Ferrovia Bari-Taranto (FSE)
La ferrovia Bari–Martina Franca–Taranto è una linea ferroviaria italiana gestita dalle Ferrovie del Sud Est (FSE) che collega due capoluoghi di provincia, Bari e Taranto, passando per Putignano e Martina Franca.
Bari–Martina Franca–Taranto | |
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Stati attraversati | ![]() |
Attivazione | dal 1900 al 1931 |
Gestore | FSE |
Precedenti gestori | The Subventioned Railways Corporation Ltd. (1900-1908) SAFS (1908-1931) AFS (1925-1931)[1] Società anonima per le strade ferrate pugliesi (1931)[2] |
Lunghezza | 112,630 km |
Scartamento | 1435 mm |
Elettrificazione | 3000 CC |
Ferrovie | |
FSE la indica come Linea 1. Il servizio ferroviario è generalmente espletato sulle direttrici ferroviarie Bari Centrale-Martina Franca e Martina Franca-Taranto.
Storia
Tratta | Inaugurazione |
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Bari–Putignano | 12 agosto 1900 |
Putignano–Locorotondo | 14 dicembre 1903 |
Locorotondo–Martina Franca | 24 dicembre 1925 |
Martina Franca–Taranto | 22 aprile 1931 |
I primi progetti per una strada ferrata che servisse l'entroterra barese risalgono al 1868, quando l'ingegnere Michele Lofoco progettò una linea che collegasse Bari, Putignano, Gioia del Colle, Brindisi, Alberobello e Locorotondo; pochi anni dopo (1871) l'ingegner Giorgio De Vincentiis propose al Consiglio provinciale di Bari la costruzione di una linea Bari-Capurso-Putignano-Martina Franca[3].
Nel 1884 si costituì un consorzio tra i comuni interessati alla ferrovia, che commissionarono all'ingegner Eugéne Vilers (direttore d'esercizio della tranvia Bari-Barletta) un progetto di massima per la sua realizzazione: tale progetto, presentato nel 1886, prevedeva una linea principale tra Bari e Putignano, una linea diramantesi dalla precedente tra Capurso e Putignano e una terza sezione tra Putignano e Locorotondo per complessivi 106,751 km e trazione a vapore[4].
Il 22 febbraio 1896 la società inglese The Subventioned Railways Corporation Ltd., con sede a Londra e rappresentanze a Roma e Bari, ottenne l'approvazione della concessione per la costruzione e l'esercizio della ferrovia Bari-Locorotondo, con diramazioni Capurso-Putignano, che riprendeva i progetti di De Vincentiis e Vilers. Della società britannica erano rappresentanti Domenico Mattei, imprenditore di Livorno, e Giuseppe Regazzoni, finanziere comasco; maggior socio della società era il marchese livornese Alfonso de Ghantuz Cubbe[5].
Il progetto fu successivamente rivisto, diramando la linea da Mungivacca; la prima tratta, tra Bari e Putignano, fu aperta al servizio il 12 agosto 1900, mentre la Putignano-Locorotondo aprì il 14 dicembre 1903[6]. L'insufficiente traffico della linea e gli oneri di costruzione fecero sì che la società entrasse in difficoltà finanziarie, aggravate dal fallimento (avvenuto nel 1906) della banca comasca Sala Regazzoni & C., principale finanziatrice della società, la quale fu dichiarata fallita il 10 ottobre 1906[7].
L'esercizio ferroviario fu dapprima affidato al curatore fallimentare della "Subventioned", e quindi, nel 1908, alla Società anonima delle ferrovie sussidiate, quotata dal 1913 alla Borsa di Milano[8]. Dopo un discreto inizio, i conti sociali ritornarono in rosso, tanto da portare nel 1918 al commissariamento dell'azienda; l'anno successivo il pacchetto azionario di maggioranza fu acquistato dalla Banca Italiana di Sconto, la quale lo cedette pochi anni dopo all'avvocato Ugo Pasquini[9].
Nel frattempo, il 12 luglio 1911 la Società anonima italiana per le ferrovie salentine aveva ottenuto la concessione per la costruzione e l'esercizio della tratta Francavilla Fontana-Ceglie Messapica-Martina Franca-Locorotondo, che si sarebbe dovuta connettere con l'esistente linea: la connessione tra le due linee avvenne il 24 dicembre 1925 con l'apertura della Martina Franca-Locorotondo[10].
