Elezioni parlamentari in Corea del Sud del 1992

Le elezioni parlamentari in Corea del Sud del 1992 si tennero il 24 marzo[1]. Il risultato fu una vittoria di Nuova Corea, che ottenne 149 seggi su 299 nell'Assemblea Nazionale. Pertanto, il partito non riuscì a raggiungere la maggioranza. L'affluenza fu del 71,9%.

Elezioni parlamentari in Corea del Sud del 1992
StatoCorea del Sud (bandiera) Corea del Sud
Data24 marzo
LegislaturaXIV
Leader Roh Tae-woo Kim Dae-jung Chung Ju-yung
Partiti Nuova Corea Partito Democratico Partito del Popolo Unito
Voti 7 923 718
38,5%
6 004 578
29,2%
3 574 419
17,4%
Differenza % nuovo partito% nuovo partito% nuovo partito%

Contesto

Le elezioni si tennero in un clima di distensione, e di progressiva democratizzazione. Le ultime elezioni parlamentari erano state nel 1988, un anno dopo le elezioni presidenziali, in seguito ad una serie di proteste a livello nazionale che richiedevano elezioni libere e prive di brogli e libertà civili. Il periodo dal 10 al 29 giugno 1987 sarebbe poi divenuto noto come lotta di giugno[2] e i manifestanti erano riusciti a persuadere il dittatore Chun Du-Hwan e il suo successore designato Roh Tae-woo ad accettare alcune richieste e a creare il nono emendamento della Costituzione[3].

Il processo di revisione costituzionale

Sotto la presidenza di Chun Doo-hwan, la Costituzione era stata riscritta per mantenere il suo potere e portare il mandato presidenziale alla durata di sette anni, ed erano state approvate leggi come la Legge Basica sulla Stampa, che aveva chiuso centinaia di giornali[3].

Comunque, grazie al successo del partito di opposizione Nuova Democrazia nelle elezioni del 12 aprile 1985, erano stati lanciati appelli per una revisione costituzionale. Il 13 aprile 1986, Chun aveva pronunciato un discorso in difesa della Costituzione vigente, nel quale aveva stabilito che il successore alla presidenza sarebbe stato un membro del suo partito, il Partito Democratico per la Giustizia e che tutti i dibattiti sulla Costituzione sarebbero cessati fino ai Giochi della XXIV Olimpiade[3]. Il Partito Democratico per la Giustizia aveva dichiarato che l'opposizione era frammentata, e non poteva comportarsi come un organo con cui trattare. Si credeva infatti che l'incertezza politica avrebbe rovinato sia i Giochi Olimpici, sia le imminenti elezioni[4].

Dopo circa un mese, il 10 giugno 1987, erano esplose le proteste non appena Roh Tae-woo era stato annunciato successore alla presidenza in quanto segretario del Partito Democratico per la Giustizia[2]. La natura dell'annuncio e la morte dello studente universitario Park Jong-chul, che era stato torturato dalla polizia, avevano fomentato le proteste in Corea[2]. Nelle settimane seguenti, si erano tenute proteste a livello nazionale, e il 29 giugno il candidato Roh Tae-woo aveva ceduto, accettando le richieste di emendamenti costituzionali e proponendo un piano di otto punti:

  • Partecipazione diretta alle imminenti elezioni presidenziali di tutti i cittadini di età superiore ai 20 anni
  • Libertà di candidatura ed assenza di brogli
  • Amnistia per Kim Dae-jung ed altri prigionieri politici
  • Protezione della dignità umana e promozione dei diritti umani basici
  • Libertà di stampa ed abolizione della restrittiva Legge Basica sulla Stampa
  • Autonomia nell'educazione ed autogoverno locale
  • Creazione di un nuovo clima politico per il dialogo ed il compromesso
  • Impegno per attuare audaci riforme per costruire una società più pulita, onesta e giusta.

Il nuovo emendamento costituzionale era stato ratificato dall'Assemblea Nazionale il 12 ottobre e il 27 ottobre vi era stato un referendum popolare. Il 93% dei votanti si era espresso a favore dell'emendamento, che aveva permesso l'elezione diretta e democratica del sesto presidente della Corea del Sud[3].

Le elezioni presidenziali del 1987

Le elezioni presidenziali avevano visto la partecipazione di tre partiti maggiori. Il Partito Democratico per la Giustizia era stato fondato nel 1980 da Chun Doo-hwan, in seguito al Colpo di Stato in Corea del Sud del 12 dicembre 1979, come mezzo per la prosecuzione del regime militare autoritario instaurato da Park Chung-hee. Fu il partito del Presidente dal 1980 al 1993, quando terminò il mandato di Roh Tae-woo[5]. Roh Tae Woo era il segretario del Partito Democratico per la Giustizia prima dell'annuncio della sua candidatura alla presidenza, ed era stato Ministro di Stato per la Sicurezza Nazionale e gli Affari Esteri. Aveva anche supervisionato i lavori per i Giochi Olimpici.

