Fourier, nei primi anni dell'ottocento, riuscì a dimostrare che una qualunque funzione continua poteva essere vista coma una somma di infinite "opportune" funzioni sinusoidali (seno e coseno). Grazie a tale scoperta si è potuto scomporre funzioni complicate in una serie di funzioni, che ne rendono l'analisi più semplice.

A rigore la funzione da scomporre in serie di Fourier dovrebbe essere periodica, indicando con "T" il valore del periodo. In realtà basta indicare con "T" il campo di studio della funzione.

La serie di Fourier di una funzione può essere espressa in diverse forme (rettangolare, complessa e polare), matematicamente equivalenti; la scelta di una particolare forma è fatta per mettere in evidenza determinate caratteristiche della funzione di partenza, oppure per convenienza di calcolo.


Forma rettangolare

Una funzione f(x) si approssima con la serie di Fourier in forma rettangolare nel seguente modo:

 

I termini   e   sono chiamati coefficienti di Fourier e si calcolano così:

 

 

Forma complessa

La serie di Fourier in forma complessa di una funzione f(x) è:

 
in cui
 
 

I coefficienti   sono calcolati tramite la relazione:

 

Forma polare

Un'altra forma in cui è possibile esprimere la serie di Fourier è la polare:

 
I coefficienti  ,   e   possono essere definiti partendo dai coefficienti   della forma complessa:
 
 
 


Voci correlate