La trachite è una roccia di natura vulcanica composta da sanidino, plagioclasio sodico e biotite. Componenti accessori sono: anfiboli, pirosseni , magnetite, apatite.

Se considerata come roccia lavorabile per prodotti dell'edilizia e dell'arredo urbano, essa non è presente in molti luoghi in Italia: da citare la Sardegna e, soprattutto, la zona dei Colli Euganei in provincia di Padova.

La Trachite dei Colli Euganei

I Colli Euganei, complesso collinare in provincia di Padova, sono costituiti per la maggior parte di Trachite: il magma, in epoche geologiche antiche, premette verso l'alto ma non poté bucare la Pianura Padana, bensì solamente spingere verso l'alto lo strato superficiale di sedimenti (da qui la classica forma tondeggiante dei colli).
Sono presenti fondamentalmente due colorazioni: grigia e "gialla" (in realtà si tratta di un marrone con venature). Attualmente dalla Cava Buso del paese di Montemerlo è estratta la Trachite Grigia, mentre dalle cave del paese di Zovon è estratta la Trachite Gialla.

La Trachite Grigia di Montemerlo

Per le sue notevoli doti di resistenza meccanica, di lavorabilità e, soprattutto, per la sua caratteristica antiscivolo, la trachite di Montemerlo fu estratta ed usata come pietra da pavimentazione stradale fin dall'epoca romana, come dimostrano tutti gli scavi ed i reperti in città romane da Adria fino ad Altino e fino alle campagne veronesi (e pure le antiche discariche presso la cava). Conosciuta allora con il nome di "silix", nel Medioevo fu utilizzata per cinte murarie, castelli, monasteri... (e, ad esempio, per le mura che circondano Padova), mentre durante la Repubblica Veneta fu detta prevalentemente "Masegna" ed usata soprattutto per i tipici lastricati veneziani (il banco di prova più severo per le sue qualità tecniche); infine dopo il 1800 assunse commercialmente (e geologicamente) il nome di "Trachite".

La trachite fu usata in passato, e lo è ancora tutt'oggi, prevalentemente per lastricati stradali, marciapiedi e bordature degli stessi. In tempi più recenti, grazie alle sue caratteristiche cromatiche ed alla possibilità di essere tagliata in lastre sottili e lucidata, si è resa adatta anche a scopi di rivestimento e di abbellimento di edifici, sia per esterni che per interni (scale e pavimenti).

Estrazione della Trachite a Montemerlo

L'odierna coltivazione procede "a fossa" e l'attuale piazzale di cava si trova ad una decina di metri al di sotto del piano di campagna. I fenomeni di fessurazione caratterizzano il fronte di cava e si vengono così ad identificare grossi prismi a sezione quadrilatera, la cui naturale e debole pendenza viene sfruttata nella prima fase di coltivazione con l'ausilio di piccole cariche esplosive. La successiva fase di lavorazione, attuata sempre in posto, consiste nel ridurre i grossi massi più o meno informi in blocchi squadrati. Tale operazione, facilitata dalla proprietà della trachite di tagliarsi lungo piani rettilinei ed uniformi, viene effettuata mediante semplice battitura di puntelli metallici lungo le direzioni desiderate. I blocchi squadrati passano poi in laboratorio dove vengono ridotti alle forme e dimensioni volute tramite seghe a disco e frese diamantate.