Il Partito Democratico per la Riunificazione era stato fondato quando Kim Young-sam e Kim Dae-jung si erano separati da Corea Democratica in seguito a contrasti interni. I due Kim avevano portato con sé 66 deputati su 90, e Kim Young-sam era stato eletto segretario. Chun aveva denunciato il partito come un "partito privato dei due Kim", ed aveva tentato di rifiutare qualunque dialogo tra il Partito Democratico per la Giustizia e il Partito Democratico per la Riunificazione. Il partito aveva tenuto il suo primo incontro lo stesso giorno in cui il Presidente Chun dichiarava la sospensione della revisione costituzionale. Kim Young-sam aveva corso come candidato per il Partito Democratico per la Riunificazione[6]. Kim Young-sam era un attivista democratico sudcoreano che si era oppostoai regimi di Park Chung-hee e Chun Doo-hwan. Era stato anche presidente del Nuovo Partito Democratico dal 1974 al 1979[7]. Era stato posto agli arresti domiciliari in seguito all'ascesa di Chunal potere, ma era stato rilasciato durante il processo di democratizzazione nel 1985. Aveva fondato il Partito Democratico per la Riunificazione, di cui era presidente, e sarebbe divenuto Presidente nelle elezioni presidenziali del 1992.

Il partito Pace e Democrazia era stato fondato come una corrente del Partito Democratico per la Riunificazione, quando Kim Dae-jung era uscito dal gruppo per candidarsi alla presidenza. Ciò era avvenuto in seguito all'annuncio del supporto da parte di un movimento della Lotta di giugno[3].Kim Dae-jung era stato arrestato ed escluso dalla politica per il suo atteggiamento contro il governo nel 1978, anche se poi gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Nel 1980 era stato arrestato nuovamente e condannato a morte dal regime di Chun, anche se la sua sentenza era stata commutata a 20 anni di carcere. In seguito al processo di democratizzazione, Kim era stato rilasciato ed era entrato prima in Corea Democratica e poi nel Partito Democratico per la Riunificazione, per poi correre come candidato alla presidenza per Pace e Democrazia[7].Premio Nobel per la Pace nel 2000, sarebbe stato presidente della Corea del Sud dal 1998 al 2003.

Oltre a questi, c'erano stati altri candidati significativi, tra cui Kim Jong-pil, che era a capo del Nuovo Partito Democratico Repubblicano, ed era stato Primo Ministro durante la presidenza di Park Chung-hee[8], Shin Jeong-yil, leader del Partito Hanista per l'Unificazione della Corea e fondatore della religione Hanol-gyo[8], e Hong Sook-ja, la presidente del Partito Socialista Democratico, la prima donna a ricoprire l'incarico di diplomatico in Corea del Sud. Era stata la prima donna a candidarsi alla presidenza, anche se poi si era ritirata ed aveva supportato Kim Young-sam[9].

Le elezioni presidenziali del 1987 erano state le prime elezioni democratiche in Corea del Sud, ed avevano visto una vittoria di Roh Tae-woo col 36,6% dei voti. Kim Young-sam era arrivato secondo col 28%, Kim Dae-jung terzo col 27% e Kim Jong-pil quarto con l'8,1%.

Le elezioni parlamentari del 1988

Le elezioni parlamentari del 1988 erano avvenute dunque in un clima di tensione, ed avevano visto la partecipazione di quattro partiti principali.

Il partito al governo, il Partito Democratico per la Giustizia, aveva appena eletto presidente Roh Tae-woo. Pur rimanendo il partito più grande, il partito aveva perso la sua maggioranza assoluta nell'Assemblea Nazionale, poiché era stato indebolito da una forte opposizione e dall'impopolarità del suo segretario, il Presidente Chun Doo-hwan.

Il partito di opposizione Pace e Democrazia, guidato da Kim Dae-jung, aveva ottenuto una forte visibilità. Era arrivato secondo, molto indietro rispetto al Partito Democratico per la Giustizia, ma era diventato il più grande partito di opposizione, riuscendo a battere il Partito Democratico per la Riunificazione, suo rivale. Si era trattato di una grande vittoria per Kim Dae-jung, che alle elezioni presidenziali del 1987 era arrivato terzo dietro a Roh Tae-woo e Kim Young-sam.

