bergamo, 19 novembre 1595 circa), è stato un pittore italiano.
Biografia
Non vi sono notizie certe sulla sua nascita, ma il Calvi nel suo Effemeride sagro profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo sua diocesi et territorio documenta la sua morte all'età di quarantacinque anni nel 1595, solo da questo si desume la sua nascita nel 1550. Essere stato scelto per la realizzazione della pala in Santa Maria Maggiore dalla città di Bergamo nel 1584 lo colloca tra i maggiori esponti negli anni ottanta del XVI secolo, dopo la morte del Moroni nel 1578 e prima dei tre artisti Salmeggia, Zucco e Cavagna che occupereranno la scena artistica fino ai primi decessi del XVII secolo.
Figlio Giovanni Fortunato miniatore, iniziò la sua attività artistica seguendo le orme paterne, ma non vi sono testimonianze delle sue opere, ne in miniature ne in poesia come indicato dal Calvi, mentre la relazione con la tecnica del Moroni lo vorrebbero suo alunno, ma anche di questo non vi è una testimonianza certa, vennero assegnati a lui lavori del Moroni come il ritratto di Isotta Brembati[1]., cosa impossibile essendo datato 1552-1553, che i suoi lavori hanno affinità con l'opera moroniana, potrebbe indicare una sua presenza nella bottega del Moroni.
Viene ipotizzata la sua formazione anche lontano da Bergamo, forse a Roma o Firenze per le sue caratteristiche manieristiche, molto più vicine all'Italia centrale che al Moroni, la presenza di un suo lavoro conservato nella sagrestia della Basilica di San Pietro in Vincoli[2], porterebbe ad un suo viaggio a Roma.
L'inizio della sua attività artistica viene identificato in uno stendardo raffigurante da un lato lAllunciazione e sull'altro lAssunzione della Vergine, conservato in una collezionane privata ed eseguito nel decennio del 1570 al 1580[3].
Datata 1584 la sua prima commissione in Bergamo per la basilica di Santa Maria Maggiore, commissione di una tela che doveva adempiere ad un voto fatto dalla città di Bergamo per essere stata preservata della peste del 1576, pala che inizialmente doveva essere per il duomo. La tela si trova nella cappella detta del voto, la prima a dentra entrando nella basilica, ed è una sacra conversazione raffigurante la Vergine con il Bambino con i santi Sebastiano e Rocco, son ben cinque le tele presenti dell'artista nella basilica. La datazione e l'assegnazione dei diversi lavori viene dal ritrovamento di contratti con il relativo pagamento[4].
Opere
- Vergine con il Bambino con i santi Sebastiano e Rocco, Basilica di Santa Maria maggiore, 1581,
- la Trinità, chiesa di sant'Agostino, cappella di sant'Agostino, 1582,
- Raccolta della manna Basilica di Santa Maria maggiore, altare del Santissimo Sacramento|, 1584,
- Fede e Preghiera, Basilica di Santa Maria maggiore, 1584,
- Il serpente di bronzo, Basilica di Santa Maria maggiore, lunetta dell'altare del Voto, 1585[5],
- Madonna Immacolata, sagrestia della Basilica di San Pietro in Vincoli, Roma, 1585,
- Madonna con Bambino incoronata da due angeli e cpoi santi Pietro e Lorenzo, Berlino,
- Madonna con Bambino e santi, parrocchia di Mazzoleni frazione di Sant'Omobono, 1588, opera datata e firmata che ha permesso l'assegnazione di altre opere all'artista,
- Madonna del Rosario con i santi Domenico e Francesco chiesa di Pradalunga, pala che era stata ritenuta del Moroni,
- Ritratto dell'architetto Paolo Berlendis opera firmata e datata 1592,
- Madonna in trono con Bambino e santi Vittore e Antonio abate, Accademia Carrara, Bergamo, il quadro viene documentato come datato e firmato anche se onon più visibili,
- Madonna con Bambino e santi chiesa di Paladina.
- Gentildonna seduta, Accademia Carrara, Bergamo, ritenuto uno delle sue opere migliori,
- Ritratto di Paolo Berlendis con i suoi figli Palazzo Frizzoni, Bergamo,
- Ritratto di Alessandro Alberti con un paggio collezione Kress a Washington,
Note
- ^ Simone Facchinetti, Giovan Battista Moroni, Silvana Editoriale, 2004, p. 216.
- ^ Lolmo Giovanni Paolo Madonna Immacolata Roma, Fondazione Federico Zeri.
- ^ Silvana Milesi, Cavagna, Salmeggia Zucco, Palma il giovane e il secondo cinquecento bergamasco, 1992.
- ^ lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali, http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00659/ . URL consultato il 21 luglio 2017.
- ^ Mosè e il serpente in bronzo, su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 21 luglio 2017.
Bibliografie
- Francesco Tassi, Vite de' pittori scultori e architetti bergamaschi, Milano.
- Pietro Antonio Locatelli, Illustri bergamaschi, Bergamo, 1867, p. 39.
- Silvana Milesi, Cavagna, Salmeggia, Zucco, Palma il giovane e il secondo cinquecento bergamasco, Corponove editrice, 1992.
Collegamenti esterni
- Lucia Casellato, treccani.it, Treccani, http://www.treccani.it/enciclopedia/gian-paolo-lolmo_(Dizionario-Biografico)/ . URL consultato il 21 luglio 2017.