91ª Squadriglia aeroplani da caccia
La 91ª Squadriglia fa parte del 10º Gruppo caccia dell'Aeronautica militare italiana. È denominata la "Squadriglia degli assi".
91ª Squadriglia caccia | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 1º maggio 1917 - oggi |
Nazione | ![]() ![]() |
Servizio | ![]() ![]() ![]() |
Campo volo | Santa Caterina di Pasian di Prato |
Soprannome | Squadriglia degli Assi |
Comandanti | |
Degni di nota | Francesco Baracca Fulco Ruffo di Calabria Ferruccio Ranza |
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Storia
La 91ª Squadriglia aeroplani da caccia venne costituita il 1º maggio del 1917 al comando del Capitano Guido Tacchini sul Campo di Santa Caterina di Pasian di Prato (Udine)[1] su 4 Spad VII e 3 Nieuport 17 con i migliori piloti della 70ª Squadriglia Caccia ed inquadrata nel 10º Gruppo. Agli ordini di Tacchini vi erano il Cap. Francesco Baracca, il Tenente Fulco Ruffo di Calabria, il Ten. Ferruccio Ranza, il Sottotenente Luigi Olivari ed il Sergente Goffredo Gorini.
In seguito della rinominazione della 70ª Squadriglia, fu scelto come distintivo il Grifo, dipinto sul lato destro della fusoliera, sul lato sinistro, ad imitazione dei cavalieri medievali, ogni pilota scelse il suo simbolo, Ruffo un teschio nero, Ranza una scala e Baracca, in omaggio al suo Reggimento di provenienza, il Piemonte Reale Cavalleria, scelse il cavallino rampante nero in campo bianco.[2] Come noto il Cavallino Rampante venne anche adottato come stemma dalla Scuderia Ferrari.
Il 7 maggio viene distaccata un Sezione ad Aiello del Friuli, aggregata alla 77ª Squadriglia Aeroplani con Olivari, Gorini e Ranza per la Decima battaglia dell'Isonzo e sempre in maggio arrivano altri 10 SPAD, uno dei quali usato da Baracca. Il 10 maggio Baracca abbatte un Hansa-Brandenburg D.I vicino a Vertoiba conseguendo la nona vittoria ufficiale. L'11 maggio arriva anche il Tenente Giovanni Sabelli dalla 71ª Squadriglia Caccia ed ex della prima guerra dei Balcani dove si offrì come volontario arruolandosi nella Reale Aviazione bulgara per combattere contro i turchi.
Il 20 maggio nell'ambito della decima offensiva dell'Isonzo Baracca colpisce sul Monte Santo di Gorizia un ricognitore con pallottole incendiarie che precipita a quota 363 di Plava a pochi metri dalle trincee italiane. Il 3 giugno rientra la sezione distaccata ad Aiello ed il 6 giugno la Squadriglia passa agli ordini di Baracca spostandosi ad Istrana per la Battaglia degli Altipiani.
La squadriglia degli assi
ten. Cesare Magistrini
cap. Bartolomeo Costantini
cap. Fulco Ruffo di Calabria
col. Pier Ruggero Piccio
ten. Guido Keller
magg. Francesco Baracca
ten. Ferruccio Ranza
ten. Mario de Bernardi
ten. Adriano Bacula
serg. Guido Nardini
sott. Eduardo Olivero
La 91ª combatté durante tutta la prima guerra mondiale, avendo varie sedi: S. Caterina, Istrana, Comina, Arcade, Padova, Quinto di Treviso.
Baracca fu il secondo comandante della squadriglia e gli venne concesso il privilegio di scegliere personalmente i compagni di volo.
Il 23 giugno Ranza ottiene la quinta vittoria confermata sul Monte Armentera diventando un Asso dell'aviazione.
Al 1° luglio la squadriglia dispone a Istrana di 7 aerei e 11 piloti e ad Udine 2 aerei (a disposizione di Pier Ruggero Piccio e Tacchini) ed uno di riserva.