Sempre nel 1925 le "Salentine" avenvano ottenuto anche la concessione per la tratta Martina Franca-Taranto, linea ipotizzata sin dal 1896[11]; le difficoltà finanziarie della famiglia Bombrini, proprietaria della società, portarono al commissariamento della stessa, e per non pregiudicare la costruzione della Taranto-Martina la concessione fu ceduta nel 1929 alla Società anonima per le strade ferrate pugliesi. Il primo treno tra Martina Franca e Taranto transitò il 13 dicembre 1930, e l'esercizio regolare iniziò il 22 aprile dell'anno successivo[12].
Il 6 agosto 1931 si costituì a Roma la Società Anonima Italiana per le Ferrovie del Sud Est, la quale incorporò il successivo 30 settembre la Società anonima italiana per le ferrovie salentine e la Società anonima delle ferrovie sussidiate[13] e nel 1933 mediante un aumento di capitale attuato tramite la controllata Strade Ferrate Sarde, passò sotto il controllo dell'azienda anche la Società anonima per le strade ferrate pugliesi[14].
Caratteristiche
La linea è lunga 112,630 km[15], a scartamento normale e binario singolo, ad eccezione della tratta tra le stazioni di Bari Sud Est e Mungivacca, lunga 3,454 km, il cui raddoppio fu inaugurato il 31 gennaio 1987[16]. Ha una pendenza massima del 25 per mille, raggiunta nel tratto tra Castellana Grotte, Putignano e Noci[17].
Il 14 giugno 2012 sono iniziati i lavori di elettrificazione della linea a 3000 V corrente continua, finanziati a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale[18]; nel 2015 sono iniziati i collaudi dell'impianto, con l'impiego di un'automotrice Stanga-TIBB noleggiata dall'Ente Autonomo Volturno[19].
Percorso
Percorso | ||||||||
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Linea RFI per Ancona | |||||||
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Linea FNB per Barletta e metropolitana del San Paolo | |||||||
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Linea RFI per Taranto | |||||||
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Linea FAL per Matera | |||||||
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0+000 | Bari Centrale | ||||||
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Linea RFI per Lecce | |||||||
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0+950 | Bari Sud Est | ||||||
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4+500 | Bari Mungivacca | ||||||
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linea FSE per Putignano (via Casamassima) | |||||||
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8+550 | Triggiano | ||||||
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10+050 | Capurso | ||||||
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15+150 | Noicattaro | ||||||
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Rutigliano | |||||||
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Conversano | |||||||
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Castellana Grotte | |||||||
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Grotte di Castellana (* 1991) | |||||||
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43+798 | Putignano | ||||||
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linea FSE per Bari (via Casamassima) | |||||||
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48+397 | Putignano Monte Laureto | ||||||
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52+860 | Noci | ||||||
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63+490 | Alberobello | ||||||
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71+370 | Locorotondo | ||||||
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linea FSE per Lecce | |||||||
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77+780 | Martina Franca | ||||||
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79+583 | Martina Franca-Colonne Grassi (* 1992) | ||||||
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Madonna del Pozzo († 1966) | |||||||
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84+157 | San Paolo | ||||||
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89+636 | San Simone (* 1950 † 1964) | ||||||
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Crispiano San Raffaele | |||||||
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95+473 | Crispiano | ||||||
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101+359 | Statte | ||||||
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Linea di cintura (Taranto) | |||||||
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111+028 | Taranto Galese | ||||||
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Linea RFI per Brindisi | |||||||
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112+619 | Taranto (RFI) | ||||||
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Linea RFI per Bari | |||||||
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Linea RFI per Reggio Calabria |
Note
- ^ Tratta Martina Franca-Locorotondo.
- ^ Tratta Martina Franca-Taranto.
- ^ Marra, op. cit., p. 32
- ^ Marra, op. cit., pp. 33-35
- ^ Marra, op. cit., p. 35
- ^ Marra, op. cit., p. 36
- ^ Marra, op. cit., pp. 37-38
- ^ Marra, op. cit., pp. 38-39
- ^ Marra, op. cit., pp. 39-40
- ^ Marra, op. cit., p. 55
- ^ Marra, op. cit., pp. 56-57
- ^ Marra, op. cit., pp. 58-59
- ^ Marra, op. cit., p. 71
- ^ Marra, op. cit., p. 72
- ^ Marra, op. cit., p. 111
- ^ Marra, op. cit., p. 155
- ^ Marra, op. cit., pp. 114-115
- ^ Marra, op. cit., p. 104
- ^ FSE: debutta la trazione elettrica, su blog.tuttotreno.it, http://blog.tuttotreno.it/. URL consultato il 4 febbraio 2016.
Bibliografia
- Pietro Marra, Rotaie a Sud Est. Ferrovie da Bari al Capo di Leuca. Da Bastogi, ai Bombrini, ai nostri giorni., Bagnacavallo (RA), PGM, 2014. ISBN 978-88-909824-0-8
Voci correlate
Altri progetti
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