Per Kim Young-sam e il Partito Democratico per la Riunificazione invece era stata una grande sconfitta: il partito era arrivato terzo, a grande distanza dai due partiti principali, subito dopo che Kim Young-sam era arrivato secondo alle elezioni presidenziali.

Il Nuovo Partito Democratico Repubblicano, guidato dal Primo Ministro Kim Jong-pil, era arrivato quarto. Comunque, siccome il Partito Democratico per la Giustizia non era riuscito ad ottenere una maggioranza assoluta, le opposizioni avevano un potere notevole nella nuova Assemblea Nazionale.

Nel 1990, il Partito Democratico per la Giustizia sì unì coi partiti di Kim Young-sam e Kim Jong-pil per formare Nuova Corea, un partito conservatore ed anticomunista, e Kim Young-sam fu scelto come candidato per le elezioni presidenziali del 1992.

Partiti

Il partito di governo Nuova Corea era stato fondato nel 1990 attraverso l'accordo del Partito Democratico per la Giustizia con due partiti di opposizione, Riunificazione Democratica e il Nuovo Partito Democratico Repubblicano. Nuova Corea ottenne 218 seggi, ossia più di due terzi. Il partito sostenne il Presidente Roh Tae-woo, e includeva tra i suoi membri l'ex-leader dell'opposizione Kim Young-sam e Kim Jong-pil, Primo Ministro durante la presidenza di Park Chung-hee

Il principale partito di opposizione era il Partito Democratico. Era nato nel 1991 attraverso l'unione di Pace e Democrazia, guidato da Kim Dae-jung, alcuni ex-membri del Nuovo Partito Democratico Repubblicano e il piccolo Partito Democratico. Il partito era guidato da Kim Dae-jung e Lee Kitack, ed ottenne 97 seggi.

Il Partito del Popolo Unito era un partito conservatore, centrista, protezionista, nazionalista e liberale guidato dall'imprenditore Chung Ju-yung, il fondatore della Hyundai. La campagna elettorale del partito si concentrò soprattutto sugli obiettivi economici e sul record di povertà registratosi sotto la presidenza di Roh Tae-woo. Sebbene fosse un nuovo partito, ottenne 31 seggi ed il 17,4% dei voti, ed entrò a far parte dell'opposizione.

Questi tre partitimaggiori si affrontarono nelle elezioni presidenziali del 1992, che si conclusero con la vittoria di Kim Young-sam, candidato per Nuova Corea.

Risultati

Partito Voti % Seggi
Nuova Corea 7,923,719 38.5 149
Partito Democratico 6,004,577 29.2 97
Partito del Popolo Unito 3,574,419 17.4 31
Partito per una Nuova Riforma Politica 369,044 1.8 1
Partito del Popolo 319,041 1.5 0
Partito del Popolo per l'Equità 21,007 0.1 0
Indipendenti 2,372,005 11.5 21
Schede bianche/nulle 259,670
Totale 20,843,482 100 299
Fonte: Nohlen et al.

Note

  1. ^ Dieter Nohlen, Florian Grotz & Christof Hartmann (2001) Elections in Asia: A data handbook, Volume II, p420 ISBN 0-19-924959-8
  2. ^ a b c Armstrong, Charles K., Korean society : civil society, democracy, and the state, Routledge, 1º gennaio 2003, ISBN 0415263875.
  3. ^ a b c d e Kim, Sun-Chul., Democratization and social movements in South Korea : defiant institutionalization, Routledge, 1º gennaio 2016, ISBN 9780415582582.
  4. ^ Clyde Haberman, Special To The New York Times, SOUTH KOREA STEPS UP ITS ATTACKS ON OPPOSITION, in The New York Times, 14 aprile 1987.
  5. ^ Han Sung-Joo, South Korea in 1987: The Politics of Democratization, in Asian Survey, vol. 28, n. 1, 1º gennaio 1988, pp. 52–61, DOI:10.2307/2644872.
  6. ^ (EN) James Cotton, From Authoritarianism to Democracy in South Korea, in Political Studies, vol. 37, n. 2, pp. 244–259, DOI:10.1111/j.1467-9248.1989.tb01481.x.
  7. ^ a b Korean Democracy in Transition, University Press of Kentucky, 1º gennaio 2011, pp. 5–24, ISBN 9780813129945.
  8. ^ a b Clyde Haberman, Special To The New York Times, With South Korea's Stability in Balance, Millions Vote for a New President, in The New York Times, 16 dicembre 1987.
  9. ^ (EN) First female candidate breaks all the rules, in UPI.