Al rientro a Santa Caterina del 2 luglio la squadriglia rivendica 13 vittorie in 100 missioni.
Dall'aprile 1918 dipendeva dal 6º Gruppo Caccia. Alla morte di Francesco Baracca, il 19 giugno 1918, viene assegnato il comando della 91ª Squadriglia a Ruffo di Calabria.
Al 4 novembre 1918, data della fine del conflitto, il gruppo aveva collezionato 120 abbattimenti, divenendo celebre come la "Squadriglia degli assi", pari a circa la metà degli aerei austriaci abbattuti sul fronte italiano. Oltre a Baracca e Ruffo di Calabria, ebbe tra le sue file assi come Ranza, Piccio, Bartolomeo Costantini, Franco Lucchini e Gaetano Aliperta.
Periodo interbellico
Il 7 maggio 1923 passò alle dipendenze del 1º Stormo caccia ed ebbe sede a Cinisello Balsamo (Milano) su aerei Spad. Il 25 dicembre 1925 fu trasferita al 2º Stormo. La squadriglia era in quel periodo dislocata a Ciampino; dopo aver fatto parte del 7º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre, in data 30 maggio 1931 concorreva a costituire il 4º Stormo caccia e fu dislocata ad Aviano.
Seconda guerra mondiale
Durante la guerra 1940-45 la 91ª Squadriglia del X Gruppo del 4º Stormo operò con gli aerei Fiat C.R.42, Macchi M.C.200, e poi con il Macchi M.C.202, senza soluzione di continuità, da Tobruk, a Pola e in Sicilia, all'aeroporto di Catania. Il reparto fu insignito di una medaglia d'oro al V.M. Dopo l'8 settembre 1943, la 91ª partecipò anche alla guerra di liberazione nel ricostituito Regno del Sud con l'Aeronautica Cobelligerante Italiana, facendo parte del X Gruppo e poi del XII Gruppo, sempre del 4º Stormo.
Dopoguerra
La squadriglia rimase negli anni successivi con il medesimo stormo, prima a Capodichino e poi a Pratica di Mare, dal 1963 con i nuovi aerei Lockheed F-104 Starfighter, e nel 1967, per la nuova dottrina di guerra aerea, che voleva i reparti di volo sparsi sul tutto il territorio nazionale, la 91ª, con il 10º Gruppo fu trasferita al 9º Stormo, sulla base aerea di Grazzanise, dove ha operato fino al 2004, terminando la vita operativa degli F 104S/ASAM.[2] Nel 2005 è stata rischierata con il 10º Gruppo Caccia al 37º Stormo, sulla base aerea di Trapani Birgi dove il gruppo è stato assorbito nel 2006. Su quella base ha operato con gli F-16. Dal 2010 la 91ª squadriglia è, con il 10º gruppo, alle dipendenze del 36º Stormo, sulla base aerea di Gioia del Colle, ed opera con caccia Eurofighter Typhoon. Nel 1971 uno dei quattro distintivi di squadriglia scelti per creare lo stemma dell'Aeronautica Militare fu quello della 91ª, nel quadrante superiore destro compare quindi un grifo rampante rosso su sfondo argenteo.
Note
Bibliografia
- Stormi d'Italia, Giulio Lazzanti, 1975, Mursia
- Franks, Norman; Guest, Russell; Alegi, Gregory. Above the War Fronts: The British Two-seater Bomber Pilot and Observer Aces, the British Two-seater Fighter Observer Aces, and the Belgian, Italian, Austro-Hungarian and Russian Fighter Aces, 1914–1918: Volume 4 of Fighting Airmen of WWI Series: Volume 4 of Air Aces of WWI. Grub Street, 1997. ISBN 1-898697-56-6, ISBN 978-1-898697-56-5.
- I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentili e Paolo Varriale, 1999
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Pagina dedicata alla Squadriglia ed ai suoi uomini sul sito istituzionale dell'Aeronautica Militare.