Il 25 aprile 1799 gli austrorussi fecero cadere la Repubblica Cisalpina e insediarono una municipalità aristocratica. I francesi tornarono all'indomani della Battaglia di Marengo (14 giugno 1800).
La legge n. 237 del 4 febbraio 1926 reintroduceva la carica del podestà scelto per regio decreto dal governo fascista. L'anno successivo, tutti gli organi comunali vennero soppressi e fu affidato l'incarico al primo podestà, affiancato da un vicepodestà, nominato dal Ministero dell'Interno e da una consulta municipale di nomina prefettizia.
Partito democratico - Lista civica "Bene comune" - Lista civica "Cittadini in comune" - La Sinistra - Lista civica "Città della bellezza" - Lista civica "Generazione Crema"
^I membri della municipalità si dividevano in due parti per separare i poteri esecutivo e legislativo.
^Consiglio di trenta individui coadiuvati da dodici segretari.
^Il Commissario era a capo di una Municipalità costituzionale composta da quindici membri.
^Il Commissario nominato il 27 gennaio 1799 era a capo di una Municipalità costituzionale composta da sei membri.
^I tre provveditori patrizi nominati dagli austriaci il 25 aprile 1799 furono: il conte Manfredo Benvenuti, il marchese Giulio Zurla e il conte Alessandro Premoli.
^Municipalità in carica solo per cinque giorni, dal 20 al 25 luglio 1800.
^All'amministrazione provvedeva un Consiglio comunale i cui membri, a turno, svolgevano per un mese la carica di presidente. Tale situazione proseguì anche durante il Regno d'Italia.
^Nel 1811 al titolo di presidente fu surrogato quello di podestà che il conte Benvenuti proseguì anche sotto il Regno Lombardo-Veneto.
^Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore perolini122
^Riconfermato. Il quotidiano "La Provincia" riporta, tuttavia, una serie di Commissari succeduti nel 1940: dott. Massimo Fadini (1º giugno-2 agosto 1940); dott. rag. Ettore Ceserani (2 agosto-2 settembre 1940); dott. Massimo Fadini (2 settembre-30 novembre 1940)
^L'incarico fu revocato per decreto prefettizio datato 26 luglio 1943; fu quindi reintegrato il 30 settembre del medesimo anno e definitivamente revocato il 27 novembre
^Solo per pochi giorni, dal 18 al 25 febbraio 1943, giorno della nomina a vicepodestà
^Fu arrestato il 3 maggio 1945, quindi processato e condannato a morte mediante fucilazione alla schiena; fuggì dal carcere scappando in Tunisia, quindi si rifugiò a Milano dove vi morì nel 1953
^abIl primo partito della lista è quello di appartenenza del sindaco
^Formalmente eletto dal Consiglio Comunale nella seduta del 14 agosto 1975, rinuncia immediatamente alla carica
^Nel 1976 si dimette ma riottiene la fiducia. Nel 1979 rinuncia alla carica per candidarsi al Senato
^Si dimette prima della fine della Legislatura assieme a 19 consiglieri; la conseguenza è stata lo scioglimento del Consiglio comunale per mancanza del quorum e la nomina di un Commissario Prefettizio
^Ricopre l'incarico dal 16 giugno al 14 dicembre